AGGIORNAMENTO IN ONCOLOGIA – Informazione indipendente sulla Terapia dei Tumori: OncologiaMedica.net

OncologiaMedica.net

OncologiaMedica.net una fonte di informazione indipendente sulle Terapie in Oncologia

 

Copanlisib nei pazienti con tumori con mutazioni PIK3CA: risultati del sottoprotocollo Z1F dello studio EAY131

Le mutazioni attivanti in PIK3CA sono osservate in più tipi di tumore. EAY131 è uno studio con approccio agnostico che ha arruolato pazienti destinati a terapie mirate sulla base di alterazioni genom …


 

Nivolumab neoadiuvante più chemioterapia nel tumore al polmone resecabile

La chemioterapia neoadiuvante o adiuvante conferisce un modesto beneficio rispetto alla sola chirurgia per il tumore al polmone non-a-piccole cellule resecabile ( NSCLC ). Negli studi in fase inizial …


 

Carcinoma renale metastatico non-trattato in precedenza: sopravvivenza globale finale e analisi molecolare in IMmotion151, uno studio di fase 3 che ha confrontato Atezolizumab più Bevacizumab versus Sunitinib

Le analisi ad interim dello studio IMmotion151 ( A Study of Atezolizumab in Combination With Bevacizumab Versus Sunitinib in Participants With Untreatment Advanced Renal Cell Carcinoma ) hanno riporta …


 

Darolutamide e sopravvivenza nel tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni

Darolutamide ( Nubeqa ) è un potente inibitore dei recettori degli androgeni che è stato associato a un aumento della sopravvivenza globale tra i pazienti con carcinoma prostatico non-metastatico resi …


 

Cabozantinib per il tumore differenziato della tiroide refrattario allo Iodio radioattivo: studio COSMIC-311

I pazienti con tumore differenziato della tiroide ( DTC ) refrattario allo Iodio radioattivo precedentemente trattati con terapia mirata al recettore del fattore di crescita dell’endotelio vascolare ( …


 

Sacituzumab govitecan nei pazienti con carcinoma uroteliale metastatico in progressione dopo chemioterapia a base di Platino e inibitori del checkpoint: studio TROPHY-U-01

I pazienti con carcinoma uroteliale metastatico ( mUC ) che progrediscono con la chemioterapia a base di Platino ( PLT ) e gli inibitori del checkpoint ( CPI ) hanno opzioni limitate che offrono tassi …


 

Risultati finali dell’efficacia di sopravvivenza globale di Ivosidenib per i pazienti con colangiocarcinoma avanzato con mutazione IDH1: studio ClarIDHy

Le variazioni dell’isocitrato deidrogenasi 1 ( IDH1 ) si verificano in circa il 20% dei pazienti con colangiocarcinoma intraepatico. Nello studio ClarIDHy, la sopravvivenza libera da progressione ( …


 

Veliparib in combinazione con chemioterapia a base di Platino per il trattamento di prima linea del tumore polmonare a cellule squamose avanzato

Il tumore polmonare squamoso non-a-piccole cellule ( sqNSCLC ) è geneticamente complesso con evidenza di danno al DNA. Uno studio di fase III ha studiato l’efficacia e la sicurezza dell’inibitore PA …


 

Pembrolizumab rispetto alla chemioterapia per il carcinoma polmonare non-a-piccole cellule metastatico con punteggio TPS per l’espressione di PD-L1 maggiore o uguale al 50%

E’ stato riportato il primo follow-up di 5 anni di qualsiasi studio di immunoterapia di fase III di prima linea per il cancro al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ). KEYNOTE-024 è uno studio in …


 

Attività clinica e sicurezza di Cabozantinib per le metastasi cerebrali nei pazienti con carcinoma a cellule renali

I pazienti con metastasi cerebrali da carcinoma a cellule renali ( RCC ) sono stati sottorappresentati negli studi clinici e manca una terapia sistemica efficace. Cabozantinib ( Cabometyx ) mostra u …


 

Carcinoma alla mammella metastatico HR-positivo e HER2-negativo: il cambio precoce del trattamento può giovare ai pazienti con mutazioni del recettore degli estrogeni

Da uno studio è emerso che un approccio basato sulla biopsia liquida per la selezione del trattamento ha migliorato gli esiti tra i pazienti con carcinoma mammario metastatico positivo al recettore or …


 

Savolitinib una volta al giorno in pazienti cinesi con carcinoma sarcomatoide polmonare e altri tumori polmonari non-a-piccole cellule portatori di alterazioni dello skipping dell’esone 14 di MET

