Messaggi di Aprile 2016

BUON SABATO ... DA PAVIA

Post n°23227 pubblicato il 30 Aprile 2016 da dinobarili
 

BUON SABATO

… dalla magica

PAVIA

dove tutto è arte …

tutto è poesia.

Dove è bello vivere

con il Blog …

in compagnia.

Dove il cielo è sempre blu,

il Ticino fa … glu … glu,

e tutti … amano di più.

30 aprile 2016

 “pensiero del giorno”

“Con la fantasia …

la vita è un sogno, in ogni momento della giornata”

FACEBOOK

puoi trovare …

“il racconto del giorno”

565

“Attilio e il venticello di primavera”

*

203 “una canzone al giorno”

“Giro d’Italia … in Musica”

Renato Carosone

“Giuvanne cu’ ‘a chitarra”

E’ noto che per vivere bene ci vuole fantasia. Sempre. Da soli … e in compagnia. In casa, mentre si passeggia in città, al bar con gli amici … sempre! Con la fantasia si può vivere alla grande in ogni momento della giornata e stare bene con le persone con le quali si vive e si condivide la vita. Ecco, perché, oggi, sabato, 30 aprile 2016, serve una canzone allegra, piena di brio e fantasia. Ci vuole “Giuvanne cu’ ‘a chitarra” del grande Renato Carosone. “… una sera, in fondo al vicolo, con la chitarra, scende Giovanni … scende … Ha la cravatta gialla, la giacchetta con lo spacco e le scarpe a barchetta. Tutti lo guardano mentre passa. Lo considerano pazzo … ma pazzo non è. Sa benissimo cosa vuole. Vuole fare una serenata. S’è innamorato di una bella figliuola che l’ha tutto scombinato. Oh! Finalmente qualcuno che ha capito qualcosa della vita. Così si vive … con Renato Carosone. Allegria … e chi vuol esser … lieto sia.     Dino

 
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ATTILIO E IL VENTICELLO DI PRIMAVERA racconto (565) di Dino Secondo Barili

Post n°23226 pubblicato il 30 Aprile 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

565

Attilio e il venticello di Primavera

Una delle caratteristiche della Primavera è il venticello. Un venticello lieve che si alza all’improvviso e sembra accarezzare delicatamente i nuovi germogli, gli esili fiori appena sbocciati… e i volti delle persone. Se poi, ci si trova in un Parco di Pavia come quello della Vernavola, oppure del Castello Visconteo… il gioco è fatto. Meraviglia delle meraviglie! Un anno fa, la pensava così anche l’Architetto Attilio, cinquant’anni ben portati, single, con Studio di Architettura in Milano, abitante a Pavia. L’Architetto Attilio era in “crisi creativa”. Non riusciva a trovare idee interessanti per un suo nuovo lavoro. A Milano aveva parecchie conoscenze… che non erano amicizie. Gli amici si distinguono dalle conoscenze perché non hanno bisogno di nulla. Non applicano la legge del “do ut des”. “Tu dai una cosa a me… ed io do una cosa a te”... Gli amici veri sono quelli che dicono ciò che pensano … senza altri fini. L’Architetto Attilio, a Milano non aveva amici, ma a Pavia si. Pavia, più che una città è un “paesone” (70mila abitanti circa)… Gli amici si incontrano ovunque…più volte al giorno… in Strada Nuova, Corso Cavour, Piazza della Vittoria. Un anno fa, L’Architetto Attilio era in Piazza della Vittoria, in uno dei tanti Bar, per prendere un caffè. Ha incontrato l’amico Francesco, Psicologo.. Attilio ne approfittò. “Francesco… sono a corto di idee per un mio nuovo progetto… cosa mi suggerisci?” Francesco, amico e personaggio dall’occhio lungo, pensò subito che Attilio era single. Rispose convinto. “Se dovessi suggerti come la penso, ti consiglieri di guardare le belle donne… Siccome, però, sei un Professionista serio ti suggerisco di fare fotografie…” Fotografie? L’Architetto Attilio, colse il consiglio al volo. “Hai ragione, ne approfitto subito” Non avendo a disposizione una macchina fotografica, usò il telefonino. Scattò subito alcune foto all’amico Francesco… poi, continuò scegliendo prima soggetti a caso.. poi selezionando gli scatti. Così, in Strada Nuova, sul Ponte Coperto, sul Lungoticino e al Parco del Castello Visconteo. Insomma, una quantità di fotografie da rimanere impressionati. Stanco, ma soddisfatto l’Architetto si ritirò nel suo lussuoso appartamento nel Centro Storico della città. Era curioso di controllare l’effetto pratico del suggerimento dell’amico Francesco. Rivide le foto scattate ad una ad una. Dopo aver visionato le prime immagini, Attilio, si accorse che in ogni fotografia scattata compariva il volto di una donna… alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. Una donna mai vista.. La foto della donna non compariva in tutti gli scatti, ma solo in quelli più significativi… e dove c’erano particolari che potevano servire per il suo nuovo progetto. L’Architetto ritenne che il volto di quella donna mai vista… fosse un “segno del Destino”. Durante gli scatti delle fotografie, Attilio, non l’aveva notata. Come mai ora compariva tanto spesso? Cercò una giustificazione, ma non la trovò. Attilio cercò di dimenticare … senza riuscirci. Ne parlò con il suo amico Psicologo Francesco. Più che una risposta era un’ipotesi... “Attilio, può darsi che sia stato il tuo subconscio a far comparire quella donna in quelle foto…” Non era passata una settimana e nell’appartamento accanto a quello dell’Architetto arrivò una nuova inquilina. Attilio face in modo di fare conoscenza. Si chiamava Liliana, anzi, Architetto Liliana. Aveva trent’anni. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Attilio si rese subito conto che era la stessa donna che era comparsa nelle immagini del suo telefonino. Non disse nulla, ma volle controllare. Si ricordava di aver lasciato il telefonino con le foto sul tavolo della cucina del suo appartamento la sera prima. Lo cercò. Non lo trovò. Con un altro telefonino digitò il numero… Nessuna risposta. Dopo un ora di ricerche vane, Attilio, ritrovò il telefonino con le foto… immerso nell’acqua… in bagno. Cercò di rivedere le immagini. Era tutto distrutto. Non c’era più traccia di nulla. L’Architetto Attilio, un anno fa, non era il tipo da fermarsi davanti a imprevisti. Chiese all’Architetto Liliana, se era disponibile per un pranzo di lavoro. Voleva proporle la condivisione del progetto a cui stava lavorando. Liliana accettò con piacere. Attilio, però, tenne per sé quanto gli era accaduto nello scattare le foto con il telefonino… telefonino che ormai non c’era più. Era curioso di sapere …cosa gli avrebbe riservato il Destino… E’ noto che… la vita è bella proprio perché non si sa cosa riserva. - (565)

