dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 08/06/2016
BUON MERCOLEDI’
… dalla magica
PAVIA
dove tutto è fantasia …e poesia
il cielo è sempre blu
il Ticino fa glu … glu …
e tutti, amano di più.
8 giugno 2016
Pensiero del giorno
“I sogni … sono lapoesia della vita”
Vedi … Blog
Dino Secondo Barili
Dino Secondo Barili 2
“racconto del giorno”
604
“Il Dott. Silvano e laCascina della Lupa”
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241 “una canzone algiorno”
Mario Lanza
“Santa Lucia”
A Pavia si dice che “bellezza chiama bellezza… amore chiama amore” … anche nella vita di tutti i giorni. Oggi, 8 giugno2016, si potrebbe iniziare con una bellissima canzone … “Santa Lucia” cantata da Mario Lanza. Scritta nel 1849 ... è notain tutto il mondo come “biglietto da visita” di Napoli. Santa Lucia era l’anticorione marinaro della città. “Sul mareluccica l’astro d’argento / placida è l’onda, prospera il vento” Come si faa non sentirsi a Napoli? “Venite all’agilebarchetta mia … Santa Lucia! Santa Lucia!” A Napoli c’è tutto … “O dolce Napoli, o suol beato / ove sorriderevolle il creato” Cosa c’è di più bello? “Tusei l’impero dell’armonia … Santa Lucia! Santa Lucia!” Nessuno puòresistere alla bellezza e all'amore … soprattutto a Napoli. Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache
vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)
racconto del giorno
604
Il Dott. Silvano e la Cascina della Lupa
“La Primaveraaccende fantasie nella testa delle persone…” Così diceva un vecchio detto inauge a Pavia nel 1800. La stessa cosa si può ripetere oggi. Ne sapeva qualcosail Dott. Silvano, Dirigente di una Agenzia di Pubblicità a Milano, residente aPavia. Il suo Ufficio era al decimo piano di un Palazzo del centro dellametropoli lombarda. Spesso guardava la città dalle grandi vetrate del suoUfficio… e vedeva altri Palazzi come quello in cui lavorava... Erano fatti quasiin fotocopia. Quando una persona come il Dott. Silvano, cinquant’anni, single(non per volontà sua) passa nove ore al giorno in un ambiente del generefinisce per crearsi dei pensieri di rivalsa. In altre parole … al decimo piano…ilDott. Silvano si sentiva “morire dentro”… non aveva più idee, più fantasia. Unanno fa, a Primavera, il Dott. Silvano era in crisi profonda. Ogni volta cheentrava in Ufficio… gli veniva un peso sullo stomaco. Un macigno che non andavané su, né giù. Ne parlò con il suo Psicologo di fiducia. “Dott. Felice, ora chele ho spiegato i sintomi…cosa devo fare?” Il Dott. Felice era un Professionistaserio, di lunga esperienza. Non aveva sessant’anni per niente. Aveva avutoaltri casi del genere e li aveva brillantemente risolti. “Dott. Silvano, senzaombra di dubbio… lei ha bisogno di ritornare bambino.” Il Dirigentedell’Agenzia di Pubblicità fece una smorfia. Pensava che lo Psicologo lo stesseprendendo in giro. “Dott. Silvano non si offenda… Quando si arriva acinquant’anni sono i molti a desiderare di ritornare bambini. Purtroppo nontutti ci riescono… Lei, però, è il tipo che potrebbe riuscirci. Dove vivevaquando aveva dieci anni? Cosa pensava? Cosa faceva? Ecco… riandando con lamemoria ai suoi dieci anni, Lei, Dott. Silvano, può ritrovare quegli incantiche nel suo subconscio stanno esplodendo facendole vivere male la vita nell’Ufficioal decimo piano dove svolge la sua attività” Il Dott. Silvano aveva capitotutto. Del resto dove poteva trovare uno Psicologo più bravo del Dott. Felice? Erail più noto e stimato di Milano. Il Dott. Silvano uscì dallo Studio del Dott.Felice con il sorriso sulle labbra. Si ricordò che a dieci anni viveva in unaCascina