Savolitinib ( Orpathys ) è un inibitore selettivo della tirosin-chinasi di MET. Sono state studiate l’attività e la sicurezza di Savolitinib nei pazienti con carcinoma sarcomatoide del polmone e altri …


 

Nivolumab più Ipilimumab versus Nivolumab per i pazienti precedentemente trattati con tumore polmonare a cellule squamose in stadio IV: studio Lung-MAP S1400I

Nivolumab ( Opdivo ) più Ipilimumab ( Yervoy ) è superiore alla chemioterapia a base di Platino nel tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) avanzato naive-al-trattamento. Nivolumab è super …


 

Nivolumab versus placebo nei pazienti con mesotelioma maligno recidivante: studio CONFIRM

Nessuno studio di fase 3 ha ancora mostrato un miglioramento della sopravvivenza per i pazienti con mesotelioma maligno pleurico o peritoneale progredito dopo la chemioterapia a base di Platino. Son …


 

Atezolizumab più Bevacizumab rispetto a Sorafenib nei pazienti con carcinoma epatocellulare non-resecabile: studio IMbrave150

È importante comprendere l’esperienza dei pazienti riguardo al trattamento del cancro. Sono stati valutati gli esiti riportati dai pazienti ( PRO ) con Atezolizumab ( Tecentriq ) più Bevacizumab ( Ava …

MUTAZIONE KRAS G12C: Sotorasib nel trattamento del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule & del carcinoma colorettale

Amgen.2

SOTORASIB ( LUMAKRAS ) NEL TRATTAMENTO DEL CARCINOMA POLMONARE NON-A-PICCOLE CELLULE & DEL CARCINOMA COLORETTALE

A) Nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato ( NSCLC ) con mutazione KRAS G12C, Sotorasib ha dimostrato un ritardo nella progressione del sistema nervoso centrale ( SNC ), una più lunga sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) del SNC e un più elevato tasso di risposta obiettiva ( ORR ) intracranica rispetto a Docetaxel nell’analisi post-hoc dello studio di fase 3 CodeBreaK 200

B) La combinazione Sotorasib più Panitumumab e FOLFIRI ha mostrato un tasso ORR del 55% nel carcinoma colorettale ( CRC ) metastatico con mutazione KRAS G12C, trattato in precedenza, nello studio di fase 1B CodeBreaK 101

 

Nel corso del Congresso ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) 2023 sono stati presentati nuovi dati dal Programma di sperimentazione clinica CodeBreaK, il programma di sviluppo globale più completo nei pazienti con tumori con mutazione KRAS G12C.

La ricerca presentata ha fornito ulteriori elementi a sostegno dell’efficacia di Sotorasib ( Lumakras / Lumykras ) nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato ( NSCLC ) e nel carcinoma colorettale metastatico ( mCRC ).

 A) Sotorasib & Miglioramento dell’attività cerebrale nei pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata 

Sono stati presentati i dati di un’analisi post-hoc dello studio globale di fase 3 CodeBreaK 200 che ha riguardato pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC )avanzato e con lesioni del sistema nervoso centrale ( SNC ) trattate / stabili al basale, come valutato da un revisione centrale indipendente in cieco ( BICR ).

In questa analisi utilizzando la valutazione della risposta RANO-BM, Sotorasib ha ritardato il tempo alla progressione della malattia a livello del sistema nervoso centrale, e ha prolungato la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) del sistema nervoso centrale rispetto a Docetaxel.

Inoltre, il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) a livello del SNC ( una valutazione della riduzione del tumore a livello cerebrale dopo il trattamento ) è stato più del doppio ( 33,3% vs 15,4% ) nei pazienti trattati con Sotorasib ( n= 18 ) rispetto a Docetaxel ( n= 13 ).

Il profilo di sicurezza in questa analisi è risultato simile a quello della popolazione complessiva di CodeBreaK 200.

Le metastasi a livello cerebrale sono una complicanza comune del tumore NSCLC avanzato con mutazione KRAS G12C, che si verifica in circa il 30-40% dei pazienti. In questa analisi post-hoc di CodeBreaK 200, Sotorasib ha ritardato la sopravvivenza libera da progressione a livello cerebrale di oltre 5 mesi. Sotorasib esercita un potenziale beneficio clinicamente significativo come seconda linea per i pazienti con tumori NSCLC e mutazioni KRAS G12C.

