dino secondo barili

SALUTI DA PAVIA

SALUTI DA PAVIA

buon lunedì 27 luglio 2015

PENSIERI SPARSI DEL 26 LUGLIO 2015

PENSIERI SPARSI DEL 26 LUGLIO 2015

"l'amore è felicità"

Dino

ALESSIA E IL SOGNO DI FILIPPO racconto (2024) di Dino Secondo Barili

     26 LUGLIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

            Trivolzio – 26 Luglio 2015 – Domenica  - ore 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2024

 (Amore Duemila)

    Alessia e il sogno di Filippo

Oggi basta niente per andare crisi. Le persone sono diventate troppo sensibili. Danno peso a troppe cose. Sono diventate apprensive e poco tolleranti. Basta un niente … e una bella amicizia va a farsi benedire. Non paliamo poi del rapporto di coppia, uomo - donna. Un anno fa è stato così anche per il Dott. Filippo, cinquant’anni ben portati, single (anzi, quasi fidanzato), Commercialista nel milanese, abitante a Pavia. Aveva da poco allacciato un’amorosa amicizia con la Dott. Elena, quarantenne … anche lei Commercialista. Filippo e Elena si erano concessi una cena a lume di candela (la prima) in un Ristorantino tipico fuori Milano. Il Dott. Filippo, nel versare un goccio di vino (speciale) aveva chiamato Elena … Elena Maria. Non l’avesse mai fatto … Elena è andata su tutte le furie. Si è scatenata come una belva. Ha preso il bicchiere con vino (speciale) e glielo ha gettato in faccia. Ha preso la sua borsetta ed è sparita come un fulmine. Non prima di aver pronunciato la fatidica frase … “Il brindisi fallo con Elena Maria (e quelle come lei) … Io mi chiamo Elena e basta!” Il Dott. Filippo ci è rimasto male. Aveva fatto proprio una gaffe … ma l’aveva fatta in buona fede. Non c’era nessuna Elena Maria nella sua vita. Era il vezzo del Dott. Filippo nel suo Ufficio. Aggiungeva il nome Maria … al nome delle impiegate. Così, Giovanna diventava “Giovanna Maria” … Caterina … “Caterina Maria” Le impiegate avevano preso la cosa come un piacevole vezzeggiativo, una complimentosa ammirazione. Invece, con Elena … non aveva funzionato per niente. Meno male che il vino era un bianco frizzante da fine del mondo … stupendo … che non lasciava traccia. Il Dott. Filippo ci ha pensato un po’… ma non ci ha fatto una tragedia. Anzi … si impara di più dalle sconfitte, che dalle vittorie. Infatti, quella sera stessa, a tarda notte, Elena si è scusata per telefono. Il Dott. Filippo ha fatto il duro. L’offeso. Inflessibile come una roccia … da vero uomo. Del resto i cinquantenni lo sanno che sono appetibili, anzi, ricercati. Per una donna che sbatte la porta … ci sono cento altre donne che la aprono. Infatti, il Dott. Filippo ha messo una pietra sopra alla donna che gli ha gettato il bicchiere di vino in faccia (e sul vestito) e … ha lasciato fare al Destino. E’ noto che nulla accade sotto il sole … che non sia opera del Destino. Il Dott. Filippo ne parlò con la Signora Claudia, la Portinaia del Palazzo in cui abitava in Pavia. La Signora Claudia era una settantenne che ne sapeva una più del Diavolo. Inoltre era la confidente del cinquantenne. Sapeva anche che il Dott. Filippo aveva un debole per le trentenni … alte, bionde, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. La Signora Claudia si era complimenta con il Dott. Filippo. “Bravo Dott. Filippo … così si fa con le donne. Rispetto, si, ma a una condizione … l’uomo è l’uomo … la donna è la donna. Non mi piacciono gli uomini smidollati, senza carattere. Nella coppia ognuno deve avere il proprio ruolo: la donna, la donna … l’uomo, l’uomo. Del resto quando la donna sa di avere a che fare con un vero uomo non ci scherza. Sa che deve usare tutte le armi di cui dispone per tenerselo stretto. Anzi, Dott. Filippo, visto che lei è un uomo duro, la invito a cena a casa mia questa sera stessa” Come poteva il Dott. Filippo rifiutare? Infatti, accettò. Si presentò con un mazzo di rose per la Signora Claudia e una torta speciale … da fine del mondo. La Signora Claudia sapeva che il Dott. Filippo era una persona a modo. Un galante che non perdeva  occasione per mettere in mostra i propri modi gentili, ma non banali. Anche la Signora Claudia volle riservare una sorpresa per il cinquantenne. Al momento di tagliare la torta la Signora Claudia assunse un’aria misteriosa. “Dott. Filippo, le ho riservato una sorpresa. La torta sarà tagliata da mia nipote Alessia …” In quell’istante nella sala da pranzo della Signora Claudia ha fatto la sua apparizione la Dott. Alessia … una splendida trentenne … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Il Dott. Filippo non aveva mai visto un donna simile. Se ne è innamorato all’istante. Ha perso completamente la testa per Alessia. Del resto Alessia si è presentata con un lungo vestito da sera. Con una scollatura vertiginosa … leggermente trasparente che esaltava le curve e accendeva la fantasia maschile. Come poteva il Dott. Filippo pensare all’autocontrollo? Infatti, l’autocontrollo è andato a farsi benedire. Il cinquantenne ha messo in campo tutte le sue armi. Prima di tutto una vacanza a Parigi, Poi, una Vienna. Un’altra a Londra … Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la frase che Alessia non si aspettava. “Alessia … guardami in faccia. Se non mi baci subito … non ho più il diritto di chiamarmi Filippo. Avere cinquant’anni … ed essere l’uomo per te” Alessia capì che aveva trovato l’uomo che faceva al caso suo … un uomo che sa quello che vuole … e come ottenerlo. Le labbra di Alessia si incollarono su quelle di Filippo ed cinquantenne è andato in estasi … quell’estasi indescrivibile che solo l’amore vero sa dare.  Buona giornata a tutti i lettori di questo racconto … Clicca “scrivi commento” e lascia il voto da 1 a 10. Serve per il racconto di domani. Dino (2024)

