Messaggi del 23/10/2015

BUON VENERDI' ... DA PAVIA

Post n°21044 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da dinobarili
 

BUON  VENERDI’ …

DA  PAVIA

23 ottobre 2015

“In amore … chi non prova, non sa”

Dino

16 una canzone al giorno”

Little Tony

“24mila baci”

Little Tony (6 febbraio 1941 – 27 maggio2013) è arrivato secondo al Festiva di Sanremo del 1961, in coppia con Adriano Celentano, con la canzone “24mila baci”. La canzone è stata scritta da Pietro Vivarelli e Lucio Fulci con musica di Adriano Celentano. “24mila baci” è tra i successi di Little Tony, che forse in quella canzone ha visto il suo spirito allegro, spensierato ed appassionato. Del resto il cantante sanremese aveva la musica nel sangue. Suo padre Novino era cantante e fisarmonicista. Così pure suo zio Settembrino e i suoi due fratelli. Cosa c’è di più bello di cantare … quando, in famiglia, cantano tutti? Si sa che con …”24mila baci felici corrono le ore” … “Niente bugie meravigliose/ frasi d’amore appassionate/ solo baci chiedo a te/ ye ye ye ye …” Oggi, la gente, nel frenetico mondo attuale, ha più che mai bisogno di baci … tanti baci appassionati. Certo che, come dice la canzone, “con 24mila baci tu m’hai portato alla follia”. Ma cosa importa? I baci e l’amore sono la più bella “follia” del Mondo.

Dino

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21043 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI


 
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LINO E ANNA racconto (362) di Dino Secondo Barili

Post n°21042 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

362

Lino e Anna

Per parecchie persone il rientro in ufficio, dopo le vacanze, rappresenta un “dramma”. Stessi problemi, stessi volti… una ripetizioni continua di scene già viste… Eppure, in tutte le situazioni c’è sempre qualcosa di nuovo, di “imponderabile” …che rende la vita interessante e degna di essere vissuta. Il Signor Lino, cinquant’anni anni, scapolo, impiegato presso una filiale bancaria… un anno fa… al rientro delle vacanze stava per avere un “tracollo psichico”. Le vacanze erano passate …e doveva vedersela “ancora” con la sua stessa collega Anna, che non lo perdeva mai di vista. Se per una donna è piacevole essere corteggiati… per un uomo, qualche volta diventa un’ossessione. Tutto era cominciato due anni fa. Lino e Anna avevano ricevuto un “comune incarico” e una stanza comune di lavoro. Lui, Lino, 48 anni, scapolo… Lei, Anna, 35 anni…libera (perché si era lasciata con il suo “moroso”… dopo dieci anni). Ora, Anna, si sentiva persa. Cercava un nuovo amore, una nuova occasione di vita. Sentiva il bisogno di appoggiarsi a qualcuno … e quel qualcuno l’aveva individuato nel suo collega Lino. Il fatto che, ora, lavorassero nello stesso Ufficio…ad un comune progetto… sembrava “uno scherzo del destino”. Per Anna poteva essere un’operazione facile… ma di facile, a questo mondo, non c’è niente. Per esempio. Lino, in vita sua aveva avuto “una sola” relazione sentimentale… ma si trattava di molti anni prima. Lei, (il grande amore di Lino) lo aveva lasciato… Lui ci era rimasto male. Ci aveva fatto una malattia. Anche perché “il bancario” non era mai riuscito a capire il motivo. Quando un uomo rimane “scottato… una volta” … ha paura anche dell’acqua fredda. Ora, però, Lino e Anna dovevano convivere nella stessa stanza. Due scrivanie… una di fronte all’altra…stesso progetto… e che progetto! Un progetto in cui i due dovevano continuamente confrontarsi, discutere, scambiarsi risultati. Lino cercava di limitare al massimo le parole… ma qualche parola doveva pur dirla. Anna, invece, parlava di tutto e con tutto… con la bocca, con i gesti, con i silenzi…e con un fisico mozzafiato che avrebbe mandato in tilt anche un “eremita”. Erano soprattutto “i silenzi della collega”che lo facevano innervosire. In quei silenzi Lino ci poteva leggere di tutto. E ci leggeva di tutto… anche quello che Anna non diceva. Un giorno di un anno fa… (dopo il rientro dalle vacanze e un anno di lavoro comune) Anna si era messa a sospirare…Prima un sospiro flebile, impercettibile… poi sempre più marcato… in modo che Lino non potesse ignorarlo. Infatti, “il collega” non lo ignorò. “Cos’hai da sospirare?” chiese Lino. Era la prima volta che Anna si sentiva rivolgere dal collega una domanda. Non rispose. Fece finta di non aver sentito… Lino continuò. “Allora, si può sapere qual è il problema?” – Anna colse al volo la disponibilità. “Sono disperata. A casa mia ho l’impianto elettrico che mi fa impazzire …” – “L’impianto elettrico? E perché non chiami un elettricista?” – “Già fatto. Anzi, è già il secondo che chiamo…e nessuno è riuscito a risolvere il mio problema. La situazione si complica alla sera. Ogni tanto la corrente elettrica va via… senza motivo… senza un perché. Sono preoccupata… Non so cosa pensare…” Cosa poteva fare, Lino? Tentare di dare una mano… Titubante, cercò di non esporsi troppo. Temeva di trovarsi invischiato in qualche storia… che solo le donne sanno escogitare. “Posso provare a capire di cosa si tratta…” Lino era stato cauto, ma ormai il passo era fatto. “Allora, ti aspetto questa sera a cena. Non portare nulla ho già pensato io …a tutto.” Alla sera, puntuale, Lino si presentò a casa di Anna, ma non poteva andarci con le mani in mano. Si presentò con una torta al cioccolato. L’omaggio, ovviamente, venne gradito dalla padrona di casa la quale aveva preparato una “super cena” con vini ricercatissimi. Al secondo bicchiere, Lino capì che era finito in trappola… La cena squisita, i vini ricercati, l’atmosfera idilliaca, la musica in sottofondo, le luci che si accendevano e si spegnevano… Ad un tratto Lino sentì caldo… Si sbottonò un bottone della camicia… Anna diede il suo contributo … pensò ai rimanti bottoni. Si sa che il primo bottone… è sempre il più difficile da slacciare. Il resto… viene da sé. (362)

