Messaggi del 10/10/2015

BUON SABATO ... DA PAVIA

Post n°20948 pubblicato il 10 Ottobre 2015 da dinobarili
 

BUON SABATO ... DA PAVIA

10 ottobre 2015

"L'Amore vive nei baci e negli abbracci"

Dino

 

 

 

 
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IL DOTT. PIERERNESTO racconto (336) di Dino Secondo Barili

Post n°20947 pubblicato il 10 Ottobre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

336

Il Dott. Pierernesto e la vacanza

Il mese di Agosto non ha uguali rispetto a tutti gli altri mesi l’anno. Le persone sono arcistufe di correre come matte. Si rendono improvvisamente conto che “un ritorno alla vita normale” è più che necessario… Anzi, indispensabile. Una sosta… un momento di “tranquillità mentale”… Anche, il Dott. Pierernesto era giunto ai primi di agosto dello scorso anno… in uno stato “pietoso”. Non riusciva più a connettere. Decise che si sarebbe dato “un periodo di riposo”. Si sarebbe “dato” perché, essendo Titolare di Agenzia Commerciale, non aveva superiori sopra la sua testa. Quando una persona è “titolare del proprio lavoro” non ha un momento libero. E’ sempre in “attività di servizio”…e deve pensare a tutto. Anche i dipendenti della sua Agenzia erano “stufi marci” del lavoro… ma almeno loro potevano staccare la spina… e non pensarci più. Il Dott. Pierernesto, no! Era lui il “motore dell’Agenzia”. Era lui che doveva immaginare “il futuro” e procacciare il lavoro. Lo scorso anno, però, ad agosto la testa del Dottore era andata in tilt. Cosa fare? Darsi un breve periodo di riposo? Siccome il Dott. Pierernesto, a cinquant’anni, non aveva ancora trovato il tempo per sposarsi o farsi una compagna, telefonò alla sua Agenzia Viaggi e fissò una breve vacanza a Santa Margherita Ligure, una località tranquilla e di pieno relax. Ormai, il dado era tratto. L’automobile è il mezzo più comodo e facile per raggiungere Santa Margherita Ligure da Pavia. Qualche ora di viaggio e poi … l’agognata meta. Però, anche, le vacanze … le decide “il destino”. Infatti, mentre il Dott. Pierernesto stava per chiudere a chiave la porta del proprio appartamento il suo telefonino si è messo a squillare. Il Dottore rispose, ma dalla voce gli vennero i brividi. Era la Signora Lisa, settantenne, “la donna più pettegola” del suo palazzo. “Dottore, siccome so che parte per Santa Margherita Ligure… potrebbe darmi un passaggio? Devo parlare urgentemente con mia sorella che si trova in quella località.” Come poteva, il Dottore, negare un simile favore? Lisa non era solo la settantenne “più pettegola” abitante al pian terreno del suo palazzo, ma anche la persona alla quale era facile chiedere favori… come il ritiro di una raccomandata o di pacco. A malincuore (molto a malincuore) diede la disponibilità della propria automobile. Durante il viaggio, la Signora Lisa non ha taciuto un secondo. Raccontò al Dott. Pierernesto “vita, morte e miracoli” di tutti gli inquilini del palazzo. Ai pettegolezzi mancavano solo quelli relativi al Dott. Pierernesto… il quale, ad un certo punto, cominciò a diventare curioso. La Signora Lisa cercò di tergiversare, poi, cedette. “Dottore, mi scusi se sono schietta e sincera… Dicono che lei è un bell’uomo, colto, intelligente, interessante… L’unico difetto di cui parlano…è che non è sposato.” – “E questo cosa vuol dire?” - chiese Pierernesto. La settantenne… “sparò nel mucchio”. “Quando un uomo della sua età e del suo livello sociale… non è sposato vuol dire che ha dei segreti …” – “E quali sarebbero questi segreti?” osò chiedere il Dottore. La Signora Lisa non voleva cadere in qualche lapsus… “Dottore, io non dico… secondo parecchi condomini… potrebbero non piacerle le donne...” A questo punto Pierernesto non ci ha visto più. “E’ proprio vero che anche quando una persona si fa gli affari propri … finisce sempre  nell’occhio del ciclone… ovvero nel pettegolezzo.” Ormai, Pierernesto e Lisa erano giunti a Santa Margherita Ligure. Il Dottore, con perfida ironia, offrì un caffè alla Signora Lisa nel più bel Bar di Santa Margherita Ligure. Pierernesto non stava più nella pelle. Dopo aver preso il caffè disse alla sua compagna di viaggio che voleva farle una sorpresa… Voleva presentarle la persona che stava per entrare nel Bar in quello stesso istante. “Signora Lisa posso presentarle la mia fidanzata? Si chiama Carmen. Ha venticinque anni, e siamo insieme da venti giorni.” La ragazza era di una bellezza “incandescente”, alta, bionda, con gli occhi azzurri… e quel non so che rende unici… La Signora Lisa, per un attimo rimase sconcertata… poi. “Dottore, poteva farmi una sorpresa, ma così non avrei mai immaginato… Questa è Carmen, figlia della sorella del mio defunto marito. Lei non è solo un bell’uomo, ricco, intelligente … ma anche dei gusti finissimi!” (336)