B) Dati incoraggianti per Sotorasib associato a Panitumumab e FOLFIRI nel carcinoma colorettale metastatico

I dati dello studio di fase 1B CodeBreaK 101 – i primi risultati riportati per la combinazione di Sotorasib con Panitumumab ( Vectibix ) e FOLFIRI – hanno mostrato sicurezza ed efficacia incoraggianti nel carcinoma colorettale ( CRC ) metastatico con mutazione KRAS G12C, precedentemente trattato. Tra i 42 pazienti valutabili per la risposta, il tasso di risposta obiettivo confermato è stato del 55% ( IC 95%: 38,7, 70,2 ) e il tasso di controllo della malattia ( DCR ) è stato del 93% ( IC 95%: 80,5, 98,5 ), con risposte osservate indipendentemente dal numero di precedenti linee di terapia e indipendentemente dalla progressione della precedente terapia a base di Irinotecan. La combinazione Sotorasib più Panitumumab e FOLFIRI ha riportato eventi avversi coerenti con quelli attesi per le terapie in studio.

Fonte: AMGEN 2023

Xagena Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net

CANCRO AL POLMONE METASTATICO – Andrea Purgatori: il tumore al polmone fu diagnosticato per la prima volta il 24 maggio

Purgatori Andrea

“IL PRIMO A DIAGNOSTICARE A PURGATORI UN TUMORE DEL POLMONE SONO STATO IO” – SCRIVE IL DOTTOR FABRIZIO LUCHERINI: “ ERA IL 24 MAGGIO, PRESSO LA CASA DI CURA VILLA MARGHERITA DI ROMA. ANDREA, COME OGNI ANNO, SI SOTTOPONEVA PRESSO LA CLINICA AD UN CHECK-UP DI ROUTINE. RISCONTRAI QUESTA MASSA TUMORALE E GLI DIEDI LA NOTIZIA PERSONALMENTE. IL GIORNO SUCCESSIVO…” ( Tratto da Dagospia )

Fabrizio Lucherini, Medico specializzato in Diagnostica per Immagini e Radiologia, ha fatto chiarezza sulla diagnosi di cancro al polmone:

1- Il primo a diagnosticare a Purgatori un tumore del polmone sono stato io in data 24 Maggio presso la Casa di Cura Villa Margherita.

Andrea, come ogni anno, si sottoponeva presso la clinica ad un check-up di routine; e purtroppo in questa occasione, malgrado l’apparente buona salute, riscontrai questa evidente massa tumorale ad esame TC senza mezzo di contrasto del torace.

Gli diedi la notizia personalmente al termine dell’esame, inutile immaginare lo sconforto ma anche la grande forza d’animo con cui Andrea reagì dopo pochi secondi.

2-Come sempre succede nella pratica radiologica, nei casi in cui inaspettatamente si riscontra un grave problema, si è proceduto nel giorno successivo ad effettuare una TC Total Body con contrasto, e quindi una biopsia. Che da lì a qualche giorno confermò la diagnosi di tumore del polmone.

3- Dimesso Purgatori dalla Clinica Villa Margherita, il suo curante mi informò che il giornalista si sarebbe sottoposto ad ulteriori accertamenti come la PET in altra sede.

Xagena Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net

MORTE ANDREA PURGATORI – Il Giallo della Morte di Andrea Purgatori. Un errore diagnostico ? Cancro al polmone con metastasi cerebrali ?

 

 

Purgatori Andrea

PER LA MORTE DI ANDREA PURGATORI SONO STATI INDAGATI IL PROF GUALDI E UN TECNICO – IL DUBBIO, COME DENUNCIA LA FAMIGLIA, È CHE AL GIORNALISTA SAREBBERO STATE DIAGNOSTICATE METASTASI AL CERVELLO CHE POTREBBERO NON ESSERCI MAI STATE. IL SOSPETTO SAREBBE CONFERMATO DAI RESPONSI FIRMATI DA MEDICI E PROFESSORI UNIVERSITARI – LO SCONTRO TRA DOTTORI SULLE METASTASI AL CERVELLO. UNO DEI 2 DICE: “CURE SBAGLIATE MA LE CONSEGUENZE TERAPEUTICHE NON HANNO INCISO SULLA PROGNOSI” – PER CAPIRE SE FOSSERO PRESENTI METASTASI AL CERVELLO, LA PROCURA HA DECISO CHE… ( Dagospia )

