dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 16/04/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
325
Luca e Miki
Un anno fa, Luca, tecnico specializzato di una Ditta Commerciale si era trovato senza lavoro. La Ditta aveva deciso di chiudere i battenti perché le richieste erano diminuite drasticamente. Luca, non aveva creduto ai propri occhi. Una cosa del genere gli sembrava talmente inimmaginabile da renderlo terrorizzato. Inoltre, Luca, aveva compiuto 54 anni …e l’idea di trovare un altro posto di lavoro …era quasi impossibile. In un primo tempo Luca si era disperato. Fece il bilancio della propria vita e si convinse che “aveva sbagliato tutto”. Un venerdì di un anno fa, Luca si trovava in Piazza della Vittoria a Pavia e incrociò, per caso, un vecchio amico, Fabio, di qualche anno più anziano. Questi si accorse subito che Luca aveva dei problemi. “Luca, cos’hai? Ti vedo distrutto…” Luca si sfogò. Ne aveva proprio bisogno. Raccontò che la Ditta per la quale lavorava da vent’anni aveva chiuso …e da un mese non riusciva a trovare un nuovo lavoro. Aveva fatto “centomila” domande …. Nessuna risposta. Fabio comprese la gravità della situazione. Si sentì di aiutarlo come poteva. “Luca… io non sono un esperto o uno psicologo, però, posso cercare di darti una mano per trovare una via d’uscita dalla tua situazione. Ti aspetto a casa mia questa sera a cena.” Luca, accettò di malavoglia. Fabio aveva preparato un suo piano. Dopo aver cenato Fabio e Luca iniziarono il loro colloquio. “Luca, desidero parlarti chiaro. Senza peli sulla lingua. La situazione economica in cui ci troviamo è tra le più difficili dal Dopoguerra ad oggi. Perciò bisogna “aguzzare l’ingegno”… Cosa hai fatto in gioventù oltre al lavoro?” Luca rispose con la prima “cosa” che le era passata per la testa. “Cantavo. Cantavo in occasione di pranzi, cene, matrimoni, anniversari…e occasioni varie.” Fabio si illuminò. “Allora, Luca… devi ricominciare da lì?” Sembrava una battuta gettata al vento. Luca emise un lungo sospiro… “Ma sono passati tanti anni… Non so nemmeno se ho ancora la voce…” Fabio prese la palla la balzo. “Ho un’amica che fa al caso nostro. E’ la Signora Domenica …detta Miki. Ha un negozio di dischi. Ha 45 anni ed è rimasta vedova da poco. In gioventù aveva insegnato canto…” Detto fatto, il giorno dopo Fabio presentò Luca a Miki. Fabio assistette alle prove … L’accordo tra i due sembrava … opera del Destino. Anche Miki in gioventù aveva fatto parte del Coro della Parrocchia. Cantava con voce solista … da mezzo soprano. Ormai era fatta. Luca non si sentì più solo…Anzi, da quel giorno, Luca cominciò ad andare in giro per Ristoranti e Osterie per propagandare l’iniziativa. Le “ordinazioni” giunsero “a pioggia”… al punto che le settimane erano al completo … comprese le domeniche… Lo strano connubio tra un 54enne ed una 45enne stava funzionando a meraviglia. Le prime serate furono un po’ titubanti. Ad un tratto, però, Luca e Miki decisero di cantare insieme. Duetti… tratti da Operette d’altri tempi… E’ noto che quando due persone cominciano a cantare insieme… “Tu che m’hai preso il cuor…” finiscono per entrare in un “cerchio magico” dove la musica e le parole diventano … galeotte. La magia del palcoscenico fa il resto. Luca e Miki si sentirono sempre più uniti. Il pubblico affascinato dai cantanti … cerca sempre una “love story”. Durante una esibizione in una Osteria dell’Oltrepò Pavese, al termine del duetto, il pubblico cominciò a scandire: “Bacio, bacio, bacio…”. Miki era già in visibilio. Colse l’occasione per incollare le proprie labbra a quelle di Luca… e non le staccò più. L’amore … a volte… assume i colori dell’arcobaleno. Per Miki, invece, assunse quelli di uno spettacolo pirotecnico…senza fine.(325)
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GABRIELE D'ANNUNZIO
di Teresa Ramaioli
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PENSIERI SPARSI DEL 15 APRILE 2015
“L’amore non vive di sole parole.
