Messaggi del 13/02/2016

BUON SABATO ... DA PAVIA

Post n°22014 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

BUON SABATO …

dalla magica

PAVIA

dove tutto è poesia.

Dove il cielo è sempre blu,

il Ticino fa … glu … glu,

e tutti … amano di più.

13 febbraio 2016

“pensiero del giorno”

“Nessuno … è padrone

di sé stesso”

Dino

… sul Blog e sulla pagina

FACEBOOK

puoi trovare …

“una canzone al giorno”

“un racconto al giorno”

128 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

… aspettando San Valentino

Nada

“La canzone dell’amore”

La Festa di San Valentino riserva le più svariate sorprese. E’, si, la Festa degli Innamorati, ma è anche la Festa degli “innamorati della vita” … degli Artisti, per esempio … che sono innamorati di tutto. Basta ascoltare “La canzone dell’amore” di Nada per rendersene conto. L’amore è di un’ampiezza tale che raggiunge ogni aspetto della vita e della giornata. Nada lo dice chiaramente “L’amore devi seguirlo/ dove ti porta/ è un giardino pieno di fiori”. Ed è proprio così. L’amore è ovunque, dovunque. Ovunque ti giri e guardi. E’ nel palazzo in costruzione … nel Duomo di Milano che, iniziato nel lontano 1400, è ancora in costruzione (e non sarà mai finito). L’amore di Nada è casa e … “aspetta davanti alla macchinetta del caffè”. Cosa c’è di più bello dell’attesa? Un amore così merita un premio. Anzi, il premio c’è già … è nell’attesa. L’amore è ossigeno. L’amore è forza, è coraggio. L’amore è tutto … anche soprattutto nel giorno di San Valentino. Buon ascolto. Dino (Google: Nada – la canzone dell’amore)

 
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DORALICE racconto (488) di Dino Secondo Barili

Post n°22013 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

“un racconto al giorno”

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

488

Doralice e la leggenda del Ponte Coperto di Pavia

La Prof Doralice aveva studiato a Pavia e poi si era trasferita a Milano. All’età di quarantacinque anni, dopo aver “conquistato” una Cattedra in Lettere in un Liceo milanese e raggiunto una certa tranquillità economica, era andata in crisi. Quarantacinque anni non sono molti, ma cominciano a pesare. Una persona comincia a fare il bilancio della propria vita e se, come la Doralice, non ha ancora trovato l’uomo giusto… la crisi è assicurata. Non si tratta di una vera e propria crisi, ma l’esame del proprio passato comincia a sollevare dubbi e perplessità. Per esempio, la Prof. Doralice, quando studiava all’Università di Pavia era allegra e spensierata. Aveva parecchi compagni di corso che le facevano la corte. Effettivamente Doralice era una bellissima ragazza …e lo era ancora. Ma a quarantacinque anni “compaiono i primi preoccupanti segnali”. Lo scorso anno, la Prof li aveva notati e aveva cominciato a farsene un problema. Si era recata al Salone di Bellezza. Aveva eseguito tutti gli esercizi che “l’esperta” aveva suggerito, ma la situazione non era cambiata. I segnali c’erano …e, agli occhi della quarantacinquenne, peggioravano. Doralice ne parlò con la sua Collega di Lettere, Desy, del corso parallelo che aveva la sua stessa età. La Desy era stata chiara. “Cara Doralice, sul passare degli anni, un rimedio ci sarebbe…” La Docente di Lettere volle sapere quale. “L’amore, mia cara.” – rispose Desy – “Solo l’amore costituisce l’antidoto al passare degli anni… Però, bisogna incontrare l’uomo giusto. L’uomo che faccia sognare... e faccia perdere i sensi. Perché, cara Doralice, sono gli stimoli mentali che mantengono giovane il corpo e la mente.” La Prof incassò il colpo. Non disse nulla, ma la sua mente cominciò “lavorare”. La Docente di Lettere aveva cominciato ad osservare le donne innamorate della sua età. Avevano un bel viso sorridente e rilassato, quasi che gli anni non avessero importanza. Per esempio. C’era la sua Collega di Filosofia la quale sembrava aver scoperto il “segreto della felicità”. Spesso era a braccetto del marito… un “fusto” da fine del mondo. Parlavano. Si guardavano negli occhi. Poi… si scambiavano ammiccanti sorrisi. La Prof cominciò a farsi delle domande. “E se mi dessi da fare anch’io? Nella vita … non è mai troppo tardi.” Doralice si ricordò del tempo in cui studiava all’Università di Pavia ed aveva parecchi corteggiatori. Allora era felice… anche se uno solo era il suo ragazzo preferito. Si chiamava Riccardo, un ragazzo della sua età… un po’ timido con le donne. Infatti era sempre lei, Doralice, che cercava di farlo parlare. Un anno fa, la Docente di Lettere, decise di fare una visita alla “sua vecchia” Università di Pavia. Ufficialmente per rivedere i luoghi in cui aveva studiato… segretamente per avere notizie di Riccardo, il suo compagno di corso che, dopo la Laurea, aveva perso di vista. Si sa che quando si ritorna sui luoghi in cui si è stati felici, spesso, non si hanno le stesse sensazioni. Doralice rimase un po’ delusa. Ora, l’Università di Pavia è sparsa per tutta la città. L’antico edificio di Strada Nuova ha assunto l’aspetto della “matrona” che dispensa il suo “aureo sapere”. Che incute timore, quasi… Doralice, rimase delusa. Delle persone incontrate, nessuna assomigliava a Riccardo… “l’amore di tanti anni fa”. Si ricordò di una leggenda pavese. Diceva. “Quando vuoi incontrare qualche persona che hai perduto di vista… recati sul Ponte Coperto. Scrivi il nome della persona che cerchi su un bigliettino di carta e, una volta scritto, gettalo nella corrente del fiume”. Doralice fece ciò che diceva l’antica leggenda. Lo fece così, tanto per fare qualcosa, quasi fosse un’ultima possibilità. La Prof. stava per lasciare il Ponte Coperto quando si sentì chiamare. “Doralice. Doralice…” La Prof. si girò di scatto pensando fosse una allucinazione… Era Riccardo, il suo antico compagno di Università. Ormai uomo fatto. Un “fusto” più affascinante che mai. Ormai Doralice non aveva più scuse. L’uomo dei sogni era arrivato. Ora dipendeva da lei usare tutte le arti magiche per farlo suo … per sempre. -(488)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°22012 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI


