Messaggi del 28/01/2016

BUON GIOVEDI' ... DA PAVIA

Post n°21828 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili
 

BUON GIOVEDI’ …

… dalla magica

PAVIA

dove tutto è poesia.

Dove … il cielo è sempre blu

e il Ticino fa … glu  … glu

28 gennaio 2016

“Non tutto il male viene per nuocere”

Dino

Vedi … pagina

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Dino Barili

112 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

Sergio Bruni

“Acquarello napoletano”

Cosa sarebbe oggi Troia se non ci fosse stato Omero? Una località come le altre. Cosa sarebbe oggi Itaca (senza Ulisse) se non ci fosse stato Omero?  Quei miti, a distanza di millenni, sono ancora nell’aria, vivi … perché un “poeta cieco” ne ha “cantato le storie” (vere e inventate). E’ quello che servirebbe oggi per molte città italiane. Prendiamo, per esempio, Napoli. Chi è che non ricorda “Acquarello napoletano” cantata da Sergio Bruni? Basta quella canzone per avere Napoli sotto gli occhi … per trasformarla in mito … “Mia Napoli/ descriverti non so …/ Permettimi : dipingere ti vo’. “ Non tutti sono pittori, ma tutti hanno una voce. Basta canticchiare quella canzone per essere (e sentirsi) a Napoli. “s’indora l’aria di limoni … di fichi d’India e di meloni” Ed è solo l’inizio. “fantasma bianco Pulcinella”… Siamo nel periodo di Carnevale … il periodo più pazzo dell’anno … cosa ci vuole per cantare a squarciagola? “Settimana di sette feste/ sembra Napoli: punto e basta” Non serve nemmeno la maschera. Quel che conta è essere felici, felici dentro … forse un po’ folli, ma felici. Nessuna concorrenza con Omero. La vita è adesso … tra sogno e realtà. Allegria, giovanotti e signorine di ogni età. Dino  

 
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VENEZIA ... E IL CARNEVALE

Post n°21827 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili
 

VENEZIA ... E IL CARNEVALE

Venezia è sinonimo di Carnevale, il periodo più pazzo dell’anno. Del resto come si fa a non associare Venezia al Carnevale? Basta una maschera … e subito la mente corre alla città della Laguna … alle gondole … ai barcaioli. Per sentirsi a Venezia basta poco … “La barcarola”  di Jaques  Offenbach. La musica segue l’andamento ondulatorio delle gondole  sull’acqua … e sembra di aver Venezia … davanti agli occhi. (13)Dino

 
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L'UFFICIO DI CLARA racconto (465) di Dino Secondo Barili