A ricostruire gli ultimi mesi di Purgatori e la sequenza delle diagnosi e delle cure presso alcune cliniche della capitale è il quotidiano il Domani. Tutto inizia il 24 aprile, nemmeno tre mesi fa: Purgatori, descritto come molto attento al suo stato di salute, “si ricovera nella clinica privata Villa Margherita“. Si sente stanco e si sottopone ad alcuni controlli. Da lì emergono valori delle analisi sballate, “riscontrati da una tac e una biopsia”. Da Villa Margherita i risultati vengono inviati “in una famosa clinica sull’Aurelia, la Casa di Cura Pio XI“. Siamo ai primi di maggio: a formulare una pesantissima “diagnosi di tumore al polmone con metastasi diffuse agli organi vicini e al cervello” è “il professor Gianfranco Gualdi, responsabile della radiologia e riconosciuto esperto della materia”. Per il medico la situazione è molto grave e richiede un intervento immediato: a quel punto Purgatori, che prosegue normalmente la propria vita individuale e professionale e si sente bene, viene “dirottato in una terza clinica dove sulla base della diagnosi decidono di iniziare immediatamente cicli di radioterapia ad altissimo dosaggio”. Eppure lui si sente bene, tanto da stupire i medici per la discrepanza tra il suo quadro clinico (“che corrisponde a quello di un malato terminale con un’aspettativa di vita non superiore ai sei mesi“) e le sue condizioni.
Purgatori cerca un centro d’eccellenza per la radioterapia, che conferma la diagnosi e la cura precedentemente stabiliti. Lui continua anche a lavorare, nel frattempo, e registra una puntata della sua trasmissione “Atlantide” il 17 maggio. Pochi giorni dopo le sue condizioni peggiorano: i farmaci lo rendono affaticato e confuso, ma nella prima clinica dove era stato diagnosticato il cancro in fase avanzata spiegano che la terapia sta funzionando. L’equipe medica che lo segue infatti, spiega che le metastasi si sono ridotte. E di molto. Un presunto miglioramento clinico che non trova riscontro nelle condizioni del paziente, che precipitano. Non beve, non mangia, non riesce più a svolgere una vita autonoma come prima. A quel punto scatta un nuovo ricovero a giugno, sempre a Villa Margherita. E lì c’è una nuova tac, dalla quale emerge un’altra verità clinica: non c’è nessuna metastasi al cervello, soltanto alcune ischemie cerebrali.

Ma nonostante la diagnosi sia completamente diversa da quella che ha portato Purgatori a intraprendere la radioterapia, per i medici è coerente col il quadro clinico del paziente. Alla tac segue “due giorni dopo anche una risonanza magnetica al cervello esaminata dal neuroradiologo Alessandro Bozzao, professore ordinario della Sapienza”: l’accertamento “esclude la presenza di metastasi”. Anche in questo caso l’esito dell’esame è di segno opposto rispetto alla diagnosi iniziale, tanto da volere ripetere nuovamente l’esame “incrociandolo con quello eseguito alla Pio XI, prima di emettere il suo verdetto: non solo le metastasi non ci sono, ma non ci sarebbero mai state”. “I famigliari – scrive Il Domani – apprenderebbero pure di «una tremenda lite tra Gualdi e Bozzao», che però resta sulla sua posizione: tutti i radiogrammi effettuati fin dall’inizio confermano la sola diagnosi di ischemia cerebrale, una patologia forse curabile”.

A quel punto il giornalista torna a casa, ma le sue condizioni peggiorano: l’8 luglio viene portato in ambulanza all’Umberto I. Le sue condizioni “sono gravissime”. I famigliari, in ospedale, parlano con un radiologo “che in quei momenti concitati si preoccupa di confermare alla famiglia la presenza delle famose metastasi al cervello”. Si tratta di un medico che oltre a lavorare nell’ospedale romano, collaborava con Gualdi alla Pio XI ed «era uno dei firmatari del referto del giorno 8 maggio da cui era partita la diagnosi». Undici giorni dopo il ricovero, il 19 luglio, Andrea Purgatori muore. ( Tratto da Il Fatto Quotidiano )

Xagena Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net

Aggiornamenti dalla Letteratura scientifica internazionale per gli Oncologi

OncoBase.it

DECISION MAKING IN ONCOLOGIA – L’IMPORTANZA DEI CONTENUTI NELL’ASSUNZIONE DELLE DECISIONI TERAPEUTICHE

Xagena propone all’oncologo un Sistema Easy & Fast di AGGIORNAMENTO ONLINE ON DEMAND SU SPECIFICI TEMI

