Messaggi del 08/08/2015

SALUTI DA PAVIA

Post n°20502 pubblicato il 08 Agosto 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon sabato 8 agosto 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 8 AGOSTO 2015

Post n°20501 pubblicato il 08 Agosto 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 8 AGOSTO 2015

"L'amore non ha confini"

Dino

 
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IL DOTT. CAMILLO racconto (970) di Teresa Ramaioli

Post n°20500 pubblicato il 08 Agosto 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

970

Il Dott. Camillo e la ruota della vita

Un anno fa, la Signora Maria, impiegata di fiducia del Dott. Camillo aveva un problema … il suo Capo … cioè il Dott. Camillo, Titolare dell’Ufficio presso cui lavorava insieme ad altre diciannove impiegate. Il Dott. Camillo, quarantacinque anni ben portati, Commercialista nel milanese, abitante a Bereguardo (Pavia) era stato un Titolare perfetto fino a qualche mese prima. Da un paio di mesi, però, la Signora Maria, sessant’anni, astuta più una volpe, aveva notato … degli alti e bassi nell’umore del quarantacinquenne suo Capo. Aveva capito che il Dott. Camillo si era innamorato di una stupenda trentenne e aveva cominciato ad avere i suoi problemi (come tutti gli innamorati). Degli alti e bassi che alla Signora Maria non piacevano affatto. Il Dott. Camillo era stato sempre un Titolare perfetto … corretto e preciso nel suo Ufficio … gentile e cortese con le impiegate. Tanto tempo fa, si diceva che quando un Capo trema … tutto l’Ufficio risente i contraccolpi. Quando un uomo si innamora … comincia a non essere più sicuro di sé stesso … ad avere degli sbandamenti … e cade in balia dei sentimenti. Cosa del tutto normale, ma non per un Ufficio. La Signora Maria, donna avveduta e lungimirante, si era resa conto che era giunto il momento di intervenire. “Dott. Camillo, lei ha tutte ragioni di innamorarsi e di farsi una famiglia. Ha quarantacinque anni … è ora e tempo. Ma, lei è anche il responsabile della vita e del lavoro del suo Ufficio e delle sue venti impiegate, compreso la sottoscritta. Quando nella vita di un uomo entra una donna … tutto cambia. Dopo la prima sbornia di baci e abbracci (e molto di più) … cominciano gli impegni. La disparità di vedute tra innamorati ha sempre dei contraccolpi. Ecco, perché, voglio darle una mano. Dott. Camillo, tenga sempre separato la sua vita privata … da quella dell’Ufficio. Sono due sfere diverse che non devono mai mescolarsi. Nella sua vita privata e nel rapporto con la sua dolce metà … può fare ciò che vuole. L’Ufficio è un’altra cosa. L’Ufficio è la sua vita, la sua professione, il suo lavoro … le sue impiegate, i suoi clienti. L’Ufficio è come una pianta … con la sue radici, il suo tronco, i suoi rami … le sue foglie. Lei è il tronco … quello che tiene in piedi tutta la struttura. Se lei vacilla … tutto vacilla. Perciò, nella mia qualità di sua impiegata di fiducia, ho il dovere di proporle un’idea. Da questo momento, in questo Ufficio, nasce il Comitato Compleanni di cui lei, Dott. Camillo, è il Presidente … ed io la sua Segretaria. Ho già fatto un elenco dei compleanni di tutte le impiegate dell’Ufficio A ogni compleanno lei, Dott. Camillo, farà un bel discorso di circostanza … esaltando le virtù di ogni festeggiata” Il Dott. Camillo è rimasto sorpreso dalla fantasia della sua impiegata di fiducia. Chi è quell’uomo che, nominato Presidente “ipso facto” … non si sente orgoglioso della stima e del ruolo conseguito? Il Dott. Camillo si è sentito investito di una parte importante nella gestione del suo Ufficio che non ammette tentennamenti. La Signora Maria, però, non era solo fantasiosa. Era anche un’appassionata ricercatrice delle tradizioni locali. “Dott. Camillo, domani è sabato … ed è il suo compleanno. Il Comitato Compleanni ha il dovere di presentare un programma. Per questa volta, toccherà a me fare il discorso di circostanza … ed ogni impiegata, liberamente, e secondo le proprie volontà, le farà un regalo di compleanno … per ricordare che la vita è una ruota … e, tutti devono fare di tutto per aiutare a stare bene” Il Dott. Camillo, dopo un discorso del genere, si sciolto come neve al Sole. Capì che non basta essere Capo … ma è necessario, anzi, indispensabile, essere stimato e benvoluto. Il compleanno è l’occasione annuale per conoscere “de visu” la realtà in cui si vive. Le persone non sono numeri … Sono tanti piccoli mondi che  hanno bisogno di essere apprezzati e conosciuti. Il Dott. Camillo … pensando al discorso di circostanza della Signora Maria … ha voluto anticipare la sua offerta. Per il giorno del suo compleanno avrebbe offerto un pranzo superlativo a tutte le impiegate del suo Ufficio e … una passeggiata nei boschi della Zelata di Bereguardo, sul Sentiero Europeo E1, dove si incontrano numerosi turisti (per fare amicizia) provenienti dal Nord Europa … svizzeri, olandesi, svedesi e tedeschi. (970)

