Messaggi del 28/10/2015

BUON MERCOLEDI' ... DA PAVIA

Post n°21081 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da dinobarili
 

BUON  MERCOLEDI’…

DA  PAVIA

28 ottobre 2015

“Essere … o Avere?

Meglio … entrambi”

Dino

21 “una canzone al giorno”

Orietta Berti

“Io, tu e le rose”

Orietta Berti è nata il primo giugno 1943 ed ha venduto 15milioni di dischi. Una carriera da far invidia … senza chiasso e clamore. Nel 1967 ha partecipato al Festival di Sanremo con la canzone “Io, tu e le rose” di Pace, Panzeri Brinniti … ed ha vinto. Non ha solo vinto … ha lasciato il segno. Primo, perché la canzone è orecchiabile al primo colpo … poi, per aver colpito nel cuore molte persone. Chi è quell’innamorata o innamorato che non desidera essere solo: io, tu e le rose? Tutti. Tutti quelli che sono veramente innamorati … e un po’ romantici. Infatti, non v’è romantico che non desideri l’intimità, il piacere dello stare insieme … appartato. Ed ha ragione la canzone di Orietta Berti. “Prima di cominciare non c’era niente al mondo ... ora ci sei tu” Quando il testo di una canzone tocca i sentimenti più profondi il gioco è fatto. Si vive per amare … e si ama per vivere … bene, piacevolmente, dolcemente … “io, te e le rose”.

Buon ascolto.

Dino

 
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IL CINQUANTENNE GIOVANNI racconto (368) di Dino Secondo Barili

