Messaggi del 30/12/2015

BUON MERCOLEDI' ... DA PAVIA

Post n°21518 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 

BUON MERCOLEDI’ …

… dalla magica PAVIA

dove tutto è poesia.

Dove … il cielo è sempre blu

e il Ticino fa … glu  … glu

 

30 dicembre 2015

 

“L’amore può sempre …

e può tutto”

Dino

 

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Dino Barili

 

83 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

 

Mina

“La banda”

Correva l’anno 1967 … e Mina ha inciso “La banda”… una canzone che (per quel tempo) era quasi un messaggio premonitore. Uno di quei messaggi che visto, a distanza di anni, sembrava preludere agli avvenimenti che sarebbero accaduti di lì a poco: il “sessantotto” … con tutto quello che ne è conseguito. Ne “La banda” c’è già, però, la via di fuga dalla “crisi” che sarebbe scoppiata di lì a poco. L’inizio della canzone è quasi un pugno nello stomaco. “Una tristezza così/ non la sentivo da mai” In una sola frase c’era tutto. C’era lo stato di disagio di allora. L’incognita che era nell’aria. Nella canzone, però, c’era un grido di speranza … la speranza che è da sempre nel cuore delle persone, della gente … “ma poi la banda arrivò/ e allora tutto passò” Chi voleva dire no … ha detto si. Una ragazza sorrise. Un uomo serio, col suo cappello in mano, baciò una donna che passava di lì per caso … Insomma, “Quando la banda passò/ nel ciel il sole spuntò” Ed è stato come se un turbinio di gente spuntasse da ogni dove e si mettesse a cantare con una voce sola … La banda suona per noi … la banda suona per voi…” E non era finita. “In ogni cuore la speranza spuntò/ quando la banda passò”. Godiamoci anche noi, in questo fine 2015, “La banda” di Mina e “allegria”… dopo un anno ne arriva un altro. Buon ascolto. Dino

 
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GAUDENZIO racconto (435) di Dino Secondo Barili

Post n°21517 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

435

Gaudenzio

Il bello del Supermercato è che si possono fare gli incontri più impensati. Per esempio. Tre mesi fa, la Signora Michela, sessant’anni, vedova da un anno, senza figli, ha incontrato la Signora Giuseppina, sua coetanea. Era tanto tempo che le due “coetanee pavesi” non si vedevano. Erano cinque anni. L’ultima volta che si erano incontrate, la Signora Giuseppina era dispiaciuta perché lasciava Pavia per una cittadina della bassa milanese. “Sai Michela, la figlia è sempre un problema” – aveva detto allora – “Quando si sposano pretendono sempre che la mamma sia al loro fianco. Così, io e mio marito abbiamo pensato di trasferirci in un appartamento accanto al suo… accanto alla nostra unica figlia.” In cinque anni, ne è passata di acqua sotto i ponti del fiume Ticino. Le due donne non si erano più incontrate. Tre mesi fa, invece, ecco l’incontro al Supermercato. Abbracci, effusioni di gioia… come fosse avvenuta la resurrezione di una persona. Reciproco scambio di confidenze. Michela ha subito raccontato il cambiamento avvenuto nella sua famiglia. Era rimasta sola. Sola nella città di Pavia che, per quanto piccola, è sempre una città dove ogni persona pensa ai fatti propri. Si vedeva che Michela soffriva di solitudine, che stava attraversando un periodo nero. Giuseppina, invece, era raggiante, sprizzava gioia da tutti i pori della pelle. “Sai Michela, sono diventata nonna… tre mesi fa… Un bel maschietto vivace e sbarazzino. Mio marito Giacomo non sta più nella pelle. Nel nipotino, ha già visto tutte le somiglianze possibili… “alle sue”. Anzi, ha già pronosticato che farà l’Architetto… come lui. Naturalmente lo dice solo a me (per il momento).” – La Signora Giuseppina sembrava un fiume in piena. Si ingozzava di parole. In un attimo cercava di raccontare “tutte le virtù” del marito, della figlia, del genero e del nipote… Anche la Signora Michela voleva parlare. Conoscere qualche notizia in più. “Giuseppina come mai a Pavia?” La Signora Giuseppina riprese a parlare. “Michela, la mia famiglia non comprende solo mio marito ed io… la figlia, il genero e il nipote. Comprende anche mio fratello Gaudenzio, sessantatre anni, scapolo. Quando cinque anni fa mi sono trasferita accanto a mia figlia in una cittadina del milanese ho pregato mio fratello di venire ad abitare vicino a noi. Ha risposto picche. Mai e poi mai avrebbe lasciato i “suoi” amici di Pavia. Da tre mesi, da quando è nato il nipote… è diventato geloso (del nipote). Telefona tre volte al giorno accusandomi di essere una “senza cuore” …e lui di avere i più inverosimili disturbi. Ogni volta mi accusa di essere una sorella che ha dimenticato di avere un fratello… solo… a Pavia. Giuseppina non aveva finito di parlare quando, alle due donne, si avvicinò un signore alto, moro, aitante… sui sessant’anni. Michela ne ebbe subito una graditissima impressione. Giuseppina fece le presentazioni. “Michela ti presento mio fratello Gaudenzio…” Da quel momento, la situazione delle tre persone si è “capovolta”. Il viso di Gaudenzio, che prima era cupo, cominciò a sorridere. Giuseppina, in un primo tempo si sentì imbarazzata… Non sapeva più cosa dire. Però, capì subito che il fratello non era geloso del nipote… ma aveva bisogno di incontrare la donna giusta… quella che l’avrebbe mandato in tilt. Michela si rese conto che gli occhi di Gaudenzio si erano trasformati in raggi X…la scrutavano in tutto il corpo. Era mezzogiorno… Giuseppina, la “neo” nonna, ebbe una pensata. “Perché non andiamo tutti e tre a mangiare una pizza?” Quel che accadde dopo è facile immaginarlo. Gaudenzio, il sessantatreenne scapolo… non lasciò Pavia e di malattie immaginarie non ne ha più avute. Michela era la medicina “polivalente” …ad effetto immediato… senza controindicazioni. …-(435)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21516 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

