dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 03/02/2016
BUON MERCOLEDI’ …
… dalla magica
PAVIA
dove tutto è poesia.
Dove … il cielo è sempre blu,
il Ticino fa … glu … glu,
e tutti … amano di più.
3 febbraio 2016
“Chi la dura … la vince”
Dino
Vedi … pagina
Dino Barili
118 “una canzone al giorno”
“Giro d’Italia … in Musica”
Peppino Gagliardi
“T’amo e t’amerò”
A volte le canzoni servono a ricordare momenti di vita. La fine di un amore … l’inizio di un nuovo amore ... Soltanto gli anni sanno dare la giusta dimensione al vivere quotidiano. Tutto ciò che sembra insormontabile … un dolore, un piacere, un successo, un insuccesso … Alla fine è racchiuso nel titolo (e nel testo) di una canzone di Peppino Gagliardi “T’amo e t’amerò” Del resto la vita è un continuo divenire. Va sempre avanti. Non si torna mai indietro. “Se tu dopo aver amato … ecc.” I dubbi sono pane quotidiano. Ho fatto male? Ho fatto bene? Meglio non pensarci. Dice bene Peppino Gagliardi “T’amo e t’amerò” In fondo ciò che conta è vivere, gioire … “finché il mondo vita avrà/ finché il sole luce avrà, finché vivrò”Sembrano riflessioni da poco. Invece, vi sono racchiuse molte verità. Morale della canzone … “le lacrime che ho versato per te … sono lacrime d’amore per me” Gli anni passano … gli accadimenti della vita si susseguono … le canzoni restano come annotazioni scritte a mano ai margini … del libro della vita. Sono in molti a scrivere “T’amo … e t’amerò”. Allegria e poesia … chi vuol esser lieto sia. Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
471
Lorenzo
Un vecchio detto dice che “nella vita tutto si pareggia… il male e il bene, il bello e il brutto”. Lorenzo era nato sfortunato. Aveva una gamba più corta dell’altra. Poca cosa, ma tanto da essere notata. La penitenza cominciò alla scuola materna. Era il bambino che non riusciva a correre. Mentre gli altri correvano come pazzi, lui, Lorenzo, no. Inoltre, era segnato a dito da alcuni compagni che per prenderlo in giro, glielo facevano notare in continuazione. Gli anni delle Elementari passarono in un volo, ma l’atteggiamento dei compagni era sempre lo stesso. Lorenzo cercava di non farci caso, ma ogni tanto andava giù di corda. Un giorno, in secondo media, Lorenzo era particolarmente scoraggiato. Anche sua madre se ne accorse e cercò di rincuorarlo. “Lorenzo, non prendertela, nella vita tutto si pareggia, il bene e il male, il bello e il brutto..” Per la prima volta, Lorenzo reagì. “E come dovrei fare? Allungarmi una gamba… per farla diventare come l’altra?” La madre del ragazzo ebbe un nodo alla gola, ma mantenne la calma. Anzi, cercò nella mente una risposta adeguata. “Lorenzo, se non puoi correre come gli altri… hai sempre due mani particolarmente capaci.” Lorenzo capì che sua madre gli aveva dato il consiglio giusto. Il consiglio che cercava e non trovava. Il ragazzo aveva una capacità incredibile nel disegnare. Disegnava anche sulla strada con qualsiasi materiale. Cominciò ad applicarsi. I visi erano la parte del corpo in cui riusciva ad esprimersi meglio. Purtroppo, in seconda media, il Professore di Disegno, teneva d’occhio Lorenzo. Non certo per fargli i complimenti, ma per richiamarlo ogni volta che faceva un disegno. Mentre tutti gli altri suoi compagni avevano la sufficienza in disegno, Lorenzo aveva il cinque in pagella. Il ragazzo non diceva nulla, ma mastica amaro. Intervenne ancora sua madre. “Lorenzo non prendertela, certi Professori sono fatti così… Devono far valere la loro autorità su tutti coloro che non riescono “a dominare”. Con chi se la prendono? Con coloro che hanno qualità. Taci e sopporta… Domani il mondo sarà tuo.” Le scuole medie erano ormai un ricordo, ma anche alle superiori, Lorenzo non ebbe vita facile. Era sempre sotto il tiro del Professore di Disegno. Un giorno, Lorenzo, non riuscì più a sopportare i richiami. Lasciò la scuola e venne assunto come commesso presso un negozio che vendeva vernici e colori. Lorenzo, però, non aveva perso il piacere di disegnare volti, volti di uomini e donne, di ragazzi e ragazze. Un giorno, mentre stava mescolando colori, entrò nel Negozio una ragazza bellissima di nome Silvia. Lorenzo, appena la vide se ne emozionò. Siccome, era solo in Negozio, dopo aver consegnato la merce richiesta, si fece forza. Chiese