dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 27/05/2016
BUON VENERDI’
… dalla magica
PAVIA
dove tutto è fantasia …e poesia
il cielo è sempre blu
il Ticino fa glu … glu …
e tutti, amano di più.
27 maggio 2016
Pensiero del giorno
“Il sapere è un fioreche non ha età”
Vedi … Blog
Dino Secondo Barili
Dino Secondo Barili 2
“racconto del giorno”
592 –
“Paola e la scuola”
*
229 “una canzone algiorno”
Luciano Pavarotti
“Solo per te Lucia”
I giorni della settimana non sono maiuguali uno all’altro. Specialmente il venerdì … giorno che precede il sabato: il più belgiorno della settimana. Per iniziare bene il venerdì ci vuole una bella voce(quella di Luciano Pavarotti) ed una bella canzone (quella intramontabile diCherubini – Bixio) “Solo per te Lucia”.Inutile negarlo … il menestrello d’amore ha sempre una canzone per ogni età, uomoo donna che sia. “Solo per te Lucia/ vala canzone mia” e dove può andareuna bella canzone? Dritta la cuore. “Comein un sogno di passion/ tu sei l’eterna mai vision” Cos’è la vita senza lapassione? Poco, molto poco. Invece, con “unavision d’amore” è come se ci fosse sempre il sole … “e nel mio sogno vivo per te/ sol per te, Lucia” Buon venerdì e amore per tutti.
Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache
vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)
racconto del giorno
592
Paola e la Scuola
Dice un vecchio detto: “L’uomo non vive di solo pane” (per “uomo” siintende… sia l’uomo, sia la donna). Un anno fa, la Prof. Paola, quarantenne,single, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, abitante a Pavia, nonera contenta di come andavano le cose. Dopo mesi di insegnamento, tra alti ebassi, aveva trovato poche soddisfazioni dal lavoro eseguito. Gli studentierano quelli che erano…e il resto non variava da un anno all’altro. Al massimoc’era qualche adempimento in più. Carte su carte… da compilare. Si dice che laburocrazia è un’insaziabile divoratrice di carta... da compilare, ammucchiare,dimenticare… A volte “anche carte” perfettamente inutili. La Prof. Paola ne eraperfettamente cosciente… ma, cosa poteva fare? Niente. Al massimo potevalamentarsi. Infatti, in varie occasioni si lamentava con la sua Collega Alessandra,anche lei Docente di Lettere la quale reagiva in modo diverso.”Paola, non fartitanti problemi. Per quello che prendiamo di stipendio facciamo anche troppo. Lacompilazione delle carte serve a “qualcuno” per tenerci sotto pressione. Comedire. “Vedete la Scuolaè soprattutto fatta di “carte da compilare”. E il sapere di chi deve imparare,cioè gli studenti, dove è andato a finire? Quello non ha importanza. Quel checonta sono le carte, carte da compilare… perché quelle fanno statistica.” Sivedeva lontano un miglio che Alessandra aveva il dente avvelenato. Con chipoteva prendersela? Con le carte… Ben diverso era l’atteggiamento della Prof.Paola, la quale cercava qualcosa in più. Qualche via d’uscita ad una situazione“kafkiana”. “Alessandra… sullo stipendio hai perfettamente ragione. Più che unostipendio sembra una carità. Colpa della crisi? Forse. A quel che si vede… c’ècrisi e crisi… Basta fare il confronto con certi stipendi da nababbo. Per icomuni mortali come noi, c’è “sempre” la crisi… per altri no. Tuttavia, non èpossibile continuare così. Bisogna, darsi da fare. Cercare altri sbocchi. La Scuola è di tutti e tuttihanno il dovere di fare qualcosa…” Sembrava che Paola avesse parlato al vento.Alessandra era presa da una circolare… che prevedeva un altro numero di carteda compilare. La Prof. Paola ritornò ai suoi pensieri e alla sua idea per aiutare ipropri studenti ad appassionarsi al “sapere”. Come fare? Un anno fa, Laquarantenne, single, Docente di Lettere al Liceo ha cominciato a seguire tuttele Mostre e le Manifestazioni culturali del territorio. Alcune erano delle veree proprie “perdite di tempo”. Per altre, no. Anzi, si trattava di ottimeiniziative. Ogni giorno la Prof. Paolacitava tali iniziative in coda a qualche lezione. Anzi, legava le lezioni allemanifestazioni culturali del territorio. Cercava riferimenti storici locali percoinvolgere gli studenti. Diceva. “Vedete, non basta studiare la botanica…Conoscere centomila notizie particolareggiate su piante e fiori (spesso maivisti)… La pratica è indispensabile quanto la grammatica…forse di più. Ilsapere è un fiore che ha bisogno di fiorire in ogni luogo. Per fiorire (ilsapere) deve trovare il terreno adatto sul territorio… il territorio in cui viviamo.Solo così il sapere diventa vita, vita reale” La Prof. Paola ha trovato unvalido aiuto nel suo Collega della classe parallela, il Prof. Giansiro, uncinquantenne che stava cercando fiducia in sé stesso dopo diverse vicissitudinipoco piacevoli. Ora, Giansiro aveva trovato un appiglio. Si era affiancato aPaola nella realizzazione di un sogno… far piacere lo studio agli studenti. Sisa che i primi passi sono sempre difficili. Così è stato per i due Docenti iquali hanno visto i risultati del loro impegno. Parecchi studenti hannocominciato a seguire le loro orme. Dopo breve tempo essi stessi (cioè glistudenti) hanno cominciato a creare manifestazioni culturali locali… Perché un giardinoè vivo se ci sono parecchi fiori…e si sa che da fiore nasce fiore. …-(592)Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
