dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 18/06/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
395
Annamaria
Il problema del lavoro, oggi, è estremamente difficoltoso. Lo è anche per ragazzi e ragazze che studiano. Giunti al termine del Liceo, alcuni, non sanno quale facoltà scegliere. Annamaria, un anno fa era negli affanni. In quarta Liceo avrebbe dovuto avere le idee chiare. Era arrivata al termine della quinta Liceo e non aveva ancora deciso. Molti suoi compagni avevano già scelto. Annamaria, no. Aveva sentito molte “voci” ed erano tutte discordanti. Inoltre, aveva partecipato a dei “colloqui di indirizzo”, ma era stato tempo perso. La studentessa voleva avere delle “certezze” circa i possibili sbocchi lavorativi nel dopo-laurea. Nessuno, però, era sicuro di niente. Lo sviluppo lavorativo, oggi, è come un terno al lotto. Se ti va bene… vinci. Altrimenti … stai a guardare. Un anno fa Annamaria, una domenica, ha fatto visita alla sua bisnonna, la Signora Maria, di ottantuno anni. La nipote portò dei cioccolatini… dolci di cui la bisnonna era golosa. La Signora Maria è sempre stata una donna robusta ed ha conservato una salute di ferro. Non solo. Ha mantenuto una mente lucida …e nonostante avesse studiato fino alla quinta elementare, si è sempre tenuta aggiornata e sapeva come “viaggiava il mondo”. Annamaria si è trovata subito in sintonia con la bisnonna la quale volle sapere quali studi avrebbe intrapreso. “Non lo so ancora… “ rispose la ragazza. E si vedeva che la nipote non aveva le idee chiare. La Signora Maria ha preso la palla al balzo ed ha detto la sua. “Voi giovani avete le idee confuse perché non guardate dentro voi stessi. La vita è la vostra e dovete essere voi a capire cosa vi piace e ciò che non vi piace. Ai miei tempi c’erano poche scelte…e tutti si adattavano al lavoro che era disponibile. Ora, c’è una scelta infinita…e i giovani non sanno più cosa vogliano. Se fossi in te mi farei una domanda. “Che cosa mi piace veramente?” Annamaria seguiva con attenzione il ragionamento della bisnonna e quasi, spontaneamente le venne una risposta. “A me piacerebbe studiare e curare i gatti. Ne ho tre. Si chiamano: Mio, Meo e Miociao.” La Signora Maria colse l’occasione per dire la sua. “E, allora, perché non scegli l’indirizzo di studi che ti porta a curare i gatti? Solo in Italia ci sono 60 milioni di gatti. Non chiedermi come hanno fatto a stabilire una simile cifra. Certo è che nella società di domani i gatti saranno in aumento e, essendo animali da compagnia, dipenderanno dall’uomo per il mantenimento e per le cure. Cosa c’è di meglio che osservare lo sviluppo della società e vedere che le industrie che producano mangimi per gatti sono in aumento e “non” sono in crisi? Vai tranquilla, mia cara Annamaria… e non ascoltare troppe voci. Ascolta sempre e soltanto la voce del tuo cuore… ciò che sei e ciò che vuoi. Inoltre sappi che nella vita non viene regalato niente. Tutto è frutto di studio, lavoro, lavoro e ancora lavoro. Oggi, si guarda troppo “l’erba del vicino”. Meglio, invece guardare l’erba del proprio orto.” Annamaria, capì di avere una bisnonna eccezionale. Ma la Signora Maria sentì il bisogno di aggiungere altro. “Ricordati Annamaria che coloro che amano veramente il proprio lavoro non hanno orari… Sono sempre alla ricerca del meglio… come gli artisti. Ogni attività è un’arte. L’arte non ha confini, non va mai in crisi... (a volte non va neppure in pensione)”.(395)
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GIULIO NATTA
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANTONELLA ...
