dino secondo barili - ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)

Messaggi del 11/05/2016

BUON MERCOLEDI' ... DA PAVIA

Post n°23430 pubblicato il 11 Maggio 2016 da dinobarili

Tag: Addormentarmi così, Adriano Celentano, Dino Secondo Barili

BUON MERCOLEDI’

… dalla magica

PAVIA

dove tutto è fantasia

il cielo è sempre blu

il Ticino fa glu … glu

e tutti

amano di più.

11 maggio 2016

Pensiero del giorno

“La Felicità non si compra e non si vende. La Felicità si dona”

Vedi … Blog

Dino Secondo Barili

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“racconto del giorno”

576

“Lucia e il cinquantenne timido”

214 “una canzone al giorno”

Adriano Celentano

“Addormentarmi così”

Le belle giornate iniziano al mattino con il sole all’orizzonte e l’azzurro del cielo. Ci si accorge subito come iniziano. I primi sentori si hanno dalle persone che si incontrano. Se poi si è innamorati allora non occorre altro che la persona amata e una bella canzone come quella di Adriano Celentano “Addormentarmi cosi” Come? “Addormentarmi così/ fra le tue braccia” Cosa c’è di meglio? Il bello viene subito dopo … “mentre tu baci/ mi baci sempre più” Qui non c’è santo che tenga. Il vento della passione arriva a grandi passi … “labbra sulle labbra/ per non svegliarmi più” A questo punto bisogna mettere un freno agli Autori della canzone. Chi va a lavorare? Nessuna risposta. “Bocca a bocca/ cuore a cuore …” Meglio fermarci qui … con un buon mercoledì. Dino

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LUCIA E IL CINQUANTENNE TIMIDO racconto (576) di Dino Secondo Barili