Vive di baci, abbracci …
e molto di più”
Dino
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15 APRILE 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 15 aprile 2015 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
956
Marcello … e l’età
A chi piace invecchiare? A nessuno. Gli uomini e le donne si danno un gran da fare per mantenersi giovani, pimpanti, aitanti. Purtroppo tutti i giorni ne passa uno … ed ogni giorno pesa sul bilancio della vita. Invecchiare è un fatto naturale ineludibile. L’importante è invecchiare con il sorriso sulle labbra e tanta voglia di vivere. Un anno fa, il Dott. Marcello, cinquant’anni, single, Commercialista nel milanese, abitante a Pavia … si sentì in crisi. Si stava facendo la barba davanti allo specchio e si sentì improvvisamente vecchio. Giunto in Ufficio, la Signora Maria, sua impiegata di fiducia, se ne accorse subito. “Dottore c’è qualcosa che non va?” Il Dott. Marcello sputò il rospo. “Signora Maria, mi sento vecchio …” La Signora Maria andò in escandescenze. “Dott. Marcello se si sente vecchio Lei che ha cinquant’anni … cosa dovrei dire io che ne ho sessanta? E, poi, cosa vuol dire vecchio? Tutti invecchiano. Quel che conta è … invecchiare bene” Il Dott. Marcello l’interruppe. “Signora Maria chissà cosa pagherei per avere il suo spirito” L’impiegata di fiducia si sentì orgogliosa. “Dott. Marcello, può farlo anche lei. Basta applicare poche regole chiare. Avere la persona giusta al proprio fianco. Se uomo … la donna. Se donna … l’uomo. Mi sono sposata a ventiquattro anni … Ormai trentasei anni fa. Ho avuto due figli ormai sposati ed ho sempre applicato la regola di mia nonna. Ho sempre tenuto ben stretto mio marito. Ogni giorno, mio marito ed io, aspettiamo la sera, dopo una giornata di lavoro … per cantare una canzone …”quanto è bello far l’amore quando è sera” … E, si, Dott. Marcello, è l’amore che tiene giovane. E’ l’amore che fa sognare. Ricordo ancora cosa diceva mia nonna. Una donna può avere una vita felice solo se ha accanto un uomo felice. Per tenerlo tale e sempre pimpante c’è un sistema “Ogni giorno, tavola imbandita (con moderazione) … e letto caldo” … anzi, caldissimo … direi bollente. E’ con l’amore che si tengono svegli gli appetiti. Dott. Marcello, si cerchi una bella donna … possibilmente vivace e vedrà che dell’età non gliene importerà più niente” Il Dott. Marcello stava ancora riflettendo sulla filosofia di vita della Signora Maria, quando in Ufficio si sentì un certo movimento. Un impiegata si stava sentendo male. Era la Dott. Benvenuta, quarant’anni, bellissima, single … la quale si faceva vento agitando una cartelletta all’altezza del viso. Si vedeva che era (o sembrava) sofferente. Il Dott. Marcello si precipitò. “Dott. Benvenuta come sta? Ha bisogno di aiuto?” La quarantenne recitò una scena da 110 e Lode. Si agitò più del dovuto, finse sudori e vampe inesistenti … palpiti del cuore … e altro ancora … Alla fine rivolse una supplica al Dott. Marcello. “Dottore, potrebbe portarmi a casa? Non sono nelle condizioni di poter guidare” Immaginarsi il cinquantenne si trasformò in buon samaritano. “Ma certo Dott. Benvenuta. Venga. Venga … la porto subito a casa sua” Non c’è come quando capita qualche cosa di eccezionale in un Ufficio perché ogni impiegata tragga le sue conclusioni. Per esempio. La Signora Maria, aveva già capito tutto. Pensò. “La Benvenuta ci prova … avrà sentito il discorso che ho fatto al Dott. Marcello e sarà rimasta colpita “dalla tavola imbandita e … dal letto caldo” Intanto il Dott. Marcello era in automobile e cercava di fare coraggio alla Dott. Benvenuta. “Come sta?” chiedeva ogni tanto. Ad ogni domanda la stessa risposta “Non vedo l’ora di arrivare a casa mia. Per favore, Dott. Marcello, non mi lasci sola” Immaginarsi se il Dott. Marcello l’avrebbe lasciata sola. Un volta raggiunto l’appartamento, il cinquantenne aiutò la quarantenne ad entrarvi. Intanto la quarantenne non lasciava mai la mano del suo salvatore … e ripeteva. “Dott. Marcello, non mi lasci sola …” Quale poteva essere la risposta? “Non si preoccupi. Sono qui e qui resto … accanto a lei. Può contare sul mio aiuto. Usiamo il tu che è più confidenziale” Intanto Marcello e Benvenuta avevano raggiunto il salotto nel quale c’era un