Messaggi del 27/09/2015

BUONA DOMENICA ... DA PAVIA

Post n°20860 pubblicato il 27 Settembre 2015 da dinobarili
 

BUONA DOMENICA ... DA PAVIA

27 settembre 2015

"La fame d'amore ... non si sazia mai"

Dino

 

"meglio un uovo oggi ...

che una gallina domani"

 
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IRIS E UN AMORE A MILANO racconto (959) di Dino Secondo Barili

Post n°20859 pubblicato il 27 Settembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

959

Iris e un amore a Milano

Un anno fa, la Prof. Iris, quarant’anni, single, bellissima, Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia … era in crisi.  In realtà, Iris non lasciava trasparire nulla. Sembrava una donna normale. Dentro di lei, però, era un vulcano in eruzione. Appena, si trovava sola, nel suo bel appartamento sul Lungoticino a Pavia, si guardava allo specchio e si diceva la verità. “Iris, stai male perché ti manca Marco …” Marco era il suo Collega di Lettere con il quale aveva avuto una bellissima storia d’amore. Da sei mesi Marco non c’era più. Aveva avuto il trasferimento a Roma e di comune accordo avevano chiuso ogni rapporto … anche telefonico. Marco aveva chiesto il trasferimento a Roma per accontentare la madre che non era in buone condizioni di salute … o, forse, no. Iris aveva preferito non indagare e così, quella bella storia d’amore era finita nel nulla. Ora, però, davanti allo specchio, sola … Iris poteva dirsi la verità. Marco le mancava. Le mancava le sue carezze, i suoi baci … i suoi “Perché non andiamo in Galleria? In Piazza Cordusio? … in Piazza della Scala a vedere come sta Leonardo da Vinci?” Tutte cose ormai passate … che non sarebbero più tornate. Un anno fa, Iris, decise di parlare con la sua amica, coetanea e Collega Dorella. “Dorella sto male. Non riesco a dimenticare Marco. A volte mi sembra di averlo ancora accanto … dietro di me mentre mi specchio … e mi guarda come se mi stesse scrutando l’anima …” Dorella aveva una sensibilità e un’intelligenza superlativa. Aveva già capito tutto. Iris era finita “sulla strada della nostalgia” … bella strada, ma senza uscita. Una strada che non porta da nessuna parte … L’unica cosa da fare è tornare sui propri passi e riprendere a vivere. “Iris … capisco. Hai vissuto una bella storia d’amore con Marco … ma ora è finita. Finita per sempre. Se ti arrovelli e insisti su quella strada potresti non liberati più e perdere ogni rapporto con la realtà” Iris, si rese conto che Dorella aveva ragione, ma voleva qualche spiegazione in più. “Cosa dovrei fare?” Dorella non aveva voglia di fare dei discorsi difficili. “Iris, con la nostalgia non si scherza. Si deve dare un taglio netto con il passato e basta. La fine di una storia … non è altro che l’inizio di un’altra. La fine di un amore … non è altro che l’inizio di un altro, se si vuole. Devi guardare e pensare a quell’altro amore … l’amore che verrà … ma devi volerlo. Volerlo subito” Iris si sentì improvvisamente un’altra. Un’altra donna che aveva lasciato una strada … e ne aveva preso un’altra. “Dorella cosa dovrei fare?” Dorella si mostrò titubante. Non sapeva se passare al pratico oppure no. Poi, decise … una specie di “o la va o la spacca”. “Iris, se io fossi in te … aprirei un  Blog su Internet. E’ facile come bere un bicchiere d’acqua. Da lì puoi cominciare a muoverti … con i piedi di piombo. Ricordati che hai quarant’anni. Non stai scherzando … dietro ad ogni Blog e ad ogni Icona ci sta una persona … donna o uomo, che pensa, che cerca, che desidera. Puoi incontrare di tutto e devi stare attenta a come muoverti … anche con le