Messaggi del 28/09/2015

BUON LUNEDI' ... DA PAVIA

Post n°20869 pubblicato il 28 Settembre 2015 da dinobarili
 

BUON LUNEDI' ... DA PAVIA

"L'Amore non finisce mai di stupire"

Dino

"Mai rimandare a domani ...

cio' che si puo' fare oggi"


 
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GOFFREDO E MADDALENA racconto (960) di Dino Secondo Barili

Post n°20868 pubblicato il 28 Settembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

960

Goffredo e Maddalena

La vita è un caleidoscopio di storie di ogni genere e varietà. Un anno fa, se ne era convinto il Dott. Goffredo, cinquant’anni ben portati, single, Dirigente di Agenzia Commerciale del milanese, abitante a Pavia. A cinquant’anni, il Dott. Goffredo si era reso conto di aver sprecato tempo per un’illusione. Non proprio un’illusione … ma quasi. Da sempre avrebbe voluto avere una donna sua, ma era un po’ timido ed aveva la testa incasinata. A quarantacinque anni si era innamorato di una sua Collega, la Dott. Emanuela, sposata. Tra i due era nata una storia d’amore di quelle sospese tra la terra e il cielo. Lui che la cercava disperatamente come la manna del  cielo … lei concedeva qualche bacio … qualche carezza … molte parole … belle parole … nulla di concreto. Solo fumo e niente arrosto. Quando il Dott. Goffredo chiedeva qualcosa in più … un broncio e rifiuti anche per dire due parole al telefono. Se poi il cinquantenne accennava ad una possibile scelta tra lui ed il marito c’era una risposta enigmatica, come fosse la Sfinge in persona. “Vedremo … se te lo meriti”. Un anno fa, a quarantanove anni, il Dott. Goffredo si era dato dello “scemo” da solo. Veramente le cose non erano andate esattamente così. Il cinquantenne era stato ad un Convegno a Roma. Tra i partecipanti al Convegno c’era una sua Collega, pari grado, con dieci anni di meno, la Dott. Maddalena, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … single, la quale aveva messo gli occhi sul Dott. Goffredo. L’approccio tra i due è stato quasi automatico … come bere un bicchiere d’acqua. Goffredo le offre un caffè. Non solo accetta, ma lo ringrazia con un bacio … un bacio sulla guancia. Nulla di speciale, ma il contrasto tra Emanuela e Maddalena diventa subito evidente. Durante il Convegno, Maddalena e Goffredo, sono sempre insieme, uno accanto all’altro, come due fidanzati. Anzi, le ultime due notti del Convegno, il cinquantenne e la quarantenne le passano insieme, nello stesso letto. Lì, Goffredo si è dato veramente dello “scemo” … da solo. Quanti anni sprecati! Quanti discorsi inutili! Quante discussioni … sul nulla. E il Dott. Goffredo si illudeva che fosse amore. Ma quel amore? Eppure bastava che Emanuela lo guardasse. Accennasse ad un sorriso e il cinquantenne andava in brodo di giuggiole, toccava il cielo col dito. Ora, però c’era Maddalena. Linguaggio semplice. Niente problemi. Al rientro dal Convegno romano, tra Goffredo e Emanuela era cambiato tutto. Niente più parole languide. Attese per un sorriso … per una parola gentile. Tutto finito. Emanuela, se ne era accorta subito. C’era un’altra donna. Andò su tutte le furie. Goffredo si beccò tutte le parolacce di questo mondo. “E, si, gli uomini … sono delle foglie al vento. Appena, una nuova donna si affaccia all’orizzonte “tracchete”! Ci cascano come pere cotte” A poco sono valsi i sospiri, le richieste di chiarimenti. Niente. Tutto finito. Ormai la testa del Dott. Goffredo era solo per Maddalena. Trenta telefonate al giorno … e il sabato sera, Goffredo era ospite nella casa di lei, di Maddalena. Casa? Non era una casa … era un Attico in un Palazzo del centro di Milano, dove sembrava di essere in Paradiso … il “Paradiso terrestre” Se un Paradiso terrestre è simile ad un giardino … l’Attico di Maddalena era un giardino sospeso tra la terra e cielo … nel centro di Milano. Del resto come poteva essere diverso? Maddalena era la figlia unica di uno dei maggiori azionisti della Società presso cui lavorava. Goffredo non doveva fare altro che chiedere. Ma cosa poteva chiedere? A Goffredo bastava Maddalena la quale aveva fantasia da vendere. Dopo qualche settimana di piacevole relazione, Maddalena cominciò a proporre weekend uno diverso dall’altro. Parigi, Londra, New York, Berlino, Praga, Vienna. E in ogni città, Maddalena era una donna frizzante come una bottiglia di spumante. Goffredo non credeva ai propri occhi. Non credeva che, al mondo, esistessero donne così. Un giorno ne parlò con il suo Collega, il Dott. Onorato, il quale è stato chiaro. “Goffredo, nella vita, meno domande ti fai e meglio stai. Ti è capitata una fortuna? Godila, intanto che puoi. Non  chiederti il perché. Il giudizio lascialo ai posteri … se proprio tale giudizio è necessario” Da quel momento, un anno fa, Goffredo (con Maddalena) si sentì in paradiso … tra baci, abbracci e molto di più. (960)

