dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 13/12/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
418
Marco
Cosa fa un uomo quando si scontra con parecchie delusioni amorose? Cerca una via d’uscita. Si affida agli oroscopi… ai messaggi della piccola pubblicità… oppure cerca qualche “Veggente” che sappia istruirlo a dovere. Un anno fa, il Commerciante Marco, quarant’anni, bella posizione, benestante, non riusciva a “ingranare” con alcuna donna. Una volta per una storia, un’altra per un’altra, non c’era una donna con la quale riuscisse a “legare”. Ovviamente si trattava “delle donne” che per il loro aspetto fisico piacevano al quarantenne Marco. Infatti, tali donne non dovevano avere più di venticinque anni, essere bionde e conoscere la lingua inglese. Già… ma cosa c’entrava la lingua inglese? La lingua inglese era la “seconda lingua” di Marco, il quale parlava un po’ in italiano e un po’ in inglese. Per esempio, quando Marco parlava d’affari… si esprimeva in inglese… quando parlava d’amore… in italiano. Ovvio che quando una persona è un po’ “originale” … i rapporti con l’altro sesso diventano più difficili. Un anno fa, Marco era sul disperato. “Possibile che non possa incontrare una donna… come voglio io?” – si chiedeva. Intanto, ogni pomeriggio, il Commerciante, prendeva il caffè al solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia. Ogni giorno aveva una lamentela da fare. Una volta il caffè era troppo lungo, un’altra, troppo freddo… un’altra ancora … non aveva sapore. Il giovane barista non diceva nulla. “Incassava e taceva”, ma il Proprietario del Bar, amico di lunga data del Commerciante, stanco della continua tiritera…con le belle maniere espresse la sua opinione. “Sai, Marco… quando le persone hanno i problemi che hai tu…dovrebbero rivolgersi alla Veggente Delice … E’ un fenomeno nel vero senso della parola. Riesce a trovare la soluzione a tutti i problemi…” Per il Commerciante Marco era la notizia che aspettava. Si fece dare l’indirizzo della Veggente e il cellulare per fissare l’appuntamento. Non erano passate due settimane e Marco “non” aveva più bisogno del caffè del pomeriggio. Il volto del Commerciante era ritornato sereno e non vedeva l’ora che arrivasse la Domenica. Era, infatti, la domenica che Marco aveva l’appuntamento con Delice. Ogni domenica alle dieci del mattino presso lo “studio-abitazione” della Veggente Delice. Più che uno “studio” sembrava un “elegante salotto”. Un luogo dove comodi divani invitavano al relax, alla comunicazione, all’abbandono… in tutti i sensi. La Veggente ci sapeva fare. Al primo incontro, Delice, aveva fatto accomodare Marco. L’aveva inondato di complimenti. Si era fatto raccontare “vita, morte e miracoli” della sua vita”. Del suo successo in campo commerciale. Il segreto nell’uso dell’inglese nelle transazioni d’affari… Insomma, senza che Marco se ne accorgesse … il commerciante aveva svelato quasi tutti i suoi “segreti”. Mancava solo che dicesse quanti soldi avesse in banca …e aveva svelato tutto. Delice, non era una Veggente solo di nome… era di fatto. Da quel primo incontro, il Commerciante Marco, non ha lasciato più quella casa (pardon … quello Studio). Delice, dopo aver saputo tutte quelle notizie si rammaricava (dentro di sé) di “non” avere più venticinque anni. Infatti, di anni, la Veggente, ne aveva un po’ più del doppio (55 anni). Aveva, però, una figlia, Iris, la quale oltre ad essere bellissima, parlava bene inglese e italiano in quanto il padre era nativo dell’Inghilterra. Cosa poteva fare la Veggente Delice? Lasciarsi sfuggire una simile fortuna? Quante “suocere” (in pectore) hanno “affascinato” i mariti delle figlie? Per Delice è stato un gioco… La figlia Iris, non aveva bisogno di lunghi discorsi per convincersi. Diceva spesso (a venticinque anni) “il matrimonio è soprattutto un affare… tra due persone. Il resto… è tutta una coreografia.” - (418)
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ASPETTANDO IL NATALE
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA (Rispondi) (Rispondi) (Rispondi)
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CIAO TANMIK
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ASPETTANDO IL NATALE
di Teresa Ramaioli
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BUONA DOMENICA …
DA PAVIA
13 dicembre 2015
Diceva un vecchio detto:
“Tu ci metti le idee e la volontà…
Al resto ci pensa il Destino”
Dino
66 “una canzone al giorno”
“Giro d’Italia … in Musica”
Sergio Endrigo
“Trieste”