 
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AMELIA EARHART di Teresa Ramaioli

Post n°22011 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

AMELIA EARHART

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 12/02/16 alle 19:06 via WEB
AMELIA EARHART -1928 – Atterra a Burry Port nel Galles, a bordo di un Fokker F7 Amelia Earhart. Era partita 21 ore prima insieme al pilota Stultz e al meccanico Gordon da Trepassey in Canada ed è la prima donna che attraversa l’Oceano Atlantico in volo. Quando ritorna negli Stati Uniti è ricevuta dal Presidente Coolidge alla Casa Bianca. E' ricordata come uno dei più capaci e celebrati aviatori del mondo. Nel 1932,Lady Lindy,come viene soprannominata,in quattordici ore e cinquantasei minuti vola da Terranova a Londonderry nell’Irlanda del Nord. Il 24 agosto 1932 è la prima donna a volare attraverso gli Stati Uniti senza scalo partendo da Los Angeles (California) a Newark (New Jersey). E' la prima persona ad attraversare il Pacifico da Oakland in California ad Honolulu nelle Hawaii. Nel 1937(ha quasi 40 anni), vuole essere la prima donna a fare il giro del mondo in aereo. Dopo un tentativo fallito, il 1º giugno dello stesso anno, insieme con il navigatore Frederick J. Noonan, parte da Miami e comincia la trasvolata di ben 29.000 miglia che la porterà a San Juan in Porto Rico e poi, seguendo la costa nord-orientale del Sud America, verso l’Africa e quindi in India. Il 29 giugno arrivano a Lae in Nuova Guinea, e mancano solo 7.000 miglia per arrivare alla conclusione del viaggio. Tutto quello che è superfluo nell’aereo viene abbandonato per far posto a più carburante . Le mappe che Noonan ha a disposizione non si sono dimostrate molto precise, ma sono vicini all’isola di Howland, dove si trova la guardia costiera con la quale sono in contatto radio. All’alba del 2 luglio Amelia Earhart chiama alla radio: “Dobbiamo essere sopra di voi ma non riusciamo a vedervi. Il carburante sta finendo…“. La guardia costiera perde i contatti .L’aeroplano si perde e precipita ad una distanza fra 35 e 100 miglia dall’isola di Howland. Il Presidente Roosevelt autorizza le ricerche con l’impiego di nove navi e 66 aerei. Le ricerche vengono interrotte il 18 luglio dopo aver cercato su una superficie di 250.000 miglia quadrate di oceano.Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO GABBIANO642014

Post n°22010 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO GABBIANO 642014

gabbiano642014
gabbiano642014 il 12/02/16 alle 11:10 via WEB
Ti auguro un buon fine settimana Dino!Patty
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/02/16 alle 16:54 via WEB
Ciao Patty. La settimana è quasi finita. Buon pomeriggio. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 12/02/16 alle 16:55 via WEB
Ciao Patty. Il sabato è il più bel giorno della settimana. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 13/02/16 alle 07:10 via WEB
Ciao Patty. Buon San Valentino. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO EMMEGRACE

Post n°22009 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO EMMEGRACE

EMMEGRACE
EMMEGRACE il 12/02/16 alle 09:00 via WEB
Buongiorno, Dino. Grande canzone piena di passione. Io ne propongo un'altra più ritmata del famoso Quartetto...Che ne dici? https://www.youtube.com/watch?v=oh0muFIoI5M
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/02/16 alle 09:29 via WEB
Ciao Grace. Bello il tuo suggerimento. Valide le due versioni. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 12/02/16 alle 16:52 via WEB
Ciao Grace. la canzone italiana è ... patrimonio dell'umanità. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 13/02/16 alle 07:07 via WEB
Ciao Grace. Buon sabato. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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PAVIA