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CIAO ELLEN ... ELLEN ELLEN
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17 GIUGNO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 17 giugno 2015 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
1018 - 1019
Mino, Saverio e …
la cantina dei misteri di Pavia
Il caffè del mattino al solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia non è solo un rito, ma un piacere da condividere con gli amici. Un anno fa, ne sapevano qualcosa due inseparabili amici d’infanzia, Mino e Saverio … cinquant’anni portati alla grande, fisico atletico, single … Dirigenti di Agenzia Commerciale nel milanese, abitanti a Pavia. Quello del caffè al Bar per i due amici era un appuntamento fisso, irrinunciabile … perché riservava sempre delle sorprese. Del resto Pavia è una città bellissima … magica e imprevedibile … dove le sorprese non finiscono mai. Un anno fa, Mino e Saverio erano al solito Bar di Piazza della Vittoria e Chiara, la gentilissima e avvenente cameriera, aveva servito il caffè al tavolino. Mino e Saverio, però, erano impegnati in un’interessante discussione e non ci fecero caso. Quando se ne accorsero erano passati alcuni minuti e la sorpresa è stata doppia. Sotto alle due tazzine del caffè c’era un biglietto scritto a mano … da mano di donna. Diceva: “Cercami, sarò tua” In un primo tempo Mino e Saverio pensarono ad uno scherzo. Lo mostrarono con fare interrogativo alla cameriera Chiara la quale rimase ancor più sorpresa dei due cinquantenni perché al tavolino dei due amici non si era avvicinato nessuno. Mino, fanatico cultore di scienze occulte, si insospettì. Pensò subito ai “misteri di Pavia”. E’ noto, infatti, che in una città con duemila anni di storia vi siano dei fantasmi. Fantasmi? Certo. Fantasmi! Fantasmi che quotidianamente si svegliano al mattino. Si aggirano per la città … e si divertono come possono. Magari scrivendo dei biglietti e mettendoli sotto la tazzina del caffè a clienti dei Bar. La discussione tra Mino e Saverio è stata immediata. “Mino non raccontare balle. I fantasmi a Pavia non esistono. Sono tutte storie inventate da qualche scrittore un po’ fuori di testa o troppo fantasioso” Mino, però, non era di quelli che si dava per vinto- “E no, mio caro Saverio. I fantasmi a Pavia esistono e come. Vuoi che Alboino, Federico Barbarossa, Francesco I, Napoleone … non abbiano lasciato il segno a Pavia? Vuoi che qualche Generale o semplice soldato non si sia innamorato di qualche bella pavese di allora e abbia deciso di fermarsi a Pavia? Quando un uomo si innamora di una donna … stravede per il luogo in cui essa vive. Ovvio che ogni tanto, anche dopo molti secoli, l’innamorato senta il desiderio di rivedere Pavia, la città del suo amore. Una mattina di giugno, il Fantasma si sveglia … e comincia a girare per la città. Vede due amici, te ed io, che stanno prendendo il caffè al Bar e zacchete … rifila sotto la tazzina un biglietto con la scritta “Cercami … sarò tua” A quel punto Saverio cominciò a fantasticare. “E se fosse una … Fantasma? … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo?” E’ vero che Saverio aveva giocato a fare dell’ironia, ma sotto, sotto … una bella bionda … una vichinga ultimo modello … non era da scartare. Anzi … Anche Mino pensò la stessa cosa. Decisero di comune accordo di chiudere il discorso e non pensarci più. Ma, come si fa “a non pensarci più” quando due inseparabili amici hanno tra le mani un biglietto con la scritta “Cercami. Sarò tua?” Per evitare di dare i numeri, Saverio si inventò la storia che doveva chiedere un’informazione alla commessa di un negozio di Piazza del Duomo. Mino e Saverio si incamminarono. In breve si trovarono in Piazza del Duomo tenendo ben saldo il biglietto trovato sotto la tazzina del caffè. Quando succedono fatti strani e inspiegabili si fa presto a dire “non ci penso”, ma alla fine una