Post n°21080 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

368

Il cinquantenne Giovanni

Nella vita ci sono vari momenti. A vent’anni si pensa in un modo, a trenta, in modo diverso …e poi, via, via sempre diverso… a 40, 50, sessant’anni. Il fatto è, che se a vent’anni si preferiva andare a pescare…a cinquanta, la pesca non basta più… E lì cominciano i guai… Non proprio guai… ma certe “riflessioni amare”. Già, a cinquant’anni una persona (uomo) ha già accumulato una notevole esperienza…e quell’esperienza (oltre alla fatica) ha “cambiato anche il modo di vedere il mondo”. Se ha vent’anni bastava la pesca in riva al fiume Ticino a “provocare emozioni” … a cinquanta quelle emozioni non bastano più… Si desidera qualcosa di più… qualcosa di diverso. E cosa? Per esempio. Conoscere nuove località. Conoscere persone nuove… Ecco, questo era il cruccio del Signor Giovanni, scapolo, cinquant’anni, ben portati, un anno fa. Una vita di lavoro come piccolo imprenditore… una corsa affannosa per raggiungere una “certa tranquillità economica”…e il desiderio di ritrovare i sogni perduti nel lavoro e nel corso degli anni. Conoscere persone nuove… Ma quali? Non le solite persone con le quali aveva a che fare tutti i giorni… La Segretaria, buona collaboratrice e confidente… ma senza fascino. Il capo tecnico con il quale discuteva i progetti e la loro realizzazione… I clienti … no, no, no. Quelli no! Altrimenti era come entrare in un tunnel nel quale non si vedeva l’uscita… Il Signor Giovanni, invece, aveva bisogno di qualcosa di nuovo… nuovo veramente. Allora, chi? “Una Veggente… una che sapesse leggere il futuro…” – La risposta era nella testa del Signor Giovanni da mesi. Non aveva il coraggio di pronunciarla, ma quello era il desiderio. Quando si decise a “sputare il rospo” ne parlò con la sua Segretaria la quale si era messa ridere… “Lei, Signor Giovanni (usava il Lei per mantenere le distanze) non ha bisogno di una Veggente… Lei ha bisogno di una moglie.” Il Signor Giovanni si rifiutò di rispondere. Da imprenditore (anche se piccolo) aveva già preso la sua decisione. Aveva letto sul giornale il numero di telefono di una “Veggente che riceveva a Milano” … luogo ideale per uscire dal circolo vizioso di una piccola città come Pavia. Preso l’appuntamento non vedeva l’ora di conoscere i risultati. La Veggente Clorinda era una donna grassa, enorme… con i capelli rossi e un seno che “strabordava” da tutte le parti. Eppure bastava sentirla parlare per essere affascinati da una “voce autoritaria e determinata”. Parole che sembravano massi. “Lei Signor Giovanni è un caso più unico che raro…” – fu la sentenza – “Il suo futuro dipenderà da come eseguirà i miei consigli… Primo, deve iscriversi ad una “scuola di ballo”. Uscire dall’isolamento in cui l’ha condotto il suo lavoro snervante. Poi, deve abbandonarsi alla musica… specialmente al tango. Solo così ritroverà la sua anima… quella che ha perduto nel corso degli anni. Non le anticipo nulla … perché il suo destino è già segnato. Sposerà … una Principessa.” In cuor suo il Signor Giovanni si mise a ridere. Una Principessa?... ma quando mai? Era benestante, ma non era ricco. Inoltre, non era un Adone. Pagò quanto dovuto e lasciò lo Studio della Veggente. Il Signor Giovanni uscì troppo velocemente dal portone d’ingresso del Palazzo… senza guardarsi in giro. Una ragazza in bicicletta lo centrò in pieno mandandolo a gambe all’aria. Un capitombolo da film. Urla, gemiti, dolori da tutte le parti. La ragazza spaventatissima prestò le prime cure. Chiamò il 118 e accompagnò l’infortunato in Ospedale. Ormai, il Signor Giovanni, non aveva che lei… la ragazza che lo aveva investito. Chiese il nome. “Mi chiamo Osvalda … Non si preoccupi … L’assisterò finché non si sarà ripreso.” I Dottori fecero del loro meglio con disinfettanti e cerotti. Il piede sinistro aveva subito una lussazione, ma era bastata una fasciatura…ed un bastone. Ora, il Signor Giovanni era come nuovo (si fa per dire). Inoltre aveva conosciuto Osvalda … “una ragazza da fine del mondo” che si era messa a sua completa disposizione. L’imprenditore… cosa voleva di più dalla vita? Tra un sospiro e l’altro, il cinquantenne, uscì con una frase. “E pensare che la Veggente mi aveva pronosticato che avrei sposato una Principessa…” La ragazza rimase senza parole… poi… “Ma, io sono Osvalda… la Principessa del Tango” (368)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21079 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI


 
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GIOCHI NUOVI, GIOCHI VECCHI di Teresa Ramaioli

Post n°21078 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da dinobarili
 

GIOCHI NUOVI, GIOCHI VECCHI 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/10/15 alle 17:56 via WEB
GIOCHI VECCHI, GIOCHI NUOVI--IL GIOCO DELLA TAVOLA REALE o Backgammon consiste in una gara tra due giocatori e lo scopo è quello di portare fuori per primi, seguendo le norme, tutte le 15 pedine a disposizione dopo aver loro fatto fare un determinato percorso lungo un tavoliere dotato di 24 punte. Il Backgammon, in italiano Tavola Reale o Tric-Trac, ha origini antichissime e pare derivi dalla Tabula, risalente agli antichi Romani. E'un gioco che prevede l'uso di 30 pedine che si spostano su una tavola suddivisa in due con 24 triangoli. Secondo la leggenda il backgammon è legato alla cosmologia ed all' astrologia: 24 triangoli corrispondono alle ore, le 12 punte di ogni metà ai segni zodiacali, le 30 pedine ai giorni del mese ed i due dadi al giorno e la notte, ma anche al Fato. Inoltre sommando le due facciate dei dadi si ottiene il numero 7, che corrisponde ai giorni della settimana ed anche al numero di pianeti che erano conosciuti nell'antichità. E’la rappresentazione dell'andamento cosmico e della vita umana. L'origine del backgammon viene fatta risalire a circa 5000 anni fa al Gioco reale di Ur ritrovato nella tomba di un re sumero durante gli scavi nell'antica città mesopotamica di Ur, nell'attuale Iraq. Una successiva scoperta, sembra poter anticipare la data di nascita di circa 100-200 anni e trasferire il luogo di nascita nell'attuale Iran a causa del ritrovamento di una tavola durante gli scavi archeologici della città di Shahr . . Si giocava anche nell'antico Egitto. Sono state trovate delle tavole risalenti al 1500 a.C. nella tomba di Tutankhamen. Platone accenna alla popolarità di un gioco simile anche tra i Greci. Sofocle ne attribuisce l'invenzione a Palamede che in tal modo passava il tempo durante il lungo assedio alla città di Troia. Omero lo menziona nell'Odissea. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°21077 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ... LASCRIVANA

