Messaggi del 27/01/2016

BUON MERCOLEDI' ... DA PAVIA

Post n°21818 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

BUON MERCOLEDI’ …

… dalla magica

PAVIA

dove tutto è poesia.

Dove … il cielo è sempre blu

e il Ticino fa … glu  … glu

27 gennaio 2016

“Ogni conquista ha un prezzo”

Dino

Vedi … pagina

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Dino Barili

111 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

Claudio Villa

“Vecchia Roma”

I giorni volano via, passano veloci … troppo veloci. E’ appena iniziata la giornata … ed è subito sera. Ovvio che la nostalgia fa capolino. Anche quando si va a Roma … non è mai la stessa città vista la volta precedente. Allora la mente corre a Claudio Villa e alla sua canzone: “Vecchia Roma”. Se il rinnovamento quotidiano è d’obbligo a Milano … si vorrebbe che Roma rimanesse la stessa … sempre quella dei Sette Re di Roma, degli Imperatori, dei Papi del ‘500 (con Giulio II in testa). Ecco, allora, “il Claudio nazionale” …”Vecchia Roma/ sotto la luna/ nun canti più/ lì stornelli/ e le serenate de gioventù” E, magari accadesse solo a Roma … anche a Firenze, Torino, Venezia, Milano, Pavia … avviene la stessa cosa. Oggi, si corre troppo … senza un perché. “E i sogni/ sognati all’ombra/ d’un cielo blu”?  Si, proprio quelli sognati da tutti noi che oggi si affanniamo davanti allo schermo di un computer? “so’ ricordi der tempo bello/ che non c’è più” Meglio non lasciarsi prendere dalla nostalgia. La vita è oggi! Allegria, giovanotti e signorine (di ogni età). Godiamoci un buon caffè e … questi attimi di felicità. Dino

 
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ALESSANDRO racconto (464) di Dino Secondo Barili

