Messaggi del 01/11/2015

BUONA DOMENICA ... DA PAVIA

Post n°21109 pubblicato il 01 Novembre 2015 da dinobarili
 

BUONA DOMENICA …

DA  PAVIA

1 novembre 2015

“Per essere felici bisogna mai stare con le mani in mano”

Dino

25 “una canzone al giorno”

Adriano Celentano

“Soli”

Adriano Celentano, nato il 6 gennaio 1938, fenomeno italiano da 150milioni di dischi, nel 1979 pubblica “Soli” … un titolo che è tutto un programma. Già la parola “Soli” fa pensare a due persone che si amano fino allo spasimo e  vogliono vivere la loro intimità intensamente. Infatti … “E’ inutile suonare … qui non vi aprirà nessuno” e calca pure la mano “il mondo (col suo casino) l’abbiamo chiuso fuori … il frigo pieno … un calcio alla TV … solo io, solo tu” Le canzoni (certe canzoni) non passano di moda perché oggi (come ieri e pure domani) ci sono uno stuolo di amanti i quali cantano a squarciagola … “ … Soli, con il tempo che si è fermato … solo io, solo tu” Oggi, poi, è il momento in cui “l’amore non ha età”. La gente ha voglia di vivere, gioire, godere la propria vita al meglio. E cosa c’è di meglio di viverla in due? Niente! Ci sono uomini e donne di sessanta/settant’anni che, il sabato sera, lo passano in Sala da Ballo, avvinti come l’edera … in tanghi appassionati … che cambiano la vita. Allora … “Soli … le briciole nel letto … il telefono giù dal quarto piano … stretti … stretti … solo io, solo tu” Perché la vita è adesso … è amore … e l’amore è vita. Buon ascolto. Dino

 
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IL DOTT. GIACINTO racconto (372) di Dino Secondo Barili

Post n°21108 pubblicato il 01 Novembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

372

Il Dott. Giacinto

Oggi, molte persone frequentano i “mercatini dell’usato”. Non solo alla ricerca di oggetti particolari, spesso introvabili, ma per soddisfare esigenze e attese personali. E’ quanto accaduto, un anno fa, al Dott. Giacinto, sessantenne, vedovo, senza figli, che, dopo il decesso della consorte si era messo a rovistare nei documenti di famiglia. Quando si raggiunge una certa età (sessanta, settant’anni) le cose del mondo non fanno più meraviglia… Sono le cose personali che assumono maggior importanza. E’ come se si procedesse a ritroso nel tempo e si volesse recuperare “momenti passati”… che magari “non” appartengono neppure personalmente. Tra i documenti della famiglia, il Dott. Giacinto aveva trovato un diario… anzi…metà “diario”. Il quaderno su cui era scritto…era strappato a metà. Nella metà in possesso del Dott. Giacinto c’era una storia… Era la storia di Elisa, una giovane ragazza che si trovava al servizio di una Nobile e ricca Famiglia di Milano. In sintesi (secondo il Diario) le cose stavano così. Elisa, era giunta a Milano all’età sedici anni, quindi, doveva essere nata nel 1934. Era stata assunta come aiuto cuoca presso la Famiglia milanese. Come spesso accade… (al cuor non si comanda) Elisa si era innamorata di un bel giovanotto della “Milano bene”. La natura aveva fatto il suo corso … Elisa era rimasta incinta. A quel punto il Diario era strappato… Per il Dott. Giacinto, dopo aver messo gli occhi su un tale “documento” era stato attratto dei “mercatini dell’usato”. Aveva la sensazione che quel Diario poteva avere a che fare “proprio con lui” (nato nel 1950). Voleva conoscere il seguito della storia. Con una frenesia che non aveva limiti cercò in tutti mercatini di Pavia e del pavese… poi, allargò la ricerca all’area milanese. Ogni volta lasciava il suo biglietto da visita col numero del telefonino… nel caso comparisse “un diario a metà”. Otto mesi fa, qualche settimana dopo l’inizio della ricerca nel milanese, il Dott. Giacinto ricevette una telefonata di una donna. Diceva. “Dott. Giacinto, ho visto il Diario che cercava su una bancarella dei libri usati di Piazza…” La telefonata si era improvvisamente interrotta. Il Dott. Giacinto non si perse d’animo. Cercò in tutte le piazze del pavese e del milanese… Alla fine ebbe modo di parlare con “un signore di una bancarella” il quale confessò di aver avuto un “metà-Diario” contenuto in una busta di plastica. La prima pagina visibile parlava di una certa Elisa. Appena messo in vendita, il Diario è stato acquistato da una signora di cui ricordava le sembianze. Era una donna sui sessant’anni… Il Dott. Giacinto si sentì ancora più coinvolto. Portava “un nome ed un cognome di estrazione nobile”. Aveva un ricco patrimonio (avuto dal padre). Ma non aveva mai conosciuto “sua” madre. Al Dott. Giacinto mancava qualcosa. Le proprie radici. Lasciò al “signore della bancarella” il proprio biglietto da visita col numero del telefonino, nel caso ricomparisse la sessantenne. Passarono giorni, settimane. Un sabato mattina, il Dott. Giacinto ricevette la telefonata che aspettava. “Sono il signore della bancarella dei libri usati”. Ho qui davanti a me la Signora del “diario a metà”. Se vuole la faccio parlare direttamente con l’interessata.” Le due voci si incrociarono e concordarono di incontrarsi quello stesso sabato. Il Dott Giacinto e la Signora (che si chiamava Giacinta) capirono subito che aveva “qualcosa in comune”. Non soltanto “una parte del diario di Elisa”, ma la loro madre. Due storie e due vite… divise per anni… Ora, si riunivano per sempre. (372)

 
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FAVOLA D'AMORE di Teresa Ramaioli

