Messaggi del 25/09/2015

BUON VENERDI' ... DA PAVIA

Post n°20844 pubblicato il 25 Settembre 2015 da dinobarili
 

BUON VENERDI' ... DA PAVIA

"L'amore è come un fiore ...

basta un bacio

per farlo durare in eterno"

Dino

 
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VALENTINA E IL TANGO DELLE ROSE racconto (910) di Dino Secondo Barili

Post n°20843 pubblicato il 25 Settembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

910

Valentina e il Tango delle rose

Un anno fa, al compimento del quarantacinquesimo anno, la Prof. Valentina, single, bellissima, Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia, è andata in crisi. Una crisi pesante … di quelle che lasciano il segno. Valentina continuava  a chiedersi. “Come? … mi sembra solo ieri che ho compiuto quarant’anni … e ne ho già quarantacinque? … e cosa ho fatto in questi cinque anni?” Quando una persona continua  porsi la stessa domanda … la situazione è grave. A volte, nella vita ci sono domande che non hanno risposta. Hanno un bel pari gli “esperti” a fare dei bei discorsi. Discorsi sono … e discorsi restano. Valentina ne parlò con la sua coetanea e amica Gabriella. Tra coetanee ci si intende a meraviglia. Gabriella colse al volo il senso della confidenza dell’amica. “Valentina, l’orologio della vita corre troppo in fretta … specialmente tra i quaranta e i cinquant’anni. Se non si vogliono avere rimpianti bisogna vivere intensamente ogni giorno … con un chiodo fisso. Ballare e pensare all’amore … quello vero, grande, unico” Valentina non comprese a pieno il discorso. “Gabriella, ho capito il fatto di pensare all’amore … ma cosa c’entra ballare?” Gabriella si spiegò. “Valentina, essendo single, anch’io come te … ho deciso di iscrivermi alla Selezione del “Tango delle rose” organizzata da una Associazione Musicale di Milano. Domani, sabato, ci sarà la prima selezione. La vincitrice di Milano parteciperà alla selezione di Roma … abbinata ad un favoloso premio finale” Per Valentina è stata come una scossa elettrica da 3000 volt. Fin da bambina ha sempre ballato … e il tango è sempre stata la sua passione. Ora, a quarantacinque anni, ecco l’occasione d’oro per tentare l’avventura. Valentina chiese maggiori informazioni e si iscrisse alla selezione. Come in tutte le selezioni c’è chi vince e chi perde. Valentina si classificò al primo posto e acquisì il diritto a partecipare alla selezione di Roma. Da quel momento la quarantacinquenne non ha avuto tempo per pensare ad altro. Roma è sempre Roma … non è solo la  Capitale d’Italia … ma la Caput Mundi. Da duemila Roma è il mistero dell’amore … la città dove può capitare di tutto. Valentina ne era perfettamente cosciente. Suo padre e sua madre si erano conosciuti a Roma … sua nonna e suo nonno materni pure. Per Valentina Roma era come “un’attrazione fatale” …,qualcosa di inspiegabile. Prima di tutto doveva preparasi a dovere. Chiese all’amico Donato, Coreografo affermato, di seguirla nella preparazione del tango. Quando si hanno dei bravi maestri il risultato è quasi scontato. Valentina, però, doveva entrare nello spirito della competizione. Una settimana prima della selezione la quarantacinquenne si stabilì a Roma. Un soggiorno a Roma è l’ideale per entrare nello spirito della parte. Valentina girò la città in lungo e in largo. Colosseo, Villa Borghese, Piazza di Spagna, Trinità de’ Monti, Piazza Navona … e, immancabile, una serata davanti alla Fontana di Trevi. E lì, Valentina andò in crisi un’altra volta. “Come? Cosa ci faccio sola davanti ad una bellezza di questo genere?” Si chiese la quarantacinquenne … e le vennero le lacrime gli occhi. In quell’istante un affascinante cinquantenne la stava osservando … Le si avvicinò e … “Perché piange? Non sta bene?”  Valentina guardò il Signore e rimase fulminata. La notte precedente aveva avuto un sogno. Si trovava in un posto indefinito ed un uomo l’aveva salutata “Mi aspetti … sto arrivando” Era proprio lui … l’uomo che aveva sognato. Ora, era lì davanti a lei. Si presentò. “Sono Armando … posso offrirle un caffè?” Valentina e Armando presero un caffè al Bar. La quarantacinquenne ne aveva proprio bisogno. I due si raccontarono tutto. Anche Armando era a Roma per la selezione del “Tango delle rose” … I due passarono una serata piacevole, ma entrambi avevano un dubbio e non si sbilanciarono più di tanto. I componenti la coppia che avrebbe vinto il favoloso premio messo in palio venivano scelti mediante sorteggio. Cosa avrebbe deciso il Destino? Alla selezione Valentina e Armando fecero gli scongiuri. Entrambi speravano di essere sorteggiati insieme … E così è stato. Da quel momento è cambiato tutto tra loro. Valentina cominciò a ripetere mentalmente il testo della canzone. “Amami / Baciami con passione / Prendimi / Stringimi con ardore / Coglimi / la mia vita è come un fiore …” Anche Armando non rimase con le mani in mano. Si rendeva conto che Valentina era una donna bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Con una donna così sarebbe stato il ballerino più invidiato della serata. Però, non voleva essere uno zoticone, uno sciupa femmine … Durante le prove, Armando, sussurrò all’orecchio di Valentina una parola sola … “t’amo” ed ella crollò. Ora, non c’era più alcun ostacolo. Il Tango delle rose sarebbe stato il loro tango … L’amore è come un fiore … o lo cogli subito oppure appassisce … e non lo cogli più. Armando e Valentina hanno vinto il primo premio … ma, soprattutto … hanno colto il fiore dell’amore . (910)