Post n°21817 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

464

Alessandro

Ogni persona ha una sua storia. Alessandro, per esempio, si riteneva una persona normale. Era stato un bravo bambino. Aveva frequentato le scuole medie… poi alle superiori si era innamorato pazzamente di Lucia, la sua compagna di banco. Durante la scuola e dopo la scuola, i due, erano sempre insieme… facevano coppia fissa. Essendo due bei ragazzi era invidiati da tutti… soprattutto dai compagni loro coetanei. Ma l’invidia era dettata anche dal fatto che non litigavano mai. Erano sempre d’accordo su tutto. Ciò che diceva Lucia andava bene per Alessandro. Ciò che diceva Alessandro andava bene per Lucia. Così fino al diploma e oltre. Appena ebbero un impiego, Lucia ed Alessandro si misero insieme … sotto lo stesso tetto. Coloro che volevano loro bene … dicevano: “Sono proprio fatti uno per l’altro”. Ma la vita non è un gioco. Riserva sempre infinite sorprese. Al ventottesimo anno di età cominciarono i guai. Lucia si era iscritta ad un Corso di Recitazione e Alessandro non aveva approvato la scelta. “Ma cosa ci vai a fare ad un Corso di Recitazione? Mica devi diventare attrice?” Lucia l’aveva presa male. Pensava di ampliare il proprio bagaglio culturale e scoprire qualche cosa di sé, del proprio io… invece. In un primo tempo, Lucia, aveva cercato di spiegare le ragioni della sua scelta, ma più cercava di spiegare e più capiva di andarsi a impelagare in un discorso difficile e inspiegabile. Decise di frequentare il Corso… senza dare spiegazioni. Alessandro la prese ancora peggio. Già era un tipo che faceva presto a chiudersi in sé. Non chiese più nulla a Lucia e si dedicò, anima e corpo alla sulla passione preferita: il collezionismo. Ogni collezionista ha delle preferenze e i suoi tic. Alessandro, fin dalle scuole medie, faceva la raccolta di cartoline. Ne aveva raccolte una quantità incredibile. Il Corso di Recitazione aveva lasciato il segno. Lucia e Alessandro non si parlarono più e dopo un po’ di tempo decisero, di comune accordo, di andare ognuno per la propria strada, cioè separarsi. Stavano per compiere trent’anni e tutti e due pensavano di potersi rifare una vita… magari con un’altra persona. Ma certe cose sono più facili a dirsi che a farsi. Alessandro si rintanò nella sua casa da single e, oltre al lavoro, si perdeva nella sua passione per la raccolta delle cartoline. Di altre donne non voleva assolutamente sentir parlare. Aveva il suo lavoro di impiegato… e le sue cartoline. Del resto la sua vita era stata “piena di Lucia”, il suo primo e unico amore. Ovunque guardava c’era lei, Lucia. C’era lei a Pavia, sul Ponte Coperto, quando Lucia e Alessandro si baciarono per prima volta. C’era lei a Ticino, quando, mano nella mano, passeggiavano lungo la riva del fiume. Ogni tanto si fermavano. Si guardavano negli occhi e sussurravano “Ti amo” … “Anch’io”. C’era Lucia anche quando, appassionati di Mostre di Pittura, si perdevano nei meandri di qualche Museo. Ora, Alessandro era solo… ma aveva il ricordo di lei… sempre con sé. Un anno fa, Alessandro, al compimento del quarantesimo compleanno, l’8 dicembre, era a Milano, in via Orefici, al “Passaggio Centrale”. Per Alessandro era un appuntamento fisso. In quella zona della città, a due passi dal Duomo, c’era e ci sono i banchetti dei collezionisti. Un’infinità di banchetti per ogni tipo di collezionismo…anche di cartoline, la passione di Alessandro. Per il quarantenne passare da un bacchetto all’altro era come andare a festa, osservare una miniera d’oro. C’erano cartoline catalogate e sfuse, messe lì alla rinfusa. Ed erano proprio quelle sfuse che attiravano l’attenzione di Alessandro. Per il quarantenne i minuti e le ore erano la stessa cosa. Non c’erano solo le cartoline, ma anche i ricordi. Quei ricordi che aveva vissuto con Lucia. Ad un tratto Alessandro si imbatté in una cartolina di Natale… una di quelle vecchio stile… di tanti anni fa. Era un soggetto familiare. Il quarantenne si ricordò di aver inviato un cartolina simile a Lucia l’anno stesso in cui si era innamorato di Lei. Alessandro prese la cartolina tra le mani. La girò per vedere chi l’avesse scritta e… era la sua. Quella che aveva inviato a Lucia… il suo primo anno in cui si era dichiarato. Chiuse gli occhi… e si accorse che gli anni non erano passati. Che quell’amore era ancora li… come allora… Anzi con qualcosa in più che lo rendeva sublime… In quell’istante, Alessandro, senti una voce sussurrare vicino all’orecchio… “Se vuoi sono ancora tua …tua per sempre”. Era Lucia. - (464)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21816 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

 
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27 GENNAIO di Teresa Ramaioli

Post n°21815 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

27 GENNAIO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/01/16 alle 19:23 via WEB
27 GENNAIO-- LA BICICLETTA DI BARTALI----Gino Bartali, detto anche "Ginettaccio" per quel carattere un po' spigoloso, tra il 1943 e il 1944 salvò oltre 800 persone con un mezzo che conosceva bene: la sua bicicletta. "L'autunno del '43 è stato uno dei momenti più terribili della guerra. Bartali iniziò a trasportare documenti falsi da Assisi, dove c'era una stamperia clandestina, al vescovo di Firenze che poi li distribuiva agli ebrei per farli espatriare. Percorreva 185 chilometri avanti e indietro in un solo giorno: se fosse stato scoperto sarebbe andato incontro alla fucilazione. Gino Bartali non amava far sapere le sue gesta. Per molto tempo non raccontò a nessuno degli oltre 800 ebrei salvati dalla morte durante la guerra perché secondo lui "il bene si fa ma non si dice". Nell'autunno del '43 Bartali venne arrestato a Firenze. Venne fermato ma nessuno controllò la sua bicicletta, grazie a questa dimenticanza il campione si salvò. Nel 2006 è stata conferita alla memoria di Gino Bartali, dal Presidente della Repubblica di allora Ciampi, la Medaglia d'oro al valore civile e nel 2013 gli è stata assegnata dallo Stato di Israele l'importe onorificenza di Giusto fra le Nazioni. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO LAURA ... LAURA1953 (VALENCIA-SPAGNA)

