dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 11/06/2016
BUON SABATO
… dalla magica
PAVIA
dove tutto è fantasia …e poesia
il cielo è sempre blu
il Ticino fa glu … glu …
e tutti, amano di più.
11 giugno 2016
Pensiero del giorno
“Nella vita e nell’Amore,mai porre limiti alla Provvidenza”
Vedi … Blog
Dino Secondo Barili
Dino Secondo Barili 2
“racconto del giorno”
607
“Monica e il Palazzo inProvenza”
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244 “una canzone algiorno”
Luciano Pavarotti &Elisa
“Voglio vivere così”
Quando al mattino il cielo è nuvoloso (anzi,coperto) … si sente la necessità del sole. La voglia di sole. Purtroppo il solenon si compra al Supermercato (per adesso). Allora, accontentiamoci (sempre, peradesso) di ascoltare una canzone particolare “Voglio vivere così” cantata dal grande Luciano Pavarotti e daElisa. La canzone ha una premessa … “Và …cuore mio da fiore a fior / con dolcezza e con amor” Ma dove può andare ilcuore? “Và … la mia felicità / vive soldi realtà … vicino a te” Ecco svelato il segreto. Non serve altro. “Voglio vivere così / col sole in fronte … efelice canto” Quando c’è l’amore, c’ètutto … il sole è garantito. “ felicecanto … canto per te”
Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache
vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)
racconto del giorno
607
Monica e il Palazzo in Provenza
Chi è colui o colei che non sente il richiamo della Primavera? Una voltac’era un detto… “Sente la Primavera…” Si diceva di una persona che , in Primavera,sentiva l’esigenza di cambiare vita, darsi da fare, cercare nuove opportunità(in genere … amorose). Un anno fa, è stato così anche per l’impiegatatrentenne, Monica, la quale, avendo lasciato il moroso perché diventatoripetitivo e noioso... aveva deciso di cercare “un nuovo amore”. I propositipossono essere tanti, ma sono le realizzazioni che spesso risultano difficili…Uno dei motivi è quello degli obbiettivi che una persona si propone. Peresempio. Monica si era proposta di incontrare “l’uomo dei sogni”. Bello, ricco,intelligente e fantasioso… Soprattutto, fantasioso (diceva dentro di sé) … inmodo da avere sempre l’adrenalina al massimo livello. Quando una persona, comeMonica, si prefigge un simile traguardo… la corsa diventa sicuramenteinteressante. Monica ne ha parlato con la sua Collega e coetanea, Federica.Entrambe lavoravano nel medesimo Ufficio di Milano, ma risiedevano Pavia. Ognigiorno, quindi, usavano il treno come mezzo di trasporto… Pavia – Milano,Milano – Pavia… tutti i giorni. Monica era una bellissima ragazza, trent’anni,alta, bionda, occhi azzurri… gambe da fine del mondo. Come poteva una ragazzacosì non desiderare un “amore superlativo”? Era ciò che spiegava a Federica.“Vedi, Federica… a trent’anni non mi accontento più di un “uomo” cosi dettonormale… ne voglio uno super. Sai, quei bei quarantenni che si vedono spessoritratti sui settimanali femminili? A me personalmente quegli uomini … mi fannogirare la testa. E’ proprio uno di quelli che voglio io” Federica fece unasmorfia. “Monica, non metterti delle cattive idee per la testa. Quegli uomininon esistono. Se esistono…sono riservati ad una ristrettissima minoranza didonne. Attenzione a non cadere in un mare di guai” La trentenne fece finta di “non”sentire l’ultima frase. Ormai era partita. Di notte, mentre dormiva, Monica,aveva un sogno ricorrente. Nel sogno, Monica, sentiva suonare il campanellodella porta d’ingresso della sua villetta fuori Pavia. La ragazza si svegliava.Si metteva la vestaglia. Andava ad aprire e… alcuni suonatori si mettevano asuonare la fisarmonica per farle la serenata. In quell’istante si fermava unaFerrari, fiammante … rossa come il fuoco. Scendeva un quarantenne bellissimo e… “Monica, vieni… partiamo per il mio Palazzo in Provenza…” A quel punto ilsogno si interrompeva. Monica si svegliava. Non sapeva però come si concludevail sogno. Dopo il ripetersi varie volte del sogno, Monica si decise a parlarnecon il suo Psicologo di fiducia. “Dott. Felice ora che le ho raccontato ilsogno… cosa mi consiglia?” Il Dott. Felice era un sessantenne che ne aveva sentitedi tutti i colori. Un Professionista serio. Non dava nulla per scontato. Presetempo. “Monica, il tuo caso è particolare… devo fare un’indagine suisignificati del tuo sogno. Per il momento ti