 
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CAROLINA INVERNIZIO di Teresa Ramaioli

Post n°20499 pubblicato il 08 Agosto 2015 da dinobarili
 

CAROLINA INVERNIZIO

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 06/08/15 alle 10:51 via WEB
CAROLINA INVERNIZIO---Figlia di Anna Tattoni e del cavalier Ferdinando, Carolina studia da maestra, come le sorelle. Da Voghera la famiglia si trasferisce presto a Firenze, dove il padre, funzionario di casa Reale, viene nominato direttore delle imposte. La vocazione della giovane studentessa si manifesta precocemente, e viene subito percepita come pericolosa: un suo racconto, pubblicato sul giornalino scolastico, suscita scandalo, facendole rischiare l’espulsione. I genitori, preoccupati dalle fantasie che le sue pagine rivelano, premono per il matrimonio con un nobile di Montevarchi, ma Carolina si sottrae e si dedica al lavoro. Nel 1877 Salani pubblica il secondo romanzo in volume della scrittrice, Rina o l’Angelo delle Alpi. Nel 1881 Carolina incontra l’uomo della sua vita, il romantico tenente dei bersaglieri Marcello Quinterno. Dopo un breve fidanzamento lo sposa, e pochi anni dopo gli dedica uno dei suoi romanzi più famosi, Il bacio di una morta: «Al distinto e colto signor Marcello Quinterno». Inizia così una tranquilla esistenza da signora borghese. A Torino, dove il marito dirige il panificio militare, la Invernizio si veste nelle migliori sartorie, riceve ogni lunedì, e il sabato va a pregare al Santuario della Consolata. Carolina continua a scrivere, fra i suoi titoli più noti, La gobba di Porta Palazzo, La maledetta, La sepolta viva, fino all’ultimo: Morta d’amore, del 1916 (ma ne usciranno tre postumi). Nessuna come lei si è attirata tanti insulti, forse a causa del successo, dell’amore dei lettori e soprattutto delle lettrici Carolina Invernizio muore di polmonite nel 1916; ha 65 anni, ma ne dichiara 58, barando sulla data di nascita. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ... KAHIR

Post n°20498 pubblicato il 08 Agosto 2015 da dinobarili
 
Tag: kahir

CIAO ... KAHIR

 
Kahir
Kahir il 07/08/15 alle 17:48 via WEB
Buon fine settimana, un caro saluto.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/08/15 alle 08:10 via WEB
Ciao - grazie per la visita e per l'amicizia che è un bene prezioso. Vero è il detto: "Chi trova un amico trova un tesoro". Buon sabato e buon fine settimana. Dino
(Rispondi)

 

 
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COLLEZIONISMO di Teresa Ramaioli

Post n°20497 pubblicato il 08 Agosto 2015 da dinobarili
 

COLLEZIONISMO 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/08/15 alle 18:30 via WEB
Ciao Dino, oggi , a pranzo, Carlo ha parlato della sua collezione di lattine. Incuriosita, ho voluto fare un passo nel passato, e sono andata a vedere da dove e da quando la storia della birra in lattine ha preso il via. Era il 24 gennaio 1935, quando la Gottfried Krueger Brewery (Gkb) mise in commercio le prime birre in lattina a Richmond, Virginia. Una novità contagiosa che in pochi mesi conquista altri 37 produttori negli Stati Uniti. E pensare che l'era del proibizionismo era terminata appena due anni prima. I primi tentativi di costruire le lattine avevano avuto luogo nel lontano 1909, ma non avevano condotto da nessuna parte. La birra non si adattava al nuovo involucro perché il contenuto eccessivo in anidride carbonica faceva esplodere le sottili giunture di latta. La soluzione arrivò nel 1933, quando vennero realizzate nuove latte che non esplodevano né rilasciavano ioni metallici nel liquido. Fu così che la Gkb scese a patti con la American Can per installare una linea di produzione sperimentale. Dopo che l'American Can ebbe sviluppato un processo di rivestimento che rinforzava l'interno della confezione, la Gkb produsse una prima partita di 2000 pezzi da far testare nel 1933 Il 91% dei partecipanti aveva apprezzato il gusto della birra.in lattina. Finalmente, il 24 gennaio del 1935 le lattine della Gkb fanno il loro esordio sul mercato. Sarà un successo senza pari, sebbene i giornali avessero liquidato la storia delle nuove confezioni dicendo che non sarebbero mai riuscite a rimpiazzare le bottiglie. Eppure, i nuovi contenitori erano ideali per il trasporto, oltre a essere più economici e sicuri del vetro. Gli altri birrifici fiutarono l'affare e si misero sulla scia dei pionieri della latta.. Con il passare degli anni, le lattine hanno subito diverse modifiche, a partire dal sistema di apertura. In origine, la sommità delle latte era completamente ermetico e per aprirla c'era bisogno di praticare un buco servendosi di una sorta di punteruolo. Le cose cambiarono agli inizi degli anni '60, quando Ermal Fraze introdusse l'apertura a linguetta verso l'esterno (quella che procura tagli sulle dita). L'apertura a pressione verso l'interno – più sicura, ma meno igienica – venne introdotta dalle bibite Pepsi negli anni '70. Nel 1958 l' alluminio arriva a sostituire il metallo nel confezionamento delle lattine. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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