parole” Iris non aveva bisogno di altre spiegazioni. Il suo scopo non era aprire un Blog su Internet … ma trovare l’amore, l’amore vero, unico, che non ha uguale … Quello stesso giorno dello sfogo con Dorella, Iris aveva ricevuto l’invito alla presentazione di un libro a Milano, in una Sala nei pressi della Stazione Centrale. Cercò sulla cartina la via e decise che vi avrebbe presenziato. Il titolo del libro l’attraeva. “Quando l’amore bussa …” Sembrava quasi un invito … l’invito  ad un appuntamento con il Destino. Iris si preparò a dovere. Si concesse pure un vestito nuovo … di quelli che piacevano a lei … un po’ pazzo. Da Pavia  Milano il mezzo più facile e comodo è il treno che fa la spola ogni quarto d’ora. La Stazione Centrale di Milano, poi, è quasi un salotto … un bel salotto con tanta gente che va e viene … Quasi un biglietto da visita della Metropoli Lombarda. In quel Salotto Iris si concesse un caffè. Nulla di eccezionale ... un piacere di gola. Iris teneva tra le mani l’invito … e con l’altra mano teneva la tazzina del caffè. Senza accorgersi, Iris si trovò accanto un Signore. Un affascinante  cinquantenne dallo sguardo indagatore. “Scusi, è forse diretta alla presentazione del Libro?” … indicando l’invito che Iris teneva tra le dita della mano. Dopo aver guardato in volto il cinquantenne, Iris rispose con un semplice “Si” Ma non era un “Si” come gli altri … era un “Si” diverso. Un “Si” che iniziava un discorso, apriva una nuova via, conduceva per un’altra strada. Il cinquantenne si presentò. “Sono il Prof. Caetano dell’Università di Madrid. Non conosco bene Milano … potrei chiederle aiuto?” Chi è quella donna, quarantenne, single, che avrebbe rifiutato una simile richiesta. Anche Iris si presentò. “ … è facilissimo arrivarci … basta uscire dalla Stazione Centrale, prendere via Galvani e poi girare a destra in via Melchiorre Gioia …” La risposta non era detta come l’avesse elencata un Vigile Urbano di Milano. La voce di Iris era calda, appassionata, vellutata. Ogni tanto aveva un non so che di fragile di misterioso. Del resto basta vedere come parlano gli attori, quelli veri. Con una parola dicono mille parole, con una frase … ci fanno un romanzo. Iris e Caetano fecero subito amicizia. Lo si vedeva da come si muovevano, come si guardavano, come si parlavano … E poi, c’è sempre il Destino. Ad un tratto di via Galvani, Iris mise il piede su un sasso che si trovava lì per caso (il sasso del Destino?). Prese una leggerissima storta al piede … Nulla di importante, quel tanto da mettere in agitazione Caetano, il quale volle esserle di aiuto ed offrirle il braccio. Cosa c’è di più simpatico e piacevole di camminare sottobraccio per Milano? Iris e Caetano raggiunsero la Sala della presentazione del libro … ma il “loro libro” era già iniziato … e si era messo a correre … pagina dopo pagina … parola dopo parola … c’erano gli sguardi accesi, i movimenti lenti, il desiderio di un bacio che aspettava il momento giusto. Sembrava che Iris e Caetano si cercassero con le loro labbra …  Quando giunse l’inesorabile momento, come inevitabile fatalità, i due si trovarono incollati uno nelle braccia dell’altro come fosse un sogno che si era realizzato, un sogno che era diventato realtà … sotto la svettante mole del Pirellone di Milano. L’amore non ha bisogno di troppe parole. Sono i fatti che lo fanno vivere e gioire. Iris e Caetano avevano molto da esprimere e quell’amore, solo all’inizio, continua nel sempre meglio e sempre più. (959)

 
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L'ALTARE DELLA PATRIA - ROMA di Teresa Ramaioli

