Messaggi del 10/12/2015

BUON GIOVEDI' ... DA PAVIA

Post n°21363 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da dinobarili
 

BUON GIOVEDI’…

 DA PAVIA

10 dicembre 2015

“Troppe parole .. non dicono la verità”

Dino

63 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

Lando Fiorini

“Quanto sei bella Roma”

Ci sono molti modi di girare e vedere l’Italia. Un modo è quello di “girare l’Italia in musica”. Si può stare comodamente seduti nel proprio salotto di casa e sfogliare idealmente un libro … di fotografie … L’Italia! L’Italia vera: di ieri … di oggi … di domani. Perché l’Italia non è mai stata la stessa. Come Roma non è mai la stessa dalla mattina alla sera. Ha fatto bene Lando Fiorini a cantare “Quanto sei bella Roma a prima sera …” Già. Perché “a prima sera”, quando le prime ombre si allungano sulla città, Roma assume un aspetto particolare. E’ come se “i fantasmi” si impadronissero della città più bella del Mondo. “Personaggi” del passato (Re, Imperatori, Papi … artisti, poeti) si dessero appuntamento per una passeggiata comunitaria … una chiacchierata. E’ proprio il momento giusto per fare quattro passi …”Gira se la  voi girà, canta se la voi canta” E, si. E’ proprio così. “De qua de la là der fiume c’è sta una stella” Una stella sola? Roma è costellata di stelle. Sono stelle le “donne romane” … che hanno “governato la città” in tremila anni di storia. Impossibile nominarle tutte. Certo che a Roma hanno sempre comandato le donne. Gli uomini ci hanno messo la faccia, il nome … ma erano le donne le vere padrone e artefici della città. Ecco perché Lando Fiorini canta “Tu me parli d’amore e io t’ha risponno … Roma … la più bella sei der monno” Buon ascolto. Dino

 
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ALESSIA racconto (414) di Dino Secondo Barili

Post n°21362 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

414

 Alessia

Pavia è una bella cittadina, antica, pulita, ordinata. Se non fosse per il “brutto vizio” dei graffiti… sarebbe esemplare, ma (ogni epoca ha i suoi guai … “i graffiti”, appunto… e nei posti meno indicati). A Pavia le persone sono elegantemente vestite. Si vede che è una cittadina ricca (nonostante la crisi)… e non solo di storia. Lo si può osservare anche in Piazza della Vittoria, salotto della città, dove un’elegante gioventù è tranquillamente e felicemente seduta ai tavoli dei Bar in piacevole conversazione. L’Università contribuisce a mantenere alto il livello non solo culturale, ma anche sociale della città. Di tutt’altra natura è la Lomellina che incomincia subito dopo il Borgo Ticino… in quel del Siccomario. Non importa che San Martino Siccomario sia il prolungamento di Pavia città. I campi sono già “in Lomellina”, terra di antichissime tradizioni (sette, ottomila anni). E’ proprio in Lomellina che si vede la differenza con Pavia. La gente vive una vita diversa. Meno appariscente… dedita al lavoro. Parla poco…e, soprattutto, pensa agli affari propri. E’ proprio quel pensare agli affari propri che fa di ogni persona una “fonte inesauribile di attese”. In fondo, ogni persona ha delle speranze, ma sono le condizioni ambientali che la spingono ad essere sempre in movimento, sempre con gli occhi rivolti al futuro. Al futuro proprio… naturalmente. Come Alessia. Terminata la scuola media si era iscritta al Liceo, ma non era la sua strada… Alessia aveva una passione: la cucina… ed il Liceo (secondo lei) era una perdita di tempo. Dopo qualche mese lasciò la scuola e cominciò a proporsi come aiuto cuoca. In Lomellina ci sono parecchi Ristoranti che sono subentrati alle antiche Osterie. Ne hanno conservato l’insegna e la tradizione. In brevissimo tempo, Alessia, si “attaccò” ad una vecchia cuoca… che ne sapeva una più del diavolo. Ogni persona, però, si porta dietro il proprio bagaglio culturale. Alessia, voleva imparare l’arte della cucina … ma a modo suo. Ordine, pulizia, razionalità (per quanto possa essere razionale l’arte di far da mangiare). Tuttavia, Alessia era furba e approvava ogni cosa facesse la “vecchia cuoca”. Per tre anni, Alessia aveva lavorato come una “pazza”, facendo sempre buon viso anche quando avrebbe voluto rivoltarsi come una iena. A diciotto anni, Alessia, era pronta per il grande salto. Attraverso il passaparola, si era proposta come “cuoca” in qualche “Casa benestante pavese”. Ci sono ancora le famiglie ricche che amano avere una propria servitù. Dopo qualche mese, la giovane cuoca “lomellina” venne assunta presso una ricca Famiglia pavese. Questa volta, però, doveva fare tutto da sola. Era sola in cucina…e doveva garantire tre pasti al giorno …e qualche extra. La giovane cuoca, abituata com’era a “leggere nel pensiero” alle persone era in grado di anticipare ogni e qualsiasi esigenza. Inoltre, il pallino di Alessia era: ordine, pulizia e razionalità (a modo suo). Per prima cosa la cuoca “viziò la padrona” e ne divenne complice. Il “padrone” era come se non ci fosse (è la fine che fanno molti uomini che curano la propria immagine pubblica)… Il problema era il figlio unico di trent’anni… fuori corso all’Università… preoccupato, forse, di una sola cosa… far passare il tempo. Quando, un giovanotto di trent’anni si vede girare in casa una ragazza di diciotto anni, che non ha tempo da perdere, diventa un problema (per il giovanotto). Alessia è della Lomellina. E’ troppo furba per giocarsi il posto e fingere di compiacere al giovanotto. Erano passati alcuni mesi ed il “fuori corso all’Università” aveva preso una cotta superlativa per la cuoca diciottenne. Alessia, però, faceva finta di niente e continuava a viziare la padrona la quale stravedeva per “la sua” cuoca. Un giorno è stata la stessa padrona a proporre ad Alessia una serata ad un Teatro di Milano con il figlio. La giovane cuoca pose delle condizioni: “il giovane virgulto doveva fare ciò che voleva lei: ordine, pulizia e razionalità”. Tutto andò per il meglio. Dopo aver viziato la padrona, ora doveva “domare” il padroncino… Questa storia avvenne due anni fa. Ora, Alessia è diventata “la serva padrona” al punto che nessun componente la ricca famiglia pavese può più fare a meno di lei. Diceva un vecchio detto” lomellino”. “Le persone vanno sempre prese … per la gola” -(414)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21361 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