Post n°23429 pubblicato il 11 Maggio 2016 da dinobarili

Tag: Dino Secondo Barili, Il cinquantenne timido, Lucia e, racconto 576

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

576

Lucia e il cinquantenne timido

La Primavera, a volte, fa miracoli… ma bisogna aiutarla. Ne sapeva qualcosa la Dott. Lucia, una quarantenne Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, ma abitante a Pavia. L’impegno di Lucia nell’Agenzia era spesso ossessivo. Un anno fa, aveva deciso. Avrebbe dato priorità all’amore… e non ci sarebbero stati motivi validi per impedirlo. Come idea non era male… Tra il dire e il fare, però, ci sta spesso di mezzo il mare. La Dott. Lucia aveva messo da tempo gli occhi sul Dott. Raffaele, cinquantenne, Dirigente di un Laboratorio di Analisi abitante nel suo stesso Palazzo a Pavia. Il Dott. Raffaele era un bell’uomo… nulla di eccezionale, ma a Lucia piaceva. Tipo educato, gentile. Non mancava mai di salutare. Di dire due parole … sul tempo. Mai una volta, però, che fosse andato più in là del caldo e del freddo, della pioggia e del solleone. Lucia non perdeva occasione per incrociare Raffaele, ma ogni sforzo era vano. Non riusciva a trovare l’argomento con il quale avviare un dialogo. La Dirigente pensò di parlarne al suo Medico di Fiducia e Psicologo, Dott. Felice. A volte, i medici conoscono “strade” che i comuni mortali ignorano. In un primo tempo il Dott. Felice prese il discorso alla larga con termini scientifici molto ricercati. La Dott. Lucia, invece, voleva arrivare al sodo. “Dottore, come devo fare per avviare il discorso con una persona che sembra aver paura a parlare con una donna?” Il Dott. Felice comprese il problema. “Vede, Dott. Lucia, parecchi uomini soffrono di timidezza. Non timidezza in generale, ma timidezza a parlare con una donna… specialmente quando si entra nella sfera dell’intimità. In quel caso, la soluzione del problema sta nell’inventiva e nella fantasia della donna. Nel far sentire a suo agio il soggetto in questione. Ogni donna ha il suo metodo. Un metodo sicuro è… “dove non arriva lui …deve arrivarci lei.” La Dott. Lucia, si rese conto di aver davanti una sfida. Essendo caparbia oltre ogni limite, decise per la sfida all’ultimo colpo. Il Dott. Raffaele, era un abitudinario, preciso in ogni sua azione. Vivendo solo nel suo appartamento osservava ogni possibile disposizione del regolamento condominiale. Ogni problema aveva una risposta nel Regolamento di Attuazione Per esempio. Il Dott. Raffaele aveva chiesto e ottenuto di innaffiare alcuni fiori del giardino di cui era appassionato coltivatore. Lucia, si informò dei fiori e delle loro specificità. Un sabato mattina, di un anno fa, Lucia fece finta di trovarsi “per caso” nel luogo e nell’ora in cui Raffaele innaffiava i suoi fiori prediletti. Dopo i soliti complimenti e convenevoli la quarantenne accennò ad un particolare interessante. “Lo sai Raffaele che ho scoperto una varietà dei tuoi fiori sulle rive del fiume Ticino? Forse, mi sbaglio, ma secondo me si tratta di una variante selvatica molto interessante.” Per il cinquantenne Raffaele è stato come accendere un interesse inaspettato. “E, dove hai visto un simile esemplare?” Lucia, aveva trovato la strada… anzi, il sentiero. Perché, per raggiungere una simile rarità era necessario seguire uno dei piacevoli sentieri che costeggiano il Fiume Ticino a Pavia. Quello stesso sabato mattina. Lucia e Raffaele si inoltrarono spediti in uno di quei sentieri d’incanto. La quarantenne era intenzionata a farsi abbracciare. Il sentiero seguiva la riva del fiume e lambiva l’acqua. Bastava un piede messo a caso per finire nella corrente. Con noncuranza, Lucia si appoggiò ad un giovane salice. La pianta si piegò e la donna finì con un piede nell’acqua. Si mise a urlare, a chiedere disperatamente aiuto. “Raffaele aiutami. Raffaele aiutami.” In effetti il salice è una pianta pieghevole, molto resistente, Se una persona mantiene la presa, la pianta ha una resistenza incredibile. Raffaele intervenne immediatamente. Lucia lo ringraziò con un bacio. Si vedeva, però, che non era un bacio di ringraziamento. Il cinquantenne divenne rosso in volto come un peperone… ma gradì la sorpresa. Lucia, intanto, non si era preoccupata di abbottonare la camicetta che, apertasi, mostrava vistosamente seni bellissimi. Indicò il fiore che si trovava a poco distanza. Raffaele, ormai frastornato da tanta abbondanza (bacio, seni, fiore) era andato in estasi. Non sapeva più dove guardare. Il fiore attirava, i seni avevano la calamita …e le labbra di Lucia mettevano il fuoco nelle vene. Il timido (ma non troppo) Dott. Raffaele si sarebbe arenato… nel dubbio, se la Dott Lucia non avesse avuto le idee chiare. Le sue labbra avevano sete di baci, baci veri, reali, lunghi ed appassionati. Il fiore poteva attendere. I seni bellissimi erano sempre lì… ma i baci no. I baci sono emozioni… Adesso… o mai più. -(576)

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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°23428 pubblicato il 11 Maggio 2016 da dinobarili

Tag: disegno di Teresa Ramaioli

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°23427 pubblicato il 11 Maggio 2016 da dinobarili

Tag: Teresa Ramaioli

MILANO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 10/05/16 alle 13:23 via WEB

PIAZZA DELLA REPUBBLICA --MILANO--Fino al periodo di dominio degli austriaci, Piazza della Repubblica,che è fuori dalle mura spagnole, era sede di cascine e osterie: cascina Gandolfina, cascina Cusanella, cascina della Misericordia, cascina Campo de’ Fiori. Nel 1857 fu posata la prima pietra della “vecchia” stazione Centrale che fu completata nel 1864, avvenuta dopo l’unione d’Italia. L’edificio della stazione fu progettato dall’architetto francese Louis-Jules Bouchot. L’edificio era ben strutturato, con sei binari di cui quattro ad uso dei convogli per il servizio viaggiatori e con una funzionale separazione dei servizi al pubblico da quelli tecnici e di uso interno Nonostante fosse lunga 235 metri e larga più di 40, la stazione cominciò a soffrire di limitazioni di spazio. Tanto è vero che il 30 giugno del 1931 fu l’ultimo giorno di esecizio della vecchia stazione e fu posata la prima pietra della nuova stazione Centrale. Ma in questi anni di esercizio della vecchia stazione, il piazzale della Stazione Centrale (questo era il toponimo ufficiale), poi piazzale Fiume e infine piazza della Repubblica, cominciò a sviluppare una serie di servizi per i viaggiatori come ristoranti e alberghi, molti dei quali sono anora presenti ai nostri giorni. Buon Viaggio Teresa Ramaioli