della Lomellina chiamata “La Cascina della Lupa”, in Provincia di Pavia. Una Cascina diquelle minuscole, sperdute in mezzo ai campi e ai boschi. Quattro case, alcunestalle e parecchi portici per il ricovero delle attrezzature. Intorno… un maredi verde, campi, boschetti e tanti fossi che irrigavano la campagnacircostante. Ecco, quello era il regno del Dott. Silvano quando aveva diecianni… e una passione … pescare! Pescare pesci piccoli e grandi… senzalimitazione alcuna. Poi, la lettura. Leggere libri era la sua seconda passione.A quell’età, aveva immaginazione da vendere. Il libri che leggeva diventavanotrame di storie infinite… che si svolgevano nella sua Cascina, la Cascina della Lupa. C’eranoi briganti che l’assaltavano di notte… e di notte c’era pronta la reazione. I proprietaridella Cascina erano solo due famiglie, ma c’erano sette cani. I sette canierano i guardiani della Cascina notte e giorno… sette diavoli inferociti, chemettevano in fuga qualsiasi brigante. Per Silvano era un piacere vedere i settecani da guardia che agivano sciolti o in gruppo per difendere la “loro” Cascina.I briganti si azzardavano ad assaltarla, ma venivano continuamente messi infuga. Poi, un giorno, alla Cascina della Lupa sono arrivate alcune automobili eun paio di camion. Era una troupe televisiva che doveva girare uno sceneggiatoper conto di una TV nazionale. Le riprese sono durate un mese. Per Silvano sonostate giornate favolose, irripetibili. In alcune scene hanno ripreso anche Silvanoquando aveva dieci anni…e andava pesca nei fossi che circondavano la Cascina. Per la prima voltaaveva visto un’attrice all’opera, mentre recitava la parte. Era una bellissimaragazza dai capelli rossi. Silvano perse la testa. Se ne innamorò e non ladimenticò più. Come regalo della troupe… Silvano ricevette una copia dellosceneggiato che ogni tanto rivedeva in Ufficio. Ora, dopo l’incontro con ilDott. Felice, era giunto il momento di andarlo a rivedere. Tornato in Ufficio,il Dott. Silvano, ha cercato nel suo confuso archivio ed ha trovato la copia.Chiese di non essere disturbato. Volle rivederlo ed assaporarlo come non loaveva mai fatto. Rivide se stesso, la sua Cascina, la Cascina della Lupa… case,stalle, portici. I fossi nei quali andava a pescare. E rivide lei, la giovaneattrice dai capelli rossi che l’aveva fulminato… Ora sapeva cosa doveva fare.Tornare alla Cascina … Rivedere il bel tempo che fu. Il giorno successivo erasabato. Quale occasione migliore per fare un “salto” in Lomellina? La stradaera nota. In un paio d’ore il Dott. Silvano giunse all’incrocio di strade cheportava al Cascina immersa nei prati e folti boschetti. Uno sgangheratocartello diceva: “…alla Cascina della Lupa”. La strada di campagna checonduceva alla cascina non prometteva nulla di buono. Il Dott. Silvano sapevacome muoversi. Dopo un paio di chilometri, con le mani incollate al volante eil piede sul freno per evitare di finire in qualche fosso, il Dott. Silvano,arrivò alla Cascina della Lupa… Non c’era più. Non era rimasto più nulla…neppure le fondamenta. Il cinquantenne capì che il mondo cambia…e non si lasciòprendere dallo sconforto. Reagì come solo i “sognatori” sanno fare. Nella suamente era nata un’idea: “far rivivere la Cascina della Lupa”. Acquistò l’appezzamento diterreno sul quale sorgeva la Cascina. Ognidomenica, il Dott, Silvano, organizzava delle grandi tavolate per amici eparenti. Poi, si metteva raccontare le storie della Cascina della Lupa. Eratalmente bravo che i convenuti rimanevano estasiati, incanti e chiedevano diritornare. Una domenica tra gli invitati c’era una ragazza dai capelli rossi,bellissima… Il Dott. Silvano rivide l’attrice che lo aveva “fulminato”. Lechiese se era disposta a fare coppia con lui per raccontare le storie dellaCascina della Lupa. La ragazza accettò… Il resto della storia lo lasciamoall’immaginazione dei lettori di questo Blog. Una storia d’amore bellissima checontinua tuttora. -(604)
