dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 07/07/2016
BUON GIOVEDI’ … dalla magica
PAVIA
dove tutto è fantasia …e poesia / il cielo è sempre blu / il Ticino fa glu … glu …/ e tutti, amano di più.
7 luglio 2016
Pensiero del giorno
“Non casca foglia … se Dio non voglia”
Blog: Blog.libero.it/paviastoria
– Dino Secondo Barili
– Dino Secondo Barili2
Pagina Facebook: Dino Barili
“racconto del giorno”
645 - “Fortunata e la lista dei desideri”
270 “una canzone al giorno”
Edoardo Vianello “Abbronzatissima”
L’estate è la stagione del Sole e delmare. Chi è che in estate non desidera trascorrere almeno un mese al mare? Tutti!Mare, sole, spiaggia rovente, serate in discoteca … spensieratezza … felicità. Echi più ne ha … più ne metta. Una persona aspetta tutto l’anno un mese al mare …Al mare c’è la piaggia dove ognuno può diventare … abbronzatissimo. E’ ilmomento di cantare … “Abbronzatissima” l’intramontabile canzone di EdoardoVianello. “A Abbronzatissima … sotto i raggi del sole”. In questo caldo luglioè quello che ci vuole … “a due passi dal mare … come è bello sentirti” … a farecosa? “… respirare con me”. C’è poco da fare, anche al mare … è sempre l’amoreche trionfa. “Sulle labbra tue dolcissime / un profumo di salsedine” L’atmosferaè quella che ci vuole “sentirò per tutto il tempo / questa estate d’amor”. Quandoc’è l’amore c’è tutto … diceva il saggio. Ne sanno qualcosa coloro che l’amorelo stanno cercando … Ma, ne sanno ancora di più … coloro che l’amore lo stannovivendo … Gli innamorati possono cantare allegramente … “sotto i raggi del sole/ come è bello sognare” … Come? … “abbracciato con te”
Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache
vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)
racconto del giorno
645
I racconti di Pavia
Fortunata e la lista dei desideri
A volte non basta sapere… per destreggiarsi nella vita. Ci vuole anchetanta fortuna e incontrare le persone giuste al momento giusto. Un anno fa, lafine dell’anno scolastico era arrivato anche per la Prof. Fortunata. Un annoscolastico tribolato, pieno di contrasti con i Colleghi i quali non vedevano dibuon occhio la Prof. Fortunata.La Docente diLettere presso un Liceo del milanese, era una quarantenne bellissima … esfortunata in amore. Le aveva provate tutte… ma l’unica sua fortuna era quelladi aver avuto una Cattedra di insegnamento nella materia per quale si eralaureata. Un giorno della fine dell’anno scolastico di un anno fa, Fortunata sene lamentava con il suo Collega del corso parallelo, il Prof. Michele, vicinoalla pensione. “Michele, io non ci capisco più niente. Tutti dicono che bisognocreare un rinnovato clima per coinvolgere i ragazzi a studiare… In pratica, sicompilano solo carte e si fanno incontri che sono una grandissima perdita ditempo”. Il Prof. Michele, forse anche in forza dell’età, aveva dimenticato cosavolevano dire le illusioni. Della vita e della Scuola, pensava, di aver capitotutto o quasi. Si lasciò andare ad una confidenza. “Fortunata… non farti tanticrucci… la società cammina con un suo ritmo che non dipende da noi e dal nostrocomportamento e impegno… Se fossi in te, anziché dar retta alle troppe paroleal vento… mi cercherei un bell’uomo da amare, con il quale passare giornifelici… solo allora, anche la Scuola, diventerà menonoiosa e piacevole per te… e per gli studenti che seguono le tue lezioni. Vedi,Fortunata, quando ognuno di noi sta bene con sé stesso… sta bene anche con glialtri. Non si pretende la Luna…ma, quando si sta bene, si comprendono meglio le situazioni” La Prof. Fortunata memorizzò ogniparola di ciò che aveva detto il Collega Prof. Michele. Ci pensò. Tuttavia, trail dire e il fare ci sta di mezzo…. molto più del mare. Fortunata si fecel’esame di coscienza e si rese conto che da qualche parte doveva purecominciare. L’idea di iscriversi a qualche Corso di Aggiornamento vennescartata immediatamente. Un sabato mattina, di un anno fa, la Prof. Fortunata ha fatto unapasseggiata lungo le rive del Ticino a Pavia. Durante la passeggiata haattraversato il Ponte Coperto nei due sensi. Qualche lettore dirà che la Prof non ha fatto granché… Inrealtà la Docentedi Lettere, non ha attraversato il Ponte Coperto per un capriccio suo… lo hafatto di proposito. Aveva letto pochi giorni prima un leggenda di Pavia chediceva: “Quando desideri una cosa … scrivi un biglietto… piegalo in quattro.Vai sul Ponte Coperto e, quando sei vicino alla Chiesetta di San GiovanniNepomuceno … getta il biglietto nel fiume Ticino. In breve vedrai i risultati”Quando una persona non sa più a quale Santo affidarsi… fa qualsiasi cosa pur diraggiungere risultati veri. Quello stesso sabato mattina, verso mezzogiorno, la Prof. Fortunata ricevette latelefonata della sua Collega Federica. L’invitava a Milano per la presentazionedel suo ultimo libro: Titolo: “Ogni giorno è quello buono”. Fortunata accettò.D’altro canto non aveva nulla da fare. Per andare da Pavia a Milano la Docente di lettere preferìil treno per le sue infinite comodità. Accanto