Messaggi del 22/02/2016

BUON LUNEDI' ... DA PAVIA

Post n°22118 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

BUON LUNEDI’ …

dalla magica

PAVIA

dove tutto è poesia.

Dove il cielo è sempre blu,

il Ticino fa … glu … glu,

e tutti … amano di più.

22 febbraio 2016

 “pensiero del giorno”

“Chi scrive … scrive per chi legge … non per sé stesso”

Dino

… sul Blog … e sulla pagina

FACEBOOK

puoi trovare …

*

 “il racconto del giorno”

497 “Ilaria e l’antiquariato”

*

137 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

Peppino Gagliardi

“Che vuole questa musica stasera”

Febbraio è il mese delle novità. Nessun giorno è uguale al precedente perché la natura ha fretta. A differenza degli uomini e delle donne … la natura sa che deve andare avanti. Indietro non si torna … mai e … nessun febbraio è (e sarà mai) come quello dell’anno prima. Ecco perché ogni persona dovrebbe farsene una ragione e vivere l’oggi … come il più bel dono ricevuto dal Sommo Regista. Si sa, però, che ogni persona ha la sua storia … e spesso dimenticare non è possibile. Basta vedere le canzoni. Spesso gli Autori sono dei nostalgici incalliti. Come Peppino Gagliardi con la sua canzone “Che vuole questa musica stasera” Infatti, cosa vuole? “Vorrei sentire ancor le tue parole …” La voce è qualcosa di magico, unico, inconfondibile, indimenticabile. Nella voce c’è l’anima della persona. “Quelle parole che non sento più” La natura, però, insegna che la vita è amore … un amore che non muore mai … ma si trasforma … (in una canzone?) e si rinnova come in questo febbraio che regala manciate di viole ai margini del bosco. Dino

 
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DIEGO E LA RAGAZZA DEL VESTITO ROSSO di Dino Secondo Barili

Post n°22117 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

Racconto del 22 febbraio

Diego e la ragazza del vestito rosso

Ci sono persone che sono nate a Pavia e poi, per le più svariate ragioni, hanno lasciato la città per altri lidi. Diego è uno di quelli. Nato a Pavia … ci è rimasto per i primi dieci anni, poi si è trasferito con la famiglia sulla Riviera Ligure. Tuttavia, Diego non è stato capace di dimenticare la “sua” Pavia. Appena ha avuto una sua indipendenza economica, ogni anno, visita la città dove è nato. Rivede il Regisole, il Duomo, Piazza della Vittoria, Strada Nuova, l’Università … il Palazzo del centro storico dove ha vissuto i suoi primi dieci anni. A quarant’anni non ha ancora trovato la donna del cuore … quella capace di fargli perdere i sensi. Una settimana fa, però, Diego era a Pavia per l’annuale visita alla “sua” città. Si trovava davanti al Palazzo che ha abitato. Ha sentito un’irresistibile voglia di rivedere l’appartamento in cui ha vissuto i suoi primi dieci anni. Ha deciso. Come un automa, senza pensarci … è salito le scale, ha suonato il campanello e … Ha aperto la porta una bellissima ragazza bionda, vestita di rosso … alta occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Non ha avuto neanche il tempo di parlare. … “Oh, finalmente sei arrivato … Sapessi da quanto tempo ti aspettavo … Adesso possiamo iniziare il nostro favoloso viaggio intorno al mondo”. Dino

 
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ILARIA E L'ANTIQUARIATO racconto (497) di Dino Secondo Barili