 

 

 
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ASPETTANDO LA FINE ANNO di Teresa Ramaioli

Post n°21515 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 

ASPETTANDO LA FINE ANNO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/12/15 alle 13:03 via WEB
Il bastoncino di zucchero ---Perché a Natale mercatini e calze si riempiono dei caratteristici bastoncini di zucchero bianchi e rossi? La risposta esatta non è “perché Babbo Natale e la befana sono amici dei dentisti” ma “perché la leggenda narra che questa sia l’invenzione di un pasticcere che voleva creare un dolce in grado di ricordare a tutti Gesù”. Infatti il lecca-lecca natalizio per eccellenza è bianco e rosso proprio per ricordare la purezza e il sangue del Redentore e ha la forma del bastone di un pastore per rievocare le parole del Salmo secondo cui il Signore è, appunto, il nostro pastore .auguri Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DA CREMONA

Post n°21514 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 29/12/15 alle 14:00 via WEB
Ciao Dino, non conoscevo questa canzone, grazie per la bellissima proposta musicale, buona giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/12/15 alle 07:12 via WEB
Ciao Antonella. Grazie a te per la tua attenzione. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 30/12/15 alle 07:13 via WEB
Ciao Antonella. Buon fine anno. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO TANMIK

Post n°21513 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 
Tag: tanmik

CIAO TANMIK

tanmik
tanmik il 29/12/15 alle 08:33 via WEB
DINO, “L’uomo non può mai smettere di sognare. Il sogno è il nutrimento dell’anima,come il cibo è quello del corpo.” -- https://youtu.be/zg3rJQRoQGw -- Un carezza virtuale per una persona speciale. Che questo giorno sia dolce e sereno.. Un abbraccio! mik
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 30/12/15 alle 07:11 via WEB
Ciao Mik. Bel commento. Grazie della visita. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 30/12/15 alle 07:11 via WEB
Ciao Mik. Buon fine anno. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ROSSELLA ... YARIS167

Post n°21512 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 

CIAO ROSSELLA ... YARIS167

Yaris167
Yaris167 il 27/12/15 alle 14:19 via WEB
Buona Domenica Dino. anche a te. Rossella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/12/15 alle 06:46 via WEB
Ciao Rossella. Buon lunedì. Un saluto a Grosseto da Pavia. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 28/12/15 alle 06:47 via WEB
Ciao Rossella. Buona giornata. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 30/12/15 alle 07:19 via WEB
Ciao Rossella. Buon fine anno. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°21511 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 27/12/15 alle 18:24 via WEB
Che bello perdersi nei tuoi racconti… Bravo Dino e buona serata buon proseguimento delle Feste.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/12/15 alle 06:48 via WEB
Ciao Stefano. Grazie del giudizio. Buone feste a te e famiglia. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 28/12/15 alle 06:55 via WEB
Ciao Stefano - Buona giornata. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 29/12/15 alle 07:23 via WEB
Ciao Stefano - Buon martedì. Dino
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 30/12/15 alle 07:16 via WEB
Ciao Stefano - Buon fine anno. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO MONELLACCIO 19

