dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 01/07/2016
BUON VENERDI’
… dalla magica
PAVIA
dove tutto è fantasia …e poesia / il cielo è sempre blu / il Ticino fa glu … glu …/ e tutti, amano di più.
1 luglio 2016
Pensiero del giorno
“L’Amore è il miele … non deve mai mancare”
Blog: Blog.libero.it/paviastoria
– Dino Secondo Barili
– Dino Secondo Barili2
Pagina Facebook: Dino Barili
“racconto del giorno”
627 - “Il Dott. Stefano e la Maga Sabrina”
264 “una canzone al giorno”
Riccardo Del Turco “Luglio”
L’estate è l’estate. Cosa si può fare inestate? Tutto. Viaggiare, passeggiare, andare mare … sognare di incontrare (oritrovare) l’amore. Come racconta (e canta) Riccardo Del Turco nella sua famosacanzone di qualche anno fa … “Luglio” …”luglio m’ha fatto una promessa / l’amoreporterà” E’ sempre così. L’attesa è lunga … “vieni da me c’è tanto sole / … ma ho tanto freddo al cuore” … Gliinnamorati sono testardi. Continuano a invocare, ad insistere … “perché non torni?” La donna ama farsipregare. “… è luglio da tre giorni / eancora non sei qui” Dagli e dagli … finalmente arriva … con il gran finale.“Luglio credevo in un abbaglio / invece cisei tu” Visto? Come è bello ritrovarsi? L’amore è tutto. E’ l’amore chemuove il mondo …
“Ci sei tu … in riva la mare …
Ci sei tu … amor, amore …”
Dove c’è l’amore , c’è la felicità.
Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache
vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)
racconto del giorno
627
Il Dott. Stefano e Maga Sabrina
Ci sono dei giorni in cui una persona sente il bisogno di cambiare aria.Un anno fa, ne sapeva qualcosa il Dott. Stefano, cinquant’anni ben portati,Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia. A cinquant’anniil Dott. Stefano non si era ancora sposato perché, per ben due volte, non erariuscito a portare a termine il fidanzamento. La prima… con Gabriella, la qualevoleva a tutti costi che lasciasse Milano e cercasse un impiego analogo aPavia. Il Dott. Stefano aveva cercato di far capire a Gabriella che l’idea nonera attuabile. Non c’è stato niente da fare. Quando le donne si mettono intesta certe cose… difficile farle recedere. “O così… o tutto è finito tra noi…”Sembrava di sentire una delle frasi tipiche del mondo femminile… Il Dott.Stefano non aveva risposto e tutto era finito in una bolla di sapone. Laseconda volta… è stato con Giancarla. Sembrava un amore nato sotto i miglioriauspici… Giancarla diceva di non aver “mai amato così tanto” in vita sua… unuomo come Stefano… Poi, conobbe Geremia …e Giancarla disse che aveva bisogno dipensarci… e ci ha pensato tra le braccia di Geremia. Da quel momento, il Dott.Stefano si era buttato anima e corpo nel lavoro…e aveva rinunciato a “capire ledonne”. A cinquant’anni, però, un uomo comincia fare il bilancio della propriavita. Comincia a fare i più… e i meno… e arriva alla conclusione… fare nuovitentativi per trovare “la donna ideale”. Veramente a spingere in tal senso, èstato l’amico Dott. Francesco, suo coetaneo, Dirigente dell’Agenzia accantoalla sua. “Stefano, cosa fai tutto solo a cinquant’anni? Trovati una compagna,un’amica con cui parlare, passare la domenica, la sera… la notte…” Il Dott.Stefano l’interruppe. Se lo avesse lasciato dire, Francesco, gli avrebbespiattellato anche ciò che avrebbe potuto fare a letto (con tutti i particolari).Il Dott. Stefano, invece, voleva mettere dei paletti al discorso. “Francesco… aparte tutta la tua “propaganda a favore delle donne”… la verità è che “non esiste”la donna ideale. Dopo un po’ compaiono le crepe, le diversità di vedute…e nonfarmi dire ciò che non voglio dire” Il Dott. Francesco era caparbio per natura.Quando si metteva in testa un’idea… doveva per forza puntare all’obiettivo.