consiglieri di tenere gli occhiaperti quando viaggi in treno da Pavia a Milano. Ti chiamo quando ho completatola ricerca” Monica capì che stava per accaderle qualcosa di piacevole… Ilconsiglio del Dott. Felice le sembrava più che soddisfacente. Da quel momento,ogni volta che Monica saliva sul treno Pavia Milano era attentissima. Non erapassata una settimana e un giorno in Ufficio si accorse di aver scambiato lavaligetta porta documenti che portava sempre con sé. La nuova valigetta erachiusa, ma aveva applicato una targhetta con un numero di telefonino. Senzapensarci digitò il numero del telefonino. Rispose una voce da uomo. “Scusi,sono Monica. Penso di aver scambiato la mia valigetta con la sua sul trenoPavia Milano” L’uomo rispose immediatamente. “Penso proprio di si. Sono ilDott. Alessandro. Cosa ne dice se ci trovassimo per un caffè in GalleriaVittorio Emanuele II… tra un’ora?” Monica accettò. L’impiegata chiese qualcheora di permesso al suo Capo e si precipitò all’appuntamento. All’ora fissatagiunse un quarantenne da fine del mondo. Si presentò. “Sono il Dott.Alessandro…cosa ne dice di un ottimo caffè?” Monica non è più riuscita atoglierle gli occhi di dosso. Un uomo così l’aveva visto solo sui settimanalifemminili. Non sapeva cosa dire. Anche Alessandro rimase colpito dalla bellezzadi Monica. Il bellissimo quarantenne era Attore, Sceneggiatore e Regista difiction per la TV. Da tempoera alla ricerca di una trentenne come Monica, alta, bionda, occhi azzurri egambe da fine del mondo. Quando la domanda e offerta si incontrano l’accordo èimmediato. Infatti, Alessandro spiegò a Monica la proposta di farla entrare inun cast in fase di costituzione. La trentenne,però, aveva altre mire. Il suosogno era l’amore, l’amore vero, quello che capita una sola volta nella vita.Avrebbe fatto di tutto per conquistarlo. Dopo aver preso il caffè in Galleria,Monica si inventò una storia. “Che sbadata… ho dimenticato il portafoglio acasa… Adesso sono proprio nei guai” Alessandro … non si scompose. “Monica,niente paura. Prendo la mia Ferrari…e dopo aver risolto i piccoli problemi …partiamo per una vacanza nel mio Palazzo in Provenza…” (quando si dice nascerefortunati… e incontrare le persone giuste!). -(607)
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iltuonoilgrillo il 10/06/16 alle 18:28 via WEB MILANO ---La basilica di Sant'Eustorgio è un luogo di culto cattolico, situato nell'omonima piazza a Milano, nei pressi di Porta Ticinese. La leggenda vuole che i Magi siano morti a Gerusalemme, dove erano tornati dopo la crocefissione di Gesù, per testimoniare la fede di cui si erano fatto messaggeri nei loro paesi. La tradizione sostiene che le loro spoglie siano state trovate dalla regina Elena, madre di Costantino , capo dell'Impero Romano d'Oriente, e trasferite nella chiesa di S. Sofia a Costantinopoli. Costantino le donò a Eustorgio quando questi, eletto vescovo, si recò da lui per rimettere nelle sue mani il mandato di governatore di Milano da lui ricevuto. Eustorgio trasportò, una pesantissima arca di pietra che conteneva le requie dei Re Magi su un carro trainato da coppie di buoi. Durante il lungo viaggio, nelle foreste,un branco di lupi assalì i buoi sbranandoli, ma il vescovo calmò le fiere e le legò al posto delle bestie da soma. Quando però l’arca trainata dai lupi arrivò nei pressi di Milano, s’impantanò negli acquitrini di Porta Ticinese, il carro sprofondò nel fango e non fu possibile rimuoverlo. L'incidente fu interpretato da Eustorgio come un segno divino, e fece erigere la prima basilica nella quale custodire le reliquie dei Magi. Nel 1164 l'imperatore Federico I, il "Barbarossa", durante una delle sue calate in Italia, ordinò al suo consigliere, Reinald von Dassel, che era anche arcivescovo di Colonia, di impadronirsi delle reliquie, che finirono cosi nel duomo della città tedesca. Nel 1906, infine, il Card. Ferrari, vescovo di Milano, ottenne una parziale restituzione delle reliquie, ora conservate in una preziosa urna posta sopra l'altare dei Magi. Il campanile, posto sul retro della chiesa, ospita un concerto di sei campane. Sulla sommità, in luogo della consueta croce, è posta una stella a 8 punte, simbolo della stella che guidò i Magi a Betlemme. Da Milano ciao Teresa Ramaioli |
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