Messaggi del 21/07/2015

MARA E IL VIOLINO DI CARLINO racconto (2022) di Dino Secondo Barili

Post n°20353 pubblicato il 21 Luglio 2015 da dinobarili
 

     21 LUGLIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

            Trivolzio – 21 Luglio 2015 – Martedì  - ore 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2022

 (Amore Duemila)

    Mara … e il violino di Carlino

Un mese fa, la Prof. Mara, cinquant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo … Docente di Lettere in un Liceo del bolognese, era arrabbiatissima. Voleva vedere l’EXPO’2015 di Milano e non riusciva a trovare la compagnia giusta. Ne parlò con la sua coetanea, amica e collega Federica la quale si stupì. “Mara, non essere arrabbiata … ho trovato la soluzione. Da parecchio tempo ho prenotato il biglietto per visitare l’EXPO’ con una comitiva di Bologna. Purtroppo per il giorno fissato … non posso andare. Se non ti offendi ti regalo il viaggio e il biglietto d’ingresso e puoi vedere tutto in vece mia … a una condizione” Mara cominciò a subodorare qualche segreto mistero. “Federica sono felice del tuo regalo … ma prima di accettare mi piacerebbe sapere di quale ‘condizione’ si tratta” Federica accennò ad un sorriso ambiguo, misterioso. “Mara, tu sai che io sono sempre alla ricerca di storie nuove, originali … meglio se sono fatti di vita vissuta. I viaggi sono il modo migliore per conoscere tali storie. Il viaggio a Milano, la visita all’EXPO’ sono l’occasione per qualcosa di nuovo, di originale, di unico. Come sai, un viaggio ‘non’ è mai un viaggio, ma una scoperta di cose … di cui ignoravi l’esistenza” Mara, comprese la richiesta dell’amica Federica e  accettò. Si procurò un quadernetto nel quale prendere nota dei fatti salienti della visita all’EXPO’. Una settimana fa la cinquantenne era pronta per l’avventura. Da Bologna a Milano il viaggio è breve. E’ solo questione di qualche ora e Mara non ha fatto alcuna scoperta. Sul pullman, come vicina di posto, aveva  la Signora Eleonora che conosceva da tempo e, con la quale, si vedeva qualche volta al solito Bar del Centro di Bologna. Nulla di eccezionale. Nulla più del solito …  Una volta all’EXPO’ Mara non si lasciò sfuggire nulla. Dai padiglioni delle varie nazioni … all’offerta di novità. Del resto un’EXPO’ è già una novità di per sé stessa. Mara riempì di appunti il suo quadernetto … ma non aveva ancora trovato l’idea originale … quella che poteva piacere alla sua amica Federica. Per fortuna che ogni viaggio all’EXPO’ 2015 comprende anche la visita a qualche città d’Arte della Lombardia.  Nel “pacchetto” di Mara c’era una visita a Pavia, città di 70mila abitanti … a 25chilometri da Milano. Era la prima volta che Mara visitava Pavia e … la prima volta (è sempre la prima volta!) … riserva sempre sorprese. Nel programma c’era scritto che ci sarebbe stata la visita alla Basilica di San Michele Maggiore e all’Università, ma la Guida Turistica, Dott. Ester, ha fatto di testa propria. “Amici bolognesi, siccome mia madre era bolognese, voglio regalarvi una sorpresa. Vi porto in visita al rione medioevale di Pavia … quello che ruota intorno alla Basilica di San Teodoro. E’ chiamato anche il ‘Labirinto di Pavia’ per le sue viette strette e sghembe, un ghirigori di slarghi, di cortili dei vecchi artigiani, collegati tra loro dai sentieri di una  volta. Vi raccomando di rimanere uniti … perché è facile perdersi …” E’ stato proprio quel “perdersi” che ha fatto scattare nella mente di Mara l’interesse per la visita. Una volta raggiunto il rione medioevale, la comitiva si disperse in un attimo