lascrivana
lascrivana il 27/10/15 alle 07:50 via WEB
Per me la canzone del giorno è " un amore cosi grande " che dedico alla "zingara"di mia figlia che mi ha rubato il cuore. Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/10/15 alle 06:54 via WEB
Ciao Laura. I figli "sono frecce lanciate nel futuro" ... Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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IL RISO di Teresa Ramaioli

Post n°21076 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da dinobarili
 

IL RISO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/10/15 alle 17:56 via WEB
GIOCHI VECCHI, GIOCHI NUOVI--IL GIOCO DELLA TAVOLA REALE o Backgammon consiste in una gara tra due giocatori e lo scopo è quello di portare fuori per primi, seguendo le norme, tutte le 15 pedine a disposizione dopo aver loro fatto fare un determinato percorso lungo un tavoliere dotato di 24 punte. Il Backgammon, in italiano Tavola Reale o Tric-Trac, ha origini antichissime e pare derivi dalla Tabula, risalente agli antichi Romani. E'un gioco che prevede l'uso di 30 pedine che si spostano su una tavola suddivisa in due con 24 triangoli. Secondo la leggenda il backgammon è legato alla cosmologia ed all' astrologia: 24 triangoli corrispondono alle ore, le 12 punte di ogni metà ai segni zodiacali, le 30 pedine ai giorni del mese ed i due dadi al giorno e la notte, ma anche al Fato. Inoltre sommando le due facciate dei dadi si ottiene il numero 7, che corrisponde ai giorni della settimana ed anche al numero di pianeti che erano conosciuti nell'antichità. E’la rappresentazione dell'andamento cosmico e della vita umana. L'origine del backgammon viene fatta risalire a circa 5000 anni fa al Gioco reale di Ur ritrovato nella tomba di un re sumero durante gli scavi nell'antica città mesopotamica di Ur, nell'attuale Iraq. Una successiva scoperta, sembra poter anticipare la data di nascita di circa 100-200 anni e trasferire il luogo di nascita nell'attuale Iran a causa del ritrovamento di una tavola durante gli scavi archeologici della città di Shahr . . Si giocava anche nell'antico Egitto. Sono state trovate delle tavole risalenti al 1500 a.C. nella tomba di Tutankhamen. Platone accenna alla popolarità di un gioco simile anche tra i Greci. Sofocle ne attribuisce l'invenzione a Palamede che in tal modo passava il tempo durante il lungo assedio alla città di Troia. Omero lo menziona nell'Odissea. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ...IMMAGINIRCFO

Post n°21075 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da dinobarili
 

CIAO ... IMMAGINIRCFO

IMMAGINIRCFO
IMMAGINIRCFO il 27/10/15 alle 19:37 via WEB
Un saluto con l'augurio di una buona serata, Gloria a Dio. Con affetto. Imma.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/10/15 alle 06:46 via WEB
Ciao. Grazie della visita e del buon augurio. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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