I consigli sugli psicofarmaci corrono su Internet

Fedez

Consigli, recensioni, spot e sfide on line: il boom degli influencer degli psicofarmaci che spaventa i medici

Da La Stampa si legge

« Fino a poco tempo fa i disturbi mentali erano il tabù dei tabù, nessuno diceva di averli e chi ce li aveva li nascondeva. Oggi è diventata quasi una moda auto diagnosticarseli ed esibirli. Ma non c’è niente da esibire». Vincenzo Villari è responsabile di Psichiatria all’ospedale Molinette di Torino. Confessa di non essere particolarmente attivo sui social ma « conosco il caso Fedez ». Il cantante dopo tanto silenzio, illazioni e supposizioni, è tornato ieri a parlare su Instagram dei «due mesi di m***a che ho vissuto » e in particolare ha raccontato ai follower dello «psicofarmaco antidepressivo molto potente che mi ha cambiato, mi ha agitato tanto e mi ha dato anche effetti collaterali molto forti ». Fedez non è il primo né l’ultimo che sui social normalizza l’utilizzo degli psicofarmaci e invita il suo pubblico, utilizzando il mezzo di comunicazione più potente, a prendersi cura della propria salute mentale. « Combattere lo stigma – sottolinea Villari – e aiutare le persone che stanno male a curarsi è un grande passo avanti ». Il problema è quando influencer, più o meno famosi, consigliano farmaci o psicofarmaci di cui fare uso. Su TikTok si è creata una community che addirittura dà un voto a farmaci come Abilify, Depakin o Quetiapina. A quel punto, allarma Villari, « dobbiamo ricordare che gli psicofarmaci non sono droghe da abuso ma vanno utilizzate su prescrizione medica ». ( Articolo di Caterina Stamin )

L’allarme di Fedez, gli psicofarmaci e quel boom tra i ragazzi: uno su 10 li usa senza prescrizione medica

Da La Stampa si legge

« Che farmaci stai prendendo ora ? », « Zoloft, Lyrica, Laroxyl, Lioresal e pillola anticoncezionale. Una al mese Naprosyn più vari integratori ». Giorgia Soleri, attivista con grande influenza social, sensibilizza da tempo sulla malattia di cui soffre, la vulvodinia, e sull’importanza di prendersi cura anche della propria salute mentale. Su Instagram risponde ai follower che le chiedono quali farmaci utilizza e li elenca senza nascondersi. Qualcuno le chiede anche: «Puoi dire che gli psicofarmaci non sono per i matti ? ». E lei replica: « Ma che problema c’è nell’essere matti ? ».

Non è l’unica a esporsi sulla sua salute. Anche Giulia De Lellis, ex tronista di “ Uomini e Donne ” e una delle influencer italiane di maggior successo mediatico – con un seguito di 5,3 milioni di follower – ha mostrato ai fan che cosa assume tutte le mattine: una capsula per l’endometriosi, una capsula Inofolic Combo Hp ( per la pelle ), una capsula di Omegor vitality ( Omega-3 ) e una capsula di Neodidro ( Vitamina D ). Una lista della spesa che « non vuol dire sia ok per voi », ci ha tenuto a sottolineare l’influencer, che ha poi consigliato ai suoi seguaci di affidarsi agli esperti: «Cosa dovete prendere può dirvelo solo un medico dopo aver analizzato le vostre analisi».

TikTok e le “pagelle” agli psicofarmaci

Non solo Instagram e non solo influencer. Anche su TikTok si parla di salute e il dibattito tra gli utenti è acceso sul tema della normalizzazione dell’utilizzo soprattutto degli psicofarmaci. « Boh alla fine mi stanno salvando la vita quindi perché non normalizzare ? », scrive un utente. C’è chi racconta la sua esperienza personale, spiegando che tipo di medicinali assume e che effetti collaterali gli hanno provocato. « Oddio come tremi », commenta qualcuno sotto un video di Miriam Maddalena, make up artist con un seguito da oltre 200mila follower. Lei non si nasconde: «Non so se il tuo vuole essere un insulto o altro, ma a titolo informativo prendo psicofarmaci e per questo tremo, diciamo che è uno spiacevole effetto collaterale. Ce ne sono altri e se volete io sono qua ».

Sul social dei giovanissimi per eccellenza ci si scambia pareri commentando sotto i video – « io prendo Tolep e tu ? » -, ma non solo. In tanti condividono le loro valutazioni partecipando a una sorta di “ challenge ” virale. « Risperidone ? Bah non mi ha fatto un granché, 5/10 », inizia così la “pagella” di Lilsadia. E poi continua: « Xanax: 4/10, fa schifo quella roba raga, all’inizio anche si ma poi non funziona più. Olanzapina 6/10: ho dovuto smettere perché non mi sentivo me stessa e non capivo nulla, però funziona, attutisce del tutto le emozioni». Come lei anche Elio sconsiglia Abilify, descrivendolo come « il farmaco del demonio, ho avuto tutti gli effetti collaterali possibili ». Mentre la Quietipina è « la mia salvezza », voto 10 su 10. ( Articolo di Paola Italiano )

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Psichiatria – Depressione & Anticoncezionali orali negli adolescenti e nelle giovani donne

I contraccettivi orali sono stati associati a un aumentato rischio di successiva depressione clinica nelle adolescenti. Tuttavia, l’associazione dell’uso di contraccettivi orali con sintomi depressivi concomitanti rimane non ben definita

È stata studiata l’associazione tra uso di contraccettivi orali e sintomi depressivi e si è determinato se questa associazione sia influenzata dall’età e quali sintomi specifici siano associati all’uso di contraccettivi orali.

Sono stati utilizzati dati dalla terza alla sesta ondata dello studio prospettico di coorte TRAILS ( Tracking Adolescents ‘Individual Lives Survey ), condotto nel periodo 2005-2016 tra le donne di età compresa tra 16 e 25 anni che avevano compilato almeno 1 e fino a 4 valutazioni sull’uso di contraccettivi orali a 16, 19, 22 e 25 anni di età.

I sintomi depressivi sono stati valutati mediante la scala dei problemi affettivi dei giovani ( 16 anni ) orientata al DSM-IV e l’Adult Self-Report ( 19, 22 e 25 anni ).
Sono stati analizzati i dati in totale di 1.010 ragazze ( 743-903 ragazze, a seconda dell’onda; età media alla prima valutazione dell’uso di contraccettivi orali, 16.3 anni; età media alla valutazione finale dell’uso di contraccettivi orali, 25.6 anni ).

LINK: https://www.depressione.net/articolo/associazione-tra-uso-di-contraccettivi-orali-e-sintomi-depressivi-tra-adolescenti-e-giovani-donne

 

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