Post n°21826 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

465

L’Ufficio di Clara

Ci sono Uffici dove gli impiegati sono come una famiglia, anzi meglio. Tutti si sentono coinvolti in un progetto comune il cui fine ultimo è “il piacere di tutti”. Anche nell’Ufficio di Clara, trent’anni, bella ragazza, single, vigeva lo stesso principio. Tutti per uno… uno per tutti. Gli impiegati maschi erano tre e le impiegate dodici. Totale quindici persone che lavoravano all’unisono… come fosse una sola persona. Il Titolare dell’Ufficio ne era orgoglioso e non cessava mai di sottolinearlo. In realtà, in quell’Ufficio di Milano, c’era un segreto. Una volta al mese, tra gli impiegati si svolgeva una specie di “rito”. Ogni impiegato scriveva il proprio desiderio su un biglietto che veniva posto in un scatola. Ogni mese veniva sorteggiato “un desiderio” …e tutti quanti concorrevano e davano il proprio contributo per realizzarlo. Un anno fa il sorteggio ha favorito Clara, appunto, l’impiegata trentenne, la quale oltre ad essere bella e single, aveva una voce che incantava. Nel biglietto aveva scritto: “Desidererei cantare”. Il desiderio sembrava uno dei tanti, ma suscitò subito interesse di tutti componenti dell’Ufficio. Una volta la gente si sfogava…cantando. Cantava per il piacere di cantare, di sentire la propria voce, di udire le parole che pronunciava. Ed il piacere era doppio quando le persone che ascoltavano erano soddisfatte. Poi, sono arrivati soldi, il successo, la fama, il lusso e, oggi, le persone che hanno qualità vocali “non cantano più”… se “non” sono pagate. Per Clara, invece, era come se il tempo “non” fosse passato. Fosse rimasta… a cento anni fa. Clara sapeva di avere una bella voce, di amare le canzoni italiane, quelle degli anni cinquanta, sessanta … e prima (tipo “Portami tante rose”). Non chiedeva altro che di poter cantare. Cantare è un dono di Dio. I suoi Colleghi dell’Ufficio ne erano consapevoli. Inoltre, il canto è contagioso. Quando una persona sente cantare… è invogliata a fare altrettanto. Ecco perché, quando il desiderio di Clara venne sorteggiato, tutti, impiegati e impiegate, si offrirono di dare una mano. Michele, uno degli impiegati, aveva una Cascina in Lomellina nella quale c’era spazio per fare le prove di canto. Si poteva cantare liberamente a squarciagola. Detto fatto venne fissato l’appuntamento. Ogni domenica mattina alle ore dieci… prove di canto. Quando le attività si fanno per il puro e semplice “piacere”… lo spazio e il tempo si trova sempre. Infatti, oltre alle canzoni cantate da Clara in modo sublime, si formò “un coro” che cantava le stesse canzoni di Clara … con qualche variante in più. L’appuntamento della domenica mattina era ormai diventato un appuntamento irrinunciabile. La compagnia di canto si dette un nome… “L’Ufficio di Clara”… Dell’Ufficio non c’era niente… o meglio c’era solo il personale impiegatizio. Quando il Titolare dell’Ufficio venne a conoscenza dell’iniziativa volle prendervi parte. Incoraggiò l’idea con contributi in denaro per l’acquisto di eventuali “strumenti di lavoro”. Non solo. Tutte le domeniche, il primo ad arrivare in Cascina era proprio il Titolare , il cinquantenne, single, Dott. Roberto, il quale, segretamente, era innamorato della voce di Clara (solo della voce?). Siccome, il Dott. Roberto, conosceva “mezza” Milano, cominciò a portare nella Cascina della Lomellina, Registi, Produttori e Giornalisti. La voce di Clara e il “suo Coro” hanno cominciato a ricevere offerte di spettacoli. In poco tempo, il Gruppo “L’Ufficio di Clara” ha avuto bisogno di un Agente. E chi poteva essere? Il Dott. Roberto, il quale aveva, non solo l’Ufficio vero, ma anche quello “canoro”. Naturalmente la Compagnia passò di successo in successo. Il Dott. Roberto, un giorno prese coraggio e dichiaro il proprio amore per Clara… la quale non aspettava altro. Infatti, è giusto “cantare per piacere”… ma se poi, c’è pure “il piacere di qualcos’altro”… tanto meglio. - (465)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21825 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

 

 

 
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PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°21824 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili
 

PAVIA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/01/16 alle 19:38 via WEB
PAVIA----Pavia, Romagnese, il giardino alpino Agli amanti della natura e delle passeggiate nel verde, Pavia offre molto. Si parte dallo storico Parco Vernavola, senza dimenticare la natura delle sponde del Ticino. Il Parco della Vernavola è ciò che rimane dell'antico Parco Visconteo del XIV secolo. Gli orti botanici più interessanti da visitare sono l'Orto Botanico dell'Università di Pavia, i pieno centro storico, e il giardino Alpino di Pietra Corva sulle colline dell'Oltrepo. L'Orto Botanico dell'Università di Pavia, in via S. Epifanio 14, fu fondato nel 1773 dagli Asburgo d'Austria nei locali dell'ex convento di S. Epifanio. E' grande circa tre ettari, molto se si pensa alla sua posizione nel centrocittà. I visitatori potranno ammirare l'arboreto, la serra delle piante, la serra caldo-umida, le angiosperme, le gimnosperme e numerose altre collezioni. Il Giardino Alpino di Pietra Corva si trova nel comune di Romagnese e fa parte della Rete degli Orti Botanici della Lombardia, insieme a quelli di Bergamo, Bormio, Milano Brera, Milano Cascina Rosa. Il giardino, specializzato in piante montane (ne ospita circa 1300 specie, sorge a 950 metri di altitudine, sulle pendici del Monte Pietra di Corvo ed è stato fondato da Antonio Ridella veterinario, naturalista e grande appassionato di botanica. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO GABBIANO642014

Post n°21823 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili

CIAO GABBIANO 642019

gabbiano642014
gabbiano642014 il 27/01/16 alle 11:10 via WEB
Buona giornata Dino!Patty
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/16 alle 06:56 via WEB
Ciao Patty. felice giornata. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/16 alle 06:57 via WEB
Ciao Patty. Grazie della visita. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO MONELLACCIO19

