Messaggi del 08/02/2016

BUON LUNEDI' ... DA PAVIA

Post n°21954 pubblicato il 08 Febbraio 2016 da dinobarili
 

BUON  LUNEDI’ …

… dalla magica

PAVIA

dove tutto è poesia.

Dove … il cielo è sempre blu,

il Ticino fa … glu  … glu,

e tutti … amano di più.

8 febbraio 2016

“L’innamoramento …

cambia la vita.”

Dino

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Dino Barili

123 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

Carlo Buti

“Alle Terme di Caracalla”

Oggi, Lunedì, è il penultimo giorno di Carnevale. Penultimo giorno della Festa del Travestimento … dove, le persone e la società si giocano gli ultimi scampoli di … fantasia. Infatti, non basta dire “festa” … bisogna anche goderla … metterci qualcosa dentro di sostanzioso. I nostri antenati lo hanno fatto … da sempre. Cosa facevano gli Antichi Romani “Alle Terme di Caracalla? (titolo della canzone di oggi) “i romani giocavano a palla” Quando? “dopo il bagno … verso le tre” Si fa presto a dire giocare a palla … ma i romani lo sapevano fare bene … “Tira, tira a me … che (io) la tiro a te”  Come? “con le mani e con i piè” Cosa c’è di più bello?  … ma c’era un segreto. Un segreto che non è stato mai svelato ed è rimasto tale anche nel Carnevale 2016 “Alle Terme di Caracalla … forse i pesci venivano a galla” Quando? “ogni notte verso le tre”. Tutto il segreto sta in quel “forse”. Gli Autori della canzone non lo dicono. Ci hanno nascosto volutamente qualcosa. Proporre l’indovinello “del secolo”.  Dobbiamo riconoscere che gli Antichi Romani … le hanno inventate tutte (o quasi). Allegria, in compagnia … chi vuol esser, lieto sia. Dino

 
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PIERLUIGI racconto (476) di Dino Secondo Barili

Post n°21953 pubblicato il 08 Febbraio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

476

Pierluigi

Un anno fa, a cinquant’anni, l’Architetto Pierluigi non era soddisfatto della propria vita. Aveva raggiunto dei bei traguardi sul piano professionale, ma non era contento. Per esempio. Aveva una clientela qualificata ed in continuo aumento. Pierluigi si era specializzato in “manichini da donna per vetrine di abiti femminili”. Qualche lettore dirà che si tratta di una specializzazione poco appariscente… Invece, no. I manichini preparati dall’Architetto Pierluigi sono manichini speciali. Hanno un non so che di artistico, di “femminile” che, una volta posti in vetrina (sotto la diretta supervisione dell’Artista) sono un sogno, una favola. Le persone sono costrette a fermarsi, a rimanere affascinati, A chiedersi, a volte… “Ma sono vivi? Sembra stiano parlando, tra loro o con i passanti..:” Ecco. E’ proprio questo particolare che ha reso “particolari” i manichini dell’Architetto Pierluigi. A Milano e in parecchie altre città, ci sono Negozi che espongono le creazioni femminili “solo” e con i “manichini di Pierluigi”. D’altro canto, l’Architetto ha una sensibilità speciale per un “certo tipo di donna”. Giovane, alta, bionda o rossa, labbra carnose, lineamenti del viso e del corpo … delicati e perfetti. Ecco, è proprio la donna che l’Architetto Pierluigi predilige ed avrebbe voluto incontrare nel corso della sua vita… ma non ha ancora trovato. Un anno fa, il suo Collega ed amico, Architetto Gianmaria ne era convinto. “Caro Pierluigi, tu ti sei fissato con quel tipo di donna…La tua è come se fosse diventata una “malia”, un’irraggiungibile “meta”…Dovresti essere più elastico nel tuo modo di pensare e di vedere le cose. La donna “non” è un manichino…” Pierluigi scrollava la testa… e rispondeva “Tu, non capisci. Non puoi capire…” Pierluigi, infatti, a diciotto anni si era innamorato di una sua compagna di scuola del Liceo. Aveva preso una tale “zuccata” da rimanere segnato per tutta la vita. Purtroppo, Ines (quello era il nome della ragazza) era innamorata del “primo della classe” e non l’avrebbe lasciato per Pierluigi, che allora, era un po’ imbranato. La sola volta che Pierluigi ebbe un dialogo con Ines è stato per sentirsi dire.. “Mi spiace, Pierluigi, tu non sarai mai il mio uomo. Non sei il mio tipo.” Per tutta risposta Pierluigi lanciò la sfida. “Se non posso averti come donna… ti avrò come “manichino”… per sempre.” Pierluigi aveva scelto “architettura” e si era specializzato in “manichini” per abiti femminili”. Risultato: un successo! I manichini di Pierluigi “parlavano alle persone”. Era come se dicessero. “Noi siamo il massimo della bellezza femminile…e, per noi, il tempo non passa mai.” Pierluigi era innamorato dei suoi manichini,ma … Nella vita c’è sempre un ma… Nove mesi fa, L’Architetto era a pranzo con i suoi Colleghi milanesi. Tra di essi c’era un Architetto donna, Desy, venticinque anni, bellissima. Appena Pierluigi la vide se ne innamorò. Si dice che i cinquantenni sono facili agli innamoramenti… specialmente se la donna ha venticinque anni di meno. Questa volta, però, Desy cercava il “suo uomo”, l’uomo dei suoi sogni… e (guarda il caso) quel tipo era proprio Pierluigi. L’Architetto aveva una parlantina che incantava e in un battibaleno “attaccò bottone” con la Collega… che non aspettava altro. E’ stato un “fulmine a ciel sereno”…un “amore a prima vista”… di quelli che cambiano la vita. Pierluigi propose a Desy di partire subito per Parigi dove le donne hanno un ruolo speciale. Gli Architetti non mancano di fantasia… ma Pierluigi… era “una fantasia unica”. Secondo l’Architetto, quando un uomo ed una donna si innamorano … “devono” partire subito per Parigi… e baciarsi sulla Tour Eiffel. (476)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°21952 pubblicato il 08 Febbraio 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

