I pionieri del calcio-Umberto: l’altro Meazza

Umberto-Meazza

Quando si pronuncia il cognome Meazza, è ovvio che il pensiero vada subito al grande “Peppin”, forse il più grande calciatore italiano di tutti i tempi e vada anche allo stadio di San Siro a lui intitolato.

C’è stato un altro Meazza però, meno famoso, che ha calcato le scene del calcio italiano: si chiamava Umberto (nella foto sopra) e a quanto risulta, con il più famoso Giuseppe non era neppure parente.

Immaginiamo se oggi, invece di Mancini, alla guida della Nazionale ci fosse una commissione di arbitri, per garantire l’imparzialità. Pensiamo se, ad esempio, per fare le convocazioni, per fare gli allenamenti e le formazioni, si riunissero Rocchi, Guida, Orsato, Doveri e qualche altro loro collega, decidendo tutti insieme e dividendosi i compiti. Naturalmente impensabile: eppure era ciò che accadeva più di cento anni fa.

Prima che il grande Vittorio Pozzo infatti assumesse la guida della Nazionale, portandola ai traguardi che tutti conosciamo, non vi fu un unico allenatore a decidere chi dovesse o meno giocare in azzurro, ma una Commissione Tecnica. Ebbene, la suddetta negli anni cambiò spesso i suoi componenti, ma Umberto Meazza fu uno di quelli che, in vari periodi (dal 1910 al 1924), ne fece maggiormente parte, con 32 presenze.

La prima Commissione, quella che nel 1910 decise la formazione per la prima, storica partita contro la Francia disputata all’Arena di Milano, era composta tutta da arbitri, fra cui Meazza.

Chi era dunque Umberto Meazza? Nato nel 1880 a Casteggio (in provincia di Pavia),  morì nel 1926 a Milano. Commerciante di vino, era un grande appassionato di calcio, che  praticò giocando nel Mediolanum e nell’US Milanese.  Divenne arbitro, fondando nel 1911 l’AIA ( l’Associazione Italiana Arbitri). A lui e a Giulio Campanati (ex arbitro e dirigente arbitrale, per tanti anni presidente dell’AIA) è intitolata la Sezione Arbitri di Milano.

Fu dunque senza dubbio una figura carismatica nel mondo dirigenziale ed arbitrale del nostro calcio. Prima giocatore, poi arbitro e allenatore contemporaneamente, oggi nel calcio una figura del genere non potrebbe esistere.

 

Precisazione doverosa: le informazioni per scrivere questo post sono state prese dai siti https://storiedicalcio.altervista.org/blog e www.calcioromantico.com