Messaggi del 10/06/2015

SALUTI DA PAVIA

Post n°19945 pubblicato il 10 Giugno 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon mercoledì 10 giugno 2015 

 

 

 

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 9 GIUGNO 2015

Post n°19944 pubblicato il 10 Giugno 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 9 GIUGNO 2015

“In amore …

mai rimandare a domani,

ciò che può essere fatto oggi”

Dino

 
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IL DOTT. PIERO E LA DONNA BIONDA racconto (1011) di Dino Secondo Barili

Post n°19943 pubblicato il 10 Giugno 2015 da dinobarili
 

9 GIUGNO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

            Trivolzio – 9 giugno 2015 – Martedì  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

1011

Il Dott. Piero …

e la donna bionda

Quando una persona passa molte ore in Ufficio a contatto con un’infinità di problemi sente il desiderio di stare all’aria aperta. Magari ... su un sentiero in riva al fiume Ticino, in mezzo ad una lussureggiante vegetazione. Un anno fa, è stato quello il desiderio del Dott. Piero … cinquant’anni ben portati, single, Commercialista nel milanese, abitante a Pavia. Veramente le cose non erano così semplici. Il desiderio non era nato spontaneamente. Un mese prima il suo amico, coetaneo e Collega, Dott. Filippo si era innamorato di una splendida trentenne, alta, mora, occhi neri … e gambe da fine del mondo. Il Dott. Piero ne parlò con la sua impiegata di fiducia, la Signora Maria, la quale, curiosa per natura, ha svolto delle indagini. Praticamente ha saputo  come ha fatto il Dott. Filippo ad incontrare una così splendida trentenne. Tra impiegate dello stesso settore le confidenze volano sulle ali del telefono e dei computer. La Signora Maria è venuta a sapere che il Dott. Filippo ha incontrato la splendida trentenne durante la consueta passeggiata del sabato sulle rive del fiume Ticino a Pavia … alle cinque del mattino. Immaginarsi se la sessantenne Signora Maria era disposta a tenere la notizia per sé. L’ha subito comunicata al Dott. Piero, suo “venerato” Capo. “Dott. Piero, se fossi in lei, non mi lascerei scappare una simile opportunità. Anche lei dovrebbe fare delle belle passeggiate sulle rive del fiume Ticino, il sabato … alle cinque del mattino. Potrebbe incontrare una splendida trentenne … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo” Quando un’impiegata di fiducia si esprime in tal modo il risultato è assicurato. Il Dott. Piero cominciò a pensarci e venne alla conclusione che … se ci era riuscito il Dott. Filippo … la stessa cosa poteva capitare a lui. Pensa oggi, pensa domani … il Dott. Piero decise di tentare la sorte. Un sabato, alle cinque del mattino di un anno fa, il Dott. Piero partì dal Ponte Coperto di Pavia per addentrarsi nei sentieri che costeggiano il fiume Ticino. Dopo parecchio camminare senza incontrare anima viva il cinquantenne stava per lasciarsi prendere dallo sconforto. A quel punto sentì delle voci … Sul sentiero comparve il Dott. Filippo con la sua splendida fidanzata trentenne. “Ciao Piero. Sono contento di presentarti Carmen, la mia fidanzata … Visto che ci sei, ti presento la sorella gemella di Carmen, Ernanda …” Da un cespuglio sbucò una splendida trentenne … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo” Il Dott. Piero per poco non svenne. Mai avrebbe immaginato una simile cosa. Non solo. Il suoi occhi si sentirono calamitati dalla splendida fanciulla la quale lo prese per mano e volle che facesse il bagno con lei nelle azzurre acque del fiume Ticino. Il cinquantenne è sempre stato restio a tuffarsi nelle acque del fiume alle cinque del mattino, ma di fronte all’invito pressante della bellissima bionda prese coraggio e si tuffò. Il Dott. Piero si sentì mancare … Per fortuna che c’era Ernanda che gli fece una respirazione bocca a bocca da fine del mondo. Una respirazione che lo ha mandato in estasi. Dopo una simile esperienza il Dott. Piero avanzò una sua proposta. Una stupenda vacanza a Parigi. Filippo, Carmen e Ernanda ne furono entusiasti. Decisero di partire insieme … subito. Il Dott. Piero aveva parcheggiato la sua rossa Ferrari, ultimo modello nei pressi del Ponte Coperto. Ne approfittarono. Salutarono Pavia per godere le bellezze della città dell’amore: Parigi.

Questo è il racconto n. 1011 scritto dal 2 settembre 2012 … dove l’amore trionfa sempre … per la felicità dei protagonisti … di chi scrive … e chi legge.

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°19942 pubblicato il 10 Giugno 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/06/15 alle 19:26 via WEB
DUOMO DI MILANO-----Nel 1386 fu posta la prima pietra del Duomo di Milano, dedicato a Santa Maria Nascente, per decisione dell’arcivescovo Antonio Saluzzo. Il Duomo è alto 108 metri e mezzo, lungo 158 e largo 96, con 150 doccioni, e 135 guglie.Gli artisti influenzati da testi sacri scolpirono dei doccioni bestiali e affascinanti. Le caratteristiche degli animali immaginari furono reinterpretate in chiave cristiana. Alcuni studiosi hanno teorizzato che le gargolle siano state utilizzate come guardiani delle chiese per tenere lontano i demoni. Altri pensano che questi doccioni simboleggiassero demoni, da cui i passanti avrebbero trovato scampo in chiesa. A volere la costruzione gotica fu il signore di Milano, Gian Galeazzo Visconti. La cattedrale fu consacrata dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1572. Fino alla metà del XIX secolo, gli orologi di Milano erano regolati dalla meridiana del Duomo. Un foro sul soffitto cattura un raggio di luce che cade sul pavimento: quando la luce segnava mezzogiorno si dava un segnale e la campana del Cordusio, vicino a Piazza Mercanti, suonava. Nel Duomo c’è un quadro che raffigura la Vergine, detto della Madonna delle Rose. Nel quadro non ci sono fiori raffigurati, il suo nome è legato a una leggenda. Nel 1409 Milano era assediata dagli eredi di Bernabò, in lotta con Giovanni Maria Visconti, signore di Milano. La gente, non avendo più armi per difendersi, decise di rubare tutto ciò che trovava nel cantiere del Duomo. Una donna ogni giorno si recava davanti al quadro della Vergine, pregando per il figlio ferito e portava un mazzo di rose. Un giorno trovò le rose ,di alcuni giorni prima, appassite, si mise a piangere, e le rose rifiorirono. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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