dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 21/03/2016
BUON LUNEDI’ …
dalla magica
PAVIA
dove tutto è poesia.
Dove il cielo è sempre blu,
il Ticino fa … glu … glu,
e tutti … amano di più.
21 marzo 2016
“pensiero del giorno”
“Chi semina vento …
raccoglie tempesta”
Dino
… sul Blog … e sulla pagina
puoi trovare …
“il racconto del giorno”
525
“L’importanza dell’amicizia”
*
163 “una canzone al giorno”
“Giro d’Italia … in Musica”
Claudio Villa
“L’amore sotto la Luna”
Il lunedì è da sempre una giornata drammatica. Per parecchie persone è un giorno da cancellare dalla settimana. Non si può. Allora, è meglio tenerselo amico e cantare una canzone. Per esempio. Claudio Villa “L’amore sotto la Luna”. Canta il grande Claudio ... C’è gente che va in cerca di successo … mentre “Lui” (il Claudio nazionale) si sente un Re quando è abbracciato al suo grande amore. E allora? “Ce ne andiamo a far l’amore sotto Luna” Cosa c’è di meglio? “Passo passo arriveremo fino al laghetto” E Poi? “ci daremo un bel bacetto” Ed è solo l’inizio. “Tutti e due nell’oscurità pensa quanta felicità” A volte per essere felici ci vuole poco … anche al lunedì. Ecco perché … “la Luna strizzando l’occhio sorriderà” … dice … viva il lunedì … e tutti gli altri dì. Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del giorno
525
L’importanza dell’amicizia
E’ noto che per vivere bene (specialmente in periodo di crisi) è indispensabile l’amicizia, avere tanti amici. E’ altresì risaputo che l’amicizia non si “compra al mercato”… è un “reciproco affetto costante e operoso tra persona e persona”. Soprattutto è “un rapporto” che si costruisce nel tempo. Non si diventa amici da un giorno all’altro come quando si va al mercato “a comprare le mele”. Ne parlavano ieri mattina, tre pensionati in un Bar di Piazza della Vittoria a Pavia. Alfredo, 80 anni, Michele, 75 anni, Giovanni, 71 anni. Il discorso era stato tirato in ballo da Giovanni il quale era un po’ arrabbiato con una sua coetanea e vicina di casa: Elvira. L’Elvira, 71 anni, vedova, si lamentava in continuazione perché era sola, e nessuno la guardava e chiacchierava con lei… nemmeno Giovanni (suo vicino di casa) che conosceva da una vita. Il coetaneo e vicino di casa aveva le sue buone ragioni. Giovanni, ogni volta che sentiva la stessa lamentela si arrabbiava dentro di sé, ma non diceva niente. Ieri mattina, invece, era sceso dal letto con il piede sinistro ed aveva risposto per le rime alla vicina di casa. “Elvira, è inutile che ti lamenti ora. Sei sola perché lo hai voluto tu… e se devo essere sincero, ti sta pure bene. Quando eri giovane, bella e piena di vita, guardavi tutti dall’alto in basso… come tu fossi la regina in persona… (compreso il sottoscritto). Anzi, se qualche volta mi azzardavo a salutarti … mi guardavi come dire “ma tu chi sei?”. Poi gli anni sono passati… la bellezza è sfiorita… i casi della vita sono stati tanti… Ora… non ho più tempo io… a chiacchierare con te. Vado a chiacchierare con i miei amici Alfredo e Michele con i quali ho condiviso molte ore nel corso degli anni. Con loro ho parlato di tutto. Ci siamo confidati nei momenti in cui era necessario uno sfogo.” L’Elvira era rimasta male, ma, in fondo, se la era cercata. Michele colse la palla al balzo. “Hai ragione, Giovanni. Molte persone, anziché lamentarsi, dovrebbero farsi l’esame di coscienza. Vedere cosa hanno seminato nella vita. Ricordi Candido? Quell’impiegato di quell’Ente Pubblico che faceva fatica a guardarti in faccia? Tutte le volte che ponevi una domanda … faceva fatica a far uscire le parole di bocca? Ora è in pensione. Lo vedo sempre solo, testa bassa, che cammina per Corso Cavour. Non ho mai visto una persona rivolgergli la parola. Se fosse stato un più umano. Se fosse stato meno superbo e più disponibile verso le persone… oggi, forse, qualcuno potrebbe rivolgergli un saluto. Anzi, ho visto persone che quando lo incrociano, fanno finta di soffiarsi il naso e lo ignorano come fosse lebbra. Non si dice di essere amici di tutti e con tutti… si tratta di avere un minimo di umanità. Se, poi, ci sono gli amici ben vengano… Diceva un proverbio asiatico: “Un uomo è fortunato quando ha pane e amici.” Alfredo, 80 anni, non aveva ancora parlato… ma non aveva perso una parola. Volle dire la sua. “In tanti anni ho imparato una lezione … gli amici sono come la salute… ci si accorge della loro importanza… il giorno in cui vengono a mancare” - (525)
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LA CAPANNA DELLO ZIO TOM
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANDRIX 110367
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CIAO MARACICCIA
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CIAO SEMPLICELUCREZIA
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CIAO NINA.MONAMOUR
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CIAO SEMPLICELUCREZIA
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CIAO MARACICCIA
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L'INSALATA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 19/03/16 alle 13:24 via WEB INSALATA-LATTUGA--Lattuga: ma chi si nasconde in mezzo alle sue foglie verdi? Una leggenda vuole vi abbia cercato rifugio Adone, trafitto a morte da un cinghiale: insalata simbolo dunque di morte, ma non per Pitagora. Così narra la leggenda di Adone che, fattosi giovanotto, divenne talmente bello da essere conteso tra Afrodite e Persefone. Una disputa che gli costò la vita: Ares, geloso delle attenzioni rivolte dalle dee al ragazzo, si trasformò in cinghiale e lo colpì a morte mentre Adone cercava rifugio proprio in una pianta di lattuga. Insalata simbolo dunque di morte per gli antichi greci: ma non per tutti. C’era chi credeva che vedere in sogno una lattuga fosse il preannuncio di una disgrazia, ma non Pitagora e i suoi discepoli che l’utilizzavano nella propria dieta per le sue virtù. Ritenevano infatti che la lattuga favorisse la contemplazione e la concentrazione nei riti religiosi. In epoca imperiale Augusto, gravemente ammalato, senza la possibilità di terapie curative, venne salvato da un medico che lo curò con la lattuga. Da allora in poi questo cibo non mancò mai sulla mensa dell’imperatore, diventando di moda tra i Romani. All’inizio l’usanza era di servirlo in chiusura di pasto, come conciliatore del sonno, poi divenne antipasto, perché gli fu riconosciuta la proprietà di aprire lo stomaco e stimolare l’appetito. Buon appetito, ciao Teresa Ramaioli |
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