“Stefano, parli così, perché non conosci la “Maga Sabrina”, una veggente chevive in Lomellina. Anch’io la pensavo come te. Dopo aver seguito il consigliodella Maga Sabrina, ho incontrato la donna migliore del mondo. Alta, bionda,capelli lunghi sciolti, occhi azzurri …e gambe da fine del mondo. E non solo.E’ sempre gentile, sempre sorridente, parla con voce calma e vellutata. Non siarrabbia mai… e colmo dei colmi … e sempre contenta delle scelte e delleproposte che faccio” Il Dott. Stefano a quel punto si sentì disarmato. Nonaveva più argomenti. Chi è quell’uomo che non vorrebbe una donna così?“Francesco, mi hai convinto. Voglio tentare la sorte. Come è possibileincontrare la Maga Sabrina?”L’amico Francesco aprì il portafogli. Estrasse un biglietto da vista… “Telefonaa questo numero e prendi l’appuntamento” Tutto facile? Il Dott. Stefano provò atelefonare un’infinità di volte per prendere l’appuntamento. Il numero erasempre occupato. Il Dott. Stefano, disperato, si rivolse nuovamente all’amicoFrancesco. “Ho provato a telefonare al numero che mi ha dato ed è sempreoccupato. Tu, come hai fatto?” Francesco si aspettava la domanda. “Stefano nonti agitare. Ci penso io” L’amico ha aperto nuovamente il portafogli. Ha estrattoun biglietto da visita con un numero di telefono…ed ha aggiunto una frase.“Stefano vai tranquillo… con questo numero non puoi sbagliare” Il cinquantenneattese la fine del turno di lavoro. Si chiuse nel suo splendido appartamento aPavia, sul Lungoticino. Accese la TV… Tolse l’audio in modo che sullo schermo scorressero solo leimmagini di gagliarde fanciulle che volteggiavano nell’aria… Si versò unadissetante bibita leggermente fresca… e si accinse a telefonare alla Maga Sabrina.La prima telefonata sembrava uno scherzo. “Spiacenti… il numero è inesistente…”Il cinquantenne non si perse d’animo. Al secondo tentativo rispose unadolcissima e languida voce di giovane donna. “Dica… Posso esserle utile?” IlDott. Stefano si esaltò. “Vorrei parlare con la Maga Sabrina per unappuntamento..:” Immediata la risposta. “Sono io. Sono la Maga Sabrina. Dica…. Dica pure”– Il Dott. Stefano fece fatica a connettere. Dopo le tantissime telefonate andatebuche … aveva fatto centro. “Senta Signora Maga, vorrei fissare unappuntamento” Immediata la risposta. “Mi dica dove abita… che vengo subito acasa sua. Anzi, si prepari… passo a prenderla” Il Dott. Stefano andò in estasi.Mai visto a cosa simile! Dopo una decina di minuti, davanti alla casa delcinquantenne Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, si fermò una rossaFerrari, ultimo modello, con il motore che faceva tremare tutto il Palazzo. IlDott. Stefano vi ha preso posto. Alla guida c’era una bellissima ragazzabionda, sui trent’anni. Alta, capelli lunghi sciolti, occhi azzurri, gambe dafine del mondo… ed una voce che incantava. “Stefano… permetti che ti chiamicosì? Stefano dove desideri andare? sulla Costa Azzurra oppure a Parigi?” IlDott. Stefano, lì per lì, non ha saputo rispondere. Disse la prima parola chegli capitò sulla lingua. “Parigi… Parigi… Dicono che a Parigi si fanno cosepazze” -(627)Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