Post n°21107 pubblicato il 01 Novembre 2015 da dinobarili
 

FAVOLA D'AMORE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/10/15 alle 17:04 via WEB
FAVOLA D'AMORE-di Hermann Hesse--- Le trasformazioni di Pictor, meglio nota come Favola d’amore, nata dalle illustrazioni fatte da lui stesso . Questa favola fu scritta, per amore, lo scrittore la dedicò a Ruth Wenger, cantante lirica che diventerà seconda moglie di Hesse due anni dopo. La storia narra dell’arrivo di Pictor in paradiso, luogo nel quale comincia una lunga ricerca della felicità attraverso una serie di trasformazioni imitando la natura che vedeva intorno a sé. E’ infatti un fiore-uccello a dirgli: "La felicità, amico, è ovunque, sui monti e nelle valli, nei fiori e nei cristalli" e poi un serpente su un albero a dirgli di usare una pietra rossa per trasformarsi. Così Pictor diventa un albero, felice per molti anni, ma incompleto. Il rimando all’amore sarà proprio nella decisiva trasformazione, quella nella quale troverà la vera e definitiva felicità. "L’idea della complementarietà e della corrispondenza di valore di principi antagonisti è fortemente presente in tutte le sue pubblicazioni e in tutti i suoi libri…" Solo in due si può trovare completezza, solo in due si può trovare felicità; che poi questo si trovi nell’amore di una donna o nell’ amore di Dio , questo non ha importanza, però rimane la certezza che solo in coppia si possa trovare la vera vita. Le illustrazioni, danno colore ed eleganza, per rendere ancora più incisiva questa favola di poche parole, ma di profondo significato. Hermann Hesse ci ha donato pagine di saggezza, dove la semplicità delle conclusioni si mescola con la fantasia della scrittura e dell’ambientazione, un paradiso luogo non di salvezza, ma di ricerca dell’amore, che una volta trovato diventa inseparabile da noi. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°21106 pubblicato il 01 Novembre 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ... LASCRIVANA

lascrivana
lascrivana il 31/10/15 alle 07:40 via WEB
"E novembre si riveste di luglio se invece ci sei tu lalalala..." :-) buongiorno Dino. E sempre Luglio quando c'è l'amore.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/15 alle 08:19 via WEB
Ciao Laura. Hai ragione- Novembre si riveste di Luglio se c'è l'amore. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/15 alle 08:20 via WEB
Ciao Laura. ... con l'amore è sempre Luglio. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO CHIARASANY ... BARCELLONA (SPAGNA)

Post n°21105 pubblicato il 01 Novembre 2015 da dinobarili
 

CIAO CHIARASANY ...

BARCELLONA SPAGNA

chiarasany
chiarasany il 31/10/15 alle 10:16 via WEB
Buon fin settimana caro Dino e un felice Halloween divertito,senza fantasmi e zombi dietro le porte ....Vigila Chi. (>__O)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/15 alle 08:15 via WEB
Ciao Chi. Buona giornata ... Halloween è passato. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 01/11/15 alle 08:15 via WEB
Ciao Chi. un saluto da Pavia per Barcellona. Dino
(Rispondi)

 

 
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LOMELLO (PAVIA) di Teresa Ramaioli

Post n°21104 pubblicato il 01 Novembre 2015 da dinobarili
 

LOMELLO (PAVIA) 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/10/15 alle 17:06 via WEB
Basilica di Santa Maria Lomello (Pavia) Nel 590 d.C. nella chiesa di Lomello furono celebrate le nozze tra Agilulfo e Teodolinda ,regina dei Longobardi. Queste nozze avrebbero unito due popoli e segnato la fine delle guerre tra questi, ma provocò l'ira del Diavolo, che secondo la leggenda si era innamorato di Teodolinda. La rabbia del Maligno fu tale da distruggere la Chiesa il giorno prima delle nozze. La chiesa di Lomello era una costruzione straordinaria, poggiata alle mura Romane costruite attorno alla città. La facciata stessa era una sezione della mura, e dietro di essa una lunga serie di forti arcate ospitava l'altare di Santa Maria Maggiore. Alla vigilia del matrimonio il Diavolo scatenò una violenta tempesta sopra la pianura circostante, con spaventosi fulmini diretti alla chiesa che fecero presto crollare le belle arcate. Alla vista di tale desolazione Teodolinda pianse e pregò il Signore .L’Arcangelo Gabriele ordinò al Diavolo di ricostruire la Chiesa, mettendogli a disposizione illustri architetti: la chiesa doveva essere ricostruita in una notte di intenso lavoro. Per celare la sua vergogna, il Diavolo avvolse l'intera zona in una fitta nebbia dietro cui nascondersi mentre lavorava alla ricostruzione. Al sorgere del sole le forti arcate erano nuovamente lì ad ospitare l'altare, e il matrimonio venne celebrato: Agilulfo fu talmente toccato da ciò a cui aveva assistito che decise di convertirsi al Cristianesimo. Oggi la Basilica , consta di Battistero a pianta ottagonale, un campanile visibile da ogni punto di Lomello, e affascinanti rovine, una sezione della mura Romane parzialmente crollate (una serie di gradini conduce a quelli che erano una volta i bastioni), grandi archi si proiettano verso l'alto sbucando dalle macerie davanti alla chiesa .Il Diavolo non è un buon architetto, e in una notte di lavori forzati, non fu in grado di ricostruire tutto come era prima. Questa è una leggenda, (la chiesa è stata costruita 4 secoli dopo Teodolinda, la sezione frontale è stata rovinata da un terremoto durante il secolo successivo.), ma… avvicinandosi alle rovine in una nebbiosa notte d'autunno, si ha la sensazione di camminare tra ombre antiche di mito e magia. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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