Messaggi del 18/01/2016

BUON LUNEDI' ... DA PAVIA

Post n°21713 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da dinobarili
 

BUON LUNEDI’ …

… dalla magica

PAVIA

dove tutto è poesia.

Dove … il cielo è sempre blu

e il Ticino fa … glu  … glu

18 gennaio 2016

 “Per vincere … bisogna credere, prima di tutto, in sé stessi”

Dino

Vedi … pagina

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Dino Barili

102 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

Giovanna

“Voglio amarti così”

Diceva il Saggio, tanti anni fa, che “la vita è fatta di desideri”. Prima hai una cosa … poi ne vuoi un’altra … così, all’infinito. Anche per la canzone di oggi, alla base c’è il desiderio: l’amore. Chi è che non desidera amare? Anzi, ha dirlo è Giovanna dalla bella voce romantica … in un classico italiano “Voglio amarti così” Come? “teneramente” E’ il minimo che si possa chiedere. E poi? “con tutto il cuor” Certo che quando c’è la tenerezza e la passione è corrisposta … gli innamorati vanno in estasi. “Solamente il tuo labbro/ sa dirmi le cose più belle” E’ il momento di passare dalle parole ai fatti. “Solamente i tuoi baci/ san darmi la felicità” E’ fatta. La felicità … è risposta al desiderio. Non c’è persona al mondo che non aspiri alla felicità. In amore, poi … è il traguardo, l’obbiettivo. Solo allora un uomo ed una donna innamorati possono cantare allegramente “Come il sole sei tu/ della mia vita”  … e siccome, la vita è una cosa meravigliosa … la risposta è nella canzone stessa. “Solamente i tuoi baci/ san darmi la felicità”. Allegria … chi vuol esser lieto, sia … e buon ascolto. Dino

 
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CLAUDIO racconto (454) di Dino Secondo Barili

Post n°21712 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

454

Claudio

Ci sono persone che fanno per tre. Sono sempre in movimento. Sono impegnate in “cinquantamila” attività (si fa per dire). Sono sempre disponibili e non dicono mai di no a nessuno (quasi). Come nel caso di Claudio. Un anno fa, però, un mese prima ci compiere cinquant’anni, Claudio si rese conto che aveva passato la vita a dare tutto agli altri…e per lui non si era riservato nulla. Non aveva trovato neppure il tempo per sposarsi. Continuava a correre di qua e di là, rispondendo ad ogni chiamata …e per lui… neppure la moglie. Una mattina si guardò allo specchio e si vide “brutto”, trascurato, quasi “vecchio”… Da uomo pieno di iniziative reagì immediatamente. Si recò al Salone di Bellezza e chiese al suo amico (cinquantenne pure lui) di rimetterlo a nuovo. Danilo (questo era il nome dell’amico, detto “Nilò”), non aspettava altro. Siccome aveva un debole per gli uomini, trasformò Claudio in un figurino. Il cinquantenne uscì dal Salone di Bellezza contento e soddisfatto. Ora, poteva iniziare una nuova vita. Non era la prima volta che Claudio, si fermava, e faceva delle riflessioni. La prima volta fu a trent’anni. Allora, si era innamorato di Denise abitante a Vigevano. Claudio aveva preso la cosa con leggerezza, ma le donne prendono sempre le cose sul serio. Quando Claudio si trovò con “la corda al collo” capì che stava per perdere la propria capacità di movimento… e scelse la libertà. Naturalmente andò in crisi… ma solo per poco. Era sempre troppo impegnato in attività. A quell’epoca faceva parte di tre Associazioni e tutte avevano bisogno di lui. Un’altra crisi, Claudio, l’aveva subita a quarant’anni. Anche, allora, era stata una donna a mandarlo in tilt. Un giorno, Claudia (questo era il nome della donna … quasi “morosa”) aveva chiesto a Claudio di portarla a Teatro a Milano. Claudio non sapeva dire di no a nessuno… immaginarsi a una bella donna come Claudia. Alla fine della serata, Claudia avrebbe voluto che Claudio si fermasse a casa sua per la notte (e possibilmente per sempre). Claudio capì l’antifona …e anche allora scelse la libertà. Ora, però, a cinquant’anni, non c’era alcuna donna …eppure Claudio si era sentito “vecchio”, brutto e trascurato. Dopo la cura dell’amico Danilo detto Nilò, Claudio si sentì meglio. Per un uomo deciso e attivo come lui non c’era che l’imbarazzo della scelta. Innanzi tutto decise di passare il sabato a Milano… città dalle mille opportunità. Un anno fa, dopo le prime passeggiate del sabato, Claudio, prese l’abitudine di prendere il caffè in Galleria Vittorio Emanuele. Una sosta rilassante e … solitaria. A Milano, però, quello che non fai tu …ci pensano gli altri a farlo. Mentre Claudio era seduto al Bar, tutto solo a prendere il caffè, venne avvicinato da una quarantenne bellissima, da fine del mondo. “Scusi, lei è di Pavia?” Claudio si meravigliò. Come? Anche a Milano, sanno che sono di Pavia? La quarantenne continuò. “A Pavia ho un’amica, Jenny, pittrice. Sbaglio… oppure era lei in Galleria, giovedì sera, all’inaugurazione della Personale?” Effettivamente, Claudio, era presente all’inaugurazione della Mostra. Si sentì orgoglioso del fatto che era stato notato. Del resto l’amico Danilo (Nilò) era stato chiaro…”Dopo la mia cura… diventerai l’oggetto del desiderio”. Ora, Claudio aveva la prova. La quarantenne si presentò. “Mi chiamo Iriss… sono vedova da un anno. Giovedì, all’inaugurazione della Mostra di Jenny, mi sono detta. Ecco l’uomo che mi piacerebbe avere al fianco quando vado a visitare le Mostre… Cosa ne dice? Se vuole potremmo iniziare subito visitando la Mostra a Palazzo Reale?” Claudio non ha saputo dire di no Cosa poteva esserci di meglio? …visitare una Mostra in compagnia di una bella donna? Detto fatto, i due lasciarono la Galleria. Attraversarono Piazza del Duomo e si avviarono a Palazzo Reale. A Palazzo Reale, Iriss aveva già preso sottobraccio Claudio… La quarantenne, nel suo intimo, aveva già deciso che quel bel cinquantenne non sarebbe più andato da nessuna parte …senza di Lei. -(454)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21711 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI


