dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 19/05/2016
BUON GIOVEDI’
… dalla magica
PAVIA
dove tutto è fantasia …
il cielo è sempre blu
il Ticino fa glu … glu …
e tutti
amano di più.
19 maggio 2016
Pensiero del giorno
“Mai rimandare a domani ciòche si può
(e si deve) fare oggi”
Vedi … Blog
Dino Secondo Barili
Dino Secondo Barili 2
“racconto del giorno”
584
“Serena e la compagniadelle dolci primavere”
221 “una canzone algiorno”
Natalino Otto
“Troviamoci domani aPortofino ”
Si dice che quando l’amore non c’è, sicerca. Si cerca disperatamente, con insistenza, con caparbietà. Non è il casodi Natalino Otto, il quale, ha una sua idea. L’invito è chiaro … “Troviamoci domani a Portofino” Troviamocidomani a Portofino … nell’ombra della sera … parlando sottovoce … qualcosanascerà. A dire il vero è un modo un po’ strano di chiedere un appuntamento … Ognuno ha un suo modo di proporsi. Il rapportodi coppia è sempre stato difficile e complicato. La canzone, però, èbellissima. Troviamoci domani a Portofino … il resto lo farà il Destino. Dacosa nasce cosa … a Portofino.
Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache
vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)
racconto del giorno
584
Serena e la “Compagnia delle DolciPrimavere”
La Primavera è la stagione in cui siformano le compagnie. Ne sapeva qualcosa, la Dott. Serena, quarantenne,fisico da favola e una bocca da baciare che, un anno fa, era in crisi. Non erauna vera e propria crisi. Era uno di quei malesseri di cui spesso si ignoral’origine. La Dott. Serenacercava di indovinare l’origine del suo malessere… ma non arrivava a capo dinulla. Nell’Ufficio di Milano presso cui lavorava (dodici uomini e dodicidonne) era arrivato un nuovo Capo Ufficio. Un bell’uomo sui cinquant’anni ilquale aveva “il dente avvelenato… con le donne”. La voce era passata di boccain bocca e “la voce del popolo” diceva che il Cav. Tommaso, (quello era il nomedel nuovo Capo Ufficio) aveva avuto dei problemi con la sua prima (e unica)morosa che (un bel giorno) l’aveva piantato in asso. Da quel momento era natoil suo “dente avvelenato”. Quando un uomo ha dei problemi suoi personali, èovvio, che se la prende con l’universo intero… specialmente in Ufficio. La Dott. Serena cercava di staretranquilla, ma non riusciva più di tanto. Ogni volta che il Cav. Tommaso siavvicinava alla sua scrivania, le venivano i brividi. Si confidò con la suacollega Roberta, quarantenne pure lei. “Cosa ne pensi del nuovo Capo Ufficio?Ogni volta che si avvicina alla mia scrivania mi fa venire i brividi. Se ha avutodei problemi con la sua prima morosa… non è il caso di prendersela con il mondointero” Roberta era un tipo ottimista ed estroverso. Vedeva il lato positivo inogni cosa. “Vedrai che presto si calmerà. Basta scoprire il “suo Tallon d’Achille”…- “Tallon d’Achille?...di cosa si tratta? Non lo conosco.” Roberta si meravigliò.“Come? Non sai che cos’è il Tallon d’Achille? Si vede che non conosci gliuomini. Ogni uomo ha il “suo” punto debole… il punto in cui è più sensibile …quello è appunto il Tallon d’Achille. Per ora non ho ancora individuato “ilpunto debole” del Cav. Tommaso. Presto lo scoprirò. Sto già facendo le dovuteindagini.” La Dott. Serenatacque … non voleva entrare in argomenti che non conosceva. La settimanasuccessiva è stata Roberta ad avvicinarsi alla scrivania della collega. “Serenacosa ne dici se organizzassimo una domenica al mare? E’ Primavera le personehanno bisogno di respirare aria pura, aria nuova. Lo chiedo anche al Cav.Tommaso.” – La Dott. Serenasi accavallò le dita di ambo le mani. “Che Dio te la mandi buona” Roberta erauna “marpiona” che non aveva uguali. Il Cav. Tommaso era nel suo Ufficioassorto nell’interpretazione di una nuova circolare, la quarta… quella cheavrebbe dovuto spiegare le tre precedenti. Roberta si era vestita perl’occasione. Seno leggermente scoperto. Voce melliflua. Si presentò con unampio sorriso e … “Cav. Tommaso, sono latrice di un messaggio da parte di tuttoil personale (…non era vero. Il messaggio era solo il suo). Come ogni anno aprimavera (non era vero nemmeno questo) organizziamo una gita al mare con pranzoe gara da ballo. Sappiamo da fonti certe che lei è bravissimo ballerino. Nonpossiamo fare a meno della sua insostituibile presenza in qualità di Presidentedella Comitiva. Il personale dell’Ufficio la ringrazia anticipatamente” Il Cav.Tommaso cerco di mantenere una certa superiorità, ma si vedeva lontano unmiglio che era andato in brodo di giuggiole. Dopo aver ingoiato la saliva unpaio di volte …accettò l’invito. Era fatta! Con la risposta del Capo, Robertaavvisò tutto il personale eleggendo, ipso facto, la Dott. Serena “Segretaria della Compagniadelle Dolci Primavere”. Quando una Compagnia ha un Capo ed una Segretaria … leprimavere