Messaggi del 30/06/2015

EDVIGE racconto (2007) di Dino Secondo Barili

Post n°20180 pubblicato il 30 Giugno 2015 da dinobarili
 

30 GIUGNO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

            Trivolzio – 30 giugno 2015 – Martedì  - ore 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2007

 (Amore Duemila)

    Edvige … Biancaneve e sette nani

Un anno fa, la Prof. Edvige, quarant’anni, single, bellissima … confidava alla coetanea, amica e collega, Prof. Clara, la sua insoddisfazione. In teoria la Prof. Edvige non avrebbe avuto nulla di cui lamentarsi. Aveva un bel posto sicuro (e di prestigio) in un Liceo del milanese. Un bell’appartamento in uno dei Palazzi più chic di Pavia … proprio in riva al fiume Ticino. Era benvoluta da tutti, ma non aveva mai avuto un fidanzato. Si … aveva parecchi amici uomini. Alcuni sembravano interessati a lei, ma niente di particolare. A Clara, Edvige aveva espresso il suo giudizio. “Clara, la mia … è una vita insulsa. Potrei avere tante cose … e, in effetti, non ho niente. Quando non si ha l’uomo del cuore, l’uomo che riempie i tuoi pensieri è come vegetare … Un non vivere. Il fatto è, che non so cosa fare … e i quarant’anni sono già suonati” Edvige l’aveva detto con un senso di sconforto, di delusione. Clara comprese che in qualche modo doveva aiutare l’amica. “Edvige, perché non ti iscrivi al Gruppo spontaneo “Tanto pe’ cantà”? Milano è piena di Gruppi spontanei che si riuniscono il sabato pomeriggio per inventarsi una serata speciale. Oggi, la gente non canta più. La gente cantava quando aveva la pancia vuota e la testa piena di speranze. Cantavano le mondine nelle risaie … dopo aver lavorato otto ore curve sotto il sole e i piedi a mollo nell’acqua. Cantavano per calmare la stanchezza, per sognare un mondo nuovo … “Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar / … Figlia mia, no e poi / cento lire non te le do / in America no e poi no” Edvige colse il suggerimento. Telefonò al cellulare suggerito da Clara e il sabato pomeriggio si presentò all’indirizzo di Milano … all’ingresso di una cantina. Non era proprio una cantina … era uno scantinato ai piedi un Palazzo di periferia dove alcuni quarantenni erano in attesa che arrivasse il “Capocomico” con la chiave. In ogni compagnia che si rispetti, specialmente nei “piccoli gruppi”, c’è sempre un esaltato, un fuori di testa … che ha la funzione di leader. In questo caso era Giovanni, soprannominato “Giovanni il Bello”, un fantasioso quarantacinquenne il quale aveva una bellissima voce da tenore. Edvige si presentò. “Vorrei far parte del Gruppo “Tanto pe’ cantà” I componenti il Gruppo si illuminarono d’immenso. Finalmente era arrivata una donna … e che donna! Edvige … bellissima … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Il Capocomico Giovanni prese subito il “bastone del comando”. Quando un Gruppo è formato da soli uomini  non nascono problemi. Quando nello stesso Gruppo entra a far parte una donna … cambia tutto. Inoltre, gli uomini del Gruppo erano sette … tutti rigidamente single … tutti di età compresa tra i quaranta  e i quarantacinque anni. Giovanni è stato come il fulmine. Ha fatto quattro conti. Sette uomini e una donna. Ebbe un’idea e la presentò. “Edvige, da questo momento tu sei Biancaneve … e noi i sette nani. Fai sentire come canti” Edvige si cimentò in una vecchia canzone “Passeggiando per Milano / camminando piano piano / quante cose puoi veder / quante cose puoi saper …” Per Giovanni, Capocomico, è stato come accendere una lampadina in una notte buia e senza luce. “Edvige, Biancaneve … io sono Dotto e questi sono Brontolo, Cucciolo, Eolo, Gongolo, Mammolo e Pisolo. Da oggi siamo una vera Compagnia. Ora diamoci da fare. Brontolo si occuperà dei costumi … Cucciolo delle musiche, Eolo dei contatti, Gongolo dei testi, Mammolo dei rapporti con Radio e TV, Pisolo di tutto quello che gli altri non fanno …” Edvige si sentì subito esaltata. “E tu ed io?” Dotto prese per mano la quarantenne Docente di Lettere … “Te ed io … canteremo. Proveremo tutte le canzoni che ci passano per testa fino a quando non avremo trovato la nostra canzone. L’inizio potrebbe essere questa. “Solo per te Lucia / va la passione mia / Come in un sogno di passion / tu sei l’eterna mia vision …” Sarò stato per la voce tenorile di Giovanni (Dotto). Sarà stato per il clima che si era creato … fatto sta che Edvige si sentì perfettamente a proprio agio nella parte di Biancaneve … con uno stuolo di ben sette uomini ai suoi piedi che la guardavano, la desideravano. Sognavano lei … solo lei. Per scegliere c’era tempo … Per prima cosa voleva divertirsi. Buona giornata a tutti i lettori di questo racconto … Clicca “scrivi commento” e lascia il voto da 1 a 10. Serve per il racconto di domani. Dino

