L’antibiotico Amoxicillina è introvabile. Le alternative terapeutiche

Antibiotici

Il problema della carenza di Amoxicillina persiste da novembre 2022, e si è aggravato riguardando tutte le formulazioni dell’antibiotico

Perché l’Amoxicillina è introvabile ? Quali altri antibiotici impiegare ?

 

L’ipotesi è che all’origine ci sia il suo basso prezzo, che non invoglia l’industria farmaceutica alla produzione. La carenza di Amoxicillina sta diventando cronica ( Fonte: Corriere della Sera )

In caso di carenza di Amoxicillina si può ricorrere ad altri antibiotici Amoxicillina-simili o alle Cefalosporine.

Possono anche essere impiegati gli antibiotici appartenenti ad altre classi, come i Chinolonici ( in caso di paziente adulto; Levofloxacina [ Levoxacin ], Norfloxacina [ Noroxin ], Ciprofloxacina [ Ciproxin ] etc ), o i Macrolidi ( Eritromicina [ Eritrocina ], Azitromicina [ Zitromax ] )

Penicilline semisintetiche: Ampicillina ( Amplital ), Bacampicillina ( Bacacil ), Carbenicillina ( Pyopen ), Dicloxacillina ( Diamplital ), Flucloxacillina ( Flucocid ), Oxacillina ( Penstapho ), Piperacillina, Ticarcillina ( Timentin ).

Le penicilline vengono usate per il trattamento di infezioni causate da batteri Gram-positivi ( ad esempio le infezioni da streptococco ) e da alcuni batteri Gram-negativi ( ad esempio le infezioni da meningococco ).

Alcuni batteri producono enzimi in grado di inattivare gli antibiotici beta-lattamici. Per le infezioni causate da questi batteri, le penicilline vengono somministrate in associazione a un farmaco che può inibire tali enzimi, come l’Acido Clavulanico o il Sulbactam.

Nei casi gravi possono possono essere impiegate combinazioni come:

A) Ampicillina / Sulbactam ( Unasyn ) per via iniettiva. L’impiego è limitato a: infezioni da germi divenuti ampicillino-resistenti attraverso la produzione di beta-lattamasi; infezioni gravi in cui si sospetti che il germe responsabile possa essere divenuto ampicillino-resistente attraverso la produzione di beta-lattamasi.

B) Piperacillina / Tazobactam ( Tazocin ) per via iniettiva. La combinazione è indicata negli adulti e adolescenti per il trattamento delle infezioni batteriche, che colpiscono le vie respiratorie basse ( polmoni ), le vie urinarie ( reni e vescica ), addome, pelle o sangue. E’ anche indicato nei bambini di età tra 2 e 12 anni per il trattamento di infezioni addominali, come appendiciti, peritoniti.

La famiglia degli antibiotici beta-lattamici è caratterizzata da 4 classi di farmaci

1. Penicilline G ( Benzilpenicillina ) e la V ( Fenossimetilpenicillina ); Ampicillina, Cloxacillina, Bacampicillina, Ticarcillina, Piperacillina, Amoxicillina, Oxacillina;

2. Cefalosporine: Cefazolina, Cefotaxime, Cefaclor, Ceftriaxone, Ceftazidime,
Cefozopran, Moxolactam, Cefixima, Cefpodoxina, Cefalexina

3. Carbapenemi: Imipemen, Meropenem, Ertapenem

4. Monobattamici: Aztreonam

 

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I consigli sugli psicofarmaci corrono su Internet

Fedez

Consigli, recensioni, spot e sfide on line: il boom degli influencer degli psicofarmaci che spaventa i medici

Da La Stampa si legge

« Fino a poco tempo fa i disturbi mentali erano il tabù dei tabù, nessuno diceva di averli e chi ce li aveva li nascondeva. Oggi è diventata quasi una moda auto diagnosticarseli ed esibirli. Ma non c’è niente da esibire». Vincenzo Villari è responsabile di Psichiatria all’ospedale Molinette di Torino. Confessa di non essere particolarmente attivo sui social ma « conosco il caso Fedez ». Il cantante dopo tanto silenzio, illazioni e supposizioni, è tornato ieri a parlare su Instagram dei «due mesi di m***a che ho vissuto » e in particolare ha raccontato ai follower dello «psicofarmaco antidepressivo molto potente che mi ha cambiato, mi ha agitato tanto e mi ha dato anche effetti collaterali molto forti ». Fedez non è il primo né l’ultimo che sui social normalizza l’utilizzo degli psicofarmaci e invita il suo pubblico, utilizzando il mezzo di comunicazione più potente, a prendersi cura della propria salute mentale. « Combattere lo stigma – sottolinea Villari – e aiutare le persone che stanno male a curarsi è un grande passo avanti ». Il problema è quando influencer, più o meno famosi, consigliano farmaci o psicofarmaci di cui fare uso. Su TikTok si è creata una community che addirittura dà un voto a farmaci come Abilify, Depakin o Quetiapina. A quel punto, allarma Villari, « dobbiamo ricordare che gli psicofarmaci non sono droghe da abuso ma vanno utilizzate su prescrizione medica ». ( Articolo di Caterina Stamin )

L’allarme di Fedez, gli psicofarmaci e quel boom tra i ragazzi: uno su 10 li usa senza prescrizione medica

Da La Stampa si legge

« Che farmaci stai prendendo ora ? », « Zoloft, Lyrica, Laroxyl, Lioresal e pillola anticoncezionale. Una al mese Naprosyn più vari integratori ». Giorgia Soleri, attivista con grande influenza social, sensibilizza da tempo sulla malattia di cui soffre, la vulvodinia, e sull’importanza di prendersi cura anche della propria salute mentale. Su Instagram risponde ai follower che le chiedono quali farmaci utilizza e li elenca senza nascondersi. Qualcuno le chiede anche: «Puoi dire che gli psicofarmaci non sono per i matti ? ». E lei replica: « Ma che problema c’è nell’essere matti ? ».

