Messaggi del 19/08/2015

SALUTI DA PAVIA

Post n°20576 pubblicato il 19 Agosto 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA 

buon mercoledì 19 agosto 2015

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 18 AGOSTO 2015

Post n°20575 pubblicato il 19 Agosto 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 18 AGOSTO 2015

"L'amore ... accende la fantasia"

Dino

 
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GIANFRANCO E GIANCARLO raccono (982) di Dino Secondo Barili

Post n°20574 pubblicato il 19 Agosto 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

982

Gianfranco e Giancarlo … a Parigi

Sessant’anni sono una bella età. Specialmente per due uomini single che hanno sognato per tutta la vita di incontrare la donna fatale … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Si fa presto a dire “donna fatale” … difficile è trovarla e, soprattutto farla innamorare. Infatti, Gianfranco e Giancarlo, due aitanti sessantenni pavesi, impiegati a Milano, non ci erano mai riusciti … anche se “la speranza è l’ultima a morire” Sessant’anni, però, è anche l’età dei facili rimpianti … delle improvvise depressioni. Un anno fa, Gianfranco è andato in crisi. Cominciò ad avere dei dubbi sulla possibilità reale di incontrare la donna fatale, la donna che si incontra una sola volta nella vita. Per fortuna che l’amico e coetaneo Giancarlo se ne è accorto in tempo ed era intervenuto. “Gianfranco datti una mossa … la nostra donna fatale (la tua e la mia) esiste veramente … lo dicono anche i testi sacri … “Ogni uomo ha la sua donna … ogni donna ha il suo uomo” Reagisci … abbiamo solo sessant’anni!” Gianfranco si rianimò, ma i dubbi sono rimasti tali e quali. “Giancarlo … ma tu ci credi davvero che esiste la nostra donna fatale? …  La tua e la mia? … quella capace di farci perdere la testa in una frazione di secondo?” Giancarlo prese la palla al balzo. “Certo che esiste … è a Parigi!” Gianfranco cadde dalle nuvole. “A Parigi? … ma non prendermi in giro” Detto fatto, Gianfranco prese sottobraccio Gianfranco e insieme si recarono alla loro Agenzia Turistica di fiducia. Prenotarono una settimana a Parigi … nel miglior Albergo della  città dell’amore … e della gioia di vivere. A quel punto, Gianfranco non ha avuto più dubbi. Aveva ripreso totalmente il controllo del proprio essere uomo, Uomo vero (con la U maiuscola) … l’uomo che desidera. E cosa desidera un uomo? … la donna fatale, naturalmente! Basta l’attesa per far lavorare la fantasia. Infatti, quella stessa notte della prenotazione della vacanza a Parigi un anno fa, Gianfranco ha avuto un sogno meraviglioso. Ha sognato di essere a letto tra le braccia incandescenti di una bellissima quarantenne … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo” Ormai anche Giancarlo non stava più nella pelle. Era eccitatissimo. Non vedeva l’ora di essere a Parigi. Il giorno della partenza Gianfranco e Giancarlo sono partiti in taxi da Pavia  per Linate … quattro ore prima della partenza dell’aereo … per il timore di trovarsi in qualche ingorgo stradale. Ormai, i due sessantenni pavesi avevano completamente dimenticato di avere sessant’anni. Pensavano di averne … trenta … massimo quaranta. Sull’aereo che li ha portati a Parigi guardavano costantemente le giovani Hostess che svolgevano la loro attività nel modo più gentile e cordiale possibile. Parigi era a porta di mano … questione di ore. Gianfranco è stato il primo a scendere dalla scaletta dell’aereo e a respirare l’aria parigina … “Una cosa sublime … mica come quella di Pavia” ha sussurrato a Giancarlo. I primi tre giorni passarono in un volo. Erano a metà vacanza … e della donna fatale neanche l’ombra. Tutte donne normali (qualcuna pure incazzata). Le uniche donne veramente super le avevano viste al Lidò … ma quelle non erano donne … erano delle “statue” in carne ed ossa … nude che muovevano … come fossero irraggiungibili Dee. Gianfranco cominciò a lamentarsi. “E allora? Giancarlo dov’è la donna fatale di cui hai parlato?” Giancarlo non fece una piega. “Aspetta e vedrai. Prima bisogna salire sulla Tour Eiffel, il più grande simbolo fallico (stilizzato) che esiste al Mondo. Quando scendiamo avverrà il miracolo” Detto fatto i due sessantenni pavesi sono arrivati  ad una spanna del cielo di Parigi … e sono rimasti di stucco. Visione stupenda. Gianfranco avrebbe voluto rimanere lassù, ma l’amico Giancarlo, ha insistito per scendere. Infatti, una volta raggiunta la base della Tour Eiffel, Gianfranco e Giancarlo hanno avuto la sorpresa. Si sono trovate davanti, senza volerlo, le loro due colleghe milanesi, Gisella e Rossella. Sorelle gemelle, bellissime … alte, bionde, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Due splendide quarantenni le quali potevano fare concorrenza alle splendide fanciulle del Lidò … anche a loro a Parigi per trovare l’anima gemella. Purtroppo era passati tre giorni e dell’anima gemella neanche l’ombra. Immediata la loro contentezza quando hanno incontrato Gianfranco e Giancarlo … i due splendidi sessantenni pavesi. Cosa fare? Fare compagnia! … è stata l’immediata reazione dei quattro personaggi … anche perché, Parigi è magica … e fa innamorare. Gisella prese sottobraccio Gianfranco. Rossella scelse Giancarlo. Ormai era fatta. Parigi è sempre Parigi e quello che si fa a Parigi non può fare in nessuna altra parte del Mondo. E’ stato a Notre Dame de Paris che è scattato il primo bacio. A provocarlo è stata la foto ricordo davanti al Mimo di Notre Dame. Sembra un gioco del Destino, ma è stato proprio così. Tutto è cominciato per gioco per le coppie milanesi/pavesi. “Proviamo?” è stata la frase maliziosa. Ad iniziare è stato Gianfranco … “Che cos’è un bacio? Un apostrofo rosa … tra le parole t’amo …” Sarà che il sessantenne era particolarmente ispirato … sarà che erano acconto al Mimo di Notre Dame … tutto si è svolto in un baleno. Gianfranco ha incollato le sue labbra su quelle di Gisella e Giancarlo su quella di Rossella … e per un tempo lunghissimo non si sono più staccati. Perché … nella vita … il bello è incominciare. Il resto viene da sé … e di baci non si è mai saziato nessuno.(982) ... voto da 1 a 10 ... a piacere. Dino