 
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BUGS BUNNY di Teresa Ramaioli

Post n°20179 pubblicato il 30 Giugno 2015 da dinobarili
 

BUGS BUNNY

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 28/06/15 alle 18:18 via WEB
BUGS BUNNY--È il coniglietto più famoso dei cartoni animati. Bugs Bunny è un’astuta lepre grigia con orecchie lunghissime, dentoni sporgenti e una passione sfrenata per le carote. Bugs Bunny dal 1938, anno della sua nascita, ha conquistato il cuore di molti bambini, ma anche di molti adulti .Bugs Bunny, in Italia debutta negli anni Quaranta con il nome di Lollo Rompicollo.Debutta per la prima volta il 27 luglio 1940 nel cartone animato “Una lepre selvatica". La lepre, fin dalla prima apparizione, conquista il pubblico e diventa protagonista di numerosi episodi . La sua carriera vanta numerosi successi, tanto che negli anni Sessanta debutta in un programma televisivo, a lui dedicato, The Bugs Bunny Show e nel 1988 fa anche una comparsa nel celebre lungometraggio “Chi ha incastrato Roger Rabbit”.A differenza dei classici conigli, spesso anche paurosi, Bugs Banny è un tipo molto tranquillo e pacifico, nulla lo turba e schiva le difficoltà . Può scoppiare una guerra, crollare il mondo, ma Bugs non rinuncia a rosicchiare una carotina all’ombra di un albero (riprende quella dell’attore Clark Gable nel film Accadde una notte). . Già, perché nonostante sia molto intelligente, non ama faticare. Ma c’è di più. Per quanto sia simpatico, è anche un imbroglione. La sua frase tipica, che negli anni si è trasformata in un vero tormentone, è “Che succede, amico?” e puntualmente viene esclamata godendo della disfatta del suo avversario Nel 1997, proprio come un grande presidente, lo troviamo su un francobollo, che diventa subito un oggetto da collezione, oltre che uno dei francobolli più comprati negli Usa.Ciao Teresa

 

 

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°20178 pubblicato il 30 Giugno 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA 

buon martedì 30 giugno 2015

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 29 GIUGNO 2015

Post n°20177 pubblicato il 30 Giugno 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 29 GIUGNO 2015

"La vita è soprattutto amore"

Dino

 
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AGOSTINA racconto (2002) di Dino Secondo Barili

Post n°20176 pubblicato il 30 Giugno 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2002

 (Amore Duemila)

Agostina, Amilcare e l’Oroscopo

Non sempre le persone sono in forma smagliante. Anzi, spesso le persone vanno giù di corda e non sanno il perché. Danno la colpa alle più svariate circostanze. Alla fine si decidono ad andare dal proprio Medico di Fiducia. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Agostina, cinquant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Dirigente di un Ufficio del milanese, abitante a Pavia. La Dott. Agostina era giù di corda per svariati motivi. Primo, perché si era “piantata” con il fidanzato Michele che (secondo lei) non capiva niente “di donne”. Secondo, perché a cinquant’anni (per una donna) è facile avere la testa in confusione. Agostina aveva deciso di rivolgersi al Dott. Giuseppe, suo Medico di Fiducia e Psicologo nato. Quando, un anno fa, entrò nell’Ambulatorio … il Dott. Giuseppe  non c’era. Era stato chiamato per una visita urgente e le persone presenti aspettavano silenziose.  Anche Agostina si accomodò su una sedia. Prese uno dei tanti settimanali disponibili … per passare il tempo. Ne prese uno a caso. A caso lo aprì. Caso volle che fosse proprio la pagina dell’Oroscopo. Cosa fa una persona quando vede l’Oroscopo? Va a leggere il proprio segno zodiacale … non importa a quale settimana si riferisse. Agostina lesse avidamente le quattro righe del suo Oroscopo. Dicevano. “Finalmente vedrai i frutti del tuo intenso lavoro degli ultimi mesi. E’ in arrivo una promozione da favola. Una promozione che ti cambia la vita. Avrai soldi a palate per toglierti tutti i capricci che ti frullano nella testa. Vestiti, borsette (patita delle borsette), scarpe (patita delle scarpe) … Avrai anche un nuovo amore … di quelli super, da far scintille” Quando una persona legge un Oroscopo del genere non può rimanere indifferente. Era proprio quello che Agostina voleva e desiderava. Depose il settimanale sul mucchio di giornali dal quale lo aveva preso e uscì dall’Ambulatorio. Proprio sulla porta incontrò il Dott. Giuseppe che l’intervistò. “Dott. Agostina, io arrivo … e lei va via? Mica avrà deciso di cambiare Medico?” La cinquantenne si è messa ridere. “Cambiare Medico? Mai! … Cambiare vita, Si! Faccia che mi ha già messo sulla buona strada” La Dott. Agostina doveva dare la risposta al Dott. Amicare un sessantenne che l’aveva invitata per una vacanza a Parigi. Fino a pochi istanti prima di entrare nell’Ambulatorio del Dott. Giuseppe era indecisa … se “ricucire con il fidanzato Michele” … oppure, tentare altre strade. Ora sapeva cosa fare. Sarebbe andata a Parigi con il Dott. Amilcare il quale l’attendeva davanti alla sua abitazione seduto sulla Ferrari rossa, ultimo modello. Questa volta Agostina non ha avuto dubbi."Amilcare … sono tua. Fai di me ciò che vuoi … lo dice anche il mio Oroscopo” Il Dott. Amilcare aveva fatto per mesi una corte spietata ad Agostina … senza successo. Ora, vederla così disponibile … non gli sembrava vero. Prese Agostina in parola. Scese dalla Ferrari. Aprì la portiera della superlusso alla cinquantenne. “Agostina, ti svelo il mio segreto. Adesso, andiamo in Piazza della Vittoria a Pavia e ci prendiamo un caffè da fine del mondo … Prima, però, voglio darti un bacio … Uno di quei baci che solo io posso darti. Da oggi non andrai più in Ufficio. Sarai la mia Assistente Personale. Da oggi, sono il Presidente della Società della quale fa parte il tuo ex-Ufficio” Agostina, per poco non svenne. Non sapeva che il maggior azionista della Società da cui dipendeva il suo Ufficio era proprio il Dott. Amilcare. Decise di ricambiare la piacevole offerta. Baciò sulle labbra il Dott. Amilcare con una tale veemenza, coraggio, velocità … che  il sessantenne ha dovuto fare ricorso al suo selfcontrol. Del resto l’amore è come il Sole … quando scalda … scalda di brutto … anzi di bello! Perché i Oroscopi, non saranno Vangeli, ma quando accendono la fantasia … sono come i fuochi d’artificio: illuminazione a trecentosessanta gradi. Buona giornata a tutti i lettori di questo racconto … Clicca “scrivi commento” e lascia il voto da 1 a 10. Serve per il racconto di domani. Dino