persona ci pensa e come. Saverio si ricordò un numero di telefono. Per non dimenticarlo prese la penna che teneva nel taschino e cercò di scriverlo sul biglietto trovato sotto la tazzina. Non l’avesse mai fatto. La penna (prezioso e inseparabile regalo di un amore lontano) gli sfuggì di mano … come se invisibili dita avessero agito a sua insaputa. La penna cadde per terra e rotolò nella feritoia di una cantina. Pavia è piena di cantine piccole e grandi … antiche, ristrutturate o lasciate al loro stato iniziale. Saverio si innervosì. Non voleva perdere la sua preziosa penna per infiniti motivi sentimentali. Si ricordò che conosceva la proprietaria della cantina, la Signora Cleofe. Cercò tra i proprietari del Palazzo di cui faceva parte la cantina. Suonò il campanello. “Dica. Dica” – “Sono Saverio. La mia penna è caduta nella sua cantina. Potrebbe aiutarmi a rintracciarla” – “Ma certo. Aspetti che l’accompagno …” Erano passati pochi secondi e ... Mino e Saverio videro comparire ai loro occhi una bellezza da fine del mondo. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe da far perdere i sensi. “Scusate. La mia Signora ha pregato me di accompagnarvi …” I due cinquantenni si guardarono in faccia allibiti. Mai vista una trentenne così affascinante. Cominciarono a farsi delle domande. E se fosse lei “la Fantasma” che ha scritto i bigliettini? … pensarono. Seguirono la vichinga scendere gli scalini che portavano alla cantina. L’osservarono mentre apriva la porta chiusa da un lucchetto … In fondo al vano cantina c’era la penna di Saverio … Accanto alla penna due monete d’oro. Una per Mino … e una per Saverio con un nuovo biglietto. Diceva: “Questa storia non finisce qui ... Cercami … sarò tua” Mino e Saverio si girarono per chiedere informazioni alla bellissima trentenne … Non c’era più. Sparita. In quel momento, i due, si resero conto di essere finiti nei “Misteri di Pavia”.
(seconda puntata) – 1019 – la cantina dei misteri
Finire nei “Misteri di Pavia” è stato il sogno di molti studiosi di storia di Pavia. Anche Mino era uno studioso di storia di Pavia. Ogni mercoledì e sabato era il primo cliente del banchetto dei libri usati di Piazza Petrarca e Piazza del Duomo. Ora era giunto il momento di mettere a frutto le sue ricerche. Visto che la Vichinga, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, era sparita … aveva deciso sull’istante di rintracciarla da solo. Non voleva avere un concorrente come Saverio. Voleva farlo da solo per avere “la fantasma” tutta per sé. Senza Saverio. Pensò ad uno strattagemma. Chiudere Saverio in cantina almeno per qualche ora … e rintracciare la Vichinga. Idea geniale – pensò Mino - anche se pericolosa. Saverio si sarebbe sicuramente arrabbiato. Ormai, però, la decisione era presa. Mino si alzò di scatto. Fece quattro passi veloci … e zacchete … chiuse la porta della cantina con dentro Saverio … e via come il vento a caccia della Vichinga. Saverio è un tipo calmo e riflessivo. In un primo tempo non aveva afferrato il nesso degli avvenimenti. Quando si rese conto di essere stato chiuso in cantina fece quattro conti. Arrabbiarsi? No. Non ne valeva la pena. Usò tutta la sua astuzia di navigato latin lover pavese … Prese le due monete d’oro con i bigliettini “Cercami. Sarò tua” e cominciò a fissarli come fosse un rito magico. Dopo pochi istanti … il miracolo. La Vichinga … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo si materializzò. Aveva un vestito leggero, trasparente, svolazzante … di quelli che vedo … non vedo. Per Saverio è stata uno spettacolo fantastico. Sentì le braccia morbide della Vichinga che l’abbracciavano. I baci che andavano da tutte le parti. Insomma un’incontro da sogno. Alla fine, Saverio, felice e sfinito … chiuse gli occhi e si addormentò. Pavia, però, è Pavia. Il mistero è il mistero. Mino non era stato con le mani in mano … e quel che ha combinato lo sapremo domani.