Post n°20858 pubblicato il 27 Settembre 2015 da dinobarili
 

L'ALTARE DELLA PATRIA 

ROMA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/09/15 alle 13:10 via WEB
ALTARE DELLA PATRIA --ROMA--Il monumento a Vittorio Emanuele in Roma venne inaugurato, alla presenza della famiglia reale e dell’allora presidente del consiglio dei ministri Giovanni Giolitti, il 4 giugno 1911. Il più grande monumento nazionale, inaugurato in occasione del 50° dell’Unità d’Italia, celebrava “Il re galantuomo” morto il 9 gennaio 1878 e venne definito anche Vittoriano. La parte centrale del monumento, dove il 4 vovembre 1921 venne creata la tomba del milite ignoto, assunse il nome di “Altare della patria”, che ben presto connotò l’intero monumento. La storia dell’Altare della patria è indissolubilmente legata a Brescia, e in particolare ai comuni di Botticino e Mazzano, sede delle cave da cui venne estratto il marmo utilizzato per il monumento, e di Rezzato sede delle imprese che fornirono al governo italiano il materiale lapideo. La prima proposta di legge per erigere un monumento nazionale a Vittorio Emanuele II venne approvata già nel 1878: l’iter venne seguito dall’allora ministro dell’Interno, il bresciano Giuseppe Zanardelli. Vennero banditi due concorsi di idee per la scelta del progetto: il primo, nel 1880, alimentò le proposte più bizzarre e stravaganti. Il secondo, nel 1882, si conclude il 28 giugno 1884 con la scelta del progetto del conte Giuseppe Sacconi (1854-1905), marchigiano. La posa della prima pietra avvenne il 22 marzo 1885. Il progetto dovette misurarsi con grossi problemi di natura statica, costruttiva, architettonica, e subì numerosi rimaneggiamenti, il più importante dei quali venne approvato il 4 giugno 1890. Tutto ciò dilatò i tempi di realizzazione e i costi del monumento, che finì per costare 30 milioni di lire rispetto ai 9 inizialmente previsti. Dopo la Roma degli imperatori e la Roma dei papi, la terza Roma – la capitale del nuovo stato unitario – ha trovato nel Vittoriano il monumento-simbolo capace di eguagliare, per ambizione e dimensioni, il Colosseo e San Pietro. L’apertura di via dei Fori imperiali, avvenuta il 28 marzo del 1933, ha fatto del Vittoriano il punto di snodo di parate, cortei, manifestazioni. L’Altare della patria in un secolo di vita è diventato il fulcro di celebrazioni pubbliche, scenografia universalmente nota, elemento dell’identità nazionale, icona dell’Italia. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/09/15 alle 06:57 via WEB
Ciao Teresa - hai fatto bene a ricordare l'iter dell'ALTARE DELLA PATRIA. Ogni Nazione esalta le proprie glorie. Roma è anche l'Altare della Patria ... per chi ha vissuto, vive, vivrà ... perché Roma è eterna e ... "eternamente vive". Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO CHIARASANY ... BARCELLONA (SPAGNA)

Post n°20857 pubblicato il 27 Settembre 2015 da dinobarili
 

CIAO CHIARASANY ... BARCELLONA (SPAGNA)

 
chiarasany
chiarasany il 25/09/15 alle 08:47 via WEB
Grazie Dino, amico caro per l'invito a leggere questo racconto così pieno d'amore fra Valentina e il signore di Roma...un racconto molto bello e dolce...Quasi tutti , uomo o femmina hanno lo stesso problema ...si rendono conto che il tempo passa e se non prendono quel autobus non andranno a nessuna parte...E`cosi per tutti quanti...e se sono sposati vogliono ancora trovar la luce nuova che gli dia una nuova speranza di gioventù ...di rinuovo nella vita ...fin quando si rendono conto che già avevano scelto in loro momento e che la luce qusasi ..quasi, per colpa di volere di più alla vita , rischiavano a perderlo tutto , per sempre ... Un racconto che mi è piasciuto molto, veramente caro Dino..." Salutami quella donna delle ""gambe più lunghe del mondo "...alla fine ha trovato la più dolce storia d'amore in quel momento cruciale...Beata lei..Grazie mille Dino, un grande abbraccio. Auguri.- Chi.-
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/09/15 alle 16:43 via WEB
Ciao Chiarasany - l'amore alberga sotto tutti i cieli. Basta cercarlo ... ed essere fortunati come Valentina. Roma poi, è magica, unica ... con la sua Fontana di Trevi che lascia a bocca aperta. Dino
(Rispondi)
 
 
chiarasany
chiarasany il 26/09/15 alle 05:51 via WEB
..Io sono stata in quella fonte ed anche ho bevuto della sua acqua, quasi mi son bagnata . ma...mistero, non ti posso dire se ho trovato lì un amore o lo trovai più tardi in altro luogo ...o se lo trovai finalmente ....Chi lo sa ...-il mondo sempre gira e gira ...Un sorriso con tanta simpatia caro amico ed un bel e fortunato risveglio felice.- CHI.-
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