 
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ELEONORA DUSE di Teresa Ramaioli

Post n°21710 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da dinobarili
 

ELEONORA DUSE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/01/16 alle 14:04 via WEB
ELEONORA DUSE--Eleonora Duse è stata un "mito" del teatro italiano, tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, ha rappresentato opere di grandi autori come D'Annunzio, Verga, Dumas. Nata il 3 ottobre 1858 in una stanza d'albergo di Vigevano (Pavia) dove la madre, attrice, sostò per partorire, Eleonora Duse non frequenta una scuola, ma a quattro anni è già sul palcoscenico, recita a Chioggia nella parte di Cosetta in una riduzione scenica dei Miserabili di Victor Hugo. A dodici anni sostituisce la madre ammalata nei ruoli di protagonista della "Francesca da Rimini" di Pellico e della "Pia dé Tolomei" di Marenco. Nel 1873 recita nella compagnia paterna; nel 1875 farà parte della compagnia Pezzana-Brunetti. Ottiene il primo successo nel 1879, interpretando, a capo di una compagnia con Giacinto Pezzana, la "Teresa Raquin" di Zola. A ventitré anni è già prima attrice, è lei a scegliere il repertorio e la troupe. Eleonora Duse vuole approfondire con lo studio le sue doti innate di attrice e interpreta opere come "Antonio e Cleopatra" di Skakespeare (1888), "Casa di bambola" di Ibsen (1891) e alcuni drammi di Gabriele D'Annunzio "La città morta", "La Gioconda", "Sogno di un mattino di primavera", "La gloria". Nel 1916 appare in un film muto, "Cenere", tratto dal romanzo di Grazia Deledda. Muore il 21 aprile 1924 a Pittsburgh (Stati Uniti) a causa di una polmonite durante una tournée aveva di sessantacinque anni. E' sepolta nel cimitero di Asolo.in provincia di Treviso. La Duse non si truccava mai in scena o fuoriscena, né temeva di indossare vestiti viola, tanto temuto dalla gente di spettacolo, amava i fiori, che spargeva sul palcoscenico, metteva sui vestiti. Recitava spesso in piedi con le mani sui fianchi e seduta con i gomiti sulle ginocchia, erano atteggiamenti sfrontati per i suoi tempi, ma la fanno ricordare come una grande attrice . Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)

 

 

 

 
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PAVIA ... GLI OCCHI E LA CITTA'