 
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IL GINEPRO di Teresa Ramaioli

Post n°21041 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da dinobarili
 

IL GINEPRO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/10/15 alle 17:39 via WEB
IL GINEPRO---Nel medioevo i rametti del ginepro godettero di buona fama, e alcuni autori sottolineano quanto fosse: “odorifero e buono per la carne allo spiedo, perché lascia dentro di essa il suo sapore”. Il ginepro è entrato in molte ricette dedicate alla selvaggina, e il suo legno è stato utilizzato nelle cotture allo spiedo e alla griglia perché trasmetteva alle carni un gradevole aroma . Nelle credenze popolari il ginepro era consigliato, per le sue foglie pungenti, come rimedio contro le streghe, e di questa pianta doveva essere sia il bastone per girare la polenta, che un ramo appeso sopra la porta della casa o della stalla. In molti paesi c'era e c'è l'abitudine di piantare il ginepro vicino alla casa e addirittura si colpivano con le fronde eventuali fessure o crepe del muro per evitare che quei punti potesso diventare delle vie per le negatività, le malattie e gli spiriti malvagi. Con i rami di ginepro, che possiede proprietà toniche, digestive, stimolanti, diuretiche e sudorifere, si alimentava il fuoco quando in casa c’era un malato, le foglie appena raccolte si distribuivano su piastre incandescenti del camino, in modo che i suoi effluvi aromatici e medicamentosi inondassero la stanza. L' abate Kneipp consigliava di avvolgere il malato d’influenza in una coperta riscaldata con i vapori di una pentola in cui bollivano rami e bacche di ginepro. Questo suggerimento è passato alla storia della fitoterapia popolare col nome di mantello del dottor Kneipp. Come condimento e aromatizzante il ginepro è oggi molto apprezzato in gastronomia: le sue bacche servono nelle marinate, nei ripieni, nelle zuppe, nelle marmellate, in liquoristica, ricordiamo il gin e le grappe. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO PATTY ... GABBIANO642014

Post n°21040 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da dinobarili
 

CIAO PATTY ... GABBIANO642014

 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 21/10/15 alle 13:32 via WEB
Caro Dino...possiamo definirla casualità?
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/10/15 alle 07:05 via WEB
Ciao Patty ... forse si può definire "casualità", ma la "casualità" esiste? Oppure è tutto Destino. Buona giornata. Dino
(Rispondi)
 
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 22/10/15 alle 11:24 via WEB
Caro Dino..Come ho scritto in un altro blog..Il destino non esiste..Il destino è la nostra scelta..Buona giornata ::)Patty
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DA CREMONA

Post n°21039 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 22/10/15 alle 10:10 via WEB
Sono d'accordo, conta dove si arriva e come ci si arriva. Buona giornata Dino! Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/10/15 alle 06:41 via WEB
Ciao Antonella. Grazie del bel commento. "conta dove si arriva e come di arriva" Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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LE BOCCE di Teresa Ramaioli

Post n°21038 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da dinobarili
 

LE BOCCE

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 22/10/15 alle 17:36 via WEB
LE BOCCE----Le prime tracce di questo gioco si incontrano nel 9000 a.C., a Catal Huyuk in Turchia. Il gioco delle bocce era conosciuto presso gli egiziani come testimoniano alcune rappresentazioni grafiche raffiguranti uomini intenti a praticarlo con oggetti di forma sferica o con pietre levigate. Oggi lo sport delle bocce è cambiato ma il filo conduttore del gioco è l’immutato obbiettivo di tirare un oggetto il più vicino possibile ad un punto fisso,da ciò nasce la regola base del gioco delle bocce. Dall’Egitto il gioco arriva in Grecia intorno all’800 a.C., dove Ippocrate lo consigliava per mantenersi in salute. Erano entusiasti anche gli antichi romani che lo appresero dai Greci e lo diffusero in tutto l’impero. L’influenza romana sulle bocce è testimoniata dal nome del gioco; “boccia” che deriva dal latino volgare “bottia”, che significava “palla”. Gli antichi romani usavano noci di cocco importate dall’Africa poi utilizzarono bocce costruite con duro legno d’ulivo. Le bocce diventano lo sport di uomini di stato e di sovrani. Nel medioevo arrivò il grande successo, si diffuse in Europa diventando lo sport di nobili . Si arrivò ad accusarlo di compromettere la sicurezza degli stati, perchè distoglieva dalla pratica del tiro con l’arco e da altri esercizi militari. Per questo re Carlo IV e V proibirono il gioco delle bocce, ed i medici dell’università francese di Montpellier lo screditarono asserendo che la sua pratica aveva effetto deleterio sulla cura dei reumatismi. Ciao Teresa

 

 

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°21037 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ... LASCRIVANA

 
lascrivana
lascrivana il 22/10/15 alle 07:56 via WEB
Quando si dice la magia dei libri. Essi possono davvero fare miracoli! Buongiorno Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/10/15 alle 06:30 via WEB
Ciao Laura. hai ragione. I libri sono fondamentali. Possono costruire e ricostruire un mondo. Un mondo nuovo ... dove ci sono solo cose piacevoli. Buona giornata Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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