dino secondo barili - ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)

Messaggi del 15/06/2016

BUON MERCOLEDI' DA PAVIA

Post n°24138 pubblicato il 15 Giugno 2016 da dinobarili

Tag: Dino Secondo Barili, Placido Domingo, Valencia

BUON MERCOLEDI’

… dalla magica

PAVIA

dove tutto è fantasia …e poesia

il cielo è sempre blu

il Ticino fa glu … glu …

e tutti, amano di più.

15 giugno 2016

Pensiero del giorno

“Che cos’è l’Amore?

Tutto ciò che si fa con …Amore”

Vedi … Blog

Dino Secondo Barili

Dino Secondo Barili 2

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“racconto del giorno”

611

“Ornella e Canta tu checanto anch’io”

248 “una canzone algiorno”

Placido Domingo

“Valencia”

Viaggiare è il sogno di ogni persona,uomo o donna che sia. Però, c’è viaggio e viaggio. Ci sono viaggi impegnativiche richiedono fatiche incredibili. Iviaggi migliori sono quelli che richiedono il minor dispendio di energie possibilee il miglior risultato. Tra questi vi sono sicuramente i “viaggi in fantasia”.Basta una canzone, una voce e … il gioco è fatto. Il viaggio di oggi ci porta aValencia (Spagna). “Valencia” è il titolo della canzone e la voce superlativa èdi Placido Domingo. Valencia non è una città … è un sogno. “Valencia, dolce terra / che ci afferra / con le mille seduzion …paradiso del sorriso … che inebria di passion …” Siamo a Valencia … cittàdell’amore. Dove c’è l’amore … c’è tutto.

Dino

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ORNELLA E CANTA TU CHE CANTO ANCH'IO racconto (611) di Dino Secondo Barili

Post n°24137 pubblicato il 15 Giugno 2016 da dinobarili

Tag: Canta tu che canto anch'io, Dino Secondo Barili, Ornella e, racconto 611

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

611

Ornella e “Canta tu… che canto anch’io”

La Primavera è la stagione delle nuoveidee. Qualche lettore di questo Blog… aggiungerà che c’è età e età. Si possonoavere idee nuove a vent’anni, trenta, quaranta, cinquanta… A quaranta, però,una donna comincia a farci dei pensierini. Un anno, fa ne sapeva qualcosaOrnella, quarant’anni, impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano,residente a Pavia. Ornella era bellissima, ma sfigata in amore. Sembrava che lasua bellezza, anziché aiutarla, la danneggiasse. Per tre volte aveva fallito.Con Giorgio la relazione era durata tre anni, ma era troppo geloso. Vedevaconcorrenti (maschi) ad ogni angolo. Con Michele la relazione era durata dueanni, ma per Ornella erano stati due anni di penitenza. Con Adolfo sembravaaver trovato il passo giusto, invece…una bolla di sapone. Un anno fa, aquarant’anni, Ornella era ancora in attesa dell’incontro fatale, dell’incontroche cambia la vita. Ogni tanto ne parlava con la sua Collega e coetanea,Gisella. Ne parlava, ma non si faceva grandi illusioni. Gisella, invece, era untipo intraprendente. “Ornella, se fossi in te mi iscriverei a qualche Corso… E’un modo come un altro per non restare con le mani in mano” La bellissimaquarantenne colse la palla al balzo. Del resto cosa aveva da perdere? Per primacosa, Ornella, si fece un piccolo esame di coscienza. Che cosa le piacevaveramente? Si ricordò che in terza media era stata scelta per cantare “l’innodella Scuola” (si fa per dire) davanti ad alunni e genitori. Era stato unsuccesso. In quell’occasione aveva ricevuto molti complimenti. Peccato che nonne aveva approfittato. Ora, era proprio il caso di riprendere quell’anticapassione. Ornella cercò su Internet e trovò la risposta alle sue domande. A Milanoc’è di tutto e di più. Un’Associazione si occupava di aiutare e seguire le personeche avevano la passione per il canto. La quarantenne telefonò e fissòl’appuntamento. Un sabato mattina di un anno fa, Ornella si presentò allaSegreteria dell’Associazione. A riceverla c’era una Segretaria avanti neglianni che l’accolse come una figlia. Anzi, più di una figlia. Dopo aver saputole ragioni del suo malessere, le diede un consiglio. “Ornella, in questaAssociazione ci diamo tutti del tu perché siamo tutti sulla stessa barca. Sevuoi dedicarti al canto… fallo metà per te… e metà per gli altri. C’è unSignore in questa Associazione che suona la fisarmonica in un’importante Orchestrada Ballo. Si chiama Efisio. Oltre a suonare per guadagnarsi da vivere, suona gratisun paio di pomeriggi alla settimana in una Casa di Riposo per rallegrare lepersone ivi ricoverate. Le persone ricoverate nelle Case di Riposo hannobisogno di essere rallegrate con la musica… l’unica medicina che li può aiutareveramente. Il fisarmonicista Efisio cerca una voce solista che gli possa dareuna mano in questo compito. Perché non ti affianchi a lui? Impari a cantare. Efisioè un Maestro ... Ti diverti e fai divertire persone che ne hanno bisogno comeil pane”. In quell’istante si aprì la porta della Segreteria dell’Associazione“Canta tu… che canto anch’io”. Era il Maestro Efisio. Un cinquantenne… colfascino dell’Artista vero. Per Ornella è stato un colpo di fulmine. Era proprioil suo tipo, ma aveva deciso di non mettersi delle idee per la testa. Prima ditutto… il canto. Voleva imparare a cantare. La Segretariadell’Associazione spiegò tutto. Efisio sottopose immediatamente Ornella ad un“provino di canto”. L’esame è stato superato brillantemente… Da quel momentoservivano le prove. Lo scantinato attrezzato dell’Associazione era il postoideale. Efisio e Ornella ne approfittarono. Un anno fa, per la quarantenne èstato come rinascere a nuova vita. Non c’è come il canto e la fisarmonica peraccendere passioni. Quando, poi, il fine è il piacere tuo e degli altri...sembra di volare. Dopo pochi incontri, Efisio e Ornella avevano già un lororepertorio per le Case di Riposo. Oltre a cantare la quarantenne si era presal’incarico di organizzare gli appuntamenti. In principio è stato emozionante.Dopo un po’, però, Efisio e Ornella ci avevano preso gusto ed era diventata unaseconda attività. Inoltre, i due erano diventati una coppia fissa. Quando,Efisio non era in giro con l’Orchestra, cenava a casa di Ornella. Si sa che duepersone stanno bene insieme quando si completano a vicenda. Quando uno daall’altro …ciò che all’altro manca. Una sera, dopo cena, Efisio era stanco. Acinquant’anni le serate in Sala da Ballo diventano pesanti. Senti il bisogno dicoccole… coccole vere… calmanti, senza fretta. Ornella era lì, al suo fianco…Cosa c’era dei meglio di un bacio? E’stato dopo il bacio… che Efisio ha avutoun’illuminazione. “Ornella, perché, non ci mettiamo insieme? Perché oltre afare “Incontri” nelle Case di Riposo ci dedichiamo a rallegrare FestePatronali, pranzi, cene, Caffè Concerto, eccetera? Ormai hai una agenda piena diindirizzi. Inoltre, so anche raccontare barzellette… Nulla di straordinario… maoggi, le persone hanno bisogno di ridere, ridere a crepapelle … anche questo èsocialità” Efisio e Ornella si abbracciarono. Si baciarono… e finalmenteOrnella ha cominciato a fantasticare cose nuove. -(611)