 
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IL MELOGRANO di Teresa Ramaioli

Post n°20946 pubblicato il 10 Ottobre 2015 da dinobarili
 

IL MELOGRANO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/10/15 alle 17:45 via WEB
IL MELOGRANO----Nell'antico Egitto il melograno era ritenuto una pianta medicinale per le sue proprietà te-rapeutiche e vermifughe, ed era inoltre utilizzata nelle cerimonie funebri. Melagrane sono raffigurate in tombe egizie del 2500 a.C., citate nelle iscrizioni di Tutmosi I (1547 a.C.) e ritrovate nella tomba di Ramses IV (1145 a.C.). Nel corso dei secoli il melograno ha ispirato numerose leggende all'interno di varie culture e tradizioni. Nell'antica Grecia il melograno era sacro a Cerere, Demetra, Giunone, Persefone e Dioniso. In un racconto mitico, Persefone fu condannata agli inferi per aver mangiato sette chicchi di melagrana. Ai tempi degli antichi Romani, le spose usavano adornarsi i capelli con rametti di melograno, come simbolo di ricchezza e di fertilità. Plinio il Vecchio lo chiamava Malum Punicum, con una chiara allusione ad una probabile origine Fenicia di questo frutto. In epoca cristiana il melograno divenne l'allegoria della Chiesa che accoglieva a sé i fedeli. I pittori rinascimentali spesso mettevano proprio una melagrana in mano a Gesù Bambino quale simbolo della nuova vita donata all'umanità. Nel corso del 1400 la melagrana è rappresentata in numerosissime opere d'arte, nella pittura, nella scultura e nelle arti decorative, come nel dipinto del Botticelli La Madonna della Melagrana, oppure La Madonna Dreyfus di Leonardo da Vinci. In India si crede che il frutto della melagrana procuri fertilità e in Turchia, ancora oggi, le novelle spose fanno cadere per terra una melagrana che, rompendosi, fa uscire tutti i suoi semi. La tradizione popolare ritiene infatti che si avranno tanti figli quanti sono i chicchi usciti dal frutto spaccato. Ciao Teresa Ramaioli

 
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UNA CANZONE AL GIORNO

Post n°20945 pubblicato il 10 Ottobre 2015 da dinobarili
 

“Una canzone al giorno”

 

Bobby Solo

“Una lacrima sul viso”

Ci sono canzoni che non invecchiano mai. Una di queste è “Una lacrima sul viso” del 1964, testo di Mogol, vincitrice del Festival di Sanremo di quello stesso anno. E’ sempre piacevole iniziare la giornata con una bella canzone. Un misto di nostalgia e di sottile piacere. (Bobby Solo è nato il 18 marzo 1945)

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°20944 pubblicato il 10 Ottobre 2015 da dinobarili
 

MILANO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/10/15 alle 13:04 via WEB
CHIESA DI SAN FEDELE ---MILANO---La Chiesa di San Fedele prende il nome dell'antica Chiesa affidata nel 1567 dal cardinale Carlo Borromeo alla Compagnia di Gesù. Situata nel cuore di Milano, fra Palazzo Marino e la Galleria Vittorio Emanuele II, nell'omonima piazza San Fedele, la Chiesa fu dedicata in origine a san Fedele, e destinata ai Gesuiti. Dopo la soppressione dell'ordine nel 1773, la chiesa fu affidata ai canonici provenienti dalla vicina chiesa trecentesca di Santa Maria alla Scala, abbattuta (1776) per far posto al Teatro alla Scala. La chiesa assunse allora il titolo di Santa Maria della Scala in San Fedele e si arricchì di molti degli addobbi e delle opere d'arte provenienti dal distrutto edificio. San Fedele è popolare fra i milanesi per la sua posizione e per essere chiamata il "Santuarietto delle ballerine della Scala." Qui troviamo l'antica immagine detta un tempo Madonna delle Ballerine e dei Cantanti. Si dice che le ballerine della Scala non mancavano mai, passando da queste parti, di visitare la loro "Madonnina" e di accendere una candela o un lumino. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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