L’ONCOLOGO ha sempre meno tempo da dedicare alla lettura delle Riviste scientifiche. Xagena propone i propri DATABASE consultabili come un classico motore di Ricerca: es OncoBase.it

Esempi:

1) – Alectinib – https://lnkd.in/dZ9psAv

2) – Apalutamide – https://lnkd.in/dEaSfjy

3) – Atezolizumab – https://lnkd.in/du6MYRD

4) – Avelumab – https://lnkd.in/dsAhzDS

5) – Cabozantinib – https://lnkd.in/gCskfEfW

6) – Capmatinib – https://lnkd.in/d-9ZrZS

7) – Cemiplimab – https://lnkd.in/eViAusqz

7) – Darolutamide – https://lnkd.in/d_K9cxK

8) – Dostarlimab – https://lnkd.in/eW_ViyAs

9) – Durvalumab – https://lnkd.in/gVaGEKFy

10) – Enzalutamide – https://lnkd.in/g6JRsC4C

12) – Larotrectinib – https://lnkd.in/gcQutaxi

13) – Lenvatinib – https://lnkd.in/gTBxsgjq

14) – Niraparib – https://lnkd.in/eYVKKmuA

15) – Nivolumab – https://lnkd.in/dnaW5Sv

16) – Olaparib – https://lnkd.in/e3wMHj4u

17) – Osimertinib – https://lnkd.in/dT-DJS8

18) – Pembrolizumab – https://lnkd.in/dcKjeCM

19) – Ribociclib – https://lnkd.in/dCVjgMJ

20) – Sacituzumab govitecan – https://lnkd.in/gXEd53um

 

ISCRIZIONE GRATUITA ALLE NEWSLETTER XAGENA MEDICINA

XagenaNewsletter

Key Update in Oncologia & OncoEmatologia di Gilead

Gilead Banner

 

Le vendite dei prodotti Cell Therapy sono aumentate del 64% a 448 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.

• Le vendite di Yescarta ( Axicabtagene ciloleucel ) sono aumentate del 70% a 359 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023, trainate principalmente dall’aumento della domanda di linfoma a grandi cellule B recidivato o refrattario ( “R/R” ) ( “LBCL” ).

• Le vendite di Tecartus ( Brexucabtagene autoleucel ) sono aumentate del 40% a 89 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023, trainate principalmente dall’aumento della domanda di linfoma mantellare R/R e leucemia linfoblastica acuta dell’adulto R/R ( “ALL” ).

Le vendite di Trodelvy ( Sacituzumab govitecan ) sono aumentate del 52% a 222 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, trainate principalmente dall’aumento dell’adozione nel carcinoma mammario triplo negativo metastatico negli Stati Uniti e in Europa, nonché dal lancio dell’indicazione per carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- pretrattato negli Stati Uniti.

Aggiornamenti chiave in Oncologia

• Approvazione della FDA per Trodelvy per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma mammario non-resecabile localmente avanzato o metastatico HR+/HER2- che hanno ricevuto terapia a base endocrina e almeno due terapie sistemiche aggiuntive nel setting metastatico;

• Presentati i risultati positivi di un’analisi di follow-up a 3 anni di Tecartus nello studio di fase 2 ZUMA-3 su pazienti con leucemia linfoblastica acuta R/R all’European CAR T-cell Meeting;

• Presentati i dati positivi dello studio di fase 2 TROPHY-U-01 di Trodelvy per il trattamento del carcinoma uroteliale metastatico al Simposio sui tumori genitourinari dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO );

• Completata l’acquisizione di Tmunity, una società biotecnologica privata in fase clinica, che fornisce programmi preclinici e clinici, inclusa una piattaforma tecnologica CAR T che può essere applicata a una varietà di CAR T per migliorare l’attività antitumorale, nonché processi di produzione rapidi;

• Annunciati i risultati della sopravvivenza globale primaria dello studio di fase 3 ZUMA-7 per il trattamento iniziale dei pazienti adulti con linfoma a grandi cellule B R/R, che ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo per Yescarta nella sopravvivenza globale rispetto al trattamento precedente.

Fonte: Gilead, 2023

ENGLISH VERSION

Cell Therapy product sales increased 64% to $448 million in the first quarter of 2023 compared to the same period in 2022.

• Yescarta ( Axicabtagene ciloleucel ) sales increased 70% to $359 million in the first quarter of 2023, primarily driven by increased demand in relapsed or refractory ( “R/R” ) large B-cell lymphoma ( “LBCL” ).