e ognuno è andato per la propria strada … inseguendo il filo dei propri pensieri. Mara aveva dimenticato anche il suo quadernetto degli appunti. I suoi occhi erano solo per le vecchie case, i muri scrostati, i portoni delle vecchie botteghe artigiane ormai abbandonate. Chiuse alla “bella e meglio” da assi inchiodate con le antiche scritte … sellaio, falegname, fabbro, cestaio. Chi è quella persona che non rimane affascinata da tali scritte? Mara ha inseguito con la mente tali scritte … ed ha avuto la sensazione che raccontassero storie lontane … una diversa dall’altra … piene di fascino e di mistero. Chi è il sellaio? Un artigiano che costruiva le selle per i cavalli. Ed il cestaio? L’artigiano che costruiva le ceste … E nelle ceste cosa ci poteva stare? Ormai la comitiva era lontana. Mara si era persa in un vicolo senza nome dove c’erano alcuni portoni chiusi … e uno solo aperto … Meraviglia! Un’antica bottega artigiana. E che bottega … un liutaio … un artigiano costruttore di strumenti a corda … violini, chitarre ed altro. Mara rimase incantata. La bottega era illuminata … con gli strumenti da lavoro vecchi, ma ancora pronti all’uso … e dentro alla bottega il liutaio in persona … un vecchio artigiano che stava accordando un violino … l’ultimo violino uscito dalla sue mani magiche … uscito da quelle dita lunghe e scarne quasi fossero le dita di un fantasma. Mara, ne rimase affascinata, estasiata, incantata … Mara aveva un debole per i violini. Da ragazza aveva imparato a cantare da una maestra di canto in pensione. Nella sua mente erano rimaste vecchie canzoni del tempo che fu … Il liutaio si presentò. “Sono il liutaio Carlino. Se vuole può aiutarmi ad accordare questo violino. Lei canta … io suono” Mara si trovò tra le mani il testo di una canzone: “Violino Tzigano” Intonò il ritornello …”Suona solo per me/ o violino tzigano/ Forse pensi anche tu/ a un amore laggiù / sotto un cielo lontano …/ Se un segreto dolor fa tremar la tua mano/ questo tango d’amor / fa tremare il mio cuor/ oh violino tzigano” A Mara vennero le lacrime agli occhi. Il pensiero era andato veramente al suo primo amore: Alfredo. Un ragazzo splendido, suo compagno di Università, che dopo la Laurea era partito per l’America e non era più tornato. Mara ebbe un mancamento. Gli occhi si annebbiarono e si svegliò solo quando un Signore alto, sui sessant’anni, la chiamò varie volte. “Signora. Signora … cosa le è successo?” Mara adagio spiegò ciò che le era successo. Il liutaio Carlino voleva accordare il suo ultimo violino … e le aveva chiesto di cantare … cantare “Violino tzigano” Il sessantenne si presentò. “Sono Domenico, titolare di questa bottega artigiana. Il liutaio Carlino è morto quarant’anni fa. Questa era la sua Bottega” – e dopo un lungo respiro – “Signora le devo confessare un segreto di questa Bottega. Tra qualche istante su quel vecchio tavolo da lavoro comparirà un mazzo di rose rosse … sono per lei. Gliele manda Carlino il liutaio del violino. Lei le prenderà e quando uscirà da questa Bottega … incontrerà il suo primo amore” A Mara sembrava tutto un sogno. Un meraviglioso sogno … Comparve il mazzo di rose rosse. Mara le raccolse ad uscì dalla Bottega … Dopo pochi passi sentì una voce. “Mara. Mara … sono Alfredo. Sapevo che ti avrei incontrata proprio qui, oggi, a Pavia … città dai mille segreti … Me lo ha detto una Veggente di New York. Ora … il violino di Carlino, suonerà solo per noi” Buona giornata a tutti i lettori di questo racconto … Clicca “scrivi commento” e lascia il voto da 1 a 10. Serve per il racconto di domani. Dino (2022)