Post n°22116 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

497

Ilaria

Ilaria, cinquant’anni, bellissima donna, commessa presso un Negozio di Moda Femminile a Milano, un anno fa era negli affanni. Causa la crisi economica, la Direzione del Negozio presso cui lavorava, aveva “avvisato” il personale di cercare altri sbocchi occupazionali in vista di una possibile riduzione del numero dei dipendenti. Ilaria si rese conto che doveva darsi da fare. Il suo lavoro era tutta la sua vita… visto che, dal punto di vista sentimentale, le cose “non” erano andate bene. Diciamo, anzi, che erano andate proprio male. Delle tre relazioni iniziate, nessuna aveva superato l’anno di vita. Colpa di Ilaria? Colpa dell’altro? Difficile dirlo. Forse, Ilaria aveva sbagliato … ogni volta “cavallo” (come si dice in gergo). Forse, la sfortuna aveva giocato a favore della cinquantenne. Ilaria, però non si era persa d’animo. Non aveva fatto come la sua collega Eugenia, quarant’anni, che si era messa a piangere. Ilaria ci pensò un giorno e una notte. Da anni, Ilaria, era appassionata di oggetti di antiquariato. Frequentava le Mostre. Insomma, si era fatta una cultura nel settore. Accanto al Negozio dove lavorava Ilaria, c’era un piccolo negozio di antiquariato che vendeva un po’ di tutto. Il Proprietario del Negozio, il Signor Antonio, era un vecchio Signore sulla settantina, vedovo, senza figli. Nei momenti liberi dal lavoro, Ilaria passava volentieri dal Signor Antonio per fare quattro chiacchiere. Tra i due era nata una certa simpatia. Si vedeva lontano un miglio che erano due “patiti degli oggetti di antiquariato”. Più di una volta, Ilaria e Antonio si erano trovati per visitare Mostre del settore. Appena Ilaria ebbe conoscenza della possibile “riduzione del personale” ne parlò con il Signor Antonio. Questi, non si lasciò sfuggire l’occasione. “Perché non vieni a lavorare da me? Ho settant’anni. E’ ora e tempo che vada in pensione… ma non voglio “lasciare” questo luogo in cui ci ho passato la vita. Tu assumeresti la gestione del Negozio …ed io mi godrei i miei settant’anni “visitando” le meraviglie di Milano.” Quando la domanda e l’offerta si incontrano gli accordi sono facili da concludere. Anche Ilaria voleva cambiare vita. Non ci teneva affatto ad essere senza lavoro da un giorno all’altro. Si licenziò dal Negozio di Moda Femminile ed assunse la gestione del Negozio di Antiquariato. Ormai il salto era fatto. Con l’aiuto ed il consiglio di Antonio, Ilaria inizio un nuovo percorso lavorativo. Quando si inizia una nuova attività la mente va in “ebollizione”. Si vorrebbero fare mille cose. Il Negozio del Signor Antonio aveva cambiato aspetto. Era diventato quello di Ilaria la quale metteva in risalto gli oggetti … come fossero “abiti femminili” con quel tocco di civetteria che non guasta mai. Gli affari presero un’altra piega. Anche il Signor Antonio ne fu soddisfatto. “Ho lasciato il Negozio in buone mani” – diceva spesso. Un sabato mattina, Ilaria aveva da poco aperto quello che considerava ormai il “suo piccolo regno”. Davanti alla vetrina si fermò un Signore alto, fisico perfetto, sguardo da intenditore, sui sessant’anni. Il Signore guardò, osservò, si guardò…alla fine entrò. “Scusi, Signora, è suo questo Negozio?” Ilaria rispose di si. “Mi presento. Sono il Signor Federico. Antiquario a Lugano nel Canton Ticino. Sono rimasto affascinato dalla sua vetrina. Dal modo in cui valorizza gli oggetti. Inoltre, sono alla ricerca di un “approdo a Milano”. Cosa ne dice se facessimo quattro chiacchiere in proposito?” Ilaria aguzzò la vista, l’ingegno… e tutti suoi sensi. Si rese conto che stava per accadere qualcosa di importante. La cinquantenne si stava, forse, giocando il suo futuro. Dopo diversi incontri ormai, Federico e Ilaria si davano del tu. Erano entrati in confidenza e stavano per concludere “un affare”. A cinquanta/sessant’anni, però, ogni persona parte dalla “sua” esperienza personale. Ilaria voleva qualcosa in più di una semplice “transazione commerciale”. Federico era il suo tipo d’uomo. Perché non tentare? Ilaria propose a Federico una serata a Teatro. Dopo la serata….una cena a lume di candela… Infine… una notte nello stesso letto. Risultato. Da quel momento… i due sono diventati molto di più di “semplici Antiquari con un Negozio a Milano ed un altro a Lugano”. Ora, c’era “il tutto… e il tutto di più”. - (497)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°22115 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 

 

 