Post n°21814 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO LAURA ... LAURA 1953

VALENCIA SPAGNA

laura1953
laura1953 il 26/01/16 alle 21:31 via WEB
Ciao Dino,che sia una dolce e serena serata per te, un abraccio con affetto sincero ..Laura. CLICCA
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/01/16 alle 07:25 via WEB
Ciao Laura. grazie del bel commento.Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/01/16 alle 07:26 via WEB
Ciao Laura. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO GABBIANO 642014

Post n°21813 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO GABBIANO 642014

gabbiano642014
gabbiano642014 il 26/01/16 alle 10:45 via WEB
Buona giornata Dino!Patty
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/01/16 alle 07:22 via WEB
Ciao Patty. grazie della visita. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/01/16 alle 07:22 via WEB
Ciao Patty. Buona giornata. Dino
(Rispondi

 

 

 

 
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CIAO EDELWEISS

Post n°21812 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO   E D E L W E I S S

 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 25/01/16 alle 18:55 via WEB
:-) il lunedì ci si sente anche gagliardi, vero Dino? ... scherzo, ovvio, ma mi piace questa vena intrigante del lascio immaginare...
comunque dici una cosa vera: la pensione ( chissà mai quando ci andrò) porta sempre la voglia e il bisogno di ri_progettarsi. per esempio mio papà i è dato all'orto: produce poco ma si diverte molto a portare in tavola i prodotti della 'sua' buona terra. buona serata, ciaooo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/01/16 alle 07:59 via WEB
Ciao Elena - saluta tuo papà. Digli che fa bene a dedicarsi all'orto. E' un contatto continuo con la natura. Anch'io faccio del mio meglio per tenere i piedi per terra ... a volte non ci riesco. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 26/01/16 alle 07:59 via WEB
Ciao Elena. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/01/16 alle 07:19 via WEB
Ciao Elena. buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO PAPERINOPA 1974

Post n°21811 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO PAPERINOPA 1974

paperinopa_1974
paperinopa_1974 il 26/01/16 alle 17:21 via WEB
buona giornata Dino ciauuu
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/01/16 alle 07:16 via WEB
Ciao. grazie della visita. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/01/16 alle 07:16 via WEB
Ciao. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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IL RISO di Teresa Ramaioli

