dino secondo barili - ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)

Onorato non era mai stato un Adone. A quarant’anni si guardava ogni tanto nello specchio mentre si faceva la barba e … “Se fossi qualche centimetro in più … forse avrei più successo con le donne” Le donne erano il suo cruccio quotidiano. A quarant’anni non aveva ancora una fidanzata e ne era dispiaciuto. Si lamentava spesso con sua madre la quale lo consolava dicendo. “Non avere fretta. Certe cose capitano quando uno meno si aspettano” Onorato sospirava con la speranza che sua madre avesse ragione. Del resto Onorato era figlio unico. Per forza di cose doveva avere fiducia in sua madre. Un giorno il quarantenne era giù di corda più del solito e si sfogò. “Mamma, mi auguro che tu abbia ragione … ma l’attesa è ancora lunga?” La risposta è stata immediata. “Ricordi quando volevi diventare bidello? Anche, allora, eri diventato impaziente … ed un giorno il sogno si è avverato” Ora, però, a quarant’anni, Onorato avrebbe voluto incontrare l’amore, ma era un po’ timido. Molto spesso i timidi si fanno dei problemi superflui. Onorato era una persona gentile e premurosa. Un anno fa, per esempio, ha preso una cotta solenne per Cristina, una Professoressa di Lettere della Scuola presso cui prestava servizio come bidello. Trentacinque anni … non era una Dea, ma per Onorato era la più bella donna del mondo. Non tanto alta. Capelli neri, occhi neri. Gentilissima … con Onorato. Onorato, d’altro canto si sentiva esaltato dalle richieste (continue, incessanti) della Professoressa. “Onorato … mi fai le fotocopie? Mi cerchi questo libro in Biblioteca?” Onorato si dava un gran da fare e sembrava che la Prof avesse sempre bisogno di lui … di lui come uomo o come bidello? Dagli oggi, dagli domani … anche un timido ha i suoi momenti di lucidità. Onorato confuse le premure sue con le esigenze della Prof … Adagio, adagio cominciò a vedere la Professoressa sempre più come donna che come Docente di Lettere. Un giorno … di un anno fa, dopo aver fatto mille fotocopie (si fa per dire) … in un momento in cui in giro non c’era nessuno, Onorato si azzardò a fare un complimento. “Cristina … lo sa che è proprio una bella donna?” Da quel momento tra i due è sceso il gelo. La Prof. Cristina è diventata scura in volto. Non ha risposto. Onorato è rimasto con la solita domanda “Posso fare qualche altra cosa?” … sospesa tra la terra e il cielo. Per il resto della giornata Cristina e Onorato non si parlarono più … e nemmeno i giorni successivi. Poi, è stata la Prof. Cristina e rompere il ghiaccio. “Onorato questo Registro deve essere consegnato al Preside” Il bidello prese il registro e, senza parlare, eseguì quanto richiesto. In quel momento, Onorato, si è reso conto di essere solo un bidello. Uno dei tanti ausiliari al quale spettano alcune incombenze. Sua madre stessa, vedendolo giù di corda, ne chiese la ragione. Onorato sputò il rospo: Cristina! Chi è quella madre che non si fa carico dei problemi del proprio figlio? “Onorato, non fartene un problema. Hai solo sbagliato donna. Ricordati sempre che tu sei solo un bidello … e lei è sempre e solo una Professoressa di Lettere. Due mondi che non saranno mai sullo stesso piano. Però, puoi sempre tentare la fortuna” Onorato reagì immediatamente. “Cosa dovrei fare? Giocare una schedina alla lotteria?” – “Certo” rispose sua madre “E fallo subito … sfortunati in amore … fortunati nel gioco” Per Onorato è stata l’idea giusta. Giocò e vinse. Vinse una favolosa somma in denaro. Quando una persona si trova tra le mani una fortuna diventa subito euforico. Il futuro si colora di rosa … e vince ogni timidezza. Onorato non cambiò il suo modo di vita. Bidello era e bidello era rimasto. Sapeva, però, di avere da parte una fortuna su cui contare. Lo sguardo di Onorato è diventato rilassato, sorridente … Uno sguardo che invitava alla calma, alla riflessione. Quando arrivavano le esigenze dei Docenti ( “Ho bisogno delle fotocopie” – “Mi serve un fax” – “Avrei bisogno questo libro”) Onorato metteva in ordine le richieste e le esaudiva una dopo l’altra senza fretta. Praticamente il suo sguardo andava oltre il lavoro che stava facendo. Come dire …”Questo è il lavoro, e lo devo fare … Il mio sogno, però, è l’amore” Un giorno Onorato si è presentato davanti alla Scuola presso cui lavorava con un’automobile nuova, rossa fiammante. Molti Docenti si chiesero di chi fosse l’automobile. “Del bidello Onorato …” rispose qualcuno. Anche la Prof. Cristina è diventata curiosa. Non ha resistito ed ha posto la domanda all’interessato. “Onorato, è vero che l’automobile rossa è la sua?” – “Vero” rispose il bidello … e non aggiunse altro. Al termine dell’orario di servizio, davanti alla Scuola, c’era una donna trentenne bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … ad attendere Onorato. Desideria, quello era il nome della donna, prese posto sull’automobile rossa accanto al quarantenne. Prima della partenza, Desideria senti la voglia di baciare Onorato. Lo fece con passione, lungamente … come se il mondo fosse tutto lì. In quell’istante passava la Prof. Cristina la quale ha visto la scena … e non ha potuto fare a meno di fare le proprie considerazioni. Anche un bidello sogna l’amore. (906)

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IL JUKEBOX di Teresa Ramaioli

Post n°20820 pubblicato il 21 Settembre 2015 da dinobarili

Tag: Teresa Ramaioli

IL JUKEBOX

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 20/09/15 alle 13:50 via WEB

IL JUKEBOX, apparecchio diffuso sin dagli anni quaranta, conteneva fino a duecento 45 giri su un supporto circolare. Un braccio meccanico andava ad estrarre il disco selezionato e un sistema a codice consentiva di selezionare e pagare la canzone. Questo meccanismo era inserito in un mobile che conteneva uno solo o una coppia di altoparlanti per i bassi in una cassa armonica. Si trovavano nei bar di quegli anni e venivano attorniati da masse di giovani che danzavano a suon di musica. Il jukebox fino a tutti gli anni ’60 è stato un simbolo di costume mondiale, utilizzato per riprodurre la musica di moda in quegli anni in tutti i locali pubblici. In Italia questo oggetto divenne celebre grazie al Festivalbar, trasmissione che premiava la canzone più “gettonata” nei jukebox di tutto il nostro paese. Questi oggetti hanno segnato la storia dell’intrattenimento nei bar di tutto il mondo. I giovani di ieri mettevano in azione questa stupenda scatola colorata e ballavano sulle note di Elvis Presley . Oggi il juke-box è un costosissimo oggetto da collezione dei migliori cultori. Wurlitzer, Trashcan, Packard, Filben, Seeburg, Ami e Rock Ola vengono oggi venduti in tutto il mondo a cifre molto alte. Questi splendidi scatoloni musicali, simbolo di speranza e di allegria per un mondo appena uscito dalla seconda guerra mondiale, sono tornati a rivivere nelle case dei migliori collezionisti facendo rivivere i ricordi degli anni passati. Ciao Teresa Ramaioli

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