Messaggi del 04/02/2016

BUON GIOVEDI' ... DA PAVIA

Post n°21911 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

BUON GIOVEDI’ …

… dalla magica

PAVIA

dove tutto è poesia.

Dove … il cielo è sempre blu,

il Ticino fa … glu  … glu,

e tutti … amano di più.

4 febbraio 2016

“La fine di una storia …

è l’inizio di un’altra”

Dino

Vedi … pagina

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Dino Barili

119 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

Adriano Celentano

“Susanna”

E’ il periodo di Carnevale (Giovedì Grasso) e ci vuole un po’ di allegria. Nelle canzoni è facile trovare l’argomento giusto. Ci sono delle canzoni scanzonate, allegre, ironiche, beffarde fatte apposta per sorridere … e pensare. Anzi, in periodo di Carnevale, meglio non pensare. A far sorridere ci pensa Adriano Celentano con la sua bellissima canzone “Susanna”. Chi non ricorda la scena in TV di Adriano cantante e ballerino? … “Sette giorni a Portofino/ più di un mese a Saint Tropez/ poi m’hai detto “cocorito”/ “non mi compri col paté” Nella vita succede di tutto. L’Adriano nazionale ci scherza sopra e noi pure … ci facciamo una risata liberatoria. “Susanna, Susanna … mon amour” Dove sarà andata? “Sei scappata a Malibù/ con un grossista di bijou”  Inutile prendersela … Il turista ticinese sapeva cosa si stava facendo. Si era innamorato della “regina di pigalle”. Meglio pensare alla soluzione. “Son tre mesi che ti aspetto/ in quel solito bistrot …” La speranza è l’ultima a morire.  Era il 1987 … Chissà se “la regina di pigalle” è tornata … In attesa di notizie, godiamoci il Carnevale 2016. Allegria e … chi vuol esser lieto sia. Dino

 
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PAOLO racconto (472) di Dino Secondo Barili

Post n°21910 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

472

Paolo

Quando Paolo entrò in casa si accorse subito dei cassetti  abbandonati per terra e le ante degli armadi aperte. Non pensò ad eventuali ladri. Pensò a Paola che se ne era andata per sempre. Erano mesi che Paola andava ripetendo che un “un giorno l’altro se ne sarebbe andata”. E così è stato. Quando un uomo di cinquantadue anni si trova di fronte ad una scena del genere ha poche strade davanti a sé… disperarsi… oppure prendere il mondo “con filosofia” e guardare avanti. Del resto cosa poteva fare Paolo dopo averle tentate tutte? Il suo lavoro di idraulico era la sua vita e la sua passione. Per Paola, no. Era solo un modo per portare a casa i soldi….e poi, spenderli, magari, in mille cose spesso inutili. Gli ultimi due anni erano stati terribili per Paolo. La crisi economica aveva messo a dura prova il suo lavoro e la capacità di guadagno. Le tasse avevano fatto il resto. Molti clienti chiedevano il preventivo prima di fare un lavoro… e poi lo rimandavano “sine die”. Paolo aveva messo sotto stretto controllo la “propria situazione economica” e a Paola non andava bene. La donna, aveva bisogno di “muoversi” (muoversi? …spendere!) come aveva fatto negli anni precedenti… Ora, però, la musica era cambiata e Paolo era diventato tirchio. Del resto il cinquantaduenne, da sempre, non era un uomo di molte parole e soprattutto testardo come un mulo. Quando si metteva in testa una cosa … non c’era verso fargli cambiare idea. Paola aveva cominciato con la solita lagna… “tu non mi ami più come una volta…pensi solo al tuo lavoro. La crisi economica è una scusa.” Paolo faceva finta di “non” aver ascoltato e andava avanti per la sua strada. Alcune donne, le tentano tutte per ottenere ciò che vogliono… A volte escono con delle espressioni poco felici e non si rendono conto che è come “scavare una fossa”. Difficile poi tornare indietro. Paolo era il tipo d’uomo che parlava poco, ma ricordava molto. Ora, Paola, aveva deciso. Aveva preso tutto ciò che riteneva suo… e se ne era andata. A Paolo sono bastati pochi minuti per prendere le sue decisioni. Richiuse le ante degli armadi. Rimise i cassetti, ormai vuoti, al loro posto. Rimise ordine… dove prima c’era disordine… e si sdraiò sul divano ancora al solito posto … come, al solito posto, era rimasta la TV. Ora, forse, – pensò Paolo – “posso vedere i programmi che ho sempre desiderato”… senza essere disturbato. Infatti, sincronizzò la TV sul canale dei documentari. Stavano trasmettendo un viaggio in una foresta tropicale… Il soggetto era ben descritto, quasi in modo idilliaco, con una musica in sottofondo che invitava a sognare. Paolo prese sonno… e senza accorgersi si addormentò. Quando si svegliò il programma della foresta tropicale era terminato. Quello successivo non piaceva al cinquantaduenne. Anzi, Paolo, si rese improvvisamente conto che Paola era partita. Non c’era più. Era solo. Solo a combattere la battaglia della vita. Spense la TV. Prese tra le mani il quaderno sul quale segnava gli appuntamenti. Doveva recarsi dell’Amministratore di un Castello fuori Pavia, posto sulle colline dell’Oltrepò Pavese. Non perse tempo. Prese il furgoncino… “la sua Ditta”, ciò che era “il suo mondo” e partì deciso. L’Amministratore del Castello era la Dott. Dorotea, una quarantacinquenne, alta, bionda, con capacità decisionali da fare invidia a molti uomini. Spiegò all’idraulico Paolo i molti lavori da fare. Lavori che avrebbero richiesto mesi. Al termine della descrizione, la Dott. Dorotea, mostrò a Paolo il “vecchio laboratorio” dove viveva e preparava il proprio materiale il “fabbro” che lavorava al Castello nel 1800. Il laboratorio era coperto da una spessa coltre di polvere. E’ bastato un po’ “vento” per svelare una quantità incredibile di vecchi arnesi da lavoro. C’era pure un quaderno…scritto con una calligrafica pesante, ma chiara. Aveva un titolo: “Il quaderno di Paolo”… il suo stesso nome!…Anche il cognome era uguale al suo… forse era un suo lontano antenato. La Dott. Dorotea pronunciò una frase. “Se vuole, Signor Paolo, questo potrebbe essere anche il “suo nuovo” laboratorio”. .” (472)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21909 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