al suo posto assegnato dalcomputer delle Ferrovie si è trovata un Signore, sui cinquant’anni… bellissimo.Sembrava un attore del cinema. Appena seduta Fortunata non ha resistito. Conuna scusa cominciò a parlare. Il Signore era ben disposto a fare altrettanto.Si presentò. “Sono il Prof. Egidio dell’Università di Madrid. Vado a Milano perpresentare un libro di una mia allieva” Il discorso è andato avanti. Ormai la Prof. Fortunata non aveva piùalcuna voglia di lasciare la presa. Da Pavia Milano basta mezz’ora di treno …equando si parla… il tempo passa in fretta. Il discorso tra Fortunata ed Egidioera appena iniziato …e il treno stava già entrando alla Stazione Centrale diMilano. E’ stata Fortunata a proporre un ottimo caffè… Nessuno dei due avevavoglia lasciare il campo. E’ stata ancora Fortuna a chiedere ad Egidio qualelibro fosse stato incaricato di presentare. “Ogni giorno è quello buono” dellaDott. Federica” - rispose. Per poco la Docente di Lettere non svenne… Che tutto ciò chestava avvenendo…fosse opera del “biglietto dei desideri” che aveva gettato nelfiume Ticino dal Ponte Coperto di Pavia? Raccontò per sommi capi al Prof.Egidio quanto le stava accadendo. Anche il cinquantenne Professoredell’Università di Madrid aveva un segreto. Un mese prima aveva letto il suooroscopo. Diceva. “Sarai invitato a presentare un libro a Milano….e a Milanoincontrerai l’amore” Si dice che… “niente accade di ciò che NON è scritto sullibro del Destino” -(645)
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iltuonoilgrillo il 06/07/16 alle 16:41 via WEB ---La pista ciclabile di Van Gogh---“La notte stellata” di Vincent Van Gogh, una delle opere più belle della sua tormentata e straordinaria attività artistica. Il clima sereno e tranquillo del paesino dormiente sovrastato da un cielo attraversato da astri che sembrano ruotare vertiginosamente e rischiarare il cielo scuro. Spesso l’artista se ne andava in giro di notte con tela e pennelli, cercando di cogliere la realtà immersa nel buio. Aveva creato un cappello sormontato da candele accese per riuscire a vedere meglio nell’oscurità. La tela in questione è stata creata attraverso il ricordo di una notte stellata impresso nell’animo dell’artista. Questo famosissimo dipinto, conservato al MoMa di New York, realizzato dal pittore nel 1889, riproduce il cielo di Saint-Rémy-de-Provence. Sarebbe bello passeggiare in questo quadro, in una notte rischiarata da fantastiche stelle! Daan Roosegaarde ha reso in parte possibile tutto questo, l’artista e designer olandese per il “Van Gogh 2015 International Theme Year” ha voluto rendere omaggio al genio espressionista con la “Van Gogh-Roosegaarde Cycle Path di Nuenen“. Si tratta di un tratto di strada lungo circa 1 km .Il percorso, aperto il 12 novembre 2014 ad Eindhoven, collega due mulini e aggiunge un nuovo tratto alla pista ciclabile, lunga 335 chilometri che si snoda nella regione del Brabante del nord, collegando la casa di famiglia dove nacque Van Gogh al paese di Nuenen, dove il pittore dipinse il suo primo capolavoro, Il Mangiatore di Patate. Di notte la strada si trasforma come per magia in una scia luminosa, come la via lattea, la stessa dipinta da Vincent, grazie a un espediente tecnologico: 50mila sassolini scintillanti che segnano la via. Led e sassi fluorescenti che durante il giorno accumulano energia e durante la notte si illuminano. La sera si potrà camminare, correre, pedalare tra le stelle. E' un regalo per tutti coloro che vorranno/ potranno percorrere un sentiero pieno di magia, vivendo l’emozione di entrare in un’opera d’arte. Buona passeggiata Teresa Ramaioli |
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iltuonoilgrillo il 06/07/16 alle 16:44 via WEB MILANO---Il vicolo è dedicato ai lavandai e non alle lavandaie, perché nell'Ottocento ad occuparsi del servizio di lavaggio erano gli uomini organizzati in una vera e propria associazione. Infatti, la confraternita dei Lavandai di Milano risale al 1700. Sant’Antonio da Padova è il loro protettore e a lui è dedicato un altare nella chiesta di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, ubicata a 100 metri circa dal Vicolo dei Lavandai, lungo l’Alzaia Naviglio Grande. Il ruscelletto (“el fossett” in lingua milanese) è alimentato dalle acque del Naviglio Grande. Un tempo le lavandaie, munite di secchio, sapone, spazzole e candeggina stavano inginocchiate sul “brellin” di legno, strofinando i panni sugli stalli di pietra e ancora visibili nel vicolo. Il detersivo usato dalle lavandaie era costituito dal cosiddetto “palton”, una paste semidensa a base di cenere, sapone e soda. L’atmosfera del luogo ha ispirato molti scrittori e storici della vecchia Milano, nonché poeti che a questo angolo dell’antica Milano hanno dedicato i loro versi. Da ricordare, la poesia “Vicol di Lavandée” di Luigi Cazzetta, vincitore nel 1964 del premio Carlo Porta e a cui sono dedicati i giardini di piazzale Gorini. Ciao Teresa Ramaioli |
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