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°22114 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 21/02/16 alle 14:06 via WEB
PALAZZO BRERA -Nel cortile di Palazzo Brera c'è un’imponente scultura in bronzo (è alta quasi 3 metri e mezzo): Napoleone Bonaparte, immortalato da Antonio Canova . Canova (artista ufficiale della famiglia Bonaparte) tra il 1803 e il 1806 lavora a una scultura colossale in marmo di Napoleone. Preferisce ritrarlo in nudità eroica, come nei modelli dei principi ellenistici, con il significato allegorico di Marte pacificatore. Eugenio di Beauharnais, vicerè del Regno d’Italia, ne commissiona una replica in bronzo (1807) da esporre a Milano all’interno della Real Galleria di Brera, che si sarebbe dovuta inaugurare il giorno del 40° compleanno di Napoleone, il 15 di agosto del 1809. Il primo tentativo di fusione della statua fallì, così Beauharnais acquisì a Padova uno dei calchi in gesso (ne esistevano 5), lo stesso che si trova oggi in una delle Sale Napoleoniche della Pinacoteca . Stendhal disse di Canova che non aveva imitato i greci, ma aveva inventato una nuova bellezza, Napoleone non gradì questa interpretazione della sua figura e quando ricevette la statua marmorea a Parigi, nel 1810, impedì che venisse esposta al pubblico. Dopo la decisiva battaglia di Waterloo nel 1815, quella stessa statua venne acquistata dal governo inglese, per donarla a lord Wellington, vincitore di Napoleone (conservato ancora oggi alla Aspley House, a Londra). La copia bronzea realizzata a Roma ,fu terminata nel 1811, e l’anno seguente arrivò a Milano. Ma la fortuna di Napoleone era ormai cambiata. Si pensò di sistemare il monumento a Napoleone nel cortile del Palazzo del Senato, si propose poi di situarla nel primo cortile del Palazzo di Brera; il Ministero dell’Interno approvò la scelta, ma sia il bronzo che il gesso vennero dimenticati nei depositi . Da qui riemerse nel 1859, dopo la visita in città di Napoleone III, a conclusione della 2° guerra d’indipendenza italiana. La statua fu eretta su un basamento provvisorio nel cortile di Brera, e nel 1864 fu inaugurata con l’attuale basamento in granito e in marmo di Carrara ornato con aquile e festoni di bronzo.Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO TINA ... FAUSTINA SPAGNOL

Post n°22113 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO TINA ... FAUSTINA.SPAGNOL

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 22/02/16 alle 06:34 via WEB
Buon inizio settimana Dino. Si dice che chi scrive lo fa per sè stesso, io lo facevo prima di avere il blog e lo faccio ancora. Dipende da quello che si scrive; ci sono cose che mettiamo su un foglio per noi, per andare a rileggerle nel tempo e ce ne sono altre che è bello condividere con altre persone, mettersi a confronto, vedere di quello che si è capaci: una sfida con sè stessi insomma. Io credo che chi scrive lo faccia per tutti e due i motivi. Un abbraccio. Tina
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:57 via WEB
Ciao Tina. il tuo commento merita una attenta riflessione. Scrivere fa bene alla salute ... ed è un piacevolissimo divertimento. (continuo dopo). Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO PSICOLOGIAFORENSE

Post n°22112 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO PSICOLOGIAFORENSE

psicologiaforense
psicologiaforense il 21/02/16 alle 21:57 via WEB
Ti auguro di cuore, carissimo DINO, una settimana felice ricca di appaganti soddisfazioni. Giuliana
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:49 via WEB
Ciao Giuliana. grazie della visita. Passo dal tuo bellissimo Blog. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:50 via WEB
Ciao Giuliana. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 21/02/16 alle 21:58 via WEB
Non vedo il mio commento, forse l'ho cancellato?
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:50 via WEB
Ciao Giuliana. il Blog è moderato. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO MONELLACCIO19

Post n°22111 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO MONELLACCIO19

monellaccio19
monellaccio19 il 21/02/16 alle 11:53 via WEB
Un saluto velocissimo Dino. Buona domenica.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:48 via WEB
Ciao Carlo. Un saluto da Pavia per la tua bellissima Bari. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:48 via WEB
Ciao Carlo. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO PAOLO ... FRAGGINA

