dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 22/05/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
371
Fiamberta e Jenny
Ogni epoca ha avuto i suoi problemi. Noi abbiamo la crisi economica che negli ultimi anni ha inciso su ogni cosa… specialmente “sui” rapporti umani. Infatti, è ben difficile, oggi, incontrare “compagnie affiatate”. La società è diventata competitiva, le persone sono competitive… La competizione fa a pugni con “la compagnia”. Nella compagnia tutti si sentono uguali e contano uno sull’altro. Si “crede” nel reciproco aiuto… Nella competizione vale, invece, solo l’individualismo esasperato. Quando una persona pensa solo a sé stessa (e vede negli altri suoi simili dei concorrenti o degli avversari)… diventa (psicologicamente) sola. Può e deve contare solo sulle proprie forze e non fidarsi di alcuno… Questo è il momento storico che stiamo attraversando… Ma sarà sempre così? E’ accertato che nella vita ci sono i “corsi e i ricorsi storici”. Un anno fa, Fiamberta, una commessa trentenne, bellissima, aveva parecchi dubbi e problemi. Alla sua amica Jenny, commessa nel negozio di fronte al suo, si confidava spesso. Un martedì di un anno fa aveva bisogno di sfogarsi. “Jenny non è più possibile andare avanti così. Bisogna trovare una soluzione.” Jenny sapeva che Fiamberta era “passionale”… si prendeva a cuore i problemi più complicati e insolubili. Ascoltò con attenzione. “Vedi, Jenny. Non possiamo più andare avanti… a “saldi”. Ogni giorno è una battaglia per la sopravvivenza. I denari a disposizione delle persone sono sempre meno… Di questo passo saremo costretti a chiudere le nostre attività. Quando le persone aspettano i “saldi” per sostituire i capi di abbigliamento di cui hanno bisogno… significa che siamo ridotti male. Una persona vive di “passioni”, di desideri, di aspettative. Quando i desideri, le passioni e le aspettative vengono a mancare…”non è” la cosa migliore.” Jenny cercò di entrare nel discorso. “E noi cosa possiamo fare?” – Fiamberta rispose come una freccia lanciata dall’arco. “Reagire… Prendere coscienza del fenomeno. Studiarlo e cercare possibili soluzioni. Stare con le mani in mano non è la cosa migliore….” Lo aveva detto come se già avesse in mente qualcosa. Jenny aveva cercato di parlare, ma Fiamberta era già partita in quarta. “Perché non invitiamo qualche nostra collega ad una cena … “di lavoro”? Io abito in una casetta fuori Pavia. Ho un bel giardino con un paio di piante che fanno ombra. Con poca spesa potremmo organizzare “una cenetta di fine estate”. Siccome tutte noi abbiamo problemi di linea … ci basta pochissimo per realizzare le premesse per una chiacchierata. Sono convinta che solo riunendo alcune addette ai lavori, coinvolte anche emotivamente, è possibile trovare “idee nuove”. La chiacchierata si concluse con la data della cenetta… un sabato sera… di un anno fa. Alla cena avevano aderito, oltre a Fiamberta e Jenny, anche Marisa e Umbertina… tutte commesse in negozi di abbigliamento per Signora. Quando, quattro giovani donne “addette alla stessa attività” si mettono insieme diventano “un vulcano in eruzione”. Per fortuna che Fiamberta non voleva lasciarsi sfuggire di mano la situazione. Aveva preso nota e, dopo un’animata discussione, aveva tirato le somme. Tra le migliori idee uscite quella sera ce n’era una particolarmente interessante. Diceva. “Le donne sono l’anima dell’economia. Sono le donne che amano mettersi in mostra. Non per puro esibizionismo ma anche per dare “un senso all’eleganza. Perché non rimettere in circolazione “i vestiti d’epoca”? Le donne che li possiedono possono diventare esse stesse delle modelle e far rivivere un mondo che non c’è più… Può essere la premessa (ed il volano) per un mondo migliore.” Dopo aver letto le ultime righe. Fiamberta, Jenny, Marisa e Umbertina si offrirono di fare da modelle per la presentazione dei migliori abiti d’epoca … un’idea con molte potenzialità. A distanza di un anno le quattro commesse sono diventate anche “modelle (molto richieste) di abiti d’epoca”.(371)
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PAVIA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 21/05/15 alle 17:07 via WEB San Felice - Il Monastero di San Felice è stato uno dei principali monasteri benedettini femminili di Pavia; fondato sin dall'epoca longobarda e quindi soppresso nel XVIII secolo. La prima attestazione di questo monastero è del 760, il re longobardo Desiderio e sua moglie, la regina Ansa, lo confermarono sotto la giurisdizione dell'Abbazia di Santa Giulia a Brescia. Aveva la qualifica di abbazia, e la badessa era nominata inizialmente dal Vescovo di Novara, ma successivamente il monastero ottenne la piena autonomia. Come gli altri grandi monasteri pavesi, fu beneficiato da re e imperatori: Ottone III, Enrico III, Enrico II, Corrado II, Enrivo IV ed ebbe vastissimi possedimenti nel territorio pavese e altrove. Fu soppresso nel 1785ed utilizzato inizialmente come orfanatrofio. Attualmente è sede della Facoltà di Economia dell' Università di Pavia. Dell'antico monastero rimane il chiostrino cinquecentesco e la chiesa di San Felice, attualmente aula studio dell'Università, con una antica cripta longobarda dei secoli IX-X, con tracce di affreschi e tre arche marmoree di stile bizantino, del sec. XII, contenenti reliquie di Santi. Da Pavia , ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli |
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CIAO GIULIANA ..
