Olanda: reazioni violente a Rotterdam contro le restrizioni per il COVID
Rotterdam, spari della polizia, feriti e auto incendiate alla protesta contro il Corona Pass 2G
Auto incendiate, agenti che sparano, feriti: nel centro di Rotterdam ci sono state violente proteste contro le restrizioni per il COVID. Gli agenti hanno sparato e almeno due persone sono rimaste ferite, ha detto la polizia. I Paesi Bassi sono nel pieno della quarta ondata di COVID, con il maggiore numero di contagi dall’inizio dell’epidemia
La polizia dei Paesi Bassi ha sparato ieri sera diversi colpi di avvertimento nel porto di Rotterdam per disperdere una protesta contro le misure anti-COVID che stava diventando violenta, e almeno due persone sono rimaste ferite.
Centinaia di manifestanti si erano riuniti per esprimere la propria contrarietà al progetto del governo di limitare l’accesso agli eventi al chiuso solo a chi sia in possesso di un “corona pass”, un certificato con cui mostri cioè di essere vaccinato o di esser guarito dal COVID e non più – come è previsto finora – anche di essere risultato negativo a un tampone.
È stata dunque la proposta di togliere il tampone dal “Pass” e di passare al cosiddetto sistema “2G” a scatenare la rabbia dei manifestanti.
La protesta è sfuggita di mano. Al grido “libertà”, i manifestanti hanno fatto esplodere potenti fuochi d’artificio e hanno lanciato oggetti.
Il Green Pass 2G
Il Green Pass 3G viene rilasciato alle persone che si sono sottoposte a un ciclo vaccinale anti-COVID con 2 dosi ( validità del Pass per 12 mesi ), ai guariti ( validità del Pass per 6 mesi; guariti + vaccinazione con 1 dose -> validità per 12 mesi ), e a coloro che si sottopongono a tampone rapido ( validità del Pass per 48 ore ). La scarsa efficacia dei vaccini di prima generazione nel contrastare la diffusione dell’infezione ha indotto alcuni Paesi ad adottare il Green Pass 2G, che viene rilasciato solo ai vaccinati e ai guariti, con l’esclusione del tampone.
La situazione vaccinale in Olanda
In un anno, la situazione epidemiologica non è mutata. Anzi, per alcuni aspetti è persino peggiorata. Se dopo le prime 2 settimane di novembre 2020 le Autorità sanitarie avevano registrato 6mila positivi al COVID, esattamente 12 mesi dopo i contagi hanno superato quota 19mila. Ma quello che più preoccupa è la situazione negli ospedali: l’ultimo dato parla di 1.863 pazienti COVID ricoverati, di cui 380 in terapia intensiva. Un anno fa erano circa 1.500, di cui 586 in terapia intensiva. Con la differenza che se nel 2020 i ricoveri erano in fase calante, al momento la curva sembra destinata ancora a salire. Eppure, il tasso di vaccinazione in Olanda è tra i più alti nell’Unione Europea, con l’84.4% della popolazione adulta che ha completato la vaccinazione, secondo i dati ufficiali.
Le cause della crescita dei contagi
Oltre alla scarsa efficacia dei vaccini di prima generazione, un’altra ragione potrebbe essere stato l’eccessivo allentamento delle misure di precauzione contro il COVID, in particolare la scelta del Governo a inizio estate di eliminare quasi tutte le restrizioni. Già dopo poche settimane, il premier Mark Rutte era dovuto tornare sui suoi passi e ripristinare alcune misure, ma di fatto da allora in poi nel Paese vi è stato un sostanziale via libera al ritorno alla vita normale, con l’abbandono da parte della stragrande maggioranza della popolazione di precauzioni minime come l’uso della mascherina nei luoghi affollati al chiuso. ( Fonte: EuropaToday )
LINK: https://europa.today.it/attualita/caso-olanda-ospedali-pieni.html
IMMAGINI:
VIDEO DEI DISORDINI A ROTTERDAM IN OLANDA