 
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EDOARDO E DIVINA racconto (966) di Dino Secondo Barili

Post n°20351 pubblicato il 21 Luglio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

966

Edoardo, Divina e il Vaso di Cristallo

Un anno fa, il Dott. Edoardo,  cinquant’anni, single, Dirigente di una Agenzia Commerciale del milanese, abitante a Pavia … era in crisi. Una crisi pesante … di quelle che faticano a passare. Le ragioni erano parecchie … ma,  una, aveva la parte preponderante. Da un anno il Dott. Edoardo era solo. Si era lasciato con la sua Compagna Filomena dopo dieci anni di convivenza. Per fortuna che non avevano contratto Matrimonio e il rapporto tra i due si era sciolto consensualmente, senza “drammi” particolari. Un anno fa, però, il Dott. Edoardo era giù di corda e non riusciva a farsene una ragione. Come prima reazione … non aveva voluto più avere rapporti con l’altro sesso, anche se ci pensava continuamente. Edoardo decise di parlarne con il suo amico, coetaneo e Collega Piergiuseppe il quale ha cercato, a modo suo, di dargli una mano. “Edoardo, non prendertela. Oltre alle varie crisi … c’è pure la crisi del rapporto di coppia e del matrimonio. Meno male che non ti sei sposato … altrimenti avresti dovuto aspettare sei mesi per avere il Divorzio. Visto che sei libero … guarda avanti e non farti tanti problemi” E’ proprio quello che il Dott. Edoardo non riusciva a fare. Aveva la testa incasinata. “Piergiuseppe, tu metti tutto facile. Nella vita di coppia non sempre è così facile …” L’amico reagì. “Edoardo non temere. Nei rapporti di coppia, oggi, tutti hanno i loro guai. Gli sposati … coloro che vorrebbero sposarsi … ma non lo fanno. Coloro che convivono … e i single in cerca dell’amore ideale” Questa volta è stato Edoardo a reagire. “E, allora, cosa si dovrebbe fare per trovare la donna giusta? Quella che capisce il problema … ed è all’altezza della situazione attuale?” Piergiuseppe rispose immediatamente.  “Un uomo dovrebbe cercare, cercare … fino a quando non ha trovato la donna perfetta. Per esempio. Tu, Edoardo potresti iscriverti al Club del Cinquantenni di Milano. E’ un Club esclusivo dove gli aderenti cercano … e trovano la donna ideale. Se vuoi iscriverti … questo è il biglietto da visita” Edoardo non si fece pregare. Il discorso con l’amico Piergiuseppe l’aveva convinto e gli aveva sollevato il morale. Del resto, cosa c’è di meglio di … tentare? Quello stesso giorno di un anno fa, il Dott. Edoardo si iscrisse al Club dei Cinquantenni di Milano. Ha parlato direttamente con il Presidente, Dott. Giacinto, il quale ha sintetizzato l’argomento. “Dott. Edoardo, non abbia paura. Nel Club troverà il suo ambiente ideale. Donne dinamiche, simpatiche. Donne bellissime all’altezza dei tempi … dei nostri tempi che sono abbastanza complicati. Il Club è una fucina di idee e di proposte … per vivere alla grande il rapporto di coppia e trovare la donna che ha cercato per tutta la vita. Basta che si affidi al Destino … rappresentato da un Vaso di Cristallo. In quel vaso c’è il suo grande amore. La donna che non ha uguali. Basta che metta la mano in quel Vaso di Cristallo e sarà felice”. Il Dott. Edoardo ci ha impiegato un secondo a decidere. Mise la mano nel Vaso di Cristallo ed estrasse una pallina con un numero. Il numero corrispondeva ad una donna. Per pura combinazione la donna in questione, in quel momento,  era di passaggio alla Sede del Club dei Cinquantenni. Quando Edoardo l’incontrò, per poco non andò in estasi. Era una trentenne bellissima … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Si fa presto a dire, bellezza … ma la bellezza vuole la sua parte … come tutto il resto. La “bellezza” in questione si presentò. “Edoardo, mi chiamo Divina … So che hai cinquant’anni. Sei single da un anno e possiedi un Attico in uno dei più bei Palazzi sul Lungoticino a Pavia. Inoltre, so che non rinunceresti mai a lasciare il tuo Attico e la tua Colf … che ti tiene in ordine la casa e ti prepara ogni mattina il vestito, la camicia, la cravatta, i calzini e le scarpe che devi metterti … Anch’io sono uguale a te. Non rinuncerei mai al mio Attico in Milano, con la mia Colf che mi prepara e pensa a tutto. Del resto, due persone stanno bene insieme se ognuna ha il suo spazio vitale e le sue comodità. Solo così possono amarsi e vivere in assoluta libertà, senza obblighi o carte bollate. L’amore è soprattutto libertà. Libertà di amare e di essere amati … Ed ora, Edoardo, se non hai nulla in contrario … possiamo partire per una lunga “passeggiata” alla ricerca del nostro grande amore … con la mia Ferrari ultimo modello. Guido io. Sono una perfetta pilota di formula 1. La nostra prima meta sarà Montecarlo … poi, Parigi, Vienna, Londra … “ Edoardo non credeva ai propri occhi e alle proprie orecchie. Aveva trovato la sua donna ideale … Divina! … di nome e di fatto.(966)

 
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LE VIOLE di Teresa Ramaioli

Post n°20350 pubblicato il 21 Luglio 2015 da dinobarili
 

LE VIOLE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 20/07/15 alle 19:01 via WEB
LE VIOLE--Un fiore romantico da lasciare essicare tra le pagine di un libro di poesie, un fiore legato spesso ai ricordi dell’infanzia. Si racconta che in Francia Josephine Beauharnais quando incontrò per la prima volta Napoleone Bonaparte gli donò un mazzolino di viole mammole che teneva appuntato sul suo vestito. L’imperatrice adorava talmente tanto questi fiori che li fece ricamare sul suo abito da sposa, quando ne diventò la prima moglie, e ne riempì i suoi giardini. Sembra che Napoleone abbia avuto il cattivo gusto di usare lo stesso fiore nei messaggi in codice per una delle sue amanti, Maria Walewska. Quando Napoleone poi partì in esilio per l’isola d’Elba, promise di tornare a Parigi “alla stagione delle viole” ed i bonapartisti ne fecero il loro simbolo.Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°20349 pubblicato il 21 Luglio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA 

buon martedì 21 luglio 2015

 
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