Post n°21822 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO MONELLACCIO19

monellaccio19
monellaccio19 il 27/01/16 alle 12:12 via WEB
Cavallo di battaglia di Villa e di altri. Secondo me, insieme ad "Arrivederci Roma" di Rascel, "Vecchia Roma" rappresenta il manifesto storico della città eterna. Buon giorno Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/16 alle 06:53 via WEB
Ciao Carlo. Vero. Vecchia Roma e Arrivederci Roma sono due stupende canzoni perfettamente adatte ad una città stupenda come Roma. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/16 alle 06:53 via WEB
Ciao Carlo. Buona giornata. Grazie della visita. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO TANMIK

Post n°21821 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili
 
Tag: tanmik

CIAO TANMIK

 
tanmik
tanmik il 27/01/16 alle 07:44 via WEB
27/01/2016 DINO, Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano. Un sorriso ed un abbraccio per un mercoledì felice, Mik http://i295.photobucket.com/albums/mm133/Nara-02/baci.gif
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/16 alle 06:47 via WEB
Ciao Mik. Hai ragione. A volte si discute sul Destino ... Forse sarebbe meglio studiare meglio la materia. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/16 alle 06:48 via WEB
Ciao Mik. Grazie del bel commento. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO GABBIANO642014

Post n°21820 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili
 

CIAO GABBIANO 642014

gabbiano642014
gabbiano642014 il 27/01/16 alle 11:10 via WEB
Buongiorno...Ogni volta che ci si reca in un luogo per la seconda volta è sempre un emozione diversa..
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/16 alle 06:42 via WEB
Ciao Patty. Hai ragione. Se la prima volta si ha un impatto, diciamo così, confuso ... la seconda volta è un'emozione nuova. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/16 alle 06:43 via WEB
Ciao Patty. Grazie della visita e del commento. Dino
(Rispondi)

 

 
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IL MONTE RUSHMORE di Teresa Ramaioli

Post n°21819 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da dinobarili
 

IL MONTE RUSHMORE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/01/16 alle 19:36 via WEB
IL MONTE RUSHMORE---Il 31 ottobre del 1941, venne completato uno dei monumenti più celebri degli Stati Uniti: le sculture dei volti degli ex presidenti degli Stati Uniti George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln, nel granito del monte Rushmore. Il monumento richiese 14 anni di lavorazione, dal 1927 al 1941. Le tribù indiane Sioux della zona, che consideravano le Black Hills come un territorio sacro, chiamavano il monte Rushmore “i Sei Nonni”, mentre i coloni bianchi della zona utilizzavano diversi nomi, come “la montagna del puma”. Il nome attuale venne stabilito solo nel 1930 dalla Commissione degli Stati Uniti per i Nomi Geografici in onore di Charles Rushmore, un avvocato e imprenditore di New York che aveva fatto una spedizione nella zona nel 1885. L’idea di un monumento nel Sud Dakota venne a Doane Robinson, uno studioso della storia dello stato americano. L’anno successivo Robinson riuscì a convincere lo scultore Gutzon Borglum a farsi carico del progetto. A partire dall’inizio di ottobre del 1927, Borglum lavorò con 400 operai per scolpire gli enormi ritratti degli ex presidenti Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln, alti 18 metri e scelti per rappresentare i primi 150 anni della storia americana. Inizialmente le sculture erano pensate per essere ancora più grandi, ritraendo i soggetti fino alla cintola, ma problemi di finanziamento limitarono il progetto. Il ritratto di Thomas Jefferson era pensato, in origine, per stare alla destra di Washington, ma dopo diciotto mesi di lavoro la roccia si crepò in modo irreparabile: l’abbozzo venne spianato con la dinamite e il ritratto venne ricominciato sull’altro lato del primo presidente. Il primo ritratto ad essere completato fu quello di George Washington, inaugurato il 4 luglio 1934. Seguirono quello di Jefferson, inaugurato nel 1936, Lincoln (1937) e Theodore Roosevelt (1939). Borglum morì nel marzo 1941 e fu il figlio Lincoln a ultimare il complesso monumentale. Nessun operaio morì durante la realizzazione delle sculture: ed è un caso raro per sculture di quella grandezza e per la pericolosità della lavorazione, visto che gli operai lavoravano per la maggior parte del tempo appesi a corde e che gli interventi più massicci erano fatti con la dinamite. Ciao Teresa Ramaili
(Rispondi)

 

 

 

 
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