Messaggi del 24/06/2015

OTTAVA PUNTATA - MINO E SAVERIO (1025) di Dino Secondo Barili

Post n°20119 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dinobarili
 

   23 GIUGNO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

            Trivolzio – 23 giugno 2015 – Martedì  - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

1025

Mino, Saverio e …

 (ottava puntata) – 1025 – Mino e l’incontro con …

Se Saverio era alla prese con un personaggio complesso come il Re Alboino, l’amico Mino pensava a come iniziare lo spettacolo quotidiano in Piazza della Vittoria. Piazza della Vittoria è il “catino” di Pavia. Da qualsiasi parte la gente arrivi .. finisce sempre e tutta nel “catino” di Piazza della Vittoria. Ecco perché lo spettacolo non deve mai mancare. Mino vide un Signore sospettoso aggirarsi nei pressi del palco. “Scusi posso chiederle il suo nome?” Immediata la risposta. “Non si vede? Sono l’Imperatore Federico Barbarossa. Sono a Pavia per farmi incoronare nella Basilica di San Michele Maggiore … non si vede?” Mino ha fatto finta di crederci. “Si vede. Si vede. In città ne parlano tutti” Non era vero niente. Federico Barbarossa era giunto a Pavia nel lontano 17 maggio 1155. E’ giunto a Pavia convinto di trovare una grande accoglienza, ma aveva fatto male i conti. Anzi, i conti li aveva proprio sbagliati. Il suo scopo reale era di creare una tassa comune per i bisogni dell’Impero. Ai Pavesi le tasse non sono mai piaciute. A parole i Pavesi hanno osannato Federico Barbarossa.  Secondo una leggenda, in occasione dell’Incoronazione è stata ordita una congiura per ucciderlo. Per fortuna  che non è successo niente, altrimenti Pavia si sarebbe macchiata da un grave fatto di sangue. Mino, storico esperto delle storie di Pavia, doveva fare buon viso all’Ospite. Pensò di organizzare una nuova Incoronazione (sul palco). L’idea in sé era buona a condizione che Federico Barbarossa fosse d’accordo. Invece, il Grande Imperatore si è arrabbiato. Ha voltato i tacchi e se ne è ritornato in Germania da dove proveniva. A salvare la situazione è intervenuto il tempo. Si, il tempo atmosferico. Su Pavia si è scatenato un grande temporale. Proprio come il 17 maggio del 1155. (a domani la nuova puntata) Dino   

 
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GAMBOLO' di Teresa Ramaioli

Post n°20118 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dinobarili
 

GAMBOLO'

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/06/15 alle 15:24 via WEB
GAMBOLO’----Gambolò è una cittadina di circa 10000 abitanti, in provincia di Pavia. Situata a pochi chilometri da Vigevano, e in prossimità del fiume Ticino, è facilmente raggiungibile da Milano, Pavia, Alessandria, Vercelli e Novara. Il Museo Archeologico Lomellino si trova presso il Castello di Gambolò,nella cosiddetta "manica lunga". Il castello di Gambolò sorse nei secoli centrali del Medioevo, fra il X e l’XI secolo, e fu più volte ricostruito e ampliato nei secoli successivi a causa degli eventi militari che lo danneggiarono ripetutamente. Una prima documentazione risale al 1412, quando Filippo Maria Visconti concesse il titolo feudale ad Antonio Beccaria, esponente della famiglia della nobiltà pavese che già dagli inizi del Trecento era titolare del possedimento.Finita la dinastia dei Beccaria nel 1475, Gambolò conobbe il periodo di massimo splendore negli anni Ottanta del Quattrocento per volontà di Ludovico il Moro, che dispose lavori di restauro e vi soggiornò con frequenza. Dopo la fine del Ducato di Milano, il castello e il territorio di Gambolò passarono a Gian Giacomo Trivulzio.Nel 1573 il feudo fu acquistato dal marchese Agostino Litta, la cui famiglia mantenne a lungo la proprietà , trasformò il maniero in residenza signorile con l’edificazione del palazzo che corrisponde all’attuale castello Litta-Beccaria.In seguito passò alla famiglia Robecchi, il castello è stato donato al Comune di Gambolò e ospita attualmente diversi uffici pubblici, la biblioteca comunale e la sede del Museo Archeologico Lomellino. –continua Ciao Teresa

 

 

 

 
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CIAO DONA ... DONADAM68

Post n°20117 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dinobarili
 

CIAO DONA ... DONADAM68

 
donadam68
donadam68 il 24/06/15 alle 08:28 via WEB
un gradino dopo l'altro lassù oltre le nuvole il paradiso:)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/06/15 alle 18:35 via WEB
Ciao Dona - proprio così. Un gradino dopo l'altro ... verso il cielo. Buona e felice serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°20116 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA 

buon mercoledì 4 giugno 2015

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 23 GIUGNO 2015

Post n°20115 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 23 GIUGNO 2015