Post n°22110 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 
Tag: Menser

CIAO PAOLO

Menser
Menser il 21/02/16 alle 11:03 via WEB
Buona giornata , splendida Roma , ma l'italia è bella dappertutto , non è usurpato il nome il bel Paese. Buon proseguimento per tutti gli Amici Paolo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:46 via WEB
Ciao Paolo. Hai ragione. Roma è Roma. L'Italia è l'Italia. Per quanto ci sia gente che ne parli male ... tutti vengono qui. Chissà come mai. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:47 via WEB
Ciao Paolo. continua a scrivere e a commentare. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO EMMEGRACE

Post n°22109 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO EMMEGRACE

EMMEGRACE
EMMEGRACE il 21/02/16 alle 10:56 via WEB
Quel romanaccio di L. Fiorini canta quel brano con "nonchalance" come se passeggiasse nella sua città. Molto bella ogni volta che si ascolta! Buona domenica, Dino!! Er sole ce bacia, annamo bene!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:43 via WEB
Ciao Grace. Proprio così. Quel romanaccio di Lando Fiorini è uno dei grandi "ciceroni di Roma", una guida turistica perfetta. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:44 via WEB
Ciao Grace. Roma si può cantare in mille modi ... certo che Lando Fiorini ha una bella voce. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DA CREMONA

Post n°22108 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 21/02/16 alle 09:56 via WEB
Ciao Dino! Mi piace molto il tuo pensiero sulla natura che merita di essere osservata perché è la meraviglia delle meraviglie. Grande voce di Lando Fiorini come è splendida la canzone che proponi. Ottimo il tuo pensiero del giorno! “Mai far diventare difficili le cose facili” Buona domenica da Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:40 via WEB
Ciao Antonella. Grazie del bellissimo commento. Solo coloro che vivono in provincia, in mezzo al verde della campagna può apprezzare certe cose. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:41 via WEB
Ciao Antonella. Buona e felice giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO LAURA ... LASCRIVANA

Post n°22107 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

CIAO LAURA ... LASCRIVANA

lascrivana
lascrivana il 21/02/16 alle 09:19 via WEB
Io adoro il verde brillante dell'erba da fieno sulle colline, nel mese di Febbraio. Buona domenica Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:37 via WEB
Ciao Laura. il prato verde è ... il paradiso in terra. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 22/02/16 alle 06:38 via WEB
Ciao Laura. il mondo della campagna non ha paragoni ... Nessuna città può eguagliarlo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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LA NASCITA DELLE ORCHIDEE di Teresa Ramaioli

Post n°22106 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da dinobarili
 

LA NASCIATA DELLE ORCHIDEE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 21/02/16 alle 14:07 via WEB
LA NASCITA DELLE ORCHIDEE –Leggenda--C'era una volta Orchide, un giovinetto bellissimo, che all'inizio dell'adolescenza vide mutare progressivamente il suo corpo: inizialmente gli spuntarono due floridi seni, poi l'intera figura si modellò con curve sinuose che resero impossibile definirne il sesso. Per questo suo particolare aspetto, ragazzi e ragazze lo sfuggivano, trovandolo così ambiguo e diverso da tutti: un ermafrodito. Il suo stesso carattere iniziò a presentare lati dissonanti, talora timido e introverso, talaltra aggressivo e impudico, come le divinità dell'amore. Ben presto, tutto questo gli diventò assolutamente insopportabile. Decise, allora, di porre fine alle sua stessa esistenza, gettandosi da una rupe. Sul prato che vide il suo bel corpo infrangersi al suolo tra macchie e rivoli di sangue, qualche dio pietoso fece nascere d'incanto una miriade di fiori diversi, simili per la loro splendida originalità: le orchidee. A ricordo di quella tragica fine, ma forse, più semplicemente, perché nelle orchidee sono celati sia i segni della virilità, sia quelli della femminilità, gli efebi ateniesi portavano sul capo coroncine di orchidee intrecciate; così adornati e vestiti di bianco, colore simbolo della purezza, cantavano le lodi ai loro dei. Forse, a quegli stessi dei che avevano assicurato la memoria del bellissimo Orchide con quei fiori magnifici che conosciamo con il nome di orchidee. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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