PSICOLOGIAFORENSE
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO DELIA ...
RICAMIAMO
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ROSSELLA ... YARIS 167
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21 MAGGIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 21 maggio 2015 – Giovedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
991 - 992
Simone, il Convegno e gita in barca
Non sempre le persone hanno voglia di muoversi. Un anno fa, il Dott. Simone, cinquant’anni, single, Dirigente di un importante Ufficio nel milanese, abitante a Pavia, non aveva voglia di prendere parte ad un Convegno a Milano. Quando si è a capo di un importante Ufficio è quasi d’obbligo essere presenti ai vari Convegni. Non tanto per quel che si dice durante lo svolgimento dei lavori … quanto per le persone che si incontrano. Persone importanti con le quali è possibile intrecciare relazioni nuove di varia natura. Un anno fa, però, il Dott. Simone aveva voglia di godersi il suo bell’Attico sul Lungoticino a Pavia … dove poteva ammirare il fiume Ticino che scorreva indifferente e quasi sornione ai suoi piedi. Il Ponte Coperto … il Ponte della Libertà e, in lontananza … quello della Ferrovia. A far da sfondo ad un simile spettacolo … le verdi colline dell’Oltrepò Pavese che raggiungono le cime del Monte Lesima (1724 metri) e il Cima Colletta sulle quali, la neve è la prima ad arrivare e l’ultima a lasciare campo libero agli amanti delle camminate in alta quota. A volte si fa presto a dire … voglia di casa. Ma … quando la casa è uno splendido Attico, dove il Dott. Simone si muove solo … inseguendo l’ordine dei suoi pensieri allora … allora? Allora tutto si trasforma in sogno … un dolce e piacevole sogno al quale pochi possono resistere. Per esempio. A volte il Dott. Simone ama il silenzio. Non importa se poi sul Lungo Ticino sfrecciano le automobili. Quando una persona ci ha fatto l’abitudine … il rumore dei motori delle automobili non lo sente più. Altre volte il Dott. Simone ama ascoltare la musica … operistica … operette … musica classico sinfonica … vecchie canzoni come se stesse ricreando nella sua mente un vecchio film in bianco e nero … o a colori. Un anno fa, il Dott. Simone aveva proprio voglia di godersi una bella giornata nel suo splendido Attico … lontano dall’assillo delle “pratiche urgenti”, dalle tensioni delle “Commissioni di valutazione” … e dei Convegni convocati ad arte per i fini più impensati. Al Convegno, un anno fa, il Dott. Simone aveva preferito il suo Attico nel quale poteva abbandonarsi alla lettura … letture di ogni genere. Dai romanzi, ai racconti, alle poesie … Un anno fa, il Dott. Simone aveva preso un libro a caso dalla sua libreria colma di libri. Aveva aperto il libro e sotto i suoi occhi erano caduti i versi di un Poeta, Vincenzo Cardarelli, che, senza volerlo, ritraeva lo stato d’animo del cinquantenne in quel momento. “Distesa estate / stagione dei densi climi / dei grandi mattini / dell’albe senza rumore / - ci si risveglia come in un acquario …” Ecco, proprio così. Anche se era la fine di maggio, un anno fa, il Dott. Simone si era svegliato come fosse estate … nell’estate di Cardarelli … “in un acquario … di giorni identici, uguali”. Ma, i giorni sono o possono essere uguali? Il Dott. Simone si era soffermato su qui versi … e stava esaminando i suoi giorni … quando il campanello del suo Attico si è messo a suonare. Il Dott. Simone si è dato un’occhiata per vedersi presentabile ed andò ad aprire la porta. “Dott. Simone?” – “Si … sono io” Un splendida figura di donna … sui trent’anni si era affacciata alla porta dell’Attico del cinquantenne. “Sono Flavia. Scusi se non ho telefonato, ma non aveva il suo numero di cellulare. Noi siamo parenti … parenti alla lontana … ma parenti … molto alla lontana. Vengo da Padova … sono la Dott. Flavia. Sono a Pavia per un Convegno di Studio all’Università. Scusi se mi sono permessa l’intrusione in casa sua … devo consegnarle una lettera con i saluti di un nostra comune bisnonna … la bisnonna Cleofe … “ A quel punto il Dott. Simone non ha avuto più dubbi. La lettera era proprio della bisnonna Cleofe … che ogni anni mandava gli auguri di Natale. Della bisnonna Cleofe, il cinquantenne ricordava tutto … Quando era giovanissimo, 6, 7 anni, ed ha passato alcune estati nella splendida Villa della bisnonna Cleofe sul fiume Brenta. Come poteva dimenticare uno dei periodi più belli della sua vita? Ora, però, c’era la Dott. Flavia … una lontanissima parente. Il Dott. Simone è rimasto scosso. Flavia era una splendida figura di donna … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Cosa poteva fare il cinquantenne se non invitare la trentenne a fermarsi nel suo splendido Attico? La bellezza è un passaporto che non ha uguali. Flavia, però, è stata chiara. “Dott. Simone … anzi, Simone, accetterei volentieri … ma devo svolgere prima la mia relazione al Convegno. Se vuoi, ci possiamo trovare nel pomeriggio. Appena terminato il mio impegno … sono da te” Cosa poteva fare un cinquantenne single di fronte ad una simile offerta? Accettare! Accettare … e in tutto quel tempo, pensare a ciò che sarebbe successo. Come si sarebbero svolti i fatti che si preannunciavano particolarmente promettenti …
992 … e la gita in barca
Quando si riceve una visita improvvisa si rimane frastornati, incapaci di pensare … Dopo un po’, però, la mente si rischiara e si orienta. I pensieri del Dott. Simone sono diventati chiarissimi. Il cinquantenne aveva un debole per le donne bionde … alte, con occhi azzurri. Non parliamo poi delle gambe (erano il suo … non plus ultra). Da sempre aveva sognato di avere una compagna come la Dott. Flavia … sua parente .. ma alla lunga. Ecco l’occasione propizia. Tutto dipendeva da quali erano i progetti della trentenne. Del resto è facile pensarlo. Se ha portato una lettera da Padova a Pavia … un motivo ci doveva essere. La bisnonna Cleofe non era il tipo che facesse le cose tanto per farle. Sicuramente il suo scopo era quello di far incontrare Flavia con Simone. E’ sempre stato così nelle Famiglie di lunga tradizione e con vistosi patrimoni. Inoltre, secondo il ragionamento del cinquantenne .,. Flavia ne era a conoscenza. Anzi, forse, era stata lei stessa a cercare quell’occasione. Infatti, non era ancora mezzogiorno e la Dott. Flavia era di ritorno nell’Attico del Dott. Simone. “Simone … cosa mi offri di buono? Pavia è la città dalle infinite potenzialità” Simone aveva già pensato a tutto. “Flavia possiamo fare un favoloso pranzo in una delle famose Osterie lungo il Ticino … e poi fare una bella gita in barca …” La trentenne si mostrò subito entusiasta. Il pranzo è stato sublime, ma Flavia aveva già “gli occhi … in barca” Si dice che la barca sia uno dei luoghi più romantici al mondo … dove la vicinanza dei corpi accende la fantasia della mente. Quando Simone e Flavia si sono trovati in barca … ci è voluto poco perché si accendesse il fuoco dell’amore. Del resto era quasi estate … il primo caldo si faceva sentire. Flavia cominciò a togliersi la camicetta … per il caldo. Come poteva Simone rimanere insensibile ad una simile bellezza? Dai primi complimenti si passò al bacio. Il primo lunghissimo bacio. Flavia aveva una voglia matta di farsi baciare … non solo sulle labbra. Al resto ci ha pensato il Destino. Perché, l’amore è l’amore … e quando un uomo e una donna sono spinti dal vento della passione … l’amore prende il volo … e nessuno lo ferma più. Questo è il racconto 991-992 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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MILANO
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO LAURA ...
LASCRIVANA
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CIAO ...
MARACICCIA
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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CIAO ANTONIO ...
APUNGI1950
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CIAO ALDO ... ALDO.GIORNOA64
Ciao Aldo - Buona giornata. Dino
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