fioriscono e riescono alla grande. Il vero “leader”, però, eraRoberta … la marpiona, la “fugnona”, la “diavolessa” che metteva insieme “ilDiavolo e l’Acqua Santa”. Infatti, nella testa di Roberta si era fatto stradal’idea di far sposare il Cav. Tommaso con la Dott. Serena. Comefare? Ormai Tommaso e Serena erano agli ordini di Roberta, la quale “tirava ifili” in tutti i sensi. Per esempio. Aveva avvisato le sue colleghe perchéfacessero “complimenti a volontà al Cav. Tommaso… “ma che bell’uomo”… “chefisico da atleta”… “con un fisico così nessuna donna può resistere”… e via diquesto passo. Roberta aveva pure manipolato gli uomini dell’Ufficio. Il tam tammaschile doveva essere rivolto alla Dott. Serena… “Se fossi il Cav. Tommaso… miinnamorerei di te... delle tua bocca, del tuo naso, dei tuoi occhi, del tuoseno… ecc. ecc.” Ormai era fatta. Più che un Ufficio sembrava il palcoscenicodi un teatro di varietà. La “Compagnia delle Dolci Primavere” si trasferì daMilano a Santa Margherita Ligure in pullman in modo da rimanere uniti. Ilpranzo? Semplicemente favoloso. Alla Gara da Ballo partecipò, ovviamente, lacoppia Tommaso – Serena che vinse il primo premio (poteva essere altrimenti?).Presidente della Giuria era la stessa Roberta… la marpiona). Il bello iniziò…quando Roberta consegnò il premio alla coppia vincitrice. Chiese alle colleghee ai colleghi di gridare: “Bacio, bacio, bacio…” Al che, Tommaso e Serena sibaciarono… Si baciarono con passione. Una, due, tre volte… Poi, Serena ci trovògusto. Tommaso si lasciava baciare proprio come voleva lei… (da uomo oggetto). Sisa che… “gira e rigira” chi comanda è sempre la donna…e l’uomo può fare il“duro” finché vuole, ma sarà solo e sempre … “ciò che la donna vuole”. -(584)Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
iltuonoilgrillo il 18/05/16 alle 19:35 via WEB LA RADIO A MILANO---A Milano, dal 1923 era attivo il “Gruppo Radiotecnico Milanese”, fondato dall’ingegner Eugenio Gnesutta (uno dei pionieri della radio italiana) che ebbe i primi permessi di trasmissione dal Ministero delle poste. Nello stesso anno Gnesutta ed altri fondarono inoltre la ADRI (Associazione Dilettanti Radiotecnici Italiani) ed il radioamatore milanese Donner Flori iniziò delle trasmissioni con una certa regolarità dalla sua piccola stazione sperimentale. Nacquero anche due periodici che si occupavano di radio, il “Radio Giornale” di Ernesto Montù e l’anno dopo la “Radio per tutti”, rivista quindicinale. Nel giro di un paio d’anni, nella nostra città, venne installata una stazione trasmittente nella sede milanese della URI, in Corso Italia n. 23 e iniziò le trasmissioni il 28 dicembre 1925.Ciao Teresa Ramaioli |
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iltuonoilgrillo il 18/05/16 alle 19:40 via WEB LEGGENDA IRLANDESE IL QUADRIFOGLIO--A Dingle, tanto tempo fa, si teneva ogni anno una grande fiera frequentata da gente proveniente da tutti i paesi. Tra gli altri vi era anche un imbonitore che faceva camminare un gallo per una strada in salita. Il gallo trascinava dietro di sé una pesante trave legata alla sua zampa; o almeno, tutti pensavano che fosse una trave, accorrevano da tutte le parti e pagavano un penny per poter assistere a questo miracolo. Un giorno un vecchierello arrivò in città portando sulle spalle un carico di giunchi. Si meravigliò nel vedere tutta la gente attirata da quest'uomo e dal suo gallo; infatti lui riusciva a vedere soltanto un gallo che trascinava una pagliuzza. Pensò che quegli uomini fossero impazziti e cominciò a parlare con alcuni di loro per accertarsi di essere ancora sano di mente. Essi risposero; «Non vedi che meraviglia? Non vedi che il gallo sta trascinando dietro dì sé un'enorme e pesante trave?». «Ma no» disse il vecchio in tono burbero. «Sta trascinando solo una pagliuzza. Che cosa c'è di tanto meraviglioso?» Ben presto nacque una lite. L'imbonitore li udì e andò dal vecchio. Lo prese in disparte e gli chiese quanto voleva per il carico di giunchi che portava sulle spalle. il vecchio lanciò una cifra. A dire il vero non so se fosse elevata e a quanto ammontasse, ma qualunque cifra fosse l'imbonitore la pagò, anzi, pagò di più, il doppio di quanto il vecchio aveva chiesto. Non appena l'imbonitore gli tolse il carico di giunchi dalle spalle, il vecchio cominciò a dubitare dei propri sensi; adesso vedeva anche lui, legata a una zampa del gallo, una pesante trave. Si passò una mano davanti agli occhi, ma la trave rimase sempre lì. Il vecchio se ne andò dalla città e non riuscì più a comprendere la realtà. Egli non seppe mai che nel carico di giunchi portato sulle spalle c'era un quadrifoglio. Finché lo aveva avuto con sé, era riuscito a vedere la verità.Ciao Teresa Ramaioli |
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