 

 

 
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LA CAFFETTERIA di Teresa Ramaioli

Post n°21951 pubblicato il 08 Febbraio 2016 da dinobarili
 

LA CAFFETTERIA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/02/16 alle 16:40 via WEB
LA CAFFETTERIA----Nell’antica Roma vi erano i “thermopolii”, veri e propri bar con bancone di pietra verso la strada, dove venivano servite le bevande. Attorno al 1554 nacque a Costantinopoli la “caffetteria”, e con la diffusione del caffé ne vennero aperte anche in Occidente. Il primo locale europeo sembra sia stato inaugurato ad Oxford nel 1650, ma c’è chi attribuisce il primato a Venezia (1640 ca.), seguita da Marsiglia, Parigi e Vienna. Per celebrare la popolarità e il successo della bevanda nera, ma soprattutto dell’ambiente dove essa veniva consumata, nel XVIII sec. Carlo Goldoni gli dedicava la commedia: “La bottega del caffé”. In questo periodo furono diverse le funzioni sociali attribuite alle caffetterie. In Inghilterra, alcune diedero origine agli esclusivi “club”, luogo di riunione dei gentiluomini aristocratici; in altri paesi diventarono invece spazio d’incontro della borghesia. Quando in epoca post napoleonica ci fu una maggiore fluidità fra le classi sociali, un’umanità varia iniziò a frequentare le botteghe del caffé, che diventarono così spazio privilegiato per la circolazione delle idee politiche, letterarie e artistiche più diverse. Nella metà dell’Ottocento a Parigi, capitale del lusso e del divertimento, nacquero poi i “cafè chantant” e i “caffé concerto”, dove la musica dilettava gli avventori, trasformando l’ambiente in un teatro di mondanità gaudente e cosmopolita. Nelle iconografie dei pittori impressionisti di tardo Ottocento, il caffé diventò il luogo caratteristico della vita sociale, ritrovo d’intellettuali, artisti e gente comune. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO MENEGI53

Post n°21950 pubblicato il 08 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO MENEGI53

menegi53
menegi53 il 06/02/16 alle 21:36 via WEB
Sempre bello immergersi in un racconto che scatena ricordi ed emozioni! Bello Dino! Buon fine di settimana, anche se bagnato, bello lo stesso... no? Ti abbraccio con un sorriso.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/02/16 alle 08:16 via WEB
Ciao Giovanni. Grazie del bel giudizio. La vita è tutta una sorpresa.
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 07/02/16 alle 08:17 via WEB
Ciao Giovanni. Buon Carnevale. Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/02/16 alle 07:16 via WEB
Ciao Giovanni. buon inizio settimana. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO TANMIK