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iltuonoilgrillo il 07/06/16 alle 18:01 via WEB IL GINEPRO---Nel medioevo i rametti del ginepro godettero di buona fama, e alcuni autori sottolineano quanto fosse: “odorifero e buono per la carne allo spiedo, perché lascia dentro di essa il suo sapore”. Il ginepro è entrato in molte ricette dedicate alla selvaggina, e il suo legno è stato utilizzato nelle cotture allo spiedo e alla griglia perché trasmetteva alle carni un gradevole aroma . Nelle credenze popolari il ginepro era consigliato, per le sue foglie pungenti, come rimedio contro le streghe, e di questa pianta doveva essere sia il bastone per girare la polenta, che un ramo appeso sopra la porta della casa o della stalla. In molti paesi c'era e c'è l'abitudine di piantare il ginepro vicino alla casa e addirittura si colpivano con le fronde eventuali fessure o crepe del muro per evitare che quei punti potesso diventare delle vie per le negatività, le malattie e gli spiriti malvagi. Con i rami di ginepro, che possiede proprietà toniche, digestive, stimolanti, diuretiche e sudorifere, si alimentava il fuoco quando in casa c’era un malato, le foglie appena raccolte si distribuivano su piastre incandescenti del camino, in modo che i suoi effluvi aromatici e medicamentosi inondassero la stanza. L' abate Kneipp consigliava di avvolgere il malato d’influenza in una coperta riscaldata con i vapori di una pentola in cui bollivano rami e bacche di ginepro. Questo suggerimento è passato alla storia della fitoterapia popolare col nome di mantello del dottor Kneipp. Come condimento e aromatizzante il ginepro è oggi molto apprezzato in gastronomia: le sue bacche servono nelle marinate, nei ripieni, nelle zuppe, nelle marmellate, in liquoristica, ricordiamo il gin e le grappe. Ciao Teresa Ramaioli |
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iltuonoilgrillo il 07/06/16 alle 18:00 via WEB ERBE SPONTANEE---La cicoria selvatica viene considerata "orologio floreale” poiché i suoi fiori si aprono a ore fisse e si chiudono circa cinque ore dopo, oppure che la borragine è chiamata 'il maiale dei poveri” perché si utilizzano tutte le parti della pianta. Grazie agli scritti lasciati nel Codice Atlantico possiamo desumere che Leonardo conosceva e sperimentava erbe o spezie, tra queste curcuma, aloe, zafferano, fiori di papavero, fiordalisi, ginestre, olio di semenza di senape e olio di lino. Il Genio negli ultimi anni della sua vita firmò pure un’inedita bevanda:“l'Acquarosa di Leonardo'”. La ricetta, rintracciabile nel Codice Atlantico conservato a Milano alla Biblioteca Ambrosiana, è descritta con precisione negli ingredienti (acquarosa, zucchero, limone) e nel sistema di filtraggio (colati in “tela bianca”).La bevanda doveva essere servita fresca, ed era definita da Leonardo adatta all’estate calda dei Turchi. Durante la sua gioventù, Leonardo avrebbe fondato con l’amico Botticelli "Le Tre Rane”, un' osteria in prossimità di Ponte Vecchio, dove sembra sperimentò alcune delle idee che ritroviamo nei suoi disegni, quali lo strumento tritura cibo e un marchingegno per automatizzare lo spiedo degli arrosti. Ciao Teresa Ramaioli |
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