Questo è il racconto n. 1018 - 1019 scritto dal 2 settembre 2012 … dove l’amore trionfa sempre … per la felicità dei protagonisti … di chi scrive … e chi legge.
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
394
Rosalda
Da che mondo è mondo le mamme hanno sempre aiutato le figlie a farsi strada nella vita. Le mamme si preoccupano delle figlie da quando nascono …a sempre… in ogni momento. Specialmente quando raggiungono i vent’anni anni. Un anno fa, anche la Signora Rosalda era particolarmente preoccupata. La figlia Michela, vent’anni aveva messo gli occhi su un suo compagno di scuola, Riki, bel ragazzo, ma a Rosalda non piaceva. I discorsi tra madre e figlia erano sempre gli stessi. “Michela non ti legare troppo presto. Cerca di finire la scuola. Poi, avrai tutto il tempo per il resto.” Sembrava che la figlia capisse. In realtà continuava a fare quello che si sentiva. Rosalda capì che non poteva stare con le mani in mano. A quarantotto anni, una mamma sente il tempo che passa… lo sente sfuggirle tra le dita. Ogni tanto si sfogava con il marito Giuseppe, il quale pazientemente cercava di calmarla. Una notte di un anno fa, Rosala ebbe in sogno sua madre la quale le aveva fatto un discorso. “Rosalda fai bene a preoccuparti di Michela. Anch’io mi sono preoccupata di te quando avevi vent’anni e hai preso una cotta per Emanuele. Stavi per iniziare l’Università e avevi perso la testa. Non volevi più studiare… E’ stato allora che mi sono detta: “Devo darmi da fare”. Mi sono iscritta ad un’Associazione di Volontariato che si occupava di “gite a teatro”. Mi sono inserita nella “segreteria” ed ho potuto conoscere molte persone. Ho fatto conoscenza con parecchi papà e mamme che avevano figli della tua età di allora. Ho potuto conoscere come erano veramente. Finalmente ho conosciuto il papà e la mamma di tuo marito (mio genero). Ho fatto le acrobazie per fare amicizia con quella famiglia (i tuoi suoceri) e alla fine tu hai conosciuto Giuseppe. Vi siete piaciuti. Vi siete innamorati….e vi siete sposati. Da quello che mi risulta non potevi trovare marito migliore. Ora, devi fare altrettanto. Non puoi lasciare andare Michela dove vuole come fosse un iceberg alla deriva. Le figlie devono sapere ciò che fanno… e cosa le aspetta. La vita non è gioco. Se si sbaglia a giocare… ci si può anche riprendere Se è possibile, però, è meglio avere le idee chiare. E’ vero che “l’uomo propone e Dio dispone”, ma è sempre meglio “proporre” soluzioni adeguate, che abbiano riscontri positivi… anziché trovarsi con “un pugno di mosche in mano”. Al risveglio, Rosalda ha ricordato tutto di ciò che sua madre le aveva detto in sogno. Ora sapeva cosa fare. Iscriversi ad una Associazione di Volontariato. Ne parlò con suo marito Giuseppe… il quale approvava tutto di ciò che proponeva la moglie. Un anno fa, Rosalda si diede da fare. Cercò un’Associazione che rispondesse alle sue esigenze. Era un’Associazione che aveva il compito di “cercare siti storici locali” e portarli all’attenzione del pubblico. Per Rosalda è stato come aprire il vaso di Pandora. Anche se i partecipanti erano pochi, si vedeva lontano un miglio che era tutta gente appassionata… Per alcuni partecipanti si trattava di decine di anni di costante impegno… Uno di questi partecipanti era il Dott. Siro, un sessantenne benestante che aveva un figlio con la stessa passione del padre. Rosalda ne parlò a Michela sua figlia… E’ stato un colpo di fulmine. Anche Michela si iscrisse all’Associazione per la ricerca dei “siti storici locali” …ed il bello deve ancora venire.(394) -
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IL GORGONZOLA
di Teresa Ramaioli
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ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
SA racconto (393) di Dino Secondo Barili
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
(FOGGIA)
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAAMARIA MENNITTI
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