• Tecartus ( Brexucabtagene autoleucel ) sales increased 40% to $89 million in the first quarter of 2023, primarily driven by increased demand in R/R mantle cell lymphoma and R/R adult acute lymphoblastic leukemia ( “ALL” ).

Trodelvy sales increased by 52% to $222 million in the first quarter of 2023 compared to the same period in 2022, primarily driven by increased adoption in metastatic triple-negative breast cancer in the United States and Europe, as well as the launch of the indication for pretreated HR+/HER2- metastatic breast cancer in the United States.

Key Updates in Oncology

• Received FDA approval of Trodelvy for the treatment of adult patients with unresectable locally advanced or metastatic HR+/HER2- breast cancer who have received endocrine-based therapy and at least two additional systemic therapies in the metastatic setting;

• Presented positive results from a three-year follow-up analysis of Tecartus in the phase 2 ZUMA-3 study of patients with R/R ALL at the European CAR T-cell Meeting;

• Presented positive data from the phase 2 TROPHY-U-01 study of Trodelvy for the treatment of metastatic urothelial cancer at the American Society of Clinical Oncology Genitourinary Cancers Symposium;

• Completed the acquisition of Tmunity, a clinical stage private biotech company, which provides preclinical and clinical programs, including an investigational “armored” CAR T technology platform that has the potential to be applied to a variety of CAR Ts to enhance anti-tumor activity, as well as rapid manufacturing processes;

• Announced primary overall survival results from the phase 3 ZUMA-7 study for initial treatment of adult patients with R/R LBCL, which has shown a statistically significant improvement for Yescarta in overall survival versus historical treatment.

Source: Gilead, 2023

Xagena in Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net

 

La combinazione Enzalutamide più Leuprolide ha ridotto il rischio di metastasi del 58% nel carcinoma prostatico sensibile agli ormoni non-metastatico rispetto a placebo più Leuprolide

Astellas

Lo studio EMBARK è il primo studio a dimostrare un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da metastasi utilizzando la combinazione di Enzalutamide ( Xtandi ) e Leuprolide negli uomini con cancro alla prostata non-metastatico sensibile agli ormoni. I risultati presentati al 2023 American Urological Association Annual Meeting

Risultati positivi di prima linea dello studio di fase 3 EMBARK dell’inibitore di segnalazione del recettore degli androgeni, Xtandi ( Enzalutamide ), nel carcinoma prostatico non-metastatico sensibile agli ormoni ( nmHSPC ) ad alto rischio di recidiva biochimica ( BCR ).

Xtandi è già uno standard di cura per il carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ), il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione ( mCRPC ) e il carcinoma prostatico non-metastatico resistente alla castrazione ( nmCRPC ).

Il tumore nmHSPC rappresenta uno stadio precoce della malattia, in cui non vi sono prove rilevabili della diffusione del cancro in parti distanti del corpo; inoltre in questa fase il tumore risponde ancora ai trattamenti tesi ad abbassare i livelli del testosterone.

Alcuni pazienti rimangono a più alto rischio di recidiva biochimica dopo il trattamento primario; questo può provocare metastasi.

Lo studio EMBARK ha raggiunto il suo endpoint primario, dimostrando un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella sopravvivenza libera da metastasi ( MFS ) per i pazienti trattati quotidianamente con Enzalutamide più Leuprolide rispetto al placebo più Leuprolide.

Lo studio ha anche raggiunto un endpoint secondario chiave di un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da metastasi per i pazienti trattati con Enzalutamide in monoterapia rispetto a placebo più Leuprolide.

Ulteriori endpoint secondari chiave hanno raggiunto la significatività statistica, compreso il tempo alla progressione dell’antigene prostatico specifico ( PSA ) e il tempo al primo utilizzo della nuova terapia antineoplastica.

È stata osservata anche una tendenza positiva nell’endpoint secondario chiave della sopravvivenza globale, ma questi dati non erano ancora maturi al momento dell’analisi.

Xagena Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net

Xagena Urologia

Andrologia.net IperplasiaProstatica.net UrologiaOnline.net |

 

UrologiaOnline.net

FORUM ONCOLOGICO by XAGENA

Forum Oncologico

ONCOLOGIA Update

Epatocarcinoma: trattamento adiuvante con Atezolizumab e Bevacizumab

Cancro al polmone non-a-piccole cellule operabile: benefici dal trattamento a base di Durvalumab nel setting neoadiuvante e adiuvante

Melanoma ad alto rischio: risultati promettenti associando all’inibitore di PD-1 Pembrolizumab un vaccino antitumorale terapeutico personalizzato

Archivio

Oncologia di Precisione: Larotrectinib nei tumori positivi alla fusione NTRK

Carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico: terapia di prima linea con la combinazione Padcev e Keytruda

Cancro alla prostata ormono-sensibile metastatico: quali pazienti possono trarre maggior beneficio con Darolutamide ?