PAVIA di Teresa Ramaioli

PAVIA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 24/07/15 alle 19:30 via WEB Teatro Fraschini di Pavia---Il Teatro dei Quattro Nobili Cavalieri - nome originario del Fraschini - venne pensato per contrastare i capricci del nobile Giacomo Omodei, unico proprietario a Pavia di un teatro, signore abituato a imporre i propri privilegi anche al pubblico, costretto a sottostare a inutili imposizioni, come l’attesa dell’inizio dello spettacolo fino al suo arrivo. Uniti nel 1772 nella Società dei Cavalieri, quattro nobili (il Conte Francesco Gamberana Beccarla, il Marchese Pio Bellisomi, il Marchese Luigi Bellingeri Provera e il Conte Giuseppe de’ Giorgi Vistarino) che condividevano l'amministrazione e la direzione del teatro, affidarono il progetto ad Antonio Galli da Bibbiena, rappresentante di un’antica e prestigiosa famiglia di scenografi-architetti. Il teatro dei Quattro Cavalieri inaugurò la sua prima stagione nel 1773, alla presenza dell'Arciduca Ferdinando d'Austria. Il teatro fu solennemente inaugurato il 24 maggio 1773 con l'opera Il Demetrio, composta dal compositore ceco Josef Mysliveček su versi di Pietro Metastasio. Dopo un secolo, tuttavia, a causa di spese troppo ingenti ed esigui ricavi, la Società rischiò il fallimento e conseguentemente la chiusura del teatro. Per evitare ciò, nel 1869 il Comune di Pavia entrò anche in proprietà materiale dell'edificio, che di lì a poco sarebbe stato rinominato Fraschini, in onore del tenore pavese Gaetano Fraschini. Simbolo della cultura e dell'aggregazione sociale pavese, il Teatro Fraschini è dal 1869 lo spazio comunale deputato alla produzione e fruizione di arte drammatica e musicale della città. Il Teatro, per il suo valore architettonico e artistico, è uno dei monumenti cittadini più prestigiosi Ciao a tutti gli amici del blog,Teresa Ramaioli