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LA CERTOSA DI PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°24136 pubblicato il 15 Giugno 2016 da dinobarili

Tag: Teresa Ramaioli

LA CERTOSA DI PAVIA di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo il 13/06/16 alle 13:08 via WEB

GIAN GALEAZZO--CERTOSA DI PAVIA---La storia racconta che Gian Galeazzo si rifugiò nel castello di Melegnano per sfuggire al contagio della peste, ma malgrado le diverse cure vi morì nel settembre 1402. La salma era ormai infetta e per prudenza le esequie si celebrarono nel Duomo di Milano senza il corpo. La paura era molta, e pregare davanti ad una salma appestata, e scoperta come si usava all’epoca, venne considerata cosa pericolosa per i fedeli e per i nobili venuti da ogni dove. Da lettere segrete di un paio di monaci, poi ripresi dagli storici pavesi Bernardino Corio e Giacinto Romano, pare che la salma del Duca venne cremata e nella bara in legno e bronzo venne posta una salma non infetta di uno sconosciuto pavese morto in quei giorni. Pochissimi erano a conoscenza del segreto e la bara sigillata venne traslata per poco tempo in San Pietro in Ciel d’Oro per poi essere deposta in un sarcofago nella Certosa, e fra il 1492 e il 1497 inserita in uno splendido Mausoleo opera di Gian Cristoforo Romano. Ciao Teresa Ramaioli

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LA LEGGENDA DI GIAN GALEAZZO di Teresa Ramaioli

Post n°24135 pubblicato il 15 Giugno 2016 da dinobarili

Tag: Teresa Ramaioli

LA LEGGENDA DI GIAN GALEAZZO

iltuonoilgrillo il 13/06/16 alle 13:09 via WEB

LEGGENDA GIAN GALEAZZO----Una leggenda narra che Gian Galeazzo Visconti, mentre stava cacciando, non riuscì più a rimettere in piedi il suo cavallo che era caduto in un pantano e venne per quel motivo deriso da alcune nobildonne: prese quindi la decisione di edificare una Certosa, di modo che nessuna donna potesse mai più posar piede in quei luoghi (in accordo ad una regola dei certosini che vieta alle donne di entrare nei loro edifici di culto). Verosimilmente Gian Galeazzo, più che dal sentimento cristiano, fu mosso dall'ambizione di consolidare la propria egemonia nell'Italia Settentrionale e di acquistarsi la fama di protettore dell'arte e della religione: infatti vedeva il progetto del monastero con basilica come imponente sepolcro destinato ad accogliere le tombe della famiglia Visconti, ideale completamento al Castello di Pavia, sua residenza favorita, e all'immenso Parco. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

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CIAO TANMIK

Post n°24134 pubblicato il 15 Giugno 2016 da dinobarili

Tag: tanmik

CIAO TANMIK

tanmik il 15/06/16 alle 06:53 via WEB

Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna. Un caro saluto per te da Mik/^^__^^ https://www.facebook.com/1000quadri/photos/a.498152703537048.115430.295453237140330/1185297438155901/?type=3

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