Pfizer: l’antivirale Paxlovid riduce il rischio di ricovero e morte dell’89% nei pazienti COVID se assunto entro 3 giorni dalla comparsa dei sintomi

Paxlovid.2

Pfizer ha annunciato che gli studi clinici relativi a Paxlovid, un antivirale contro il virus SARS-CoV-2, che viene assunto per via orale, hanno confermato che il farmaco è efficace nell’evitare le conseguenze più gravi del coronavirus. In particolare, riduce i ricoveri e i decessi tra i pazienti a rischio di quasi il 90%, se assunto nei primi 3 giorni dopo la comparsa dei sintomi.

I risultati si basano sulle sperimentazioni realizzate su oltre 2.200 pazienti e hanno confermato i risultati emersi a novembre in una serie di prove preliminari.

Uno studio di laboratorio ha dimostrato anche che Paxlovid può risultare efficace contro la variante Omicron del virus.

Paxlovid è un inibitore della proteasi del virus SARS-CoV-2. L’antivirale può essere prescritto al primo segno di infezione o alla prima consapevolezza di esposizione, aiutando potenzialmente i pazienti ad evitare malattie gravi, che possono portare al ricovero in ospedale e alla morte.

Nirmatrelvir, il principio attivo su cui si basa il farmaco, ha avuto origine nei laboratori Pfizer ed è stato disegnato per bloccare l’attività della proteasi SARS-CoV-2-3CL, un enzima di cui il coronavirus ha bisogno per replicarsi. La sua azione serve ad inibire la replicazione virale in una fase nota come proteolisi, che si verifica prima della replicazione dell’RNA virale.

Negli studi preclinici, Nirmatrelvir non ha dimostrato evidenza di interazioni mutagene del Dna.

In vitro, Nirmatrelvir ha mostrato un’attività antivirale nei confronti delle varianti del virus precedentemente identificate: Alfa, Beta, Delta, Gamma, Lambda e Mu.

L’antivirale si è dimostrato efficace anche contro la proteasi 3CL associata alla variante Omicron di SARS-CoV-2.

Fonte: Pfizer

Virologia.net

 

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Pfizer: l’antivirale anti-Covid Paxlovid riduce dell’89% il rischio di morte e di ricovero ospedaliero

Pfizer ha comunicato che la propria pillola antivirale sperimentale contro il COVID-19 riduce dell’89% il rischio di ospedalizzazione o di decesso nei pazienti trattati.

La pillola di Pfizer, che sarà venduta con il marchio Paxlovid, è stata valutata su un gruppo di volontari che hanno iniziato il trattamento entro 3 giorni dallo sviluppo dei sintomi. Paxlovid ha ridotto dell’89% i rischi di morte o di ricovero ospedaliero.

Visti i benefici, il Comitato indipendente ha consigliato di interrompere la sperimentazione.

Il campione era composto da oltre 1200 adulti del Nord e Sud America, Asia, Europa e Africa, trattati con Paxlovid oppure con placebo dopo aver contratto il COVID.

I volontari scelti dovevano rispettare due criteri: non aver ricevuto il vaccino e avere almeno una caratteristica che li metteva a maggior rischio di ammalarsi gravemente se contagiati ( obesità, diabete mellito ).

Lo 0.8% dei soggetti trattati con Paxlovid è stato ricoverato entro 28 giorni dalla somministrazione, contro il 7% di quelli che hanno ricevuto il placebo.

Nessun decesso è stato segnalato tra chi aveva ricevuto Paxlovid, contro 10 tra i pazienti a cui era stato somministrato il placebo.

Il Paxlovid agisce come un inibitore della proteasi Sars-CoV-2, un enzima essenziale per la replicazione del virus.

La co-somministrazione con una bassa dose di Ritonavir aiuta a rallentare il metabolismo del principio attivo del Paxlovid, facendo in modo che resti attivo nell’organismo per periodi di tempo più lunghi

La Pfizer presenterà i dati alla Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), per richiedere l’autorizzazione all’uso di Paxlovid negli Stati Uniti.

Il New York Times ha riferito che il Governo statunitense ha negoziato con Pfizer l’acquisto di una quantità di pillole per 1.7 milioni di cicli di terapia, con una opzione aggiuntiva per 3.3 milioni.

L’antivirale di Pfizer arriva secondo dopo Molnupiravir, l’antivirale della Merck / MSD, che è stato approvato il 5 novembre 2021 dall’Agenzia britannica del farmaco, MHRA.

Rispetto a Paxlovid, l’antivirale della Merck / MSD ha dimostrato una riduzione dei rischi del 50% se somministrato entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi.