dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 07/06/2016
BUON MARTEDI’
… dalla magica
PAVIA
dove tutto è fantasia …e poesia
il cielo è sempre blu
il Ticino fa glu … glu …
e tutti, amano di più.
7 giugno 2016
Pensiero del giorno
“Filosofo è colui che,felice, aiuta a raggiungere la felicità”
Vedi … Blog
Dino Secondo Barili
Dino Secondo Barili 2
“racconto del giorno”
603
“Roberta e ilgiardinaggio”
*
240 “una canzone algiorno”
Lando Fiorini
Com’è bello far l’amorequando è sera
La felicità è una conquista che si fatutti … e non serve molto perrealizzarla. Basta una canzone … “Com’èbello far l’amore quando è sera” … ed una voce … quella di Lando Fiorini. Ilgioco è fatto. “… chi pe’ fa l’amore vo’er salotto … er separè ” … e “chisceje l’ombra profumata d’un caffè” Tutti i gusti sono gusti. Per LandoFiorini, invece … “piace amoreggià / pe’ lestrade in libertà” Cosa c’è di meglio? Siamo a Roma … Castel Sant’Angelo,Piazza Navona, Fontana di Trevi, Trinità de’ Monti … “com’è bello far l’amore quanno è sera” Allora, e solo allora, sonomagiche “le parole (sussurrate) a tu pertu” … ed i baci son proprio quelli che vuoi tu. Ecco la vera felicità … “com’è bello far l’amore quanno è sera” … aRoma … la più bella città del mondo.
Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache
vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)
racconto del giorno
603
Roberta e il giardinaggio
La Primavera è la stagione dei balconi fioriti.Anche i Supermercati hanno capito l’antifona e “investono” i propri clienti convalanghe di superofferte di fiori e piante. Anche coloro che non hanno maiguardato un fiore… ne rimangono estasiati, affascinati. Si accorgono di quantevolte avrebbero potuto regalare un fiore… e non lo hanno fatto. E’ natofinalmente… “il fiore di massa”. Due anni fa, Roberta, bellissima, impiegatapresso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia, ha compiuto ventottoanni. Il giorno del compleanno è stata chiamata presso la Direzione e le è statocomunicato che l’Agenzia era costretta a licenziare parte del personale. AMilano questo fenomeno è quasi fisiologico. Le persone sanno che si devecambiare spesso lavoro… se si vuole sopravvivere. Roberta non si è persad’animo. Era quasi preparata… che un giorno o l’altro sarebbe accaduto. Cipensò una notte. La ventottenne aveva un sogno nel cassetto. Amava ilgiardinaggio. Sul balcone di casa sua aveva fatto un’infinità di esperimenti.Seguiva un certo numero di piante e fiori…dalla crescita alla fioritura. Dopoaver visto com’era possibile farli crescere… li regalava ad amici e parenti. Cosìfacendo Roberta si era fatta un’invidiabile cultura ed una “pratica” eccellente.Dopo la notizia del licenziamento da parte della sua Agenzia, la ragazza hapreso una decisione. Ha aperto una partita IVA e si è messa in proprio. A farecosa? Giardinaggio… per balconi. Roberta aveva le idee chiare… una capacitàpratica eccezionale… ed una passione fuori del comune. In un anno è riuscita acrearsi un buon numero di clienti. Persone che desideravano avere un balconefiorito in ogni stagione, ma non avevano il cosi detto “pollice verde”. Inquesto caso, dopo aver saputo di Roberta, si affidavano a lei come ad “una manosanta”. Si fa presto a dire balcone fiorito… Non basta desiderarlo. Ci vuoleanche buon gusto, piacere nella scelta delle piante ornamentali… e macchie di coloreappropriate. Così, in un anno, Roberta, non solo ha accontentato molte persone,ma ha acquisito una notevole esperienza… Un anno fa, però, (allora avevaventinove anni) venne contattata da un Signore, sui cinquant’anni, appassionatodi giardinaggio. Il suo nome era… Giacinto. Un ricco signore che viveva direndita, proprietario di un Attico in un Palazzo di Pavia… circondato, anzi,immerso, in un enorme giardino che lo circondava a 360 gradi. A contatto, colsole e il cielo, 365 giorni l’anno. Fino ad allora, il Signor Giacinto, essendoappassionato di giardinaggio, aveva curato da solo il suo favoloso giardino. Ora,però, a cinquant’anni aveva deciso di cercare una collaboratrice. Mise gliocchi su Roberta di cui aveva sentito parlare bene da alcuni conoscenti.Roberta non immaginava che la sua passione fosse giunta… fino all’Attico.Invece, quella di mettersi in proprio è stata proprio una bell’idea. Ora, eccola proposta che “non” si aspettava… un enorme giardino … in un Attico a Pavia.Quando Roberta lo vide ne rimase meravigliata… non solo del giardino, ma anchee soprattutto dell’Attico. Il Signor Giacinto era di una gentilezza incredibile.Tra appassionati di giardinaggio il discorso diventa facile come “bere unbicchiere d’acqua”. Il cinquantenne conosceva il giardino e le sue piante inogni particolare. Roberta non era da meno. I due cominciarono ad esaltarsi avicenda. Quando Giacinto diceva una cosa… Roberta ne aggiungeva un'altra che lacompletava e rendeva ancora più affascinante. Ormai tra i due era nata una simpatia,una specie di simbiosi che li spingeva a cercarsi l’un l’altro. Il giardinosull’Attico era una specie di “Paradiso terrestre”… un luogo dove era possibilecoltivare infinite varietà di fiori e piante. Inoltre, Giacinto aveva fattocollocare delle originali fontanelle alle quali potevano aggrapparsi rampicantidi ogni genere e colore. Roberta doveva solo assecondare i desideri diGiacinto, l’innamorato e appassionato del suo giardino. I mesi passarono e idue diventarono sempre interdipendenti. Un giorno di otto mesi fa, mentreRoberta curava una pianta da fiore, sentì Giacinto avvicinarsi. Si vedeva cheera impacciato. Oltre a fiori e piante non sapeva parlare d’altro. Robertal’aveva osservato in diversi momenti. Aveva notato che era un bell’uomo…normale. Non doveva aver mai avuto una sua donna. Roberta si sentiva attratta…come se Giacinto fosse un “terreno da esplorare”. Con noncuranza, laventinovenne, chiese a Giacinto di osservare la pianta che stava curando. Ilcinquantenne si affrettò a dire il suo parere. I visi di Roberta e Giacinto sitrovarono vicinissimi… quasi si toccavano. Roberta accennò ad un bacio.Giacinto divenne rosso come un peperone… ma non si mosse. La ragazza capì chese voleva ottenere dei risultati doveva fare tutto da sola. Con una manocominciò ad accarezzare i capelli del cinquenne il quale, in breve, aveva persoogni autonomia. Era diventato come un bambino che aveva bisogno di coccole.Roberta ci sapeva fare. Non era la “bella addormentata” che aspettativa chealtri facessero… ciò che lei stessa conosceva benissimo. Giacinto si abbandonòalle mani sapienti di Roberta… L’incanto del giardino sull’Attico a Pavia avevacompiuto “il miracolo”. In breve Roberto e Giacinto si trovarono nudi … stesisul pavimento …come Adamo ed Eva. Si sa che la natura vuole la sua parte. Fecetutto Roberta…che da quel momento divenne la… Regina dell’Eden. -(603)Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
iltuonoilgrillo il 06/06/16 alle 19:06 via WEB Chi sono io? Chiese un giovane ad un maestro di spiritualità. “Te lo spiego con una piccola storia” rispose il saggio. Un giorno, dalle mura di una città, verso il tramonto si videro sulla linea dell’orizzonte due persone che si abbracciavano. “Sono un papà e una mamma”, pensò una bambina innocente. “Sono due amanti”, pensò un uomo dal cuore torbido. “Sono due amici che s’incontrano dopo molti anni”, pensò un uomo solo. “Sono due mercanti che hanno concluso un buon affare”, pensò un uomo avido di denaro. “E’ un padre che abbraccia un figlio di ritorno dalla guerra”, pensò una donna dall’anima tenera. “E’ una figlia che abbraccia il padre di ritorno da un viaggio”, pensò un uomo addolorato per la morte di una figlia. “Sono due innamorati”, pensò una ragazza che sognava l’amore. “Sono due uomini che lottano all’ultimo sangue”, pensò un assassino. “Chissà perché si abbracciano”, pensò un uomo dal cuore arido. “Che bello vedere due persone che si abbracciano”, pensò un uomo di Dio. “Ogni pensiero”, concluse il maestro,” rivela a te stesso quello che sei. “Esamina di frequente i tuoi pensieri: ti possono dire molte più cose su di te di qualsiasi maestro”. (Bruno Ferrero) -- Buona giornata Teresa Ramaioli |
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iltuonoilgrillo il 06/06/16 alle 19:04 via WEB CAPPELLA SISTINA---Nel luglio del 1508 Michelagelo cominciò ad affrescare la Cappella Sistina. Fu Papa Giulio II (il “Papa terribile”) ad affidare a Michelangelo il compito di affrescare il soffitto della Cappella Sistina. L’idea del papa Giulio II era quella di voler riportare Roma agli antichi splendori .Tra questi splendori, a dover essere più luminoso di tutti era il nome stesso di Giulio II. E la luminosità doveva essere tale da oscurare tutto quello che aveva fatto un altro Papa:quell’Alessandro VI, (un Borgia), che era stato Papa e grande rivale di Giulio II . La volta della Cappella Sistina è lunga 40 metri e larga 13 metri . Michelangelo affrescò più di 5mila metri quadrati. Sono tanti i temi degli affreschi della volta della Cappella Sistina. Al centro sono raffigurate scene del Libro della Genesi, della Creazione e della Caduta dell’uomo, e il diluvio di Noè. Accanto a ciascuna di queste scene, su entrambi i lati, ci sono i grandi ritratti dei profeti e delle sibille che annunciano la venuta del Messia. Nelle lunette sono raffigurati gli antenati di Gesù e le storie della tragedia del popolo ebraico. Sparsi qua e là ci sono putti e nudi. Le figure dipinte sul soffitto sono più di trecento. Il Giudizio Universale è stato dipinto più tardi rispetto alla volta, quando Papa Clemente VII , incaricò Michelangelo di dipingere appunto il Giudizio Universale sulla parete d’altare ,era il 1533. Ci vollero più di quattro anni perché Michelangelo portasse a termine i lavori della Cappella Sistina: dal luglio 1508 a ottobre 1512. Non avendo mai dipinto affreschi , l’inizio dei lavori fu molto lento , ha dovuto imparare i “segreti” della prospettiva ,ancora più difficile da realizzare trattandosi di una superficie curva. Ideazione, bozzetti, l’intero progetto degli affreschi della Cappella Sistina è opera di Michelangelo. Ma Michelangelo aveva bisogno di assistenti, per mischiare le vernici e portarle su e giù dal ponteggio. Forse a qualche assistente di talento avrà permeso di affrescare un pezzettino di cielo o una figura molto piccola . Michelangelo assumeva e licenziava spesso i suoi assistenti così che nessuno di loro avrebbe mai potuto rivendicare il merito di aver contribuito al lavoro della Cappella Sistina. Ciao Teresa Ramaioli |
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