Post n°22008 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

Pavia … e le vecchie cartoline

I cambiamenti di una città si notano soprattutto quando si vedono le vecchie cartoline. Allora, ci si accorge di come è cambiata una città … Come, del resto, cambiano le persone nel corso degli anni. Cosa fare? Prenderne atto. Fare le dovute riflessioni … e godere il presente. Perché? … “la vita è adesso” (9) Dino

 
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CIAO GABBIANO642014

Post n°22007 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO GABBIANO642014

gabbiano642014
gabbiano642014 il 12/02/16 alle 11:09 via WEB
Buongiorno Dino.."la Vita è fatta di attese"...Nell'attesa la comprensione..
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/02/16 alle 16:53 via WEB
Ciao Patty. la vita è fatta di comprensione ... e di aiuto reciproco. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 12/02/16 alle 16:53 via WEB
Ciao Patty. Buon pomeriggio. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 13/02/16 alle 06:54 via WEB
Ciao Patty. Buon sabato. Dino
(Rispondi)

 

 
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CHE COS'E' PAVIA ?

Post n°22006 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

Che cos’è Pavia?

Un sogno? Una realtà? Forse, tutte e due le cose. Che cos’è, infatti, una città? Un insieme di vite, di passioni, di desideri, di gioie … e, qualche volta, di altre cose. Le passioni, però, sono il colore della città … di Pavia, una città come tante altre … una città diversa dalle altre.(11) Dino

 
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CIAO TANMIK

Post n°22005 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 
Tag: tanmik

CIAO TANMIK

tanmik
tanmik il 12/02/16 alle 07:26 via WEB
“Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.” Pablo Neruda http://it.123rf.com/photo_6148881_canna-da-pesca-pescatore.html A volo un abbraccio grande,
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 12/02/16 alle 09:27 via WEB
Ciao mio. Bel commento. Grazie della visita. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 12/02/16 alle 16:51 via WEB
Ciao Mik. Buon pomeriggio. Qui piove. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 13/02/16 alle 06:49 via WEB
Ciao Mik. Buon sabato. Dino
(Rispondi)

 

 
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IDROSCALO PAVESE di Teresa Ramaioli

Post n°22004 pubblicato il 13 Febbraio 2016 da dinobarili
 

IDROSCALO PAVESE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 12/02/16 alle 19:07 via WEB
L’IDROSCALO PAVESE— L’idroscalo fu voluto dalla Società Aerei di Trieste e progettata da Giuseppe Pagano Pogatschnig. Il progetto strategico era di collegare Torino con Trieste, prevedendo una tappa intermedia per le operazioni di assistenza al volo: la tappa intermedia scelta fu Pavia. Trieste disponeva di una base logistica galleggiante per voli di idroscivolanti e in breve tempo fu sostituita da una struttura fissa. Torino, sfruttando il percorso fluviale del Po, nell'area del Valentino, realizzò un idroscalo fluviale fra il ponte Umberto e il Ponte Isabella. I lavori per la costruzione dell'idroscalo pavese iniziarono nell'Aprile 1925 e, solo 1 anno dopo, fu inaugurato, il primo aprile 1926, da Mussolini. L'imponente costruzione, appoggiata su pilastri alti 7 metri, rappresentò uno dei primi esempi di architettura razionalista a Pavia. La moderna struttura pavese era lo scalo intermedio della prima linea aerea regolare italiana per il trasporto passeggeri e aveva un numero civico, il n. 51 del Lungo Ticino Sforza. L’itinerario prevedeva la partenza da Torino, tappa a Pavia, partenza per Venezia, breve tappa nella città lagunare e quindi arrivo a Trieste. Il giorno successivo il viaggio inverso. Il percorso completo era di quasi 600 chilometri e il costo per passeggero di poco superiore alle 350 Lire. La sosta a Pavia era necessaria per poter effettuare le operazioni di rifornimento carburante e le verifiche tecniche all'idroscivolante, durante tale sosta ai passeggeri era offerta la possibilità di potersi ristorare nella struttura dell'idroscalo grazie alla presenza di un ottimo ristorante. Poiché la carlinga dei velivoli non veniva ancora pressurizzata e vi erano abbondanti spifferi, ai viaggiatori, inclusa nel biglietto, veniva offerta una coperta e una borsa dell'acqua calda per difendersi dal freddo e dei batuffoli di ovatta per attutire il rumore del motore posizionato sulle loro teste. La Tappa pavese sulla linea Torino - Trieste rappresentò una importante risorsa per le necessità di comunicazione di buona parte della Lombardia al punto che Milano si collegò con l’Idroscalo di Pavia tramite autocorriere che arrivavano e partivano in coincidenza con i voli. Naturalmente il servizio aereo, oltre al trasporto passeggeri garantiva il rapido trasferimento della posta e delle merci di piccole dimensioni. All' inizio degli anni 50, con la nascita di aeroporti terrestri, l'attività pubblica degli idroscali fu sospesa. Saluti da Pavia Teresa Ramaioli
(Rispondi)

 

 
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