Post n°21510 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 

CIAO MONELLACCIO 19

monellaccio19
monellaccio19 il 28/12/15 alle 08:04 via WEB
Che ricordi, che tempi: Sanremo un avvenimento unico, un festival che ai suoi esordi, ascoltai alla radio per la prima volta!!! Poi giunse la TV e con Filogamo fu il finimondo per quei tempi!!!! La grande Pizzi non a caso è rimasta nel cuore di noi tutti, la regina del festival. Buon giorno Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 29/12/15 alle 07:29 via WEB
Ciao Carlo. Bel commento. Bei ricordi. Ricordare fa bene alla salute. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 29/12/15 alle 07:30 via WEB
Ciao Carlo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 30/12/15 alle 07:14 via WEB
Ciao Carlo. Buon fine anno. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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ASPETTANDO LA FINE ANNO di Teresa Ramaioli

Post n°21509 pubblicato il 30 Dicembre 2015 da dinobarili
 

ASPETTANDO LA FINE ANNO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/12/15 alle 13:05 via WEB
San Bernardino alle Ossa - Milano--Si trova nelle vicinanze del Duomo , dove,al tempo dei Romani, c'era un'area boschiva considerata sacra, che i Celti denominavano nemeton. Oggi, esistono la via Brolo, un vasto terreno adibito alle coltivazioni,frutteti,la via Verziere , qui si teneva il mercato con i banchi della verdura e la via della Signora, dedicata ad una benefattrice degli edifici che sorsero in seguito. Accanto all'attuale chiesa, c'è quella di Santo Stefano, nel 1145, in pieno Medioevo, un cittadino milanese ,Goffredo da Bussero, donò il necessario per la costruzione di un ospedale. Si costruì anche un annesso cimitero, per la sepoltura di coloro che morivano ma nel 1210 si dovette costruirsi una camera-ossario per far posto a nuove sepolture. Per le vie di Milano,un tempo, avremmo potuto incontrare i membri di un ordine molto particolare i Disciplini, indossavano cappucci chiusi, che nascondevano il volto con due fessure all’altezza degli occhi; portavano legato al cordone della cintura un teschio; il saio era aperto sulla schiena, per mostrare a tutti i segni della fustigazione. I Disciplini accompagnavano l’autoflagellazione, con le loro preghiere. Era il loro ordine a custodire l’ossario dell’ospedale del Brolo e la piccola chiesa annessa quando, nel 1642, il campanile di Santo Stefano crollò trascinando entrambi gli edifici nella distruzione. Dediti al culto dei morti, i Disciplini decisero di ricostruire la cappella-ossario Raccogliendo le ossa dei defunti nell’ospedale, dei propri confratelli, dei canonici di S. Stefano , quelle dei condannati alla decapitazione e di morti in prigione, l’ordine ricoprì le pareti del nuovo ossario con la più macabra delle decorazioni. Sotto la cupola affrescata da Sebastiano Ricci, che ritrae l’ascensione delle anime purganti al Paradiso, la stanza appare come un angolo di Purgatorio. Per tutta la loro altezza le pareti sono ricoperte da ossa umane: teschi, omeri, tibie, femori che si alternano come ornamenti. Sulle colonne, sui cornicioni delle porte, sulle pareti ci sono teschi scuriti dai secoli creano due grandi croci. In alto lunghe ossa formano la “M” di Maria, a cui la chiesa era dedicata; e sotto l’altare ci sono corpi scomposti. Nel 1750 la piccola chiesa a fianco dell’ossario venne ampliata, erigendo l’attuale San Bernardino Si tratta di un edificio barocco, chiaro e luminoso. Uno stretto corridoio, sulla destra, porta all' ossario; nella cappella a destra sono sepolti alcuni discendenti di Cristoforo Colombo: lo stemma sulla cornice laterale è quello del famoso esploratore e così il motto di famiglia “Colon diede il nuovo mondo alla Castiglia e al Leon”. Sul pavimento al centro della chiesa si trova una grata di ferro che attraverso dieci gradini porta nei sotterranei, al sepolcreto dei Disciplini: una grande cripta a forma di pentagono irregolare, sui cui lati sono disposte ventuno nicchie di pietra simili a sedili. Nel 1786, l’ordine venne soppresso, sui sedili furono trovati i corpi mummificati dei confratelli defunti. Il corpo del defunto veniva posto nella nicchia, avvolto nel proprio saio, col cappuccio calato per nascondere il volto,una tavoletta con scritto il nome,( appositi fori nella pietra permettevano la fuoriuscita dei liquami dal corpo)così il cadavere veniva lasciato ad essiccare. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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