 

 

 
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ASPETTANDO IL NATALE di Teresa Ramaioli

Post n°21360 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da dinobarili
 

ASPETTANDO IL NATALE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/12/15 alle 18:00 via WEB
TRADIZIONI NATALIZIE---Un tempo ,quando in ogni casa vi era un camino, a Natale si svolgeva il rituale del “ceppo” o ciocco, tradizione d’origine nordica legata al dio Thor e alla sua pianta sacra, la quercia. La luce emanata dal ciocco di legno per tutta la notte durante il solstizio d’inverno, serviva ad allontanare la negatività del buio e del freddo, simboleggiando il calore vitale del sole. Il Cristianesimo vide nel ciocco “albero della vita e del sole” la figura vitale del Cristo. A Milano il capofamiglia prendeva fra le braccia il ciocco e lo poneva nel camino accendendolo con una fascina di ginepro benedetto. Poi versava del vino in un bicchiere, ne rovesciava un po’ sulle fiamme, beveva un sorso del rimanente e lo passava a tutti i membri della famiglia; a quel punto gettava una moneta sul ceppo ardente e ne donava un’altra a tutti i familiari. Infine da tre grandi pani (antenati del panettone) tagliava una fettina che veniva accuratamente conservata per essere data come “medicina” a chi, durante l’anno, si ammalava. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO CHIARASANY ... BARCELLONA (SPAGNA)

Post n°21359 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da dinobarili
 

CIAO CHIARASANY ...

BARCELLONA SPAGNA

 
chiarasany
chiarasany il 09/12/15 alle 23:27 via WEB
Molto interessante racconto. Una furba idea di Gianmarco per ritornar al suo amato luogo di nascimento, bello assai e tranquillo E`quando si trova il momento di goder tutto quello che la Natura ha messo per noi in questo mondo e che dbbiamo rinnunciare vivendo e lavorando nelle grandi città- Un salutino con tanto affetto, Chi.-
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/12/15 alle 07:29 via WEB
Ciao Chi. Il luogo dove si è nati non si dimentica mai. E' un luogo magico. Grazie del bel commento. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 10/12/15 alle 07:30 via WEB
Ciao Chi. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ASPETTANDO IL NATALE di Teresa Ramaioli

Post n°21358 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da dinobarili
 

ASPETTANDO IL NATALE 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/12/15 alle 17:59 via WEB
CALENDARIO DELL’AVVENTO—giovedi 10 DICEMBRE--"Il pettirosso" Nella stalla dove stavano dormendo Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù, il fuoco si stava spegnendo. Presto ci furono soltanto alcune braci e alcuni tizzoni ormai spenti. Maria e Giuseppe sentivano freddo%2

 

 

 

 
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