Non è l’unica a esporsi sulla sua salute. Anche Giulia De Lellis, ex tronista di “ Uomini e Donne ” e una delle influencer italiane di maggior successo mediatico – con un seguito di 5,3 milioni di follower – ha mostrato ai fan che cosa assume tutte le mattine: una capsula per l’endometriosi, una capsula Inofolic Combo Hp ( per la pelle ), una capsula di Omegor vitality ( Omega-3 ) e una capsula di Neodidro ( Vitamina D ). Una lista della spesa che « non vuol dire sia ok per voi », ci ha tenuto a sottolineare l’influencer, che ha poi consigliato ai suoi seguaci di affidarsi agli esperti: «Cosa dovete prendere può dirvelo solo un medico dopo aver analizzato le vostre analisi».

TikTok e le “pagelle” agli psicofarmaci

Non solo Instagram e non solo influencer. Anche su TikTok si parla di salute e il dibattito tra gli utenti è acceso sul tema della normalizzazione dell’utilizzo soprattutto degli psicofarmaci. « Boh alla fine mi stanno salvando la vita quindi perché non normalizzare ? », scrive un utente. C’è chi racconta la sua esperienza personale, spiegando che tipo di medicinali assume e che effetti collaterali gli hanno provocato. « Oddio come tremi », commenta qualcuno sotto un video di Miriam Maddalena, make up artist con un seguito da oltre 200mila follower. Lei non si nasconde: «Non so se il tuo vuole essere un insulto o altro, ma a titolo informativo prendo psicofarmaci e per questo tremo, diciamo che è uno spiacevole effetto collaterale. Ce ne sono altri e se volete io sono qua ».

Sul social dei giovanissimi per eccellenza ci si scambia pareri commentando sotto i video – « io prendo Tolep e tu ? » -, ma non solo. In tanti condividono le loro valutazioni partecipando a una sorta di “ challenge ” virale. « Risperidone ? Bah non mi ha fatto un granché, 5/10 », inizia così la “pagella” di Lilsadia. E poi continua: « Xanax: 4/10, fa schifo quella roba raga, all’inizio anche si ma poi non funziona più. Olanzapina 6/10: ho dovuto smettere perché non mi sentivo me stessa e non capivo nulla, però funziona, attutisce del tutto le emozioni». Come lei anche Elio sconsiglia Abilify, descrivendolo come « il farmaco del demonio, ho avuto tutti gli effetti collaterali possibili ». Mentre la Quietipina è « la mia salvezza », voto 10 su 10. ( Articolo di Paola Italiano )

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L’abuso degli antibiotici è causa di antibiotico-resistenza. Molti pazienti muoiono a causa del fallimento dell’antibioticoterapia

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Un uso non-corretto degli antibiotici è causa della antibiotico-resistenza, una seria minaccia per la salute pubblica

Antibiotico resistenza in numeri

700.000 decessi nel mondo e 25.000 ogni anno in Europa per infezioni resistenti

30-60% dei batteri che causano infezioni ospedaliere in Italia sono resistenti agli antibiotici di prima scelta.

51% degli italiani pensa che gli antibiotici siano efficaci contro il raffreddore

9% degli italiani assume antibiotici senza prescrizione medica.

10 milioni di decessi annui secondo la proiezione al 2050 che renderebbe le infezioni da batteri resistenti la principale causa di morte nella popolazione mondiale. ( Fonte ISS – Istituto Superiore di sanità )

Malattie da raffreddamento: non servono gli antibiotici contro raffreddore e influenza

A) Assumere antibiotici ha effetti collaterali. Diarrea, nausea ed eruzioni cutanee sono tra gli effetti collaterali più comuni degli antibiotici. Per non gravare inutilmente sul proprio stato di salute, è bene assumere antibiotici solo quando indicato dal medico;

B) Non per tutte le infezioni batteriche servono gli antibiotici. In molti casi, infezioni batteriche lievi, come rinosinusiti, mal di gola, bronchiti o otiti, non hanno bisogno di terapia antibiotica: il sistema immunitario infatti è in grado di combatterle da solo;

C) Gli antibiotici non sono antidolorifici e non servono contro raffreddore e influenza. I farmaci antibiotici sono efficaci solo contro le infezioni batteriche e non possono nulla in caso di infezioni virali, come nel caso del raffreddore o dell’influenza. L’80% di patologie invernali che coinvolge naso, orecchie, gola e naso è infatti di origine virale.

Fonte: Humanitas

 

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