 
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IL DUOMO DI MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°20842 pubblicato il 25 Settembre 2015 da dinobarili
 

IL DUOMO DI MILANO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/09/15 alle 18:16 via WEB
DUOMO DI MILANO-----Nel 1386 fu posta la prima pietra del Duomo di Milano, dedicato a Santa Maria Nascente, per decisione dell’arcivescovo Antonio Saluzzo. Il Duomo è alto 108 metri e mezzo, lungo 158 e largo 96, con 150 doccioni, e 135 guglie.Gli artisti influenzati da testi sacri scolpirono dei doccioni bestiali e affascinanti. Le caratteristiche degli animali immaginari furono reinterpretate in chiave cristiana. Alcuni studiosi hanno teorizzato che le gargolle siano state utilizzate come guardiani delle chiese per tenere lontano i demoni. Altri pensano che questi doccioni simboleggiassero demoni, da cui i passanti avrebbero trovato scampo in chiesa. A volere la costruzione gotica fu il signore di Milano, Gian Galeazzo Visconti. La cattedrale fu consacrata dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1572. Fino alla metà del XIX secolo, gli orologi di Milano erano regolati dalla meridiana del Duomo. Un foro sul soffitto cattura un raggio di luce che cade sul pavimento: quando la luce segnava mezzogiorno si dava un segnale e la campana del Cordusio, vicino a Piazza Mercanti, suonava. Nel Duomo c’è un quadro che raffigura la Vergine, detto della Madonna delle Rose. Nel quadro non ci sono fiori raffigurati, il suo nome è legato a una leggenda. Nel 1409 Milano era assediata dagli eredi di Bernabò, in lotta con Giovanni Maria Visconti, signore di Milano. La gente, non avendo più armi per difendersi, decise di rubare tutto ciò che trovava nel cantiere del Duomo. Una donna ogni giorno si recava davanti al quadro della Vergine, pregando per il figlio ferito e portava un mazzo di rose. Un giorno trovò le rose ,di alcuni giorni prima, appassite, si mise a piangere, e le rose rifiorirono. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/09/15 alle 06:30 via WEB
Ciao Teresa - il Duomo di Milano non finisce mai di stupire. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°20841 pubblicato il 25 Settembre 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 24/09/15 alle 21:07 via WEB
… che fa vibrare anche l'anima" complimenti a te e soprattutto a Teresa per l'ottimo lavoro artistico. Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/09/15 alle 06:22 via WEB
Ciao Stefano - il nostro Ticino è un sogno nel sogno. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 25/09/15 alle 06:24 via WEB
Ciao Stefano - quando si dice Ticino ... si dice magia, sogno... un storia infinita che si perde nella notte dei tempi. Dino
(Rispondi

 

 

 

 
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