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LE GRANDI DONNE di Teresa Ramaioli

Post n°23426 pubblicato il 11 Maggio 2016 da dinobarili

Tag: Teresa Ramaioli

LE GRANDI DONNE

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 10/05/16 alle 13:21 via WEB

GRANDI DONNE----Emmeline Goulden Pankhurst nasce a Manchester il 15 luglio del 1858 figlia dell’alta borghesia britannica fu una delle maggiori esponenti del movimento delle suffragette. Terminò gli studi a Parigi nel 1877 e nell’autunno dell’anno dopo incontrò il suo futuro marito, Richard Marsden Pankhurs : un avvocato che si batteva molto per il suffragio femminile, la libertà di parola e per la riforma dell’istruzione; si sposarano l’anno successivo, e quest’ultimo divenne compagno attivo di lotte per la parità e il voto alle donne. Diede alla luce cinque figli ma nonostante ciò non rinunciò alle lotte e alla sua passione per politica. Si battè estenuamente per la parità, fu promotrice di vari gruppi, tra questi : Lega per il diritto di voto alle donne e nel 1894 riuscì ad ottenere il diritto al voto per le donne nelle elezioni locali. Nel 1903, dopo la morte di suo marito, Emmeline Pankhurst fondò l’Unione sociale politica e femminile : il principale obiettivo era quello di estendere il suffragio alle donne che fino ad allora potevano votare solo alle elezioni per i consigli municipali e quelle di contea – come definiva lei stessa un’organizzazione di fatti e non di parole- tale movimento si proponeva come forza esterna alle formazioni partitiche. Nel 1905 fu imprigionata per aver interrotto una riunione del partito liberale chiedendo che venisse posto in discussione il tema deldiritto di voto alle donne.Erano anni duri per le suffragette e le loro lotte, poichè venivano attaccate e perseguitate dai conservatori e ignorate dalla sinistra. A causa di questa indifferenza e attacchi continui le azioni delle suffragette diventavano sempre più esasperate suscitando violente reazioni dalle autorità Con lo scoppio del primo conflitto mondiale e le ripercussioni che portò in ambito economico e sociale, Emmeline convinse le altre suffragette a interrompere l’attività ed in cambio ottenne dal governo inglese la liberazione di tutte le detenute politiche. In quegli anni la sua attività continuò in vari paesi del mondo : Russia, Canada, Stati Uniti sensibilizzando la gente sull’importanza del suffragio universale e al ritorno da questi viaggi, nel 1918 la sua Inghilterra aveva concesso il diritto di voto alle donne. Sempre nel 1918 ottenne il suffragio femminile per la camera dei Comuni. Continuò ad occuparsi attivamente della politica che era in realtà la sua vera passione e morì nel 1928, ‘anno in cui avvenne il suffragio universale. Le sue lotte furono portate avanti dalle sue figlie Christabel e Sylvia. Nel suo diario, la Pankhurst parla delle differenze nell’educazione tra maschi e femmine: “L’istruzione dei maschi era considerata un argomento molto più serio che l’istruzione delle femmine. I miei genitori discutevano la questione dell’istruzione di mio fratello come un argomento di grande importanza. Si occupavano invece molto meno dell’educazione da dare a me e alle mie sorelle. In quel periodo, l’istruzione femminile sembrava avere come obiettivo principale il modo di rendere accogliente la casa.” Nel 1999 il Time la inserisce fra le 100 personalità più importanti del XX° secolo, scrivendo: “Lei formò un’idea di donne del nostro tempo; scosse la società verso un nuovo paradigma dal quale non si sarebbe più tornato indietro. Ciao teresa ramaioli

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