iltuonoilgrillo il 26/05/16 alle 18:06 via WEB Madonna della Bozzola-( Garlasco-Pavia)Il Santuario, frutto della devozione alla Madonna delle popolazioni della Lomellina, sorge a circa un chilometro da Garlasco. Il luogo, anticamente, era ricoperto da cespugli di biancospino, chiamato in dialetto bosso,da cui deriva il nome bozzola. In mezzo a questo boschetto sorgeva una piccola cappella, con dipinta l’immagine della Madonna seduta su una cattedra, tenendo con il braccio sinistro Gesù Bambino, ritto sulle sue ginocchia,e con un libro nella mano destra. In questa località, Maria Benedetta, una ragazzina di 13 anni, era solita accompagnare al pascolo il piccolo armento di famiglia .Della sua fanciullezza Maria ricorda vagamente, come un brutto sogno, immagini di soldati a cavallo, di spade insanguinate; così era stata distrutta la sua famiglia , in quei tempi spietati e violenti. Quel giorno di orrore e sangue ha reso muta la povera piccola. Il parroco, Don Andrea Guazzoni, si prese cura della bimba,affidandola ad una famigla.Un giorno dell’estate dell’anno 1462, Maria Benedetta si trovava a pascolare il proprio gregge nelle vicinanze della cappella, quando il cielo si rabbuiò ed annunciava un temporale. Lampi, tuoni, spaventarono gli animali che si dispersero nella radura, mentre la fanciulla spaventata si rifugiava sotto il tettuccio della cappella.,volgendo lo sguardo all’immagine della Vergine come per chiedere protezione. Poco dopo il cielo ritornò limpido e sereno. L’Immagine della Madonna , dipinta sulla parete, si anima e parla con la bambina:”Maria Benedetta,va’ a dire ai Garlaschesi che io desidero qui un santuario a protezione di tutta la Lomellina”. La felicità della ragazza, che si sentì guarita, era al massimo Madonna della Bozzola-La miracolosa guarigione provoca l’entusiasmo della popalazione di Garlasco e dei paesi vicini , che subito si impegnano per la costruzione del tempio. – L’altare maggiore viene ricavato utilizzando l’antica cappelletta,conservando intatto l’affresco raffigurante laVergine. La piccola Maria Benedetta, dopo l’apparizione della Madonna, compiuta la sua missione, si ritirò silenziosa nel Monastero delle Religiose Benedettine Vallombrosiane,consacrando alla Vergine tutta la sua vita. –Teresa Ramaioli |
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iltuonoilgrillo il 26/05/16 alle 18:07 via WEB ELEZIONI PRESIDENTE STATI UNITI SEMPRE DI MARTEDI---Tra il 1788 e il 1845, ciascuno Stato dell'Unione stabiliva la data delle elezioni, senza preoccuparsi di "sincronizzarsi" con gli altri. L'unico vincolo era che le votazioni per l'elezione del Presidente degli Stati Uniti fossero concluse entro il primo mercoledì di dicembre. Nel 1792 una legge stabiliva che le votazioni fossero fatte nei 34 giorni precedenti a quella data. Una scelta motivata dal fatto che la società era fondamentalmente agricola: a novembre i raccolti erano terminati ed era il momento più tranquillo per gli agricoltori. Tenuto conto che potevano votare solo i maschi, bianchi e proprietari terrieri, era il momento ideale per andare a votare. Un tempo così ampio generava però molta confusione e incertezza dei risultati. Così, nell' 1845, il Congresso decise che era tempo di uniformare una data. Il lunedi no, perché avrebbe richiesto a molti elettori di partire da casa la domenica, in calesse, per raggiungere i seggi. E la domenica no, perchè giorno di riposo. Il mercoledì non andava bene, perché era giorno di mercato, e gli agricoltori non sarebbero andati a votare. Così si decise che il martedì sarebbe stato il giorno in cui gli americani avrebbero votato alle elezioni. Per la precisione il martedì dopo il primo lunedi nel mese di novembre. Giorno valido per le elezioni federali e per quelle del Presidente degli Stati Uniti. Ciao Teresa Ramaioli |
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-Notte serena e splendido fine settimana_)PASQ
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