 
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IL DUOMO DI MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°21908 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

IL DUOMO DI MILANO 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/02/16 alle 19:24 via WEB
DUOMO DI MILANO---Tra le statue più strane c’è quella a opera di Marco d’Agrate, raffigurante San Bartolomeo scorticato, con la pelle gettata sulle spalle come un mantello. La statua si trovava all’esterno, ora si trova, entrando dalla porta laterale, sulla sinistra. Tra le decorazioni esterne ci sono teste di esseri mostruosi, talvolta demoni. Queste decorazioni venivano lasciate alla fantasia dei singoli scalpellini e sono tutte diverse tra loro. Secondo una leggenda il demonio comparve in sogno a Gian Galeazzo Visconti, ordinandogli di edificare un tempio al diavolo. Nel 1386, , il signore di Milano Gian Galeazzo Visconti decide di voler costruire una cattedrale a Milano. Inizia a prendere accordi con l’arcivescovo Antonio da Saluzzo, si offre di regalare alla nascente Fabbrica del Duomo le sue cave di Candoglia, vicino a Verbania, da cui si estrae il marmo rosato che caratterizza il simbolo di Milano; seleziona gli architetti capo: Simone da Orsenigo prima e Nicola Bonaventura poi. La leggenda racconta che pochi giorni prima che Visconti si buttasse nella costruzione del Duomo, Satana aveva fatto visita al signore di Milano, svegliandolo con rumore di zoccoli e odore di zolfo. “Voglio portarmi la tua anima all’inferno. A meno che tu non costruisca una chiesa piena di immagini del signore del male“. Di qui la decisione di inserire le figure demoniache. In realtà erano comuni nella tradizione del “bestiario” medievale; si raffiguravano mostri per spaventare le forze del male. Le guglie sono 145, e sono state erette tra il XVIII secolo e il 1858 la più alta è stata costruita nel 1774 e ospita la celeberrima Madonnina che non è d’oro, ma ricoperta di fogli d’oro ed è alta 4 metri. Se non soffrite di vertigini salite sopra il Duomo di Milano c’è un ascensore a disposizione, oppure, per i più atletici tanti, tanti scalini. A voi la scelta! E’ bellissimo. Ciao Teresa.Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO GABBIANO 642014

Post n°21907 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO GABBIANO 642014

gabbiano642014
gabbiano642014 il 03/02/16 alle 12:43 via WEB
Buon pomeriggio Dino!Patty
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/02/16 alle 08:00 via WEB
Ciao Patty. Buona Giovedì Grasso. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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PAVIA E IL TABLET

Post n°21906 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

PAVIA E IL TABLET

dinobarili
dinobarili il 03/02/16 alle 16:48 via WEB
Pavia … e il tablet A Pavia si vede sempre più gente con il tablet in mano. Il tabet è diventato uno strumento di uso comune … anzi, indispensabile. Una notizia, un personaggio, una parola … una domanda. Oggi, serve un’immediata risposta. Ecco il tablet, lo strumento dei giorni nostri … senza dover correre chissà dove. (3) Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO GABBIANO 642014

Post n°21905 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO GABBIANO 642014

gabbiano642014
gabbiano642014 il 03/02/16 alle 12:43 via WEB
Buongiorno Dino...Quel "ho fatto male" non dovrebbe essere mai detto.Quando si ama si dona tutti se stessi ,senza alcun rimpianto...
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/02/16 alle 07:45 via WEB
Ciao Pstty. La vita non sempre offre soluzioni adeguate ... anche in amore. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 04/02/16 alle 07:46 via WEB
Ciao Patty. Grazie della visita e del commento. Dino
(Rispondi)

