dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 02/06/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
381
La Giuseppina, sessantenne
Settembre è il mese della “ripresa delle attività”. Le persone, volenti o nolenti, si adeguano, ma appena possono, cercano ogni scappatoia per prendersi qualche “area di libertà”. La crisi economica ha inciso su tutto. Ormai la gente non pensa più alle vacanze esotiche, ai mari del Sud, ai lunghi viaggi “chissà dove”… Le distanze sono ridiventate reali, terra terra … La gente si accontenta delle modeste iniziative locali e ne approfitta… In questo inizio di settembre, ogni piccola o media città, piccolo o grande paese si sbizzarrisce… in serate da ballo… notti bianche… mini feste in piazza… come “la febbre del sabato sera”. Quando Giorgio, sessantenne, scapolo con la passione del ballo ne ha sentito parlare, ha subito rizzato le orecchie. “Febbre del sabato sera? Che cos’è?” Subito le ha risposto la sua vicina di casa, la Signora Giuseppina, vedova, sessantenne pure lei … con un desiderio segreto “circuire lo scapolo impenitente Giorgio”… Bell’uomo, cercato da qualsiasi donna, ma libero, libero di essere e di agire in ogni momento della giornata. Un osso duro (con e per le donne) … anche per la Giuseppina, la quale ci aveva già fatto un “pensierino” anche quando era felicemente sposata. Ora che, da un paio d’anni, è rimasta vedova, ci faceva una malattia. Si sa come sono le donne. A parole fanno finta di essere al di sopra di ogni “tentazione”… poi, sono esattamente come gli uomini (maschi) quando vanno “in fumo”. Ora, c’era l’occasione della “Febbre del sabato sera”. Giorgio si era finalmente interessato all’argomento. Era un bravo ballerino. Cosa ci voleva per “agganciare l’impenitente scapolo”? Veramente, la Signora Giuseppina ci aveva già provato diverse volte. Vedova da un paio di mesi, ci aveva tentato in occasione della gita alle “Cinque Terre”. Aveva fatto di tutto per sedersi nel sedile accanto a Giorgio. Durante il viaggio avevano fatto piacevoli discorsi al punto che lui le aveva preso la mano (per poco tempo). La Giuseppina era andata su di giri. Durante la passeggiata “sul sentiero dell’amore” la Giuseppina aveva fatto finta di slogarsi un piede. Il Giorgio l’aveva soccorsa come un buon Samaritano… Quando lei (senza farsi notare) si era slacciata un paio di bottoni della camicetta (mostrando il suo ben di Dio) il Giorgio aveva fatto finta di niente. Come se la cosa non l’interessasse. Per il bell’uomo era una tattica per sentirsi superiore e corteggiato. L’altra volta era stato due giorni prima. La Signora Giuseppina aveva inventato la scusa che era rimasta senza sale (roba da matti!) proprio all’ora di cena. Si era rivolta trafelata al Giorgio il quale le aveva dato l’intera scatola del sale non ancora aperta. Non era finita. La Giuseppina aveva lasciato cadere la robusta scatola la quale aveva resistito. Giorgio si era messo a ridere. “Vedi, Giuseppina, anche le scatole del sale resistono. Si vede che sono proprio fortunato.” La vedova aveva sorriso e risposto. “Anche il ghiaccio si sceglie e presto sarai mio.”…Giorgio non era di ghiaccio e sapeva che un giorno o l’altro sarebbe caduto tra braccia della focosa vedova. Ora, era arrivata “la febbre del Sabato sera”. Il paese era “effervescente”. Grandi e piccini erano pronti per la manifestazione. Giorgio aveva deciso di prendervi parte… tanto per vedere di cosa si trattasse. La Giuseppina era pronta “all’assalto” dell’impenitente scapolo. Da scaltra sessantenne non avrebbe perso di vista la “sua preda”. A metà serata, a mezza notte, Giorgio e la Giuseppina erano seduti, uno di fronte all’altra, ad un tavolino con altri amici. Tutti dicevano la loro sulla “febbre del Sabato sera”. La Giuseppina sentì una gamba muoversi sotto al tavolino accanto alla sua… In un primo tempo le sembrava una cosa impossibile… invece, no. Era proprio il Giorgio che, chiacchierando con la signora Lisa, stava segretamente manovrando… La Giuseppina lasciò fare… anzi, vi prese delicatamente parte, come se dicesse parole vere, a tu per tu, e sussurrasse…”Era ora che ti decidessi. Chi la dura la vince… sempre.” (381)-
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CRISTINA BELGIOIOSO
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
(FOGGIA)
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ROSSELLA ... YARIS167
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CIAO DONA ... DONADAM68
abbracci volati
baci rubati
nel giardino dell'amore :)D(Rispondi) (Rispondi)
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CIAO GIANNI ... KAHIR
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO GIANNI ... KAHIR
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CIAO LULU ... SEMPLICE LUCREZIA
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1 GIUGNO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 1 giugno 2015 – Lunedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
1003
Barbara …
e la magia del Ponte di Barche di Bereguardo