comodo divano. Benvenuta si coricò per riprendere le forze e allentare le vampate di calore. “Marcello, scusa, ma mi sento tutta accaldata … devo togliermi la camicetta … “ Per il Dott. Marcello è stato come il vento di primavera … quelle belle e fresche brezze che accarezzano il viso e rallegrano la mente. La Benvenuta era di una bellezza sublime … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Senza camicetta lo era ancor di più. Il cinquantenne non poteva rimanere indifferente davanti a dei seni così. Marcello, però, era un timido, o meglio non aveva dimestichezza con il “genio femminile”. Ogni tanto sbirciava con la coda dell’occhio, ma non voleva farsi vedere un “allupato”. E’ stata ancora la Benvenuta a dare il la … “Marcello ti disturba se resto così?” – “No, certo che no” rispose l’uomo che, con l’acceso pallore del viso, non poteva nascondere l’evidente piacere. In effetti avrebbe voluto abbracciare e baciare Benvenuta la quale, visto che il cinquantenne si mostrava un po’ imbranato fece tutto da sola. “Marcello devo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me …” L’abbracciò e lo baciò … Marcello ne fu felice. Si scusò … “ma io non ho fatto nulla” Pronta è stata la risposta di Benvenuta … “Non preoccuparti … lo puoi fare ora” E’ stato in quell’istante che la lezione della Signora Maria ha avuto effetto. Benvenuta e Marcello pensarono che tutto ha un inizio … Baci e abbracci non si contarono più (e pure il resto). Per tre giorni il Dott. Marcello non si è fatto vivo nel suo Ufficio … e neppure la Dott. Benvenuta. Ed è stato l’inizio di un grande amore che, tuttora, continua. - Questo è il racconto 956 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA CHIESA SULL'AUTOSTRADA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 15/04/15 alle 19:00 via WEB CHIESA DELL'AUTOSTRADA---L’idea di costruire una Chiesa tra i campi, ma visibile ed accessibile dall’autostrada, venne all’Ing. Fedele Cova, fondatore della Società Autostrade e la localizzazione praticamente a metà strada tra Milano e Napoli, dunque a Firenze; e nel 1964, ad Aprile e ad Ottobre vennero inaugurate rispettivamente la Chiesa e l’Autostrada. La Chiesa è dedicata a S. Giovanni Battista, è stata costruita tra il 1960 e il 1963 su un progetto dell'architetto pistoiese Giovanni Michelucci. I materiali utilizzati sono pietra e cemento per le pareti ed il rame ossidato per il tetto. Marmo, vetro e bronzo sono stati usati per gli elementi interni. Questa chiesa è chiamata anche la Chiesa della Autostrada del Sole per la sua posizione tra l'Autostrada del Sole A1 e la A11 (autostrada Firenze-Mare). La Chiesa presenta elementi tradizionali e moderni: i primi sono la pianta a croce ed il rivestimento in pietra, i secondi sono il tetto concepito come una tenda e il rame usato per coprirlo.La forma è a tenda per evocare il passaggio dei pellegrini, e l’Autostrada diventava il simbolo dell’abbattimento delle barriere Nord-Sud. Sul sagrato si trova una lapide, in un unico blocco di marmo, con un’iscrizione commemorativa dei Caduti sul lavoro durante la realizzazione dell’opera.La chiesa è ideata come la tappa di un cammino umano che, suggerito dalla "strada", possa continuare anche all'interno della chiesa. "Mi sono reso conto che una tale costruzione- dice l'architetto Michelucci, quando accetta dalla Società Autostrade l'incarico - avrebbe potuto costruire , per se stessa, un luogo d'incontro tra uomini di ogni paese quando, provenienti da ogni parte del continente, percorse le nuove autostrade, sostano per una tappa quasi sempre inevitabile e necessaria a Firenze". Un luogo in cui ognuno possa fare una sosta per guardare dentro di sè , restare in solitudine, oppure unirsi nella preghiera con gli altri fedeli. Ciao Teresa Ramaioli |
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
(FOGGIA)
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
(FOGGIA)
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CIAO LULU ...
SEMPLICE LUCREZIA
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
(FOGGIA)
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CIAO ROSSELLA ...
YARIS167
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CIAO ROSSELLA ...
YARIS167
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