 

 
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GLI OCCHI SULLA CITTA'

Post n°21904 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

GLI OCCHI SULLA CITTA'

dinobarili
dinobarili il 03/02/16 alle 16:49 via WEB
Pavia … gli occhi e la città La città non è mai quella che una persona vede … con gli occhi. O meglio. Gli occhi con i quali si può guardare una città sono molti. Ci sono gli occhi comunemente detti, quelli, per intenderci, con gli occhiali. Poi ci sono gli “occhi della mente” che sono tutt’altra cosa. Gli “occhi della mente” sono tanti. Ci sono “gli occhi” della memoria, del sapere, dell’arte, della cultura, delle emozioni, dei ricordi, delle illusioni, dei desideri … Insomma, la città non è una sola … ma è “tante città”. Quante? Tutte quelle che si vogliamo vedere.(6) Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO MONELLACCIO 19

Post n°21903 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO MONELLACCIO 19

monellaccio19
monellaccio19 il 03/02/16 alle 11:08 via WEB
Per quel 45 giri che segnò il debutto definitivo di Peppino Gagliardi (il pezzo era suo) si creò un successo incredibile per quel "T'amo e t'amerò". Orecchiabile, intrigante e arrangiato benissimo, di balli lenti ne abbiamo fatti tanti sulle sue note. E non finì là, perché il big Little Tony volle inciderlo anche lui: altro grande e magistrale successo. Fu d'obbligo possedere entrambi i 45 giri. Sono ancora là, conservati nella mia discoteca. Ciao Dino, buon giorrno.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/02/16 alle 07:32 via WEB
Ciao Carlo. Bellissima spiegazione. E' stato così anche per me. Ricordi di un tempo ormai lontano. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 04/02/16 alle 07:33 via WEB
Ciao Carlo. Buona e felice giornata. Complimenti per il tuo Blog. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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PAVIA ... AL SUPERMERCATO

Post n°21901 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

PAVIA ... AL SUPERMERCATO

dinobarili
dinobarili il 03/02/16 alle 16:48 via WEB
Pavia … al Supermercato Che cos’è un Supermercato? Al Supermercato non si va solo per fare la spesa. Si sa che oggi le persone vivono isolate. Spesso non vedono e non parlano nemmeno con il vicino di casa. L’occasione, invece, avviene al Supermercato dove, qualche volta, le persone sono più disponibili a fare quattro chiacchiere. Capita così, che spesso proprio al Supermercato si fanno quattro chiacchiere … con il vicino di casa.(2) Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO EMMEGRACE

Post n°21900 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO EMMEGRACE

EMMEGRACE
EMMEGRACE il 03/02/16 alle 09:02 via WEB
Le canzoni d'amore son destinate ad alleggerire il tempo che scorre inevitabilmente con le sue pene e le sue gioie. L'amore non vissuto, come dice il testo, è quello più doloroso... Bel brano cantato da un Gagliardi "d'annata". Ciao, Dino, un arcobaleno da Grace.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 04/02/16 alle 07:26 via WEB
Ciao Grace, Bel commento molto vero. Esistono situazioni che hanno una profonda valenza sull'individuo. E' il bello della vita. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 04/02/16 alle 07:27 via WEB
Ciao Grace. Grazie della visita e del commento. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CAROSELLO di Teresa Ramaioli

Post n°21899 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CAROSELLO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/02/16 alle 19:20 via WEB
CAROSELLO 3 Febbraio 1957----:Il 3 febbraio 1957 nasce uno dei programmi televisivi più amati dai bambini italiani degli anni ’60: Carosello. Tra Carmencita e Caballero testimonial della Lavazza, spiccava l’Omino con i baffi della Caffettiera Bialetti, l’indimenticabile Calimero, il pulcino "piccolo e nero" che finisce distrattamente in una pozzanghera, si sporca e ritrova il suo colore naturale solo grazie al sapone da lui stesso pubblicizzato con il famoso slogan:"Ava come lava"; amici di Carosello, dei bimbi, ma anche dei più grandi. Carosello era l’Appuntamento serale, un momento immancabile per la famiglia italiana che si riuniva: nonni, genitori e figli, tutti insieme per questi pochi minuti di ilarità. Poi i bambini andavano a letto senza protestare. Carosello è un programma televisivo dalla sceneggiatura teatrale che ad ogni puntata, come un teatro, vede aprirsi un piccolo sipario. Al pubblico vengono presentate una serie di storielle costruite sulla formula del racconto breve. Si tratta di sketch comici e divertenti, recitati da artisti con nomi noti e realizzati da affermati registi che hanno unito musica,cinema,teatro e animazione, dando vita ad un programma innovativo . Dopo aver dato colore alle serate degli italiani per vent’anni, Carosello andò in pensione il 1° gennaio 1977, con il saluto di addio affidato a Raffaella Carrà. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)

 

 

 

 
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