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°20573 pubblicato il 19 Agosto 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/08/15 alle 18:26 via WEB
MARIA BAMBINA--MILANO--Nella prima metà del secolo XVIII ( fra il 1720 e il 1730), una monaca francescana di Todi (Umbria) modella con la cera un visetto dolcissimo di bimba: la Madonna appena nata! La bellissima testina in cera viene appoggiata su un corpo molto semplice (una specie di cilindro) e avvolta tutta di fasce, come si faceva con i neonati di una volta, che venivano completamente immobilizzati nelle fasce perché - si pensava - in questo modo sarebbero cresciuti meglio! Così nasce la tradizione di avvolgere Maria Bambina in fasce di pizzo candido. La statuetta di cera di Suor Chiara di Todi, rivestita di pizzo e deposta in una culla, viene donata a un vescovo, che la dona a delle suore .Nel 1876 la statua di Maria Bambina è ospitata in via Santa Sofia a Milano dove si trova anche adesso. E le suore che la ospitano nella cappella della loro casa ( Suore di Carità di Lovere), saranno chiamate Suore di Maria Bambina, proprio a motivo di quella statuetta. Infatti la dolce immagine di Maria neonata diventa molto popolare in Milano e sono numerosi i fedeli che si recano a pregarla, tanto che le suore devono più volte allargare la cappella per contenere i visitatori. Siamo alla fine dell'ottocento: Maria Bambina è sempre più conosciuta e amata. Tanto che le Suore devono far costruire addirittura una santuario tutto dedicato a lei (il santuario sarà finito nel 1888, ma sarà bombardato e distrutto, e infine ricostruito negli anni '50). La statuetta di Maria Bambina viene riprodotta in migliaia di esemplari e collocata in molte chiese, specialmente della diocesi di Milano. La devozione di diffonde moltissimo anche nelle famiglie, fino a qualche decennio fa in molte zone della Lombardia il regalo tradizionale di nozze era una Maria Bambina che veniva amorevolmente conservata protetta da una campana di vetro. Molti genitori, fino agli anni '50 , imponevano alle loro figlie il nome di Bambina in onore di Maria Bambina. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°20572 pubblicato il 19 Agosto 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

