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Messaggi di Marzo 2015

Fuori da qui

Post n°328 pubblicato il 28 Marzo 2015 da gaza64
 

 

Fuori da qui è lo stesso che dentro.


Nessuna differenza sostanziale,

nessun motivo per non muoversi e in qualche

altro posto andare.


I luoghi,

così come le persone,

si assomigliano tutti se chi li osserva non cambia

i suoi occhi.


Perciò ti dico di andare,

e vedere,

credere,

amare così come hai fatto standomi dentro,

così come farai uscendo.


Sarà diverso il nome,

l'immagine di ciò che, osservando, ti sembrerà

di riconoscere, ma solo perché la sensazione che

proverai sarà la stessa.


Ti abbraccerò sempre,

anche quando non avrò più le braccia a disposizione.


E lo farò per amore.

 

 
 
 

A tuo modo.

Post n°327 pubblicato il 23 Marzo 2015 da gaza64
 
Tag: rimasto

 

 

Mi sei rimasto in mezzo ma

non al centro.


Spostato su un lato ma

non di fianco.


Ripido,

ma mai del tutto scalato.


Dentro,

ma sedimentato.


Mi sei rimasto attaccato ma

non nel punto in cui avrei voluto.


Voluto e mai chiesto.


Inespresso.


E a tuo modo rimasto.


 

 
 
 

Silenziosa voce.

Post n°326 pubblicato il 18 Marzo 2015 da gaza64
 

 

- Cosa dice il silenzio?

- Tutto ciò che vorresti sentirti dire.


- E se poi parlasse?

- Nella peggiore delle ipotesi, non lo ascolteresti.


- E nella migliore?

- Lo ringrazieresti.


- Perché è così difficile comprenderlo?

- Non è difficile comprendere il silenzio,

ma la propria voce interiore.


- Perché?

- Perché è sempre lei a farlo parlare.


- E a te cos'ha detto?

- Che ti manco.


- Ma io non l'ho fatto.

- Per questo sei rimasta in silenzio.


- E adesso?

- Non ti sento.

 

 
 
 

La cornice d'argento.

Post n°325 pubblicato il 17 Marzo 2015 da gaza64
 

 

Cullami ancora.


Accarezzami e guardami con i tuoi occhi specchi.

Lascia le mani calde impoverire il freddo:

spostalo altrove non ci siano i nostri corpi a bruciare e

dimenticami il tempo trascorso come se quel giorno

fosse adesso.


Una madre può farlo.


Anche da lontano, anche da un luogo che non saprei dire dove.

Ma so che è vicino.

Sediamoci una di fronte all'altra e ridiamo.

Una figlia sa farlo quando la tristezza riflessa diventa un

macigno e lei è forte abbastanza da spostarlo.


Una figlia si culla e sorride al ricordo.


Di una madre specchio,

di un luogo impreciso,

di un tempo trascorso che oggi è tornato a

rimirarsi dentro.

Incorniciato d'argento e sottovetro.

Mai vuoto.

Mai freddo.


 
 
 

Attraverso un foro

Post n°324 pubblicato il 12 Marzo 2015 da gaza64
 

 

 

Una sorpresa è giunta senza essere stata attesa.

Come aprire una porta rapidamente
e trovarsela di fronte dovendo socchiudere gli occhi
e poi riaprirli di colpo, tanto è forte l'impatto
prodotto da un attimo solo.
Un battito.

Una sorpresa in se stessa una sorpresa.
Sorprendentemente destabilizzante nella
rapidità con la quale si è manifestata.
Invece che una parabola discendente,
una fiondata.
Colpita.

Un filo tirato velocemente dalla trama di un tessuto
e giorni interi a ricomporlo di nuovo in un orlo a giorno
che dei giorni per farlo ha perso il conto
e lo scopo.

Uno strappo invece di un ricamo.
Un mestolo colmo di sugo sul tovagliolo.

Una sorpresa.
Per questo l'attesa non c'era.

Ci sarà dopo a cercare quei fili rimasti sospesi
tra la trama interrotta.
Presi con cura a gruppi di quattro e legati dal filo che
l'ago trasporta, lasciando nello spazio creato dal raggruppamento
di ognuno di loro,
un foro.

Puoi guardarci attraverso,
e magari vederci qualcosa di diverso da ciò che vedi adesso.
 

 

 
 
 

Omologazione

Post n°323 pubblicato il 06 Marzo 2015 da gaza64
 

 

 

L'omologazione è la necessità di coesistere

nonostante l'incapacità di coesione.


 

 
 
 

Guardia o ladro.

Post n°322 pubblicato il 03 Marzo 2015 da gaza64
 
Tag: giudice

 

- Qual è il tuo gioco preferito?

- Guardia e ladro.


- Quale ruolo ti piace assumere nel gioco?

- Quello del ladro.


- Perché ti senti in colpa?

- Perché mi piace essere rincorso.


- E quando vieni catturato?

- Non succede mai.


- Perché?

- Perché prima che sia possibile me ne sono già andato.


- Corri veloce, allora.

- Abbastanza.


- E in prigione chi ci va?

- La guardia.


- Come mai?

- Perché non è riuscita a prendermi.


Solo per questo?

- No: soprattutto per aver tentato di farlo.


- Non era quello il suo ruolo?

- Sì.


- Però?

- Mancava la motivazione per farlo.


- E chi avrebbe potuto fornirla?

- Un giudice.


- Ma quel ruolo non è previsto nel gioco!

- Per questo il ladro se n'è andato.


- E quando è tornato?

- Si è giudicato.

 

 

 
 
 
 

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