"I baci sono gli scalini

che servono per raggiungere

le vette del Paradiso"

Dino

 
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NORBERTA, DANIELE E CORSO DI BALLO racconto (2024) di Dino Secondo Barili

Post n°20114 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dinobarili
 

24 GIUGNO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

            Trivolzio – 24 giugno 2015 – Mercoledì  - ore 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2003

 (Amore Duemila)

Norberta, Daniele e il Corso di Ballo

Un anno fa, la Prof. Norberta, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo, Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia … era arrabbiata con sé stessa. L’anno scolastico era terminato ed era stanca morta. Non per l’anno scolastico, ma perché aveva compiuto quarant’anni … e non aveva ascoltato sua madre quando di anni ne aveva venti. A vent’anni c’è il Sole in fronte. Si vede tutto rosa. Sua madre l’aveva consigliata di sposare il figlio del maggior commerciante di Pavia, il Dott. Ottavio … di vent’anni più anziano, che l’aveva cercata. Norberta si era arrabbiata. “Mamma, come faccio a sposare un uomo più vecchio di me di vent’anni? Sembra mio nonno. E per fare cosa? Per finire relegata in casa con tre o quattro figli che fanno disperare? E’ vero. Ha la Ferrari … ma nella vita non basta la Ferrari. Ci vuole qualcosa in più …” Sua mamma avrebbe voluto chiederle “Scusa, cosa? Cosa in più?” ma si era astenuta. Con le figlie … le discussioni sono tempo perso. Ora, però, Norberta era arrabbiata con sé stessa … e nella vita (come dice il proverbio) indietro non si torna. Inoltre, in prima Liceo dove insegnava, c’era proprio il figlio del Dott. Ottavio, Giansiro. Un bel ragazzo con la voglia di fare. E, il Dott. Ottavio, non mancava mai ai colloqui con i genitori (per vedere lei, Norberta!). Per la Docente era un cruccio in più … La vita, purtroppo, è fatta così. Ora, però, doveva prendere una decisione. Non poteva continuare a mangiarsi il fegato. Chiese aiuto alla sua coetanea, amica e collega Donata la quale le ha suggerito di iscriversi subito ad un Corso di Ballo. “Un Corso di Ballo? Donata, sei diventata scema? Cosa ci vado a fare ad un Corso di Ballo? Ti immagini … vedere una Docente di Lettere ballare il tango? Una goduria” Donata era testarda. Quando si metteva in testa un’idea non cedeva fino a quando l’aveva avuta vinta. Norberta ha dovuto cedere. Ad iscriverla al Corso di Ballo ci pensò la stessa Donata la quale ha aggiunto un altro suggerimento (obbligatorio). “Norberta porta sempre qualcosa di rosso. Porta bene” A quel punto Norberta non ci ha visto più. “Donata, ma tu sei proprio fuori di testa. Non ho niente di rosso … “ Immediata la risposta dell’amica. “Vallo a comprare … Reggiseno e mutandine … se vuoi ti presto i soldi” Per fortuna che la stessa sera dell’iscrizione … iniziava il Corso di Ballo. Norberta per accontentare l’amica Donata si era recata nella migliore Boutique di Pavia e si è fatta consigliare dal Proprietario Dott. Daniele, un cinquantenne da fine del mondo, con la Ferrari sempre pronta a partire per la Costa Azzurra. Appena il Dott. Daniele ha messo gli occhi sulla Prof. Norberta ha fatto subito il Don Giovanni con un mare di complimenti. E’ stato proprio Daniele ad insistere su qualcosa di rosso (reggiseno e mutandine). Anzi, scavò, scavò fino a quando non è venuto a sapere che quella stessa sera, Norberta, avrebbe avuto la sua prima lezione di Ballo. E’ stato come accendere un fiammifero vicino alla paglia. Quella stessa sera, Norberta ha conosciuto il suo Maestro di Ballo. Chi era? Il Dott. Daniele il quale aveva fatto carte false con il Direttore del Corso di Ballo e si era fatto nominare (ipso facto! che parolona) … Maestro di Norberta. Per la Docente di Lettere del Liceo è stato la “chiave di volta” della sua vita. Dopo i primi passi Norberta si è abbandonata completamente tra le braccia di Daniele … il quale era un ballerino provetto. Il suo consiglio era. “Norberta abbandonati … lasciati andare … lasciati guidare … Sarò la tua guida” Norberta non oppose resistenza. D’altro canto come poteva? Lui era il Maestro, lei l’allieva. Cosa c’è di più bello per una donna … di abbandonarsi tra le braccia di un uomo che conosce tutte le variazioni dell’amore? Nulla! Se poi, l’uomo in questione è il Proprietario della migliore Boutique di Pavia, si chiama Daniele, ha cinquant’anni, è ricco come il mare e bello come il Sole, ha la Ferrari (anzi, tre) … e sa ballare il Tango Argentino da Dio? Era terminata la lezione di ballo e Daniele teneva stretta tra le braccia la bionda Norberta la quale aveva perso la cognizione del tempo. Del resto Daniele le canticchiava in continuazione nelle orecchie un’antica canzone … “Voglio amarti così/ eternamente/ Voglio amarti così/ la notte e il dì …” Come fa una quarantenne a resistere? Daniele, però, aveva in serbo il jolly piglia tutto. “Norberta hai voglia di prendere il caffè a Montecarlo?” Norberta accennò ad un sorriso con gli occhi languidi. Daniele innestò la marcia e la Ferrari fece il resto. No. Non è vero. Il resto lo hanno fatto le labbra di Norberta che avevano voglia di baci, baci incandescenti. Daniele ha dovuto fermarsi parecchie volte. Ogni volta, i baci di Norberta diventavano sempre più roventi. Il cinquantenne ha dovuto fermarsi prima di Montecarlo in un lussuoso Albergo che conosceva bene. Anche lì, il caffè era superlativo … e Norberta ha potuto dare sfogo a tutte le sue passioni. Perché, i baci sono come le ciliegie … uno tira l’altro … e scalano la vetta del paradiso. Buona giornata a tutti i lettori di questo racconto … Clicca “scrivi commento” e lascia il voto da 1 a 10. Serve per il racconto di domani. Dino