 
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BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°23225 pubblicato il 30 Aprile 2016 da dinobarili
 

BUONA GIORNATA CON IL DISEGNO DI

TERESA RAMAIOLI

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°23224 pubblicato il 30 Aprile 2016 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/04/16 alle 18:49 via WEB
RISOTTO ALLA MILANESE---Milano è famosa in tutto il mondo soprattutto per il risotto alla milanese. Merita di essere ricordata la leggenda che circola sulla nascita del famoso risotto allo zafferano. Si narra, verso la fine del '500, di un giovane apprendista vetraio che venne chiamato nella capitale per lavorare al restauro delle vetrate del Duomo. Il giovane aveva un'insolita mania, quella di mettere una manciata di zafferano nell'impasto di tutti i colori che venivano usati per dipingere i vetri. "Finirai col mettere lo zafferano anche nel piatto in cui mangi", gli dicevano per scherzo i colleghi. Al termine dell'opera vennero festeggiate, dietro al Duomo, le nozze della figlia del maestro vetraio e il giovane apprendista, probabilmente già inebriato dal vino, decise di far avverare la profezia degli amici e sparse lo zafferano sul riso servito a tavola. Così nacque il risotto alla milanese che si diffuse rapidamente in tutta la città e nei paesi della Lombardia. La bontà di questo tipico piatto dipende dalla sua corretta preparazione ,dalla perfetta unione del riso con il soffritto di aglio e cipolla. Il risotto è un piatto molto diffuso in tutta la Lombardia , viene preparato nelle province in mille modi diversi: con le verdure, le salsicce, i pesci d'acqua dolce, tinche o persici e anche con le rane. A Pavia è famoso il risotto alla certosina, preparato secondo la ricetta dei frati, che prevede un condimento di gamberi, funghi e piselli. I frati stessi però, nel rispetto delle loro regole, sono tenuti a gustarlo senza burro. Buon appetito- Teresa Ramaioli

 

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°23223 pubblicato il 30 Aprile 2016 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/04/16 alle 18:44 via WEB
MILANO--- GIARDINI DELLA GUASTALLA--Giardini della Guastalla sono i più antichi di Milano. Si trovano davanti all'Università Statale di Milano quindi sono frequentati da studenti che amano trascorrerci la pausa pranzo , il tempo libero, per leggere o studiare nel tranquillo angolo verde Commissionato dalla contessa Paola Ludovica Torelli della Guastalla e terminato nel 1555, fu realizzato secondo lo stile del giardino all’italiana. Ospitava la fondazione benefica “Collegio della Guastalla”. Nel 1938 il Comune di Milano acquisì l’intero complesso e affidò il progetto di restauro all’architetto Renzo Gerla che si occupò soprattutto di riparare i danni subiti dalla struttura durante la prima guerra mondiale , quando il collegio venne utilizzato come ospedale militare. Il restauro botanico venne invece curato dall’ingegnere Gaetano Fassi Il l muro di cinta venne sostituto con una recinzione per offrire alla vista lo spazio prima nascosto Nel giardino troviamo :la peschiera, un gioiello barocco, con balaustre di pietra e ringhiera di ferro, formata da due terrazze in comunicazione tra loro attraverso quattro rampe di scale, che ha sostituito l’originario laghetto cinquecentesco;l’ edicola seicentesca contentente un gruppo di statue in terracotta –policroma; la “Maddalena penitente assistita dagli angeli” e un tempietto neoclassico opera di Luigi Cagnola; all’esterno del giardino una fontana all’angolo di via della Commenda con via San Barnaba. Specie arboree: acero argentato (Acer saccharinum), albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera), arancio trifogliato (Poncirus trifoliata), cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica), faggio pendulo (Fagus sylvatica ‘Pendula’), farnia (Quercus robur), ippocastano rosa (Aesculus x carnea), liquidambar (Liquidambar styraciflua), tiglio selvatico (Tilia cordata); tra gli arbusti, eleagno (Eleagnus spp), pittosforo (Pittosporum tobira), cotognastro (Cotoneaster), nandina (Nandina spp), aucuba (Aucuba japonica), mahonia (Mahonia aquifoliu Gli alberi e gli arbusti presenti nel giardino sono stati dotati di cartellini che ne riportano il nome, fissati al tronco ad altezza d’uomo con un chiodo d’acciaio inox (che non danneggia l’albero, )Gli arbusti sono stati corredati di cartellini posizionati su supporto fissato nel terreno in loro prossimità. Il cartellino riporta il nome comune della pianta e di seguito il nome botanico, il descrittore, la specie e la provenienza. Buona passeggiata. DA Milano ciao Teresa Ramaioli

 

 
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