Post n°20856 pubblicato il 27 Settembre 2015 da dinobarili
 

CIAO TINA ... FAUSTINA.SPAGNOL

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 26/09/15 alle 11:50 via WEB
A Valentina non e' nemmeno servito lanciare una monetina nella fontana di Trevi che il suo desiderio si è avverato. Certo che anche il tango ci ha messo del suo. E' un ballo talmente passionale che non può lasciare indifferenti. Buon sabato Dino. Tina
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/09/15 alle 06:43 via WEB
Ciao Tina - Vero. La monetina non è stata necessaria. Tutto si è avverato come per incanto. L'amore, infondo, è tutta questione di fortuna. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/09/15 alle 06:46 via WEB
Ciao Tina - Fontana di Trevi ha un fascino particolare. Difficile ignorarlo. Basta trovarsi una sera in quel luogo ... per capire che è possibile qualsiasi miracolo. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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L'ASCENSORE di Teresa Ramaioli

Post n°20855 pubblicato il 27 Settembre 2015 da dinobarili
 

L'ASCENSORE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/09/15 alle 13:12 via WEB
L'ASCENSORE---Un uomo sospeso su una piattaforma fissa la folla sotto di sé. Improvvisamente, a un suo cenno un ragazzo taglia dall'alto la sola corda in grado di sostenere il montacarichi in aria. Gli spettatori urlano e chiudono gli occhi in attesa dello schianto. La piattaforma, con l'uomo saldo sulle sue gambe, è scesa di pochi centimetri e poi si è fermata, come se non fosse successo nulla. L'uomo è Elisha Otis, commerciante di ascensori di Yonkers (New York), e l' esibizione è stata ideata per dimostrare l'efficacia del suo sistema di sicurezza a paracadute. Tutto questo accadeva nel 1854, al Crystal Palace di New York. Otis aveva messo a punto il suo sistema di sicurezza per ascensori e montacarichi già nel 1852. Ma nessuno li aveva comprati, le persone avevano paura, e non avrebbero mai usato un aggeggio in grado di tenerli sospesi nel vuoto, con il terrore di precipitare a terra in caso di rottura dei cavi di sostegno. Piattaforme di questo tipo, infatti, prive del sistema di Otis, erano impiegate nelle miniere e nei cantieri, e gli incidenti erano all'ordine del giorno. La notizia della sua dimostrazione aveva fatto il giro del mondo. Il primo dispositivo commerciale per il trasporto di persone fu proprio quello inaugurato il 23 marzo 1857 . Da allora non ci furono altro che successi, l'inventore morì appena quattro anni dopo , colpito dalla difterite. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/09/15 alle 06:39 via WEB
Ciao Teresa - bella descrizione. Sembra di essere la ... a vedere l'esibizione. Spesso le persone ignorano che le comodità di oggi sono frutto di ingegno, inventiva, coraggio. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°20854 pubblicato il 27 Settembre 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ... LA SCRIVANA

 
lascrivana
lascrivana il 26/09/15 alle 08:13 via WEB
Bella, bionda e grande da fine mondo. Ciao Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/09/15 alle 06:29 via WEB
Ciao Laura - Vero. I "personaggi" devono sempre rappresentare un fascino esclusivo. Quando pensi a Marilyn ... basta la parola (come diceva Tino Scotti). Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/09/15 alle 06:32 via WEB
Ciao Laura - tu sei troppo giovane ... io ricordo ancora i personaggi di CAROSELLO. Mi rivedo "Carmensita" e il suo "Mighel". Il potere della memoria! Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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