OncoGinecologia – Efficacia di Pembrolizumab più chemioterapia nel cancro dell’endometrio in stadio 3-4

L’anticorpo monoclonale anti-PD-L1 Durvalumab ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza nei pazienti con cancro ai polmoni non-a-piccole cellule

Novità nel trattamento del carcinoma uroteliale metastatico: Sacituzumab govitecan, un coniugato anticorpo-farmaco

Nivolumab nel trattamento del cancro uroteliale: risultati del follow-up a 3 anni

ASCO GU 2023: efficacia di Pembrolizumab in monoterapia nei pazienti con cancro alla vescica non-muscolo-invasivo ad alto rischio non-responder a BCG

2023 GU Cancers Symposium: Dati a 3 anni della combinazione Opdivo & Cabometyx nel carcinoma a cellule renali

Oncologia: Keytruda più chemioterapia ha migliorato la sopravvivenza senza progressione nel cancro dell’endometrio

Cancro al fegato: approvato negli Stati Uniti Imjudo a base di Tremelimumab in combinazione con Durvalumab

 Xagena Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net

 

 

Epatocarcinoma: trattamento adiuvante con Atezolizumab e Bevacizumab

Roche.2

Epatocarcinoma: trattamento adiuvante con un inibitore di PD-L1 e un inibitore di VEGF

Quattro su cinque persone con epatocarcinoma che ricevono un intervento chirurgico con intento curativo possono ancora vedere il tumore ritornare. Pertanto, esiste un urgente bisogno di trattamenti adiuvanti per prevenire recidive precoci e migliorare i tassi di sopravvivenza.

Nello studio IMbrave050, nel setting adiuvante del carcinoma epatocellulare, Atezolizumab ( Tecentriq ) più Bevacizumab ( Avastin ) riduce il rischio di recidiva della malattia del 28%.

Fino all’80% delle persone con questo tipo di carcinoma epatocellulare presenta una recidiva della malattia, affrontando una prognosi peggiore e una sopravvivenza più breve.

Atezolizumab più Bevacizumab è stato il primo trattamento in oltre un decennio a migliorare significativamente la sopravvivenza globale rispetto allo standard di cura esistente, sulla base dei dati dello studio IMbrave150. La combinazione di Atezolizumb è diventata rapidamente uno standard di cura nel carcinoma epatocellulare non-resecabile ed è chiaramente definita come trattamento di prima linea preferito in diverse linee guida cliniche internazionali.

English Version

In IMbrave050 study, adjuvant hepatocellular carcinoma setting, Atezolizumab ( Tecentriq ) plus Bevacizumab ( Avastin ) reduces the risk of disease recurrence by 28%.

Up to 80% of people with this type of hepatocellular carcinoma experience disease recurrence, at which point they are faced with poorer prognosis and shorter survival.

Atezolizumab plus Bevacizumab was the first treatment in over a decade to significantly improve overall survival over the existing standard of care, based on data from the IMbrave150 study. The Atezolizumb combination quickly became a standard of care in unresectable hepatocellular carcinoma and is clearly defined as a preferred front-line treatment in multiple international clinical guidelines.

Combinazione di Atezolizumab e Bevacizumab nel carcinoma epatocellulare operato o sottoposto ad ablazione

Sono stati presentati i nuovi dati di uno studio di fase 3 riguardante Atezolizumab ( Tecentriq ) in combinazione con Bevacizumab ( Avastin ) in alcuni pazienti con carcinoma epatocellulare ( HCC ), il tipo più comune di tumore al fegato primario.

L’analisi di IMbrave050 ha mostrato che Atezolizumab in combinazione con Bevacizumab ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da recidiva ( RFS ) nei pazienti con epatocarcinoma ad aumentato rischio di recidiva dopo resezione o ablazione con intento curativo.

La combinazione di Atezolizumab ha ridotto il rischio di recidiva del cancro del 28%, rispetto alla sorveglianza attiva, a un follow-up mediano di 17.4 mesi.