 
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LA BICICLETTA DI BARTALI di Teresa Ramaioli

Post n°20175 pubblicato il 30 Giugno 2015 da dinobarili
 

LA BICICLETTA DI BARTALI 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 28/06/15 alle 18:14 via WEB
LA BICICLETTA DI BARTALI----Gino Bartali, detto anche "Ginettaccio" per quel carattere un po' spigoloso, tra il 1943 e il 1944 salvò oltre 800 persone con un mezzo che conosceva bene: la sua bicicletta. "L'autunno del '43 è stato uno dei momenti più terribili della guerra. Bartali iniziò a trasportare documenti falsi da Assisi, dove c'era una stamperia clandestina, al vescovo di Firenze che poi li distribuiva agli ebrei per farli espatriare. Percorreva 185 chilometri avanti e indietro in un solo giorno: se fosse stato scoperto sarebbe andato incontro alla fucilazione. Gino Bartali non amava far sapere le sue gesta. Per molto tempo non raccontò a nessuno degli oltre 800 ebrei salvati dalla morte durante la guerra perché secondo lui "il bene si fa ma non si dice". Nell'autunno del '43 Bartali venne arrestato a Firenze. Venne fermato ma nessuno controllò la sua bicicletta, grazie a questa dimenticanza il campione si salvò. Nel 2006 è stata conferita alla memoria di Gino Bartali, dal Presidente della Repubblica di allora Ciampi, la Medaglia d'oro al valore civile e nel 2013 gli è stata assegnata dallo Stato di Israele l'importe onorificenza di Giusto fra le Nazioni. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°20174 pubblicato il 30 Giugno 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

 
annamariamennitti
annamariamennitti il 29/06/15 alle 21:08 via WEB
L'amore è efficace per i malati immaginari in special modo per i depressi. insomma l'amore non guarisce non hanno il tempo di pensare, imparano a convivere con i mali si ritrovano nell'altro mondo senza sapere il perché..Sai cosa dicono "E morto per il troppo amore" ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/06/15 alle 06:46 via WEB
Ciao Annamaria - il tuo pensiero è originale. Tuttavia, studi profondi hanno dimostrato che l'amore fa miracoli. L'uomo e la donna innamorati vedono tutto rosa e tutto azzurro. Non è l'arcobaleno ... è molto di più. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ELLEN ... ELLEN ELLEN

Post n°20173 pubblicato il 30 Giugno 2015 da dinobarili
 

CIAO ELLEN ... ELLEN ELLEN

ellen_ellen
ellen_ellen il 29/06/15 alle 14:59 via WEB
Buon inizio settimana! ricolmo di gioia e di grandi cose… un abbraccio...
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/06/15 alle 06:42 via WEB
Ciao Ellen - grazie della visita. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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