dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 14/12/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
419
Rossella
Si dice che “le follie non hanno età”. Si può essere “folli” a vent’anni, come a settanta. Quel che conta è che siano “follie lecite”, che non mettano in crisi troppe persone. Invece, la Professoressa Rosella si era messa su una strada complicata. Rossella aveva conseguito la Laurea con il massimo dei voti. Aveva studiato come una matta per conquistare un posto di lavoro che le desse la tranquillità economica. Aveva mantenuto un comportamento irreprensibile. Mai un’azione che non fosse più che lecita, “controllata”… compreso l’amore. A quarantacinque anni, ormai, Docente di Lettere presso un Liceo milanese, si era stufata di essere un “esempio di correttezza”. Si era stufata di auto controllarsi in ogni momento della giornata. Ora, sentiva la sua vita “sfuggirle” senza avere un uomo… (il suo uomo)… con cui parlare, prendere un caffè, visitare una Mostra… Cosa fare? Un anno fa, Rossella ne parlò con la sua Parrucchiera di fiducia. “Osvalda, mi sono stancata di apparire una donna anonima. La donna che non sono. Ho bisogno di attirare l’attenzione… Non ti dico di chi… Lo puoi benissimo immaginare…” Osvalda aveva lei pure quarantacinque anni. Una vita sentimentale da far invidia… e ne sapeva una più del diavolo. Comprese al volo le esigenze della “cliente e amica professoressa”. - “Rossella, se mi dai carta bianca … ti faccio diventare una Dea. Oltre che Parrucchiera… ho sempre avuto una passione per la moda. Oltre a vestirmi bene… mi piace anche vestire. Mi dai il permesso di trasformarti come voglio io?” La Professoressa approvò. Del resto aveva già deciso. Da qualche parte doveva pure cominciare. Osvalda era un buon punto di partenza. Quando Rossella si guardò allo specchio non si riconobbe. Chiuse gli occhi per rendersi conto che era vero. Che era proprio lei. Quarantacinque anni di autocontrollo si erano sciolti al sole, spariti… Ormai era fatta. L’avventura stava per iniziare. Al primo Collegio Docenti (150 persone), le Colleghe (invidiose) avevano cominciato a fare supposizioni. “Ma, hai visto la Rossella? Sembra una ragazzina. E che minigonna…” I Colleghi maschi erano allibiti. Non avevano occhi che per Rossella (soprattutto i Colleghi sposati). Anche il Prof Danilo, Docente di Lettere nel corso parallelo, cinquant’anni, scapolo, era rimasto frastornato. Rosella aveva avuto un debole (non corrisposto) per lo “scapolo cinquantenne”. Ora, però, Rossella aveva fatto il grande salto… Il salto per farsi ammirare. Quando si sceglie “il palcoscenico” tutto diventa gioco… un gioco nuovo, facile, affascinante. Anche le persone assumono un aspetto diverso. Non sono più persone… sono “oggetti da calamitare”, “oggetti del desiderio”. Inoltre, Rossella aveva una cultura formidabile, un linguaggio raffinato, una dialettica che incantava. Osvalda aveva messo (solo) il “costume” esatto al personaggio che Rossella si portava dentro. Ora, però, la Docente ci aveva preso gusto. Non doveva più auto controllarsi. Doveva dare corpo al personaggio… al personaggio che era in lei. Una donna misteriosa che misteriosamente si era messa a “manipolare” il suo io profondo. Persino il Preside del Liceo, sessantacinque anni, si senti in dovere di fare domande alla Prof. - “Rossella, purtroppo non ho più l’età… ma se fossi stato nelle condizioni ideali, le avrei fatto la corte…” La Docente, non aveva risposto, ma i suoi occhi avevano “parlato” per lei. Il Preside preferì approfittare della prima sedia a portata di mano per sedersi. Ormai Rossella era sotto i riflettori. Anche il Prof. Danilo, era passato in secondo ordine. Ora c’era il nuovo, l’avventura, il desiderio della scoperta… Nel Palazzo in cui Rossella abitava, dimorava il Dott. Daniele, sessant’anni, scapolo, Dirigente di una Importante Azienda. Un uomo che nessuno donna era riuscita a mettergli la cavezza al collo. Dopo aver visto la trasformazione della Docente di Lettere del Liceo aveva perso la testa. “Rossella, posso invitarla sabato sera a Teatro con me?” La Docente lo tenne sulla corda per qualche minuto. Poi accettò. Sapeva che il Dott. Daniele aveva la nomina di super latin lover, di “sciupa femmine”. Alcune donne, dopo essere state lasciate … ci avevano fatto una malattia… La Prof. Rossella aveva calcolato i rischi…e giocava per vincere! - (419)
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ASPETTANDO IL NATALE
di Teresa Ramaioli
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CIAO LAURA ... LAURA 1953
VALENCIA SPAGNA
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BUON LUNEDI’ …
DA PAVIA
14 dicembre 2015
“L’amore non ha mezze misure”
Dino
67 “una canzone al giorno”
“Giro d’Italia … in musica”
Lucio Dalla … Bologna
“Piazza Grande”
Molte città italiane hanno una “Piazza Grande”… ma nessuna ha una “Piazza Grande” come Bologna. Perché? Perché nessuna città ha avuto un Artista come Lucio Dalla. Un Artista che ha saputo “vederla” diversa … da quella che solitamente vedono i turisti. Infatti, a Bologna … “Santi che pagano il mio pranzo non ce n’è/ sulle panchine di Piazza Grande” Proprio così. Finché non hai bisogno … tutti sono disposti a dare … Poi, al momento del bisogno … Per fortuna che Lucio Dalla ha una sensibilità speciale. “… ho molti amici intorno a me/ innamorati di Piazza Grande … dei loro guai … dei loro amori tutto so, sbagliati o no” Ecco una cosa da fare. Non giudicare mai! In fondo, “ognuno è solo sul cuor della Terra” diceva il Poeta (Quasimodo). Per fortuna che per Lucio Dalla …”la mia casa è in Piazza Grande” e come tutti gli Artisti veri … “prendo amore … e amore do” Cosa fanno gli Artisti? Prendono e danno … ecco perché la loro opera continua a vivere anche dopo la loro morte fisica. Piazza Grande a Bologna è questo … e molto di più. E’ il Lucio Dalla uomo, vero. La sua canzone è un invocazione … “A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io/ Avrei bisogno di pregare Dio” Chi prega … ha già risolto il suo problema. Buon ascolto. Dino
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