I dati sulla sopravvivenza globale ( OS ) erano immaturi al momento dell’analisi ad interim.

La sicurezza sia di Atezolizumab che di Bevacizumab è risultata coerente con il profilo di sicurezza noto di ciascun medicinale e con la malattia di base.

Il cancro al fegato è la terza causa principale di morte oncologica, con oltre 900.000 persone diagnosticate con la malattia ogni anno a livello globale.

Se diagnosticato nella fase iniziale, può essere prescritto un intervento chirurgico per rimuovere il tumore primario. Tuttavia, si stima che il 70-80% delle persone con epatocarcinoma in fase iniziale vada incontro a recidiva della malattia dopo l’intervento chirurgico, che è associato a prognosi peggiore e a più breve sopravvivenza.

Fonte: American Association for Cancer Research ( AACR ) Annual Meeting 2023

Xagena in Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net

Cancro al polmone non-a-piccole cellule operabile: benefici dal trattamento a base di Durvalumab nel setting neoadiuvante e adiuvante

AstraZeneca

Carcinoma polmonare non-a-piccole cellule operabile: l’impiego di Durvalumab ( Imfinzi ) nel setting neoadiuvante e adiuvante aumenta la sopravvivenza priva di eventi

Schema terapeutico dello studio AEGEAN:
Setting neoadiuvante: Durvalumab + chemioterapia
Setting adiuvante: Durvalumab

Risultati promettenti sono stati osservati con Durvalumab ( Imfinzi ) somministrato prima e dopo l’intervento chirurgico nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile in fase iniziale.

I risultati intermedi dello studio di fase 3 AEGEAN, che sta valutando l’inibitore PD-L1 in combinazione con la chemioterapia nel setting neoadiuvante prima dell’intervento chirurgico e come monoterapia dopo l’intervento chirurgico ( setting adiuvante ), hanno mostrato una riduzione del 32% il rischio di recidiva, progressione della malattia o morte.

La combinazione aveva anche dimostrato un miglioramento significativo della risposta patologica completa ( pCR ), rispetto alla sola chemioterapia, in un’analisi ad interim precedentemente riportata.

Lo studio AEGEAN continuerà come previsto per valutare gli endpoint secondari chiave, tra cui la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) e la sopravvivenza globale ( OS ).

A livello mondiale, circa 2.2 milioni di persone riceve diagnosi di cancro ai polmoni annualmente, con il tumore del polmone non-a-piccole cellule a rappresentare fino all’85% dei casi.

Mentre circa il 25-30% dei pazienti ha diagnosi abbastanza precoce da permettere un intervento chirurgico con intento curativo, la maggior parte alla fine svilupperà una recidiva nonostante la resezione completa del tumore e la chemioterapia adiuvante.

Durvalumab è un anticorpo monoclonale umano che si lega alla proteina PD-L1 e ne blocca l’interazione con le proteine PD-1 e CD80, contrastando le tattiche di evasione immunitaria del tumore e rilasciando l’inibizione delle risposte immunitarie.

Imfinzi è già approvato in ambito curativo per alcuni pazienti con tumore NSCLC non-resecabile, nonché per il trattamento del carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso.

Oltre alle sue indicazioni nel cancro del polmone, Imfinzi detiene anche approvazioni nel cancro del tratto biliare localmente avanzato o metastatico, nel carcinoma epatocellulare non-resecabile e nel cancro alla vescica in fase avanzata precedentemente trattato.

Fonte: American Association for Cancer Research ( AACR ) Meeting, 2023

Lo studio di fase 3 AEGEAN ha mostrato che il regime basato su Durvalumab ( Imfinzi ) ha migliorato significativamente i risultati nel carcinoma polmonare resecabile, confermando ulteriormente l’importanza della diagnosi precoce e il trattamento del carcinoma polmonare nei primi stadi della malattia dove i pazienti hanno il più alto potenziale di guarigione.

Secondo John Heymach, oncologo presso MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas ( Stati Uniti ), molti pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile sperimentano recidiva della malattia. L’aggiunta di Durvalumab alla chemioterapia sia prima che dopo l’intervento chirurgico ha il potenziale per diventare una terapia di riferimento che può alterare il decorso della malattia oncologica, aumentando significativamente il potenziale di cura.

 

Xagena in Oncologia

MelanomaOnline.net OncoGinecologia.net OncoImmunoterapia.net OncologiaMedica.net OncologiaOnline.net TumoriOnline.net TumoriRari.net

 

OncologiaMedica.net

1 2 3