Ci sono città italiane che per la loro storia, per le loro vicissitudini, sono sempre nella memoria e davanti agli occhi. Una di queste città è … Trieste. Se poi, è la Trieste descritta e cantata da Sergio Endrigo, la magia è completa. “Trieste … come una musica ostinata/ sentita e mai scordata … Trieste” Ed è come se a Trieste una persona avesse lasciato il cuore … “un vento all’improvviso/ che ti bacia forte in viso/ … Trieste” Una persona può aver visto mille città … e non ricordarne alcuna. Capita, invece, che ci sono città “mai viste” che sono sempre presenti … vive … reali. Esempio? Trieste. “Canzoni antiche da osteria/ di vino, donne, nostalgia … Trieste mia” Trieste, la città che è, in fondo all’anima, di ogni persona. La città che avrebbe voluto (o desidera) vedere, toccare con mano. Non c’è un perché. “… una donna tanto amata/ perduta e poi cercata … Trieste ritrovata” Difficile spiegare psicologicamente certi fenomeni. Forse sarà la canzone di Sergio Endrigo … o forse, no. Comunque, questa mattina, la proponiamo ai nostri lettori. Ascoltare … per credere. Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
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La Signora Maria
La Signora Maria, sessantacinque anni, single, si lamentava spesso. Era da poco andata in pensione e non aveva ancora trovato l’uso corretto del proprio tempo. Per anni aveva lavorato a Milano ed ora che si trovava “reclusa” in un piccolo paese di provincia non riusciva più a trovare il suo equilibrio. A Milano aveva avuto un ritmo assai vivace. Al mattino, prima di entrare in Ufficio, si fermava al solito Bar. Prendeva il caffè e faceva quattro chiacchiere con le persone che conosceva da anni. A Milano aveva un’amica della sua stessa età, Gisella, con la quale, ogni tanto andava a Teatro e chiacchierava molto. Ora, il contatto con Gisella si era interrotto. Anche la collega era andata in pensione e si era trasferita vicino alla sorella sulla Riviera Ligure. Anche le telefonate tra le due ex colleghe si erano diradate…La Signora Maria stava cadendo in depressione. Nel paese dove abitava aveva perso i contatti da molto tempo. L’unico contatto era il Medico di fiducia, Dott. Giuseppe, con un’esperienza professionale di tutto rispetto. Una volta al mese. La Signora Maria, era solita passare nell’Ambulatorio del Medico. La scusa era il rilascio di qualche ricetta… ma era solo una scusa. Con il Dott. Giuseppe, la Signora Maria, si confidava e esternava il suo disagio. Il Medico capì che la neo pensionata aveva bisogno di una mano. “Signora Maria, perché non prende contatto con qualche Associazione della terza età? Sia Pavia, sia a Milano ci sono gruppi di persone che si ritrovano per finalità sociali. Si ricordi che, per vivere bene, bisogna avere dei contatti umani. Ognuno secondo i propri desideri.” La neo pensionata aveva ricevuto la “spinta” giusta. Da parecchie settimane ci stava pensando e non voleva perdere altro tempo. Cercò per mezzo di Internet, ma non trovò nulla di interessante. Molte parole, spesso incomprensibili, ma nulla che facesse al caso suo. Anche se la neo pensionata “non aveva le idee chiare”… sapeva, nebulosamente cosa cercare. Voleva svolgere un’attività dove “voleva vedere” l’utilità pratica. Ne parlò per telefono con parecchie amiche. Una di queste, Giovanna, sembrava la sapesse più lunga delle altre. “Maria, dovresti rivolgerti alla “Associazione degli ex” di Milano. Ecco il numero del cellulare …” Alla telefonata rispose la voce di una giovane donna. “Signora le fisso l’appuntamento con il Presidente.” Ritornare a Milano è stato per la Signora Maria come rinascere. Pensò di prendere un caffè al solito Bar che aveva frequentato per tanti anni prima di entrare in Ufficio. Le facce erano ancora le stesse. C’era solo un Signore… nuovo, sui settant’anni, ben vestito. Tutto solo, leggeva il giornale. Il Barista volle baciarla (sulla guancia). “Signora Maria cosa fa da queste parti?” La neopensionata spiegò (a voce alta) che aveva l’appuntamento con il Presidente della Associazione degli ex”. Non aveva ancora finito di bere il caffè… quando si vide avvicinare dal Signore settantenne che leggeva il giornale. “Signora, scusi se sono indiscreto. Ho sentito che ha l’appuntamento con il Presidente “dell’Associazione degli ex”. Sono io. Sono il Pittore Giovanni. Per il momento avremmo bisogno di una persona che facesse da segretaria alla Mostra di una nuova associata al Circolo Pittori della Domenica. Naturalmente è un’attività di volontariato a titolo gratuito…” La Signora Maria avrebbe accettato qualsiasi incarico… pur di rivedere Milano. Il Presidente, Pittore Giovanni, accompagnò la neo pensionata al luogo della Mostra. Ad accoglierla c’era la sua ex-collega Gisella… la “nuova pittrice”… la quale lasciato il lavoro si era data , anima e corpo alla passione della sua vita: l’arte della pittura. -(417)
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SANTA LUCIA
di Teresa Ramaioli
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CIAO CHIARASANY ...
BARCELLONA SPAGNA
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CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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BIANCO NATALE
di Teresa Ramaioli
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