Post n°21949 pubblicato il 08 Febbraio 2016 da dinobarili
 
Tag: tanmik

CIAO TANMIK

 
tanmik
tanmik il 06/02/16 alle 08:42 via WEB
"La vita è bella Se il cuor vibra, freme, soffre"- PER TE:- una dolce melodia. https://youtu.be/pBQRpwjHw3Y DINO , ti auguro con tutto il cuore un dolce week end ed una felice domenica, MIK
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/02/16 alle 07:42 via WEB
Ciao Mik. Hai ragione. la vita è bella sempre. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO FAUSTINA.SPAGNOL

Post n°21948 pubblicato il 08 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO FAUSTINA.SPAGNOL

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 07/02/16 alle 10:27 via WEB
Ciao Dino a me il carnevale piace basta che non mi costringi a mascherarmi perchè non lo sopporto. Mi piace molto guardare le maschere ma non esserne la protagonista. Mi piace andare a vedere i carri mascherati ma non nelle grandi città, troppa confusione. Qui a Conegliano li faranno martedì e siccome non sono tantissimi qualche volta ci vado. Del carnevale poi mi piacciono i dolci tradizionali, galani e frittelle anche se non bisogna esagerare. E poi l'allegria delle persone ti fa dimenticare per un po' i problemi quotidiani. Tu che ne pensi? Buona domenica, un abbraccione. Tina
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/02/16 alle 07:11 via WEB
Ciao Tina. Non tutti sono portati a mascherarsi. Il Carnevale, però, aiuta. Dino
(Rispondi)

 

 
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DELIO TESSA di Teresa Ramaioli

Post n°21947 pubblicato il 08 Febbraio 2016 da dinobarili
 

DELIO TESSA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/02/16 alle 16:41 via WEB
DELIO TESSA----Nasce nel 1886 a Milano, in via Fieno, in casa di ringhiera. Milanesi sono entrambi i genitori; Arsenio, il padre, è un bancario. Il nome Delio è quello del nonno. Nel 1895 trasloca in via Olmetto e nel 1925, alla morte del padre, in viale Beatrice d'Este 17. Si laurea in legge nel 1911, con un po' di ritardo, un po' perchè spesso malaticcio, ma forse anche per il poco interesse a questi studi, rivolgendo invece le sue simpatie alla filosofia, al cinema, alla musica, alla poesia, cui si dedica già in età giovanile, muovendosi nella tradizione milanese di Maggi e Porta, ma innestandovi modi e spiriti della poesia francese decadentista e espressionista, rielaborati però in maniera del tutto personale e curando al massimo la musicalità e le sonorità dei versi. I temi preferiti della sua poesia sono quelli della vita quotidiana del cittadino, ma anche della drammatica realtà della prima guerra mondiale nonchè quella degli "emarginati della società" (prostitute, ladri ) Carlo Linati lo descrive così: "non molto alto, minutino, sorridente da una faccetta lievemente rosata, un dente d'oro nella bocca vizza e, dietro gli occhiali (era miope) ballettanti, un po' malsicuri nella loro orbita, quei suoi occhi grigi ed acquosi, da cordiale allucinato". Vestiva un po' "demodé": nella bella stagione: pantaloni di tela bianca, solino (colletto di camicia staccabile), cravatta, maggiostrina sulle ventitrè. Se era nuvolo, portava sempre sul braccio la vecchia ombrella di suo padre. D'inverno invece indossava un paletò color tané (tabacco) La sua carriera professionale non fu una gran carriera, poca la clientela, solo sufficiente a fargli sbarcare dignitosamente il lunario. E per arrotondare si dedicò anche ad una attività giornalistica prima in provincia, poi nel Canton Ticino, dove collaborò anche con la Radio della Svizzera italiana. E poi, nel '36 collaborò al quotidiano "L'Ambrosiano" che riuniva molte delle migliori firme della nostra letteratura, con scritti gustosi, malinconicamente umoristici su figure o scorci della città, poi raccolti sotto il titolo "Ore di città". Schivo di temperamento, e' vissuto da scapolo, appartato, dopo una delusione sentimentale, col conforto della famiglia e di pochi amici che gli sono stati vicini sino alla fine (purtroppo precoce poiché una setticemia, provocata da un ritardato intervento ad un'infezione ad un dente, lo portava via il 21 settembre 1939). Per sua volontà fu sepolto in un campo comune di Musocco, ma nel 1950 il Comune di Milano gli decretò gli onori del Famedio(Cimitero Monumentalel di Milano) e, successivamente, gli intitolò una strada, da corso Garibaldi a piazza delle Crociate. Oggi Delio Tessa è considerato il più grande poeta dialettale del '900. Buona giornata Teresa Ramaioli
(Rispondi)

 

 

 

 
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