Secondo alcuni la ruota della società gira grazie al denaro. A tale proposito sono in parecchi ad avere dei dubbi. Il denaro è il mezzo … non il fine. Secondo parecchi studiosi, la ruota della società gira grazie alle passioni. “Se c’è la passione … c’è tutto” … diceva un vecchio detto. Basta vedere il calcio, il nuoto, il ciclismo, l’alpinismo, l’amore. Basta studiare da vicino questi fenomeni per conoscere il valore delle passioni … La passioni sono tutto o quasi. Un anno fa, la Prof. Barbara, quarant’anni, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo … Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia, era giù di corda. Non aveva “passioni”. Stava per terminare l’anno scolastico ed era delusa, depressa. Quando si è “dentro” ad un solito ritornello di adempimenti … alla fine, la noia degli atti ripetitivi, lascia l’amaro in bocca. Inoltre, nonostante l’indiscutibile bellezza ….. Barbara non riusciva a legare con alcun uomo che facesse al caso suo. A parte il fatto che il problema era sempre lo stesso … Barbara voleva un uomo bello senza uguali … e ricco come il mare. Fatto sta che la quarantenne era giù di corda. Se ne era accorta anche la Portinaia del Palazzo in cui abitava, la Signora Giuditta, una sessantenne che non aveva peli sulla lingua. “Barbara se fossi in te mi darei da fare …” La quarantenne quasi si arrabbiò. “Giuditta, cosa dovrei fare secondo te?” La Signora Giuditta, come tutte le Portinaie che si rispettano, ne sapeva una più del Diavolo. La provocazione era stata fatta ad arte. “Barbara, hai quarant’anni. Sei bellissima. Dovresti avere delle passioni …” La Docente di Lettere per poco non scoppio a ridere. “Passioni? A quarant’anni? E quali passioni dovrei avere?” La Docente di Lettere era finita nel tranello della Portinaia Giuditta la quale prese il bandolo della matassa e non lo lasciò più. “Barbara, ad ogni età, le persone, uomini e donne, devono avere delle passioni. Sono le passioni che danno sapore alla vita. Attraverso le passioni si fanno nuove conoscenze. Si conoscono nuove persone, nuovi luoghi. Si fanno nuove esperienze. Insomma, sono le passioni che danno interesse alla vita” La Prof. Barbara, aveva una passione. Trovare l’uomo della sua vita … ma non poteva dirlo alla Portinaia Giuditta. Cercò di darsi un contegno. “E, cosa dovrei fare, secondo te?” Ecco, ciò che la quarantenne non si aspettava … “Barbara, nel nostro Palazzo è venuto ad abitare da un anno il Dott. Carmelo che non conosce Pavia e il suo territorio. Inoltre, non avendo l’automobile, e non sapendo guidare ha la fissazione dei Ponti. Conosce alla perfezione il Ponte Coperto, il Ponte della Libertà, il Ponte della Ferrovia a Pavia … ma non ha mai visto il Ponte di Barche di Bereguardo. Perché non lo porti tu? Faresti un opera di bene ad un ottantacinquenne che si annoia a stare in casa da solo a far passare le ore” La Prof. Barbara si aspettava di tutto dalla Signora Giuditta … meno che l’avesse scelta come “badante” del Dott. Carmelo. Cosa poteva fare? L’unica cosa era … far buon viso a cattiva sorte. Accettò. Il Dott. Carmelo andò in estasi. Vedere finalmente il Ponte di Barche di Bereguardo di cui aveva sentito tanto parlare. Quel giorno stesso, un anno fa, la Prof. Barbara finse di essere contenta di fare da guida all’ottantacinquenne con la “passione per i Ponti”. In neanche mezz’ora da Pavia, Barbara accompagnò il Dott. Carmelo sul Ponte di Barche di Bereguardo. L’ottantacinquenne si mostrò entusiasta. Non aveva mai visto un Ponte di Barche così … la cui prima realizzazione avvenne nel 1450 per opera del Duca Francesco Sforza. Per ringraziare Barbara della visita, il Dott. Carmelo, offrì un caffè in uno dei Bar esistenti nei pressi del Ponte. “Barbara. Ti ringrazio per la tua gentilezza. Insieme al caffè, però, voglio farti una sorpresa. Desidero farti conoscere mio nipote Saverio, titolare di una delle più importanti Società italiane. In quell’istante davanti al Bar si fermò una splendida Ferrari rossa, ultimo modello. Scese un cinquantenne dal fascino esplosivo, il Dott. Saverio … alto, imponente … dagli occhi di fuoco. La Prof. Barbara per poco non svenne. Mai avrebbe immaginato che esistessero uomini così … ricco come il mare … bello come il Sole. Se ne innamorò immediatamente. Anche Saverio non aveva mai visto una bellezza così … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. C’è poco da fare … la paglia vicino al fuoco si incendia … e che fuoco! Proprio quello che Barbara e Saverio volevano. Presero il caffè. Accompagnarono il Dott. Carmelo a Pavia … e partirono immediatamente per Parigi. Una vacanza a Parigi era il minimo che potessero fare. Barbara e Saverio non vedevano l’ora di “consumare” il loro primo bacio sulla Torre Eiffel. Si dice che un bacio sulla Torre Eiffel vale … un milione di baci … Barbara e Saverio non volevano tralasciarne nemmeno uno. - Questo è il racconto n. 1003 scritto dal 2 settembre 2012 … dove l’amore trionfa sempre … per la felicità dei protagonisti … di chi scrive … e chi legge.
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CRISTINA DE PIZAN
di Teresa Ramaioli
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CIAO TINA ...
FAUSTINA.SPAGNOL
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CIAO TINA ...
FAUSTINA.SPAGNOL
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CIAO ... TOCCO DI PRINCIPESSA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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