Post n°21709 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da dinobarili
 

PAVIA ... GLI OCCHI E LA CITTA

dinobarili
dinobarili il 18/01/16 alle 06:38 via WEB
Pavia … gli occhi e la città La città non è mai quella che una persona vede … con gli occhi. O meglio. Gli occhi con i quali si può guardare una città sono molti. Ci sono gli occhi comunemente detti, quelli, per intenderci, con gli occhiali. Poi ci sono gli “occhi della mente” che sono tutt’altra cosa. Gli “occhi della mente” sono tanti. Ci sono “gli occhi” della memoria, del sapere, dell’arte, della cultura, delle emozioni, dei ricordi, delle illusioni, dei desideri … Insomma, la città non è una sola … ma è “tante città”. Quante? Tutte quelle che si vogliamo vedere: Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO EDELWEISS

Post n°21708 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO   E D E L W E I S S

e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 17/01/16 alle 12:28 via WEB
la canzone non la conosco...anrdò a cercarla, Dino :-) però conosco l'importanza e l'affetto che un animale sa dare gratuitamente e coccolo il mio cane non solo oggi, ma 365 giorni all'anno...buona domenica! :-)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/16 alle 06:58 via WEB
Ciao Elena. hai ragione. I nostri amici animali (cani, gatti, ecc) vanno amati tutto l'anno. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/16 alle 06:58 via WEB
Ciao Elena. gli animali hanno bisogno di tanto affetto. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

Post n°21707 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO TINA ... FAUSTINA.SPAGNOL

 
faustina.spagnol
faustina.spagnol il 16/01/16 alle 07:45 via WEB
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/01/16 alle 13:33 via WEB
Grazie, Tina. Buona giornata Teresa
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/16 alle 06:54 via WEB
Ciao Tina. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 
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CIAO EDELWEISS

Post n°21706 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO   E D E L W E I S S

e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/01/16 alle 19:04 via WEB
questa sì che la ricordo, Dino! sempre attraverso il vecchio giradischi di mamma. adorava Orietta Berti.
lìamore è una forza che resiste anche quando il mondo fuori va a pezzi: sta a noi saperlo coltivare, rispettare, alimentare...buona serata e buona domenica :-)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/01/16 alle 08:07 via WEB
Ciao Elena- le canzoni sono il mezzo per ricordare. E il Blog ... il mezzo per mantenere viva la comunicazione. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 17/01/16 alle 08:08 via WEB
Ciao Elena. Grazie per il commento. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 18/01/16 alle 06:50 via WEB
Ciao Elena. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CARLO BANDIROLA di Teresa Ramaioli

Post n°21705 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CARLO BANDIROLA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/01/16 alle 14:03 via WEB
CARLO BANDIROLA- campione motociclista(Voghera, 1915- 1981). Fin dall’adolescenza affascinato dai motori e dalle motociclette, esordì nelle corse automobilistiche nel 1934 sul Circuito di Novara. L’anno successivo, per avere la possibilità di proseguire l’attività agonistica,entrò volontario nel corpo della Milizia della Strada, nelle file della cui squadra corse fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale.La guerra gli impedì di proseguire una evoluzione che lo avrebbe sicuramente portato a vittorie ben più importanti. Alla fine del 1945 rientrò a Voghera, riprese servizio nella Milizia, divenuta Polizia della Strada, e ricominciò a correre. Nel 1947 fu assunto dalla GILERA come pilota ufficiale. Smise di correre nel 1958, dopo aver conquistato , all’ età di 45 anni ,. l’unico titolo della sua carriera, quello di Campione italiano classe 500cc. Pilota irruente e capace come pochi di entusiasmare le folle, vinse molto meno di quanto avrebbe meritato, ma fu sempre nel cuore degli appassionati, anche dopo aver, come si suol dire, “APPESO LA MOTO AL CHIODO”. – Come tutti i piloti anche Carlo Bandirola considerava alcuni oggetti o consuetudini come dei talismani :era particolarmente affezionato al suo casco bianco con la stella rossa , tanto che non lo sostituì neppure quando si ammaccò visibilmente dopo una grave caduta. Un altro simbolo di scaramanzia era costituito dalla sua tenuta di corsa in pelle, che non volle mai rinnovare, anche se era “spelacchiata”e gli conferiva un’aria piuttosto trasandata. A tale proposito si racconta un simpatico aneddoto circa un episodio accaduto a MONZA nel 1957:prima della partenza della gara, in seguito alle insistenze degli amici affinché indossasse la nuova tuta, Carlo vestì la “nuova pelle”in un unico pezzo con l’imbarazzo della poca convinzione. Accadde però che, pochi minuti prima del vi, Bandirola non era ancora comparso in pista e, mentre lo si cercava ,egli arrivò sorridente e a suo agio indossando la vecchia mise, e disse all’amico:”Caro Milesone , rabiat no , ma custa chi la m’ha sempar purtà a cà la peell”. –Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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