 
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SAN GIOVANNI di Teresa Ramaioli

Post n°20113 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dinobarili
 

SAN GIOVANNI 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/06/15 alle 15:04 via WEB
SAN GIOVANNI----La festa del 24 giugno era solennizzata con fuochi, falò ed altri riti un tempo collegati agli antichi culti solari. La festa cade nel solstizio d’estate, tempo di mietitura con riferimento alla simbologia del fuoco e alle sue funzioni purificatrici e propiziatrici. Virgilio nelle "Bucoliche" rievoca, in tale giorno gli Ambarvalia, antichi sacrifici resi a Cerere, la dea delle messi, durante l’antica festa romana per purificare le messi e allontanare i cattivi influssi; gli Ambarvalia consistevano nel sacrificare un maiale, una pecora e un toro dopo averli condotti, in processione, tre volte, intorno alla città. La notte che precede il 24 giugno, si crede che avvengano prodigi tanto è vero che è detta "la notte delle streghe": il 23 giugno, periodo in cui la luna è in fase crescente, nell’antichità si credeva che le streghe, a cavallo delle loro scope, sorvolassero la Basilica di San Giovanni per radunarsi in un grande sabba annuale. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°20112 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

 
franzkline
franzkline il 23/06/15 alle 21:04 via WEB
Complimenti per il divertente racconto, una trovata geniale ed artistica. Bravo Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/06/15 alle 08:12 via WEB
Ciao Stefano - le ricerche non finiscono mai. Pavia è una città artistica. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°20111 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 22/06/15 alle 21:52 via WEB
e non riesco a capire perché un dolce tanto buono dobbiamo ricordarci del Re Alboino ,per me non è da metterlo fra gli eroi storici ...Tino canta in Piazza della Vittoria,ma solo per noi......ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/06/15 alle 07:08 via WEB
Ciao Annamaria - Tutto è importante di Re Alboino. Ha fatto di Pavia la Capitale del Regno (di allora). E' stato tre anni sulle rive del fiume Ticino (a pescare). Ha dato origine al nome LOMBARDIA (LONGOBARDIA = LOMBARDIA) la più importante Regione Europea detentrice del PRIMO POSTO ASSOLUTO in tutto. Cosa ne dici? Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)
 
annamariamennitti
annamariamennitti il 23/06/15 alle 18:27 via WEB
Tutto bello ciò che dici del Re Alboino ,ma non mi piace .La mia città ha ospitato per molti anni Federico II...Foggia non era proprio la capitale del Regno, ma era tuttavia la residenza principale del sovrano e molto spesso ospitava gli uffici centrali della monarchia; era il capoluogo e l'agglomerato più importante della provincia di Capitanata, creata intorno al 1230. A noi ha regalato una bellissima piazza con il suo nome.. in più la pasta" LA Federiciana" che oggi si vende come pasta prelibata...e disse anche che se fosse passato il Signore sarebbe rimasto qui da noi. ogni regione ha la sua storia , ma non cambio idea sul Re ALBOINO ciao Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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