iltuonoilgrillo il 30/06/16 alle 12:59 via WEB Il riso - storia del canale Cavour- Le province di Novara e Vercelli, in Piemonte, sono oggi famose per la loro produzione di riso, tra le più importanti d’Europa. Questo è stato reso possibile tramite un’opera di canalizzazione che ha permesso di portare nei campi grandi quantità d’acqua necessaria a questa coltura. L’opera importante di questa rete di canali è costituita dal Canale Cavour, in onore del suo più importante promotore, il conte Camillo Benso di Cavour. L’opera era stata ideata da un agrimensore vercellese, Francesco Rossi, nel 1842, ma in seguito il conte di Cavour, al tempo Presidente del Consiglio del Ministri del Governo Piemontese, affidò il progetto all’ingegnere Carlo Noè. Realizzato tra 1863 e 1866, il canale è una straordinaria opera di idraulica. Negli 85 chilometri percorsi, da Chivasso, dove le acque escono dal Po, fino al Ticino, nei pressi di Galliate, si incontrano 110 ponti, 210 sifoni e 62 ponti-canale. Ai tempi in cui il canale fu costruito, le paratoie si azionavano con appositi meccanismi manuali da una galleria coperta, alta oltre 4 m e situata nella parte superiore dell’edificio. Il sistema dell’imbocco è completato da due canali scaricatori, uno serve ad evitare che i materiali galleggianti, come i tronchi d’albero sradicati dalle piene, finiscano nel canale. L’altro evita che vi entri acqua in esubero. In questo modo le acque che entrano nel canale non sono mai in eccesso, annullando così il pericolo di una piena, e non trasportano materiali che potrebbero risultare pericolosi. E’ grazie a questa imponente opera, e alla lungimiranza dei suoi ideatori, se l’agricoltura di queste due province è tanto fiorente. Ciao Teresa Ramaioli |
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iltuonoilgrillo il 30/06/16 alle 13:01 via WEB CALIMERO IL PULCINO NERO ---Calimero, il pulcino nero, è stato uno dei protagonisti del Carosello anni ’60.Calimero nasce ufficialmente il 14 luglio del 1963, riprendendo la storia del brutto anatroccolo: sedicesimo uovo della chioccia Cesira, non riesce a nascere assieme agli altri pulcini, così si ritrova dentro l'uovo e quando riuscirà ad uscire un pezzetto di guscio gli rimarrà per sempre sulla testa. La mamma non lo riconosce e Calimero la cerca finendo in una pozza di fango e diventando tutto nero, al punto che Cesira, alla domanda del pulcino, "Sei tu la mia mamma?" gli risponde "Io la tua mamma? Ti sbagli carino. Io pulcini neri non ne ho mai avuti. Vedi, i miei sono tutti bianchi". Calimero però insiste e chiede : "Ma se fossi bianco vorresti essere la mia mamma?" Cesira, impassibile, risponde "Certamente, carino". Calimero è sempre sincero e a fronte di ogni sopruso subito, Calimero esclama la famosa frase che risuona all'orecchio di tutti : "Fanno sempre così perché loro sono grandi e io sono piccolo e nero: ma è un'ingiustizia però!" Gli autori, Nino, Toni Pagot e Ignazio Colnaghi, lo crearono per un marchio di detersivi. Sul piccolo pulcino nero, che non perde mai il suo guscio portato come cappello, gli autori costruirono una serie di avventure che terminavano con l’Olandesina che lava Calimero, dopo sue vicissitudini, facendolo tonare bianco come i tutti gli altri pulcini. Storie che racchiudono un messaggio di speranza: un futuro migliore anche per chi è vittima di ingiustizie. Il nome di Calimero deriva dalla chiesa milanese di San Calimero, dove si sposò Nino Pagot. Antonio Pagotto, in arte Toni Pagot, appassionato fin da piccolo al mondo dell’animazione, ha collaborato con grandi nomi dell’animazione come Hanna & Barbera e Sergio Toppi e negli anni ’70 con il Corriere dei Piccoli e il Corriere dei Ragazzi e dal 1977 con Il Giornalino. Con il fumettista Sergio Toppi ha raccontato a fumetti la vita di Karol Wojtyla. Ciao A tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli |
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