I miei luoghi oscuri

I miei luoghi oscuri

Aveva dieci anni James Ellroy quando sua madre fu violentata e uccisa. A quella tragedia ha poi dedicato I miei luoghi oscuri. Dicono sia un libro bellissimo e struggente. Non fatico a crederlo se la dedica che precede il primo capitolo e la prima pagina dello stesso offrono al lettore questo:

Ti sei fatta fregare da uno scadente sabato notte. Inerme, hai fatto una fine stupida e brutale.

La via di scampo che avevi imboccato ti offrì solo un breve rinvio. Mi avevi portato con te come portafortuna. Fallii come talismano – dunque oggi testimonio per te.

La tua morte caratterizza la mia vita. Voglio trovare l’amore di cui fummo privi ed esercitarlo in tuo nome.

Voglio divulgare i tuoi segreti. Voglio azzerare la distanza tra me e te.

Voglio darti vita.

1.

La trovarono dei ragazzini.

Militavano nella Babe Ruth League e stavano andando al campo per fare quattro tiri. Dietro di loro camminavano tre allenatori, adulti.

Gli adulti notarono alcune perle sparse sull’asfalto. I ragazzini videro una sagoma nella striscia di vegetazione poco oltre il cordolo. Un piccolo fremito telepatico serpeggiò nel gruppo.

Clyde Warner e Dick Ginnold richiamarono indietro i ragazzini – per impedir loro di vedere da vicino. Kendall Nungesser adocchiò una cabina telefonica sull’altro lato della Tyler, accanto al chiosco dei gelati, e vi si diresse di corsa.

Chiamò l’ufficio dello sceriffo a Temple City e al sergente di turno disse di avere scoperto un cadavere. Si trovava proprio lì vicino, sulla strada accanto al campo da gioco della Arroyo High School. Il sergente gli disse di restare lì e non toccare niente.

Partì la chiamata radio: 10:10 a.m., domenica 22 giugno ’58. Cadavere all’incrocio tra King’s Row e Tyler Avenue, El Monte.

***

Il dolore di Ellroy merita rispetto anche quando tracima nelle parole attraverso cui ama presentarsi in pubblico: “Buona sera guardoni, furfanti, pederasti, annusatori di mutande, punk e magnaccia. Sono James Ellroy, il cane infernale, il gufo pazzo con il rantolo della morte, il cavaliere bianco della destra estrema, il trucco perfetto con il pene di un asino. Sono l’autore di venti libri, tutti capolavori. E precedono i miei futuri capolavori. Questi libri vi lasceranno sconvolti, lavati a vapore e a secco, ripiegati e messi in un angolo, fidelizzati, tatuati e sfanculati”.

Se un uomo autentico vi pare poco, allora io degli esseri umani non ho capito niente.

I miei luoghi oscuriultima modifica: 2024-05-06T14:35:30+02:00da hyponoia

3 pensieri riguardo “I miei luoghi oscuri”

  1. «Non le è mai capitato – continuò Léon – di ritrovare in un libro un pensiero già formulato vagamente in noi stessi, un’immagine offuscata, quasi ci tornasse da lontano, e l’intera descrizione dei nostri sentimenti più profondi?». (da Madame Bovary)

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