Post n°21810 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

IL RISO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/01/16 alle 11:55 via WEB
Il riso - storia del canale Cavour- Le province di Novara e Vercelli, in Piemonte, sono oggi famose per la loro produzione di riso, tra le più importanti d’Europa. Questo è stato reso possibile tramite un’opera di canalizzazione che ha permesso di portare nei campi grandi quantità d’acqua necessaria a questa coltura. L’opera importante di questa rete di canali è costituita dal Canale Cavour, in onore del suo più importante promotore, il conte Camillo Benso di Cavour. L’opera era stata ideata da un agrimensore vercellese, Francesco Rossi, nel 1842, ma in seguito il conte di Cavour, al tempo Presidente del Consiglio del Ministri del Governo Piemontese, affidò il progetto all’ingegnere Carlo Noè. Realizzato tra 1863 e 1866, il canale è una straordinaria opera di idraulica. Negli 85 chilometri percorsi, da Chivasso, dove le acque escono dal Po, fino al Ticino, nei pressi di Galliate, si incontrano 110 ponti, 210 sifoni e 62 ponti-canale. Ai tempi in cui il canale fu costruito, le paratoie si azionavano con appositi meccanismi manuali da una galleria coperta, alta oltre 4 m e situata nella parte superiore dell’edificio. Il sistema dell’imbocco è completato da due canali scaricatori, uno serve ad evitare che i materiali galleggianti, come i tronchi d’albero sradicati dalle piene, finiscano nel canale. L’altro evita che vi entri acqua in esubero. In questo modo le acque che entrano nel canale non sono mai in eccesso, annullando così il pericolo di una piena, e non trasportano materiali che potrebbero risultare pericolosi. E’ grazie a questa imponente opera, e alla lungimiranza dei suoi ideatori, se l’agricoltura di queste due province è tanto fiorente. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO GABBIANO642014

Post n°21809 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO GABBIANO 642014

gabbiano642014
gabbiano642014 il 26/01/16 alle 10:44 via WEB
Buongiorno Dino...Questa canzone mi ricorda un concerto dal vivo..quella melodia di "Un amore così grande"..che è la storia di un amore eterno!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 27/01/16 alle 07:11 via WEB
Ciao Patty. le canzoni aiutano i ricordi. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 27/01/16 alle 07:11 via WEB
Ciao Patty. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°21808 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/01/16 alle 11:56 via WEB
MILANO--CASCINA POZZOBONELLI--testimonianze del nostro passato. Testimonianze che spesso sono nascoste o si confondono con il contesto attuale come i resti della Cascina Pozzobonelli (o quel che ne rimane), resti visibili ma passando davanti, pochi si rendono conto di osservare una costruzione datata 1492, ( stesso anno in cui Cristoforo Colombo arrivò in America). La Cascina Pozzobonelli si trova in via Andrea Doria, a Milano. Non è tutte la cascina, ma solo una cappella rinascimentale, composta da un’edicola e da alcune campate del portico attiguo. In architettura si identifica con la parola “edicola” una piccola struttura per contenere, proteggere l’elemento di rilievo che conserva al suo interno (diminutivo di aedes che in latino significa “tempio”). Autore del progetto sembra sia Donato Bramante (architetto e pittore, 1444 – 1514) o ad allievi a lui vicini. Dello stesso artista pare che siano opera gli affreschi presenti all’interno del porticato e visibili anche dall’esterno della cancellata che separa la costruzione dalla strada. La cascina deve il suo nome alla famiglia di Gian Giacomo Pozzobonelli, che aveva edificato in quest’area la propria residenza suburbana; cinque secoli fa si era già abbondantemente fuori dai confini cittadini. La villa, di cui rimangono solo l’edicola e il porticato, era molto estesa, di pianta rettangolare attorno a due cortili con tre vasti saloni, mentre il portico originariamente era composto da dieci arcate. La proprietà cominiciò ad andare in rovina, con manomissioni varie, alla morte del cardinale Giuseppe Pozzobonelli avvenuta il 27 aprile del 1783. Il cardinale era noto per la sua abilità diplomatica nei rapporti tra Impero Austriaco e la Santa Sede. Una curiosità, sembra che Luca Beltrami (architetto e storico, 1854 – 1933), per lo studio relativo al restauro del Castello Sforzesco e per la costruzione della Torre del Filarete (inaugurata nel 1905), si avvalse proprio dei graffiti ritrovati all’interno dei resti della Cascina Pozzobonelli. Alcuni di questi raffiguravano il Castello Sforzesco nella sua forma originale con la Torre del Filarete, torre che fu edificata inizialmente nel 1452 circa da Filarete (architetto toscano) e che crollò a seguito di un’esplosione nel 1521. Ad essi si ispirò appunto Luca Beltrami. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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