a Silvia se si sentiva di farsi fare un ritratto. La ragazza pensò che fosse uno scherzo. Invece, in pochissimo tempo, Lorenzo disegnò un ritratto bellissimo… da fine del mondo. La stessa Silvia rimase allibita. Chiese di poterlo avere, ma Lorenzo fece una contro proposta. Chiese a Silvia di poterne fare altri. Silvia, per quanto giovane, si era resa conto che il commesso aveva delle qualità eccezionali. Non si era neppure accorta che Lorenzo zoppicava, che aveva una gamba più corta dell’altra. Il commesso, però, non si fece illusioni. La sua forza era tutta… nelle sue mani, in quelle mani magiche che sapevano ritrarre volti straordinari. Lorenzo e Silvia diventarono amici. Per poter stare insieme a Silvia più tempo possibile, Lorenzo, fissò molte sedute di disegno nei vari spazi della città, piazze, vie, giardini. Così, Lorenzo era diventato un “personaggio” della città. Le persone si avvicinavano per vedere il disegnatore all’opera… e le persone, chiedevano come poter avere il proprio ritratto. Le commissioni aumentarono in modo incredibile, tanto che Lorenzo lasciò il posto di commesso e si dedicò… a “ritrarre volti”. Si sa che la pratica, a volte, vale più della grammatica. Un giorno di un anno fa, Lorenzo, mentre era intento a disegnare Silvia in Piazza della Vittoria a Pavia si vide avvicinare da un Signore avanti negli anni. Era il suo Professore di Disegno della Scuola Media, quello che gli aveva dato “cinque” sulla pagella. Lorenzo lo riconobbe. “Professore, la ringrazio per avermi dato cinque in disegno sulla pagella. Mi ha fatto “mangiare” tanta di quella rabbia che per smaltirla dovrò disegnare per tutta la vita.” - (471)
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CARNEVALE
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 01/02/16 alle 19:16 via WEB Leggende di Carnevale--C'era una volta un bimbo tanto carino e buono, di nome Arlecchino, al quale tutti volevano un gran bene. Era il tempo di Carnevale e tutti i bambini pensavano alle loro mascherine. Le mamme cucivano e misuravano le belle stoffe lucide per preparare i costumi più belli ai loro figlioletti. Anche nella classe di Arlecchino tutti i compagni parlavano della loro prossima festa. --E tu, come ti mascheri?-- chiese uno di essi ad Arlecchino. --Io?...Io non non mi maschererò -- rispose il bimbo piegando la testa con tristezza. -- I miei genitori sono poveri e non posso spendere.-- Il giorno dopo ogni bambino portò un pezzetto di stoffa per aiutar a fare il vestito al bimbo più povero. Ma i pezzi erano di tanti colori perchè ognuno aveva portato pezzi diversi. --Non fa niente!-- disse Arlecchino. --La mia mamma è così brava che saprà farmi un bel vestitino, vedrete! E io sarò contento che sia di tanti colori, perchè ogni colore mi ricorderà un amico. Il giorno di martedì grasso, infatti, Arlecchino indossò il suo strano costume che piacque moltissimo a tutti. Essendo formato di tanti vivaci colori, fu il più allegro e il più ammirato dagli scolari. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli |
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CIAO CHIARASANY
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
(Rispondi) (Rispondi) (Rispondi)
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CIAO EMMEGRACE
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CIAO E D E L W E I S S
buon pomeriggio(Rispondi) (Rispondi) (Rispondi)
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CIAO TANMIK
(Rispondi) (Rispondi) (Rispondi)
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Pavia … al Bar
Che cos’è un Bar?
Un luogo di passaggio dove una persona ama fermarsi per bere un caffè, una bibita, andare ai servizi, fare quattro chiacchiere con la barista …
la quale è sempre pronta a rispondere
con un sorriso, una parola …
Una parola che, spesso, nella nostra attuale società,
non è possibile trovare in altro luogo.(1) Dino
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CIAO EMMEGRACE
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti ) (Rispondi) (Rispondi)
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CIAO GABBIANO 642014
(Rispondi) (Rispondi) (Rispondi)
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CARNEVALE
di Teresa Ramaioli
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