...  i segreti dell'amore

 
annamariamennitti
annamariamennitti il 18/08/15 alle 19:15 via WEB
E vero l'amore è il carburante per vivere bene, senza dimenticare che l'amore va alimentato come il carburante, altrimenti si ferma il motore......va controllato spesso perché potrebbe fondersi ,quando il motore è fuso va rottamato ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/08/15 alle 08:40 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Bisogna far funzionare il motore ... con la fantasia. Altrimenti diventa noia. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°20571 pubblicato il 19 Agosto 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA  DI PAVIA

 
franzkline
franzkline il 18/08/15 alle 18:04 via WEB
Ciao Dino questo tuo racconto la dice lunga su come aggirare gli ostacoli dell'amore ideale. Complimenti!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/08/15 alle 08:33 via WEB
Ciao Stefano - Pavia è la città delle sagge trovate. Non è sempre oro ciò che luccica. La Ferrari fa luccicare anche l'amore (che non c'è). Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIA MENNITTI (FOGGIA)

Post n°20570 pubblicato il 19 Agosto 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

chi si accontenta della Ferrari

... gode

annamariamennitti
annamariamennitti il 18/08/15 alle 19:02 via WEB
CIAO Dino , bel racconto , mi piace anche perché rispecchia la realtà Quando un uomo incontra la donna della sua vita ,per tema di non riuscire a conquistarla elenca tutti i suoi beni senza trascurare la Ferrari naturalmente.....Può una donna non accettare con questa crisi in giro? Come sono ingenui questi uomini.....ciao (non ci chiedi più il voto?)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/08/15 alle 08:23 via WEB
Ciao Annamaria - ogni persona (uomo o donna) in epoca di crisi si difende come può. La Ferrari è un bel biglietto da visita. E' vero che l'amore è un'altra cosa ... ma chi si accontenta ... GODE. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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LA FONTANA di Teresa Ramaioli

Post n°20569 pubblicato il 19 Agosto 2015 da dinobarili
 

LA FONTANA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/08/15 alle 18:24 via WEB
La Fontana dell'Acqua Felice-- Ognuna delle fontane che costellano la città di Roma ha la sua storia, interessante è quella della Fontana dell’Acqua Felice. Questo monumento si chiama così non perché ne sgorghi la fonte della felicità, difficile da realizzare, ma perché a volerla fu papa Sisto V, al secolo Felice Paretti. Fu lui, infatti che nel 1585 diede inizio ai lavori. A dirigerli fu chiamato un architetto dal nome inequivocabile: Giovanni Fontana che, per esaudire il papale desiderio, rimise in funzione un acquedotto fatto costruire dall’imperatore Alessandro Severo. Così, nell’agosto 1586 fu portata al papa la prima bottiglia di acqua Felice, giudicata dal suo medico personale la miglior acqua di Roma. Intanto i lavori per decorare la fontana dell’Acqua Felice continuavano, saccheggiando, di fatto, mezza Roma, dato che le pietre vengono in parte dalle Terme di Caracalla e in parte del Pantheon. Purtroppo, tali ricchi materiali, non furono certo utilizzati al meglio se la statua di Mosè che orna la fontana fu soprannominato il "mosè ridicolo". A questa statua sono infatti dedicati i versi: Guarda con occhio torvo/ l’acqua che sgorga ai pié/ pensando inorridito/ al danno che lui fé/ lo scultor stordito. Felice è forse l’acqua che sgorga, ma non la fontana! Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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