 
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L'INSALATA LATTUGA di Teresa Ramaioli

Post n°20867 pubblicato il 28 Settembre 2015 da dinobarili
 

L'INSALATA - LATTUGA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/09/15 alle 19:24 via WEB
INSALATA-LATTUGA--Lattuga: ma chi si nasconde in mezzo alle sue foglie verdi? Una leggenda vuole vi abbia cercato rifugio Adone, trafitto a morte da un cinghiale: insalata simbolo dunque di morte, ma non per Pitagora. Così narra la leggenda di Adone che, fattosi giovanotto, divenne talmente bello da essere conteso tra Afrodite e Persefone. Una disputa che gli costò la vita: Ares, geloso delle attenzioni rivolte dalle dee al ragazzo, si trasformò in cinghiale e lo colpì a morte mentre Adone cercava rifugio proprio in una pianta di lattuga. Insalata simbolo dunque di morte per gli antichi greci: ma non per tutti. C’era chi credeva che vedere in sogno una lattuga fosse il preannuncio di una disgrazia, ma non Pitagora e i suoi discepoli che l’utilizzavano nella propria dieta per le sue virtù. Ritenevano infatti che la lattuga favorisse la contemplazione e la concentrazione nei riti religiosi. In epoca imperiale Augusto, gravemente ammalato, senza la possibilità di terapie curative, venne salvato da un medico che lo curò con la lattuga. Da allora in poi questo cibo non mancò mai sulla mensa dell’imperatore, diventando di moda tra i Romani. All’inizio l’usanza era di servirlo in chiusura di pasto, come conciliatore del sonno, poi divenne antipasto, perché gli fu riconosciuta la proprietà di aprire lo stomaco e stimolare l’appetito. Buon appetito, ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/09/15 alle 06:56 via WEB
Ciao Teresa - sempre bello leggere i tuoi scritti. Allargano l'orizzonte del sapere. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

Post n°20866 pubblicato il 28 Settembre 2015 da dinobarili
 

CIAO TINA ... FAUSTINA.SPAGNOL

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 27/09/15 alle 07:45 via WEB
Ci sono stata qualche anno fa e anche se era giorno ho recepito tutto il suo fascino che ho ritrovato la sera sul Lungo Tevere. Spero di tornarci. Buona domenica Dino, un abbraccio.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/09/15 alle 14:45 via WEB
Ciao Tina - Roma è sempre Roma. Fontana di Trevi è sempre Fontana di Trevi. Sembra di vedere la grande Anita di Fellini a fare il bagno. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO CHIARASANY ... BARCELLONA (SPAGNA)

Post n°20865 pubblicato il 28 Settembre 2015 da dinobarili
 

CIAO CHIARASANY ... BARCELLONA (SPAGNA)

 
chiarasany
chiarasany il 27/09/15 alle 23:42 via WEB
Sempre bbhelli i tuoi raccontyini, caro Dino...quello che più mi piace che tutti i tuoi raccntini ,finiscono bene e con tanta felicità...Sto pensando trasferirmi a Pavia...deve essere la città dei amori felici ed eterni, cosa strana nei giorni che ci tocca, presentemente , vivere...Sarà perche Italia è la capitale dell'arte e del amore anche...Un salutino caro amico e tanta felicità Buona serata ; cn tanto affetto, Chi.-
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/09/15 alle 06:44 via WEB
Ciao Chiarasany - Bel commento. L'Italia è la capitale dell'Arte e della Fantasia. Quando si dice Fantasia ... si dice Amore. Amore per la vita, Amore e Felicità. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 28/09/15 alle 06:47 via WEB
Ciao Chiarasany. Pavia è una dipendenza di Milano. Piena di Studenti Universitari ... chiassosi e pieni di vita. Gioventù e Amore vanno a braccetto. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°20864 pubblicato il 28 Settembre 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ... LASCRIVANA

 
lascrivana
lascrivana il 27/09/15 alle 08:56 via WEB
E certo che me lo ricordo! " E li, e li che l'aspettava, e li che l'aspettava- Miguel son sempre mi!" ahahah fantastico! Papà mi mandava a letto dopo il carosello. Ciao Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/09/15 alle 06:37 via WEB
Ciao Laura. I ricordi sono le cose preziose della vita. Il Blog è bello anche per questo. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 28/09/15 alle 06:39 via WEB
Ciao Laura. Senza ricordi la vita non ha senso. Ecco perché Carmensita è rimasta nel cuore. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

Post n°20863 pubblicato il 28 Settembre 2015 da dinobarili
 

CIAO TINA ...

FAUSTINA.SPAGNOL

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 27/09/15 alle 07:50 via WEB
Ciao Dino, aver fame d'amore significa aver sempre voglia di vivere la propria vita, non lasciarsi sopraffare da essa ma assaporarla in ogni istante. Buona domenica. Tina
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/09/15 alle 14:42 via WEB
Ciao Tina - hai proprio ragione. La fame è fondamentale ... fame d'amore, fame di sapere, fame di tutto. Solo così la vita diventa una meravigliosa avventura. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 28/09/15 alle 06:30 via WEB
... Inoltre la vita va vissuta ogni giorno, perché ... ogni giorno è un "messaggio di vita". Dino
(Rispondi)

 

 
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LA CASA DI UGO FOSCOLO A PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°20862 pubblicato il 28 Settembre 2015 da dinobarili
 

LA CASA DI UGO FOSCOLO A PAVIA

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/09/15 alle 19:26 via WEB
----La casa di Ugo Foscolo a Pavia ---- ……”Da cronisti fedeli, dobbiamo registrare, a lettura finita, altri fitti e strenui applausi, col voto di tutti che l’Orazione fosse data alla stampa. Il Monti, che secondo una sua facile commozione aveva gli occhi molli, un po’ teatralmente lo baciò. Volta gli strinse la mano. Le signore lo inchinarono; ed egli inchinò le signore. Poi, le varie centinaia di studenti s’incolonnarono e, in corteo, lo accompagnarono a casa. In fianco al Foscolo, il Monti gongolava. L’aria di Pavia e il trionfo dell’amico lo facevano tornare indietro di dieci anni. E quando gli studenti rinnovavano le acclamazioni, il Monti si tirava in disparte, perché l’onore fosse tutto per lui. Lasciata Strada Nuova, il corteo passò davanti alla locanda della Croce bianca, al palazzo ricamato dei Mezzabarba; toccò la Contrada dell’acqua, dove abitava il Volta; rasentò l’Orto botanico che mostrava con orgoglio la prima magnolia portata in Italia cinquant’anni addietro; poi sboccò in Borgo Oleario, davanti a casa Bonfico, dove più fragorose si ripeterono le acclamazioni degli studenti, quasi a dirgli che tra loro s’era già creata un’intesa, un impegno. E il corteo si sciolse. Il Foscolo, che amava l’ilarità dei conviti ospitali e «il giòlito dei bicchieri», quella sera trattenne a cena i più intimi. C’era, naturalmente, il Brunetti, il caro Brunetti sempre pieno di affettuose sorprese; e il Monti, più rumoroso che mai. La cena, nella quale si fece la festa a due tacchini offerti al poeta dalla contessa di Belgioioso «trinciati secondo il rito degli avi» e si bevve nel bicchiere dal motto augurale «Felicitati» che il Brunetti aveva portato da Milano per l’occasione, si protrasse fin dopo mezzanotte, tra uno sfarfallìo di neve, che ne rende più fantastico ora il ricordo. Il Foscolo e il Monti, a cena insieme, nella casetta di Borgo Oleario... Come a dire un soffermarsi della poesia in una viuzza che contava dodici «focolari». Chi sa, non può mai passare vicino a questa casa senza essere preso da un timor riverenziale, sacro. Quasi un appressarsi al tempio delle Grazie, e n’oda il ventilare delle angeliche vesti”. …( da “I giorni del Foscolo a Pavia di Cesare Angelini) Ciao Teresa
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/09/15 alle 06:25 via WEB
Ciao Teresa. Tutto attuale ...come ora. La Casa del Foscolo è ancora la in quella quieta via dove il tempo essersi fermato. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

Post n°20861 pubblicato il 28 Settembre 2015 da dinobarili
 

TINA

PER

TERESA

 
faustina.spagnol
faustina.spagnol il 27/09/15 alle 07:48 via WEB
Ciao Teresa sai chi mi ricorda questo disegno? la cantante Milva. Buona domenica
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/09/15 alle 19:23 via WEB
Ciao Tina, è vero ricorda Milva, ma io mi sono ispirata a Rita